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Autore: We_Are_Who_We_Are    12/04/2013    4 recensioni
mi avvicinai ulteriormente a lei,la guardai e le dissi:
“Io ci sono,ci sarò per sempre” mi sembrava così strano;pensavo che situazioni del genere potessero capitare solo nei film, mi sembrava tutto così SURREALE...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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per sempre

 Una lacrima calda le bagnò il viso pallido, gliela asciugai con il pollice,la sua espressione era mortificata;le dispiaceva abbandonarmi . I suoi occhi verdi mi guardavano,erano carichi di disperazione,si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima , una frase del genere,in quel momento, non è mai stata più veritiera ;i suoi occhi erano la cosa piùbella,luminosa e pura che avessi mai visto. Luccicavano, sembravano due smeraldi che mi scrutavano attentamente per non dimenticarmi, come se quelli, fossero  i nostri ultimi momenti insieme. Io sembravo indifferente,mi sforzavo di provare qualcosa ma quando mi avevano comunicato la notizia ero troppo sconvolto … non volevo,anzi non potevo crederci o almeno,era quasi imbarazzante non provare NIENTE. In quel momento , pendevo dalle sue labbra,aspettavo che mi dicesse qualcosa, anche solo una sillaba,un lamento,un insulto; qualcosa,qualsiasi cosa. Nonostante il miocuore di pietra dovevo sentire la sua voce. Avevo bisogno di ricordarla per sempre .Lei era distesa sul lettino d’ospedale, cercò di alzarsi ma, date le sue condizioni fisiche,non ci riuscì;mi avvicinai ulteriormente a lei,la guardai nei suoi smeraldi e le dissi:
“Io ci sono,ci sarò per sempre” 
mi sembrava così strano;pensavo che situazioni del genere potessero capitare  solo nei film, mi sembrava tutto così SURREALE; un tumore non poteva infrangere così la sua vita,spezzando definitivamente il nostro futuro insieme, giusto? La risposta la conoscevo,ma vivevo quei giorni ignorandola,credendo che tutto non sarebbe mai accaduto,che il tempo si sarebbe fermato o anzi,sarebbe tornato indietro solo per noi … era impossibile ma la speranza è l’ultima a morire. Le diedi un bacio sulla fronte,le sorrisi ,per cercare di infonderle coraggio, e iniziai ad osservarla meglio:
La pelle del viso era diventata bianca,mi si strinse il cuore pensando a quanto lei ci tenesse alla tintarella;le labbra erano sempre state rosse e piene,ora erano ricoperte da tagli e screpolature,il loro colore era leggermente più scuro rispetto a quello del viso. I suoi capelli mi erano sempre piaciuti, erano neri corvini, le incorniciavano il viso ovale,le ricadevano sulle spalle;ora non c’era niente,era calva,le chemio, però, non avevano funzionato abbastanza. Improvvisamente mi parlò:
Jack,tutto bene? Non so…mi sembri DIVERSO”
le risposi :
No… sono solo un  po’ stanco”mentii,lei però, non ci aveva creduto,anzi dal suo sguardo sapeva perfettamente il perché del mio comportamento,voleva però che fossi io a spiegarglielo;era sempre stato così tra noi due,ci capivamo con un solo sguardo. Lei stette in silenzio,quello snervante,stupido e insopportabile silenzio, io dovevo sentirla parlare. Decisi quindi di sfogarmi con lei  raccontandole ciò che ha sempre intuito: “Io non ci posso credere …  Cheryl, non riesco ancora ad accettarlo, ha vinto lui!non sono servite a niente le cure! È stato solo tempo sprecato,tu devi vivere capisci?? Per me,per te,per tutti quelli che ti vogliono bene!”
non mi accorsi però che il mio tono di voce da sussurro, si era trasformato in grido. Lei mi guardò per qualche secondo,il suo  viso non aveva espressività, lei fissava un punto fisso dietro le mie spalle, i suoi occhi avevano smesso di brillare e subito mi pentii delle mie parole.”Sai… me l’aspettavo questa reazione ,sei sempre stato uno che non si arrendeva mai,non è da te gettare la spugna,questa però non è una sconfitta,
mi fece un sorrisetto falso che durò circa un secondo, le lacrime iniziarono a rigarle il viso, ma lei  continuò dicendo:
è un inizio … un nuovo inizio per te,non dovrai più  ascoltarmi mentre mi lamento di non avere più capelli,non dovrai più consolarmi, non dovrai più guardarmi con quell’espressione mortificata,penso che il mio  sbaglio più grande sia stato quello di continuare le cure,mi hanno donato solo mesi in più di sofferenza;Voglio morire,sono stanca di  provocare dolore alle persone che amo,ricordati;io ora vivo per te,per farti felice,ti veglierò e sarò sempre dentro di te,nel tuo cuore. Lo so, è una frase banale ma in questo momento così vera.”Mi sentivo male, mi girava la testa, non riuscivo a piangere, mi dispiaceva essere così freddo e distaccato con lei ma non riuscivo a comportarmi normalmente in quella situazione. Feci un respiro che mi tranquillizzò, in quel momento non riuscivo nemmeno a formulare una frase, mi aveva aperto il suo cuore e mi aveva mostrato le sue insicurezze; decisi quindi di essere il più sincero possibile, non volevo mentirle ancora,non in quel momento:
Cheryl non sei un peso,non lo sei mai stato,io… non riesco a esprimermi al meglio,non so spiegarti bene che mi sta succedendo,sono molto insicuro sui miei sentimenti, ma sono certo di una cosa, so che nessuno è perfetto ma tu… sei la mia perfezione,ti amo”
lei mi guardò, gli occhi brillavano,erano di nuovo diventati smeraldi:
Anche io jack”
rispose. L’abbracciai, la strinsi forte a me,dopo tanto ero di nuovo felice.
”CI VEDIAMO DOMANI TESORO”
la salutai e me ne andai
Arrivai in ospedale puntuale,quel lunedì  mattina c’era un sacco di vita tra le corsie;i medici e gli infermieri continuavano ad entrare e uscire da una stanza,QUELLA STANZA , la SUA STANZA, nel profondo del mio cuore avevo capito  tutto e lei, l’aveva capito ancora prima di me,ieri sera. Mi si avvicinò un infermiere,era circa 1.60,io non ero un gigante ma lui  era veramente  piccolo.
Signor Antonoff, è… deceduta qualche minuto prima del suo arrivo,ci dispiace”.
Una scarica di brividi mi attraversò la colonna vertebrale,avevo un dolore lancinante al cuore, le sue parole me l’avevano spezzato a metà,le mani iniziarono a tremare per la paura,e d’un tratto la consapevolezza e la verità di quella frase mi fece urlare;l’adrenalina mischiata alla disperazione si fecero spazio in me,volevo vedere Cheryl con i miei occhi,credevo alle parole dell’uomo ma dovevo punirmi ,non ero stato umano nei suoi confronti, lei mi stava salutando per sempre ieri sera, me ne sono accorto troppo tardi:
Signor Antonoff si calmi,La prego!”
mi disse l’infermiere,ma io non l’ascoltai
è là dentro vero?!”
Gridai indicando la stanza dove poco fa uscivano i medici. L’infermiere mi disse:
lei,non Può …”
non riuscì a finire la frase perché la disperazione e la rabbia che erano in me avevano preso il controllo del mio corpo ,l’avevo spinto contro il muro del corridoio,fortunatamente non c’era nessun suo collaboratore che poteva fermarmi,lo stavo minacciando tenendogli ben saldo il colletto della camicia che spuntava sotto l’uniforme .Mi guardava con quegli occhietti marroni  spalancati,il suo sguardo era terrorizzato, leggevo la paura nei suoi occhi, era chiaro: lui era il mio capro espiatorio.
Sì, è là dentro!
mi spostai e lui mi fece da guida fino alla porta,
Non abbiamo ancora sistemato per bene il cadavere per il riconoscimento,se vuole può aspettare qua fuori,tra cin…”
lo interruppi nuovamente:
Voglio vederla ora!”
gridai,e entrai nella stanza,lei era lì … gli occhi verdi,ancora aperti,mi fissavano, non erano gli smeraldi verdi del giorno precedente,
Per forza,lei è morta”
mi rimproverai mentalmente, pensavo fosse impossibile ma il viso era ancora più bianco del giorno precedente, mi avvicinai a lei, le chiusi gli occhi e le diedi un  dolce bacio sulle labbra.
”Non le avevo dato il bacio d’addio”
dissi più a me stesso che all’infermiere .Per me era bellissima ,le Accarezzai il viso con il dorso della mia mano, aveva un’aria rilassata,sembrava quasi felice,e questo mi fece sorridere,anche se mi sentivo un mostro,ero io ad averla obbligata a vivere,le avevo arrecato solo più sofferenze, dopotutto lei viveva per me, mi chiesi come avrei potuto vivere con tutti questi rimorsi. Uscì dalla stanza sottoponendomi allo sguardo dell’infermiere, credeva fossi pazzo,forse lo ero davvero ma non mi importava,quell’uomo mi innervosiva.Iniziò a parlare:
“Forse…”
mi fece un falso sorriso,probabilmente cercava di trovare le parole oppure voleva addolcirmi, ma quel sorrisetto mi fece tutt’altro effetto, mi stavo veramente innervosendo! Continuò dicendo:
”dovrebbe consultare …uno psicologo,sa per sfogar…”
lo interruppi bruscamente dicendogli:
”mangia merda e muori figlio di puttana!”
dissi, prima di andarmene per sempre da quel posto.
Era morta da due settimane… mi alzai dal divano, mi diressi  verso lo specchio del bagno,i miei capelli erano più arruffati del solito,erano sporchi non mi ricordavo nemmeno più l’ultima volta che avevo fatto la doccia;la mia barba era cresciuta notevolmente, i miei occhi erano spenti, come se qualcuno avesse staccato loro la spina delle mie emozioni,erano freddi glaciali,appena sotto gli occhi notai le occhiaie marcate,non riuscivo più a prendere sonno, gli incubi mi assalivano ogni giorno. Non ero più in grado di provare sentimenti  veri,non c’era una svolta,non ci sarebbe mai stata! La frase che mi aveva detto quella notte era il mio unico pensiero :
Io vivo per te,ci sarò sempre”.
Mi affacciai al balcone del mio palazzo e guardai sotto,dall’ ottavo piano le macchine,le case,le strade,e i negozi sembravano far parte di un modellino in scala,il mondo non si accorgeva di me,del mio dolore,l’unica a cui interessavo veramente se n‘era andata a fare un viaggetto verso l’ignoto; mi sedetti sul bordo del mio balcone presi la mia decisione ma prima guardai il celo limpido di New York, il sole splendeva,sembrava  che mi stesse invitando al suicidio…le mie ultime parole furono
“Cheryl, tu vivevi per me, ora io morirò per te, non mi basta conservarti nel mio cuore,ti amo”
caddi dal balcone e  così finì la mia esistenza;lo rifarei? Certo,questo ed altro per Cheryl.


salve! spero vi sia piaciuta questa storia pace e amore(?) :D
 

  
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