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Autore: Lilith Ashworth    13/04/2013    1 recensioni
"Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Che stupidaggine. I suoi occhi erano esattamente come quelli di un tempo. Era solo cambiato il modo in cui guardava le cose che lo circondavano, la vita." Questo era ciò che Sam pensava quando guardava suo fratello. Sapeva benissimo perchè Dean era cambiato, e in fondo era vero che era cresciuto e maturato, ma tutto questo per via del dolore e della sofferenza delle quali era stata costellata la sua vita. Tutto quello che lui era stato costretto a sopportare lo avevano reso vuoto e insensibile, come il suo sguardo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione, Contesto generale/vago
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Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Che stupidaggine. I suoi occhi erano esattamente come quelli di un tempo. Era solo cambiato il modo in cui guardava le cose che lo circondavano, la vita. Questo era ciò che Sam pensava quando guardava suo fratello. Quando cercava di trovare delle scuse al cambiamento di Dean, si ripeteva che era cresciuto, che era maturato, che adesso sapeva come le cose andavano veramente. Ma come detto prima, erano solo scuse. Sam sapeva benissimo perchè suo fratello era cambiato, e in fondo era vero che era cresciuto e maturato, ma tutto questo per via del dolore e della sofferenza delle quali era stata costellata la sua vita. Agli occhi del fratellino, nessuno aveva sofferto tanto quanto avesse sofferto Dean, nemmeno lui stesso, che era stato nella gabbia con Lucifero e Michele. Ogni volta Dean era stato costretto a sopportare pesi ben più maggiori, se non dal lato fisico, di sicuro da quello psicologico; la consapevolezza di avere così tante responsabilità che gravavano sulle sue spalle, la paura di non farcela e di far affondare insieme a lui anche il suo amato fratellino e, che sia maledetto il suo complesso dell'eroe, il mondo intero lo avevano poco a poco ucciso interiormente, portandolo ad uno stato di vuoto perpetuo. E Dean era proprio così, vuoto. Non era più solo una questione di sensazione, ma di essere. Tutto quello che faceva era vuoto, privo di significato. Non era più come quando avevano appena reiniziato a cacciare insieme, subito dopo la scomparsa di loro padre e la morte di Jessica. A quei tempi guardava tutto in modo diverso, apprezzava di più le donne, amava di più il cibo, svolgeva il lavoro con più entusiasmo, faceva più battute, guardava Sam amorevolmente e faceva tutto con più fervore, nonostante la sua anima fosse già abbastanza danneggiata. Ma adesso, la persona che era insieme a Sam era quasi uno sconosciuto, tanto era grande la differenza che c'era tra quel ragazzo di quasi otto anni fa e l'uomo di adesso. Ora non ci provava con le ragazze tanto spudoratamente come prima, non si riempiva lo stomaco delle varie schifezze da fast-food che tanto amava, le sue battute e i suoi scherzi erano meno convinti e perfino il modo in guardava il suo Sammy era cambiato. Già, era da tanto che non lo chiamava in quel modo. Certo, magari aveva recuperato il suo entusiasmo per il lavoro, per gli “affari di famiglia”, ma questo era tutto. Tutto ciò che adesso sembrava contare davvero per lui, l'unico modo per sfogare quella rabbia e quel dolore infinito che si portava dentro. E la cosa più orribile di tutto ciò per Sam era starsene lì a guardare senza poter fare niente per aiutare suo fratello, il quale stava diventando un relitto umano. La consapevolezza di essere totalmente inutile, di non poter fare niente, o di non aver mai potuto fare niente, per prevenire tutto quel dolore e quella sofferenza, stava passo dopo passo uccidendo anche il Winchester minore. Sam avrebbe voluto dare qualsiasi cosa per far sorridere di nuovo Dean, sorridere sul serio, come quelle volte che facevano le loro guerre di scherzi qualche anno fa. Avrebbe voluto essere capace di lasciarsi tutto alle spalle per suo fratello, proprio come quest'ultimo fece tante volte per lui e che di sicuro continuerà a fare. Avrebbe voluto essere forte quanto lui, non per dimostrargli che poteva farcela, ma solo per fargli capire che non era solo. Dean aveva Sam, e aveva anche Cas, ma il dolore lo aveva reso troppo cieco per vedere il loro amore, per capire che non era solo, e che non lo era mai stato, nell'insidioso cammino chiamato vita. O forse ne era consapevole, forse sapeva di essere importante per qualcuno, ma non lo voleva accettare, avrebbe fatto solo soffrire più persone, infondo lui era destinato a morire giovane, non faceva parte dei suoi piani vivere una vita lunga e noiosa. Lui era destinato a diventare il nuovo Achille, con una vita breve ma piena di gloria, della quale però nessuno sarebbe venuto a conoscenza. Quindi finchè avrebbe avuto uno scopo lui avrebbe continuato a combattere, da bravo soldato qual'era, e il suo scopo era sempre stato uno e uno solo: rendere migliore la vita del suo fratellino. Forse è vero che il suo sguardo era più spento, che era cambiato, ma non gli importava, non ora che aveva cose più importanti da fare, in fondo era sempre stato così, prima tutto il resto, e dopo lui stesso. L'aveva sempre saputo, tutti l'avevano sempre saputo che era così. Certo, faceva male, faceva male nel profondo questa sensazione di tristezza perenne, ma andava bene, andava bene così. In fondo Dean era già morto dentro da un sacco di tempo, lo si vedeva nei suoi occhi, nel suo sguardo. Forse è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ma né Sam né Dean lo avrebbero mai ammesso fino in fondo. Sam non l'avrebbe fatto perchè aveva ancora bisogno di una speranza alla quale aggrapparsi, e Dean perchè ormai non gli importava più. E niente avrebbe potuto più salvarlo, perchè niente era rimasto da essere salvato. Perchè lui era vuoto, come la sua anima, come il suo sguardo, come i suoi occhi, come il suo essere.





Angolo dello scriba:

Salve salvino! Finalmente mi sono decisa di farmi un account su EFP (saranno stati come minimo due anni che volevo farlo ma non mi decidevo mai)! E quale potrebbe mai essere la mia fanfiction di debutto?? Ma ovviamente una ff su Supernatural! Speravo tanto di iniziare la mia brillante carriera (come no...) con una long-fic ma all'ultimo momento mi sono sentita tutta triste per l'ultimo episodio di spn che ho visto (8x18, capitemi gente) e ho partorito sta cosetta, sentendomi anche ispirata da un post su tumblr... bhè, che dire, spero via sia piaciuta e ovviamente se avete qualcosa da dire o dei suggerimenti da dare non esitate a scrivere una recensione! Detto questo mi congedo che sono quasi le 2 di notte <.<
Sempre vostra, Lilith Ashwotrh (...AAhhh ho sempre desiderato dirlo ^
ω^)
 

  
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