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Autore: Francine_92    13/04/2013    3 recensioni
[Ho tentato di immaginare cosa sarebbe potuto succedere dopo l'uccisione delle dodici streghe da parte di Caroline nella puntata 4x17. Ovviamente è una visione piacevole solo per tutte le sostenitrici del Klaroline.]
“Almeno questa sera sei mia, Caroline.” sussurrò baciandole delicatamente la testa ed annusando allo stesso tempo il profumo proveniente dalla sua bellissima chioma bionda.
Caroline rabbrividì e sentì il cuore batterle all’impazzata. Perché ora Tyler le sembrava solo un ricordo lontano? Perché voleva che Klaus la toccasse? Perché voleva follemente le sue labbra sulle proprie?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sei una cosa più dolce e più terribile,

e a pensarci mi tremano i polsi. 

-Cesare Pavese.

 

We’re beautiful like diamonds in the sky.


“Perché non trovi qualcuno di meno terribile con cui relazionarti?”

Inspiegabilmente il cuore di Caroline si spezzò; fissò Klaus dritto negli occhi e a stento trattenne le lacrime prima di dargli le spalle e correre via da lui, come se volesse correre via dai suoi stessi sentimenti.

Klaus rimase immobile con lo sguardo puntato sul luogo in cui poco prima si stagliava la bellissima figura di Caroline. Darle una risposta del genere aveva fatto male a lui quasi quanto a lei, ma non ne aveva potuto fare a meno. Quella ragazza lo trattava male senza alcun ritegno e sembrava non apprezzare nulla di quello che l’ibrido originale faceva solo e soltanto per lei.

Klaus digrignò i denti e trattenne il fiato per un paio di secondi prima di emettere un sospiro liberatorio. Diede un’ultima occhiata al mucchio di terra sotto il quale si trovavano i cadaveri delle dodici streghe uccise dalla bella vampira bionda e con lo sguardo perso nel vuoto si concentrò e cercò di comprendere cosa ella stesse passando in quel momento. Sapeva che i sensi di colpa fanno più male di un paletto di legno conficcato in una parte qualsiasi del corpo per un vampiro e non sopportava l’idea di una Caroline sofferente. Odiava se stesso perché provava sentimenti umani verso di lei, odiava la debolezza che lei gli recava. Eppure non poteva fare altrimenti, quella vampira lo aveva conquistato, Klaus era follemente innamorato di lei. E dall’amore non si scappa. 

*

Stava piangendo nella speranza che quelle lacrime l’aiutassero a buttare via tutta la sofferenza che stava provando in quel preciso istante. Caroline, con il viso premuto contro il cuscino cercando di soffocare i gemiti e i capelli biondi che le ricadevano delicatamente sulle spalle, stringeva con rabbia e disperazione la coperta di seta che ricopriva il suo letto.

Incredibile come fosse cambiata la sua vita in così poco tempo. A volte desiderava davvero tornare indietro, rimanere umana e non conoscere nulla di quel mondo soprannaturale di cui ormai faceva parte lei stessa. I suoi pensieri andarono poi a Klaus, avrebbe davvero voluto che fosse stato lui a consolarla poco fa. In un certo senso sapeva che lui poteva capirla e che sarebbe stato l’unico a non giudicarla. Forse erano davvero molto simili.

E poi un fruscìo le arrivò alle orecchie.

L’aria fredda della notte le stuzzicò la pelle.

Alzò il viso.

Gli occhi ancora gonfi di lacrime.

Klaus era lì.

Era appena entrato dalla sua finestra e la stava guardando.

“Cosa vuoi?” disse.

“Rimedio al piccolo inconveniente di oggi.” l’ibrido le si avvicino lentamente e si mise a sedere sul lato sinistro del letto di Caroline. La vampira si sollevò e si mise a sedere a gambe incrociate sul comodo materasso puntando gli occhi rossi dal pianto su Klaus.

“Non devi rimediare proprio a nulla.”
“Non fare la dura quando sai benissimo che tutto ciò di cui avresti bisogno è solo una spalla su cui piangere.” Klaus la zittì. Lei non riuscì a replicare.

“Ho ucciso dodici streghe.”
“Lo so.”
“Come dovrei affrontare tutto questo?”

“Devi conviverci e man mano riuscirai a vivere serenamente con te stessa.” Caroline assunse un’espressione stupita ed interrogativa. Da quando Klaus cercava di capire le persone? Lo aveva sempre denigrato per questo, perché non riusciva ad avere rapporti con gli altri semplicemente perché non li capiva, ma ora stava tentando di capire lei. Proprio lei.

“C’è una parte di me che vorrebbe un tuo abbraccio che si oppone ad un’altra che dovrebbe solo trattarti male e cacciarti via.” non sapeva come, ma quella confessione uscì dalle labbra della vampira bionda come una sorta di liberazione.

“Segui il tuo cuore.” rispose semplicemente Klaus.

“Il mio cuore appartiene a Tyler.”

“Caroline,” Klaus fece un profondo respiro prima di riprendere il discorso. “Mi hai detto che sai che sono innamorato di te, giusto? Beh, io invece dico a te che so benissimo che sei attratta da me.”

Caroline si irrigidì per un attimo e prese a tremare impercettibilmente, ma Klaus riuscì a notare quel cambiamento repentino in lei.

“Sappi che io ci proverò con te finché sarò in vita, perché mi piaci e non sono mai stato più sicuro di una cosa in vita mia.” l’ibrido continuò a parlare mentre Caroline lasciava scorrere il proprio sguardo vacuo su di lui.

“Tu mi rendi una persona diversa.”
“Lo so.” disse infine.

Klaus la fissò, lei aveva appena acconsentito? Gli sembrava una sorta di miracolo.

“Lo so,” ripeté lei. “E’ per questo che mi sono trovata a desiderare di dimenticare le cose orribili che hai fatto e ad avere un’immensa voglia di perdonarti.”

“Possiamo essere amici.”

Caroline lo scrutò ed accennò un sorriso e come se fosse stata la cosa più giusta del mondo si avvicinò a lui e si accoccolò sul suo petto. Klaus rimase un attimo interdetto ma poi circondò la bella vampira con le sue braccia possenti stringendola forte a sé.

“Almeno questa sera sei mia, Caroline.” sussurrò baciandole delicatamente la testa ed annusando allo stesso tempo il profumo proveniente dalla sua bellissima chioma bionda.

Caroline rabbrividì e sentì il cuore batterle all’impazzata. Perché ora Tyler le sembrava solo un ricordo lontano? Perché voleva che Klaus la toccasse? Perché voleva follemente le sue labbra sulle proprie?

Non poteva negare di provare attrazione per lui, l’ibrido stesso se n’era accorto. Eppure non l’avrebbe confessato con tanta facilità.

“Hai le allucinazioni.” rispose come Klaus stesso aveva fatto tempo addietro.

Klaus sorrise tra sé e sé, quella risposta era per caso una conferma come lo era stata la propria al ‘so che sei innamorato di me’ di Caroline?

In quel momento voleva credere di sì.

In quel momento esistevano solo lui e lei.

In quel momento si sentiva vivo.

Si sentiva voluto.

Stava amando.

Caroline chiuse gli occhi e si lasciò cullare da Klaus mentre si aggrappò con le sue esili braccia dalla pelle chiara al suo collo, come se fosse stata una bambina in cerca di un abbraccio dal suo papà. Klaus invece la strinse a sé come se fosse un fragile diamante da proteggere.

Per quella notte, il suo diamante.

‘Ti amo.’ pensò.

‘Grazie, Klaus.’ pensò lei di rimando.

La notte era ormai calata da un bel pezzo, le stelle brillavano nel cielo, ma in quel momento due persone stavano recando a Mystic Falls una luce molto più luminosa; la luce di un nuovo inizio, un inizio pieno di sogni e di speranze alla base della loro sola volontà.

  
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