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Autore: Lights    03/11/2007    8 recensioni
Ryo e Kaori alla prese con un nuovo caso, che succederà tra di loro? Li avvicinerà o li allontanerà? Staremo a vedere
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte afosa e stranamente silenziosa

Ryo, Kaori e tutti i personaggi di City Hunter sono proprieta' di Tsukasa Hojo, Sunrise, Shueisha e degli aventi diritto. Gli altri personaggi sono stati creati dalla mia mitica immaginazione. (Perdonate i nomi ma quando dovevo pensare ai nomi in giapponese non me ne veniva in mente neanche uno!)

È la mia prima FF è devo ammettere non è stato semplice. Stare attenta a rispettare il carattere del personaggio per non stravolgerlo troppo si è dimostrato un’ardua impresa. Dopo tanto ho provato il piacere di scrivere le proprie fantasie. Ricominciare con la difficoltà di scrivere un FF (che credetemi non è una cosa da poco) è stata una bella sfida. Perché quando scrivi una storia, un romanzo parti con la tua immaginazione e basta, mentre con la FF hai già delle cose impostate e c’è sempre un po’ di paura ad andare fuori dai binari. Spero che avete capito qualcosa di quello che volevo dire … Noooo!!! Non iniziate subito con i pomodori!!! … Ehi!! Chi mi ha tirato una patata!!! ^__________^

Quindi con i commenti andateci piano … (ih ih ih ho già pronti dei virus per chi manda cose non positive!!!!) e invece con i complimenti abbondate pure, quelli non bastano mai a far crescere il mio ego (ih ih ih in compenso riceverà una bella sorpresa!!!)

 

NB: si avvisa il gentile lettore che queste ultime tre righe sono completamente false.

 

Parlando seriamente (sempre se mi riesce) leggetela fino in fondo perché il finale, secondo il mio modesto parere merita.

 

 

 

Ah!!!! Dimenticavo alcuni dettagli tecnici: le frasi racchiuse “ ” sono i pensieri, quelli preceduti dal – sono i discorsi diretti (NdL ovviamente!!!!)  Tra parentesi identificati con NdL sono i miei commenti

Rating: PG (almeno credo… boh…. Fate un po’ voi, sono ancora all’inizio non me ne intendo)

 

Bene grazie mille per l’attenzione e buona lettura. Baci a tutti. Light.

 

 

 

 

Noi

 

Cap. 1

 

Era una notte afosa e stranamente silenziosa. Gli occhi della ragazza erano persi nel cielo in chissà in quali pensieri. Il suo viso era triste, il suo corpo si lasciava cullare dal vento caldo della notte. Ad un tratto, senza togliere lo sguardo perso nel vuoto, disse:

- Dai Ryo vieni avanti, lo so che sei lì.-

Il ragazzo rimase sorpreso non pensava che la sua socia se ne fosse accorta.

Con passo calmo iniziò ad avanzare fino a raggiungerla. Si appoggiò alla ringhiera e guardò il cielo. Senza parlare. Ma lei, in fondo, le bastava la sua presenza per infonderle sicurezza, non aveva bisogno delle sue parole, capiva che le era vicino anche nel suo silenzio.

I due sweeper restarono così ancora per un po’.

Ad un tratto Kaori si tirò su, si stiracchiò.

- Mmmm che fame!! Che dici vado a preparare la cena?- Disse con il suo solito tono frizzante.

- Siiiii!!! Il piccolo Ryo ha tanta, tanta fame!!!-

Kaori senza farselo ripetere due volte scese in cucina.

Cenarono ognuno immerso nei propri pensieri fu Kaori, ad un tratto, a interrompere il silenzio.

- Speriamo domani di trovare lavoro…- Il suo viso cambiò espressione…

- Ahahah !!!! Se non fosse per te che molesti sempre le clienti … - Disse tutta infervorata.

In quel momento Ryo si fece piccolo, piccolo.

- Dai Kaorichan non ti arrabbiare… prometto che farò il bravo.-

A quella scena non poté resistere e scoppiò a ridere.

Che bello vederti ridere mia piccola Kaori” pensò Ryo e un lieve sorriso comparve sul suo volto.

Il mattino successivo Kaori uscì presto di casa per andare a vedere se qualcuno li avesse contattati.

- Speriamo bene… altrimenti non so come faremo a pagare le bollette della luce.-

Si fermò davanti alla lavagna e si pietrificò.

- Non ci posso credere… dopo vari mesi senza un briciolo di lavoro, finalmente abbiamo un caso.-

Iniziò a piangere dalla contentezza che svanì subito nel vedere che il messaggio era scritto da una donna.

- Oh no!!!!!!!!!! Adesso che faccio… fare finta di niente o accettare???-

- Ma certo che accettiamo!!!-

Da dietro le sue spalle comparve Ryo.

- Ryo!!! Mi hai seguito!-

- Eh eh… - Una grossa goccia spuntò sulla sua fronte.

- Dai Kaorichan accettiamo… prometto che farò il bravo… questa povera fanciulla ha bisogno di aiuto e solo, il grande, bellissimo, stupendo City Hunter glielo può dare!!!-

Esplosione di fuochi d’artificio, coriandoli, stelle filante (NDL e chi ne ha più ne metta), mentre tutti gli altri erano invasi da tanti piccoli corvi per lo stupore.

- Vabbè…- “Speriamo bene” pensò Kaori passandosi una mano sul viso già in previsione di quello che sarebbe successo.

“Chissà come sarà carina, e che corpo, le sue gambe… ih ih ih mi divertirò un sacco… me la spasserò, ih ih ih”. Il viso di Ryo assunse la faccia da maniaco.

- Brutto porco che non sei altro!!!!- Kaori non aspettò ancora e lo spiaccicò al suolo con un martello di 10000 tonnellate “Te la faccio passare io la voglia” (NdL Ops avrò un po’ esagerato??).

L’appuntamento era previsto per le ore 16.00 all’Hotel Orion. La loro cliente era già arrivata e li stava aspettando. Si fecero accompagnare dal cameriere al tavolo. Ryo assunse un atteggiamento professionale, con uno sguardo così intenso che nessuna donna avrebbe potuto resistergli. La signora era di spalle, portava un grande cappello, e i suoi biondi capelli le cadevano dolcemente sulle spalle. Sembravano tanti fili d’oro. Piano, piano la faccia di Ryo si trasformò nella sua solita faccia da maniaco, ma riuscì a ricomporsi prima che Kaori se ne accorgesse.

Il cameriere si avvicinò alla signora e le disse:

- Signora Lorelai i suoi ospiti sono arrivati.-

Ryo spinse da parte Kaori per vedere per primo in volto quella splendida visione.

- Ryo Saeba al suo servizio.- Le prese la mano e la baciò lievemente. Alzò lo sguardo per vedere in viso la fanciulla e rimase pietrificato, mentre Kaori se la rideva a crepapelle.

La signora Lorelai Ein non era altro che un anziana signora 70enne, stra ricca, molto vispa e allegra.

Kaori si avvicinò al tavolo e si presentò.

- Bene signora Lorelai che cosa può fare per lei City Hunter?- Chiese dopo un attimo di silenzio. Ryo intanto si era ripreso e ancora deluso si sedette meccanicamente sulla sedia di fronte alla signora.

- Come ben saprete mio marito era a capo di una importante multinazionale che trattava soprattutto all’estero un giro di gioielli e di oro. Da quando lui è morto la direzione della multinazionale è passata nelle mie mani ma anche in quelle di mio cognato Frederik Ein. Non andiamo d’accordo perché Frederik ha un altro concetto di “affari”. È senza scrupoli ed è assetato di soldi e ho paura che un giorno all’altro, che sarà molto presto, mi farà fuori, per avere tutto per lui il potere.-

I due sweeper la guardarono sorpresi.

- Lo so che è un po’ difficile a credere… ma l’altra sera mentre ero seduta in salotto ad assaporare il mio bicchiere di brandy hanno tentato di uccidermi e se non fosse stato per la mia guarda del corpo io sarei morta.-

- Ma se ha già una guardia del corpo noi cosa c’entriamo?- Chiese Ryo quasi seccato.

- Mark non può investigare, ormai mio cognato conosce ogni suoi movimento e lo segue da per tutto. L’unica cosa che può fare è solo proteggermi. Io conosco Frederik e so se iniziasse ad avere sospetti su di Mark lo farebbe fuori senza pietà. Questo non lo posso permettere, mi sono troppo affezionata a lui e lo considero come uno di famiglia.-

- E così entriamo in scena noi… nessuno ci conosce e possiamo facilmente trovare le prove per incastrare suo cognato.- Disse Kaori trionfante.

- Esatto signorina Makimura.- Sorrise l’anziana signora.

- Bene per avere più autonomia io fingerò di essere una sua lontana nipote così potrò iniziare a indagare dall’interno e Ryo si farà assumere da Frederik come uno dei suoi scagnozzi.-

- Ehi socia non corri un po’ troppo!!- Disse Ryo irritato per l’intraprendenza della collega.

- No, no… è un’idea magnifica!! Così mi sentirò ancora più al sicuro e poi signorina Makimura si troverà benissimo con Mark è un ragazzo magnifico.-

Ryo si alzò di scatto.

- Bene signora Ein ci faremo sentire noi… Kaori andiamo… subito!!!- Ryo udendo le parole della signora si sentì il sangue ribollire. Non sapeva perché ma gli dava fastidio, non voleva che Kaori lavorasse al fianco di un altro uomo che non fosse lui.

- Ryo che modi sono…- ma ormai si era incamminato.

- Mi spiace signora Lorelai … non so cosa gli ha preso, comunque accettiamo il caso ci faremo sentire sta sera per definire gli ultimi dettagli. Mi scusi adesso devo proprio andare.- Disse la ragazza imbarazzata dal comportamento del socio.

La signora Ein sorrise vedendo la reazione del signor Saeba… sotto, sotto sapeva che tra quei due c’era qualcosa e questa idea di mettere un rivale in mezzo era una cosa che la divertiva parecchio… sorrise e finì di bersi tranquillamente il suo gin.

Per il tragitto verso casa nessuno dei due parlò. Ryo era troppo furioso, si sentiva nervoso, non voleva assolutamente cha Kaori lavorasse insieme ad un altro, e Kaori aveva paura di parlare con Ryo perché sapeva che non era in luna giusta.

- Adesso basta!!! Non ce la faccio proprio più!! Perché ti comporti così! Che cosa ti ho fatto??- Chiese Kaori isterica una volta a casa.

- Come ti sei permessa di agire senza consultarmi!!! Non sei in grado di affrontare tutta da sola un caso simile!!- Scattò lo sweeper con ferocia.

Quelle parole uscite dalla bocca di Ryo la ferino al cuore come una lama tagliente.

- Ancora dopo tutti questi anni mi credi un’incapace, quando capirai che sono in grado di cavarmela… lo ammetto non sono brava come Saeko, Miki ma ce la metto tutta… perché non capisci!!!!!- Gli urlò.

Kaori si sentiva le lacrime agli occhi, non voleva piangere, non doveva piangere. Voleva dimostrargli di essere forte, di tenergli testa, questa volta non avrebbe ceduto, non sarebbe scappata.

- Io posso farcela… credi in me, nelle mie capacità e ti stupirai nel vedere quanto ho appreso e imparato in questi anni.- Lo fissò negli occhi, con il suo sguardo dolce e deciso.

Ryo non poté resistere, sentiva il suo cuore battere forte, mentre lo sguardo di Kaori entrava dentro di lui distruggendo ogni suoi barriera di difesa.

Si avvicinò alla socia, gli accarezzò la guancia, la guardò intensamente…

- Ok… hai vinto… faremo come dici tu.- Disse con tono dolce e protettivo.

Kaori gli sorrise trionfante. Era la prima volta che aveva tenuto duro e forse Ryo la stava iniziando a prendere sul serio.

Prima di andare a  dormire si avvicinò a lui e gli disse:

- Grazie socio, per me è davvero importante sapere che credi in me.-

Dopo essersi fermata un attimo lo abbracciò. Non sapeva perché l’aveva fatto ma aveva bisogno di sentirlo vicino. (NdL Eh, eh furbacchiona!!! …. Oh, oh… scusate). Di sentirsi protetta tra le sue braccia, di sentire il suo calore che l’invadeva, di sentire il battito del suo cuore che batteva all’unisono con il suo. Un gesto naturale, voluto dal cuore, così spontaneo, dolce che esprimeva un immenso amore nascosto.

Ryo era rapito da quella ragazza. Il suo profumo lo stordiva, il contatto con il suo morbido corpo lo faceva sciogliere. Doveva fare qualcosa altrimenti non avrebbe più resistito al suo istinto di prenderla in braccio e di fare l’amore con lei tutta la notte.

Si irrigidì, e il suo corpo emanò una sensazione di freddezza. Kaori se ne accorse e guardò in faccia Ryo. I suoi occhi così intensi e pieni di emozioni, adesso erano tristi e gelidi. Ebbe paura di quegli occhi. Si staccò da lui, fece qualche passo indietro.

- Scusa… non so che mi ha preso.- Disse confusamente … quello sguardo le metteva soggezione.

- Ahhh che sonno!- Sbadigliò Ryo rumorosamente – Me ne vado a letto-

E così si rifugiò in camera sua.

“Oh Kaori…” pensò Ryo tristemente chiudendosi la porta dietro le spalle.

- Ryo… - bisbigliò Kaori vedendolo scomparire nella sua camera.

 

 

 

 

Cap. 2

 

Da quella sera passò una settimana. Nel frattempo uno degli scagnozzi del Signore Ein era scomparso misteriosamente ed era stato sostituito da Ryo Toi, referenziatissimo killer di alto grado professionale, specializzato nei più svariati campi di combattimento. Saeko avevo compilato un bel curriculum al nostro Ryo… in fondo non era andata tanto lontano dalla realtà. Così Ryo sotto le spoglie di Ryo Toi si era infiltrato nel gruppo di Frederik acquistando ogni giorno di più la sua fiducia.

Intanto, alla villa della signora Lorelai erano in atto i preparativi per l’arrivo della sua nipote Kaori, vissuta per molti anni all’estero.

Il giorno di entrare in scena era giunto anche per Kaori. La mattina del suo ingresso nel giro la sweeper era nervosissima. Sapeva che questa volta doveva dare il meglio di lei, però non riusciva a calmarsi. Ryo si era assentato approffitando della confusione, ed era andato a casa a vedere se la socia era pronta.

La trovò in soggiorno, seduto sul divano a guardare i fascicoli con le informazioni sulla villa e sul personale. Era così tesa che le sue mani tremavano nel sfogliare i fogli. Ryo si avvicinò a lei e si sedette accanto. Le prese la cartellina che teneva in mano, e la appoggiò sul tavolo.

- Ora basta! Stai tranquilla e andrà tutto bene… su ora vatti a vestire che dobbiamo andare.-

Kaori come un automa salì in camera e si mise il vestito che le aveva dato Eriko. Per l’occasione le aveva fornito in intero guardaroba con facili abiti da indossare e pronti per qualsiasi evenienza. Con taschini interni e accessori che sarebbero stati utili in caso di necessità.

Decise di mettere il completo rosso. La gonna era un po’ corta e il top bianco era trasparente, ma doveva fare colpo. Si mise un velato strato di trucco e infine le scarpe.

Si guardò allo specchio. “Però niente male”. Soddisfatta dall’immagine riflessa sullo specchio uscì dalla stanza e raggiunse Ryo in salotto.

Ryo rimase spiazzato vedendo la bellezza della socia. Il suo passo sinuoso, la trasparenze del top che faceva vedere le sue forme racchiuse nel reggiseno di pizzo, le sue gambe affusolate velate dalle calze. Ogni gradino che scendeva era un colpo al cuore… sentiva che il suo amico stava per svegliarsi.

“Calmati Ryo… respira.. respira…. Devo fare qualcosa”.

- Sai Kaori?... – Si fermò per deglutire.

- Si Ryo che c’è?- Domandò Kaori avvicinandosi al collega.

- Con questo vestito sembri ancora di più un travestito!!! Mi spiace per te ma non potrai mai assomigliare ad una donna.- E rise sguagliatamente.

- Brutto st****o come ti permetti!!!!- Lo colpì con un martello di 20000 tonnellate “Giustizia è fatta”.-

Così facendo uscì sbattendo la porta e lasciando Ryo incastrato o meglio infossato nel muro.

- Stavolta ci è andata pesante… se la deve essere presa… uaff uaff, si è proprio incazzata.- (NdL Eh te credo!!!)

Intanto per le scale…

- Idiota, imbecille, pervertito, mai una volta che fosse carino con me!!! Ma perché mi tratta così!!! Che nervi la prossima volta lo uccido.- I suoi occhi fiammeggiarono di vendetta. Aprì il portone e andò a sbattere contro il petto di un uomo.

- Oh scusi!- Disse Kaori imbarazzata bloccandosi nel vedere l’uomo in faccia. Dimostrava una trentina d’anni, alto, corporatura muscolosa, capelli neri corvino ribelli, dagli occhi trasparivano diverse emozioni. Non si riusciva a capire il colore. Erano azzurri, ma l’intensità cambiava in continuazione, proprio come il colore del mare: che varia dall’azzurro più profondo e torbido all’azzurro chiaro e calmo.

I suoi lineamenti erano marcati, la sua bocca di un rosa pallido era circondata da una barba incolta che lo rendeva ancora più intrigante. Il cuore di Kaori iniziò a battere.

Ma che mi prende” pensò la ragazza stordita dalla presenza dell’uomo che aveva di fronte.

- Mark che ci fai qui?- Sentendo la voce di Ryo Kaori si riprese dallo stato di trans.

- Non eravamo rimasti d’accordo che avrei portato io a casa Ein la signorina Mei.- Ryo lo guardò con aria di sfida.

- Ah così lei è il signor Mark, mia zia mi ha parlato molto di lei. Piacere io sono Kaori Mei.- Disse Kaori interrompendo la situazione pesante che si era creato tra i due.

- Signorina Mei piacere di conoscerla… la signora Lorelai mi ha chiesto di occuparmi di lei e mi ha detto di dirti Ryo di tornare pure alle tue faccende.- Gli disse guadandolo dritto negli occhi con un sorriso di vittoria.

- Grazie è stato molto gentile… ma mi chiami pure Kaori… quanto riguarda lei signor Toi può tranquillamente tornare dal signor Frederik e lo ringrazi per la sua disponibilità.- Disse rivolgendosi a Ryo con aria indifferente.

A quel punto lo sweeper non poté fare altro che arrendersi.

Approfittò di un attimo di Mark che era andato a prendere la macchina e si avvicinò a Kaori.

- Stai attenta Kaori… questo non è un gioco…-

- Tranquillo Ryo so quello che faccio, fidati di me.-

- Ah stavo quasi dimenticando… tieni questi…- Le prese la mano dove le appoggio un catenina con un ciondolo a forma di goccia e due orecchini tutti e due di diamante.

- Questa è un’invenzione del professore, non te li togliere mai. Il ciondolo nasconde una micro ricetrasmittente così potrò sapere dove sei in qualsiasi momento, e gli orecchini sono una trasmittente, così possiamo parlare in caso di pericolo, però stai attenta non sono molto potenti.-

- Grazie… ora si inizia a giocare… stai attento anche tu.-

Detto questo si allontanò da Ryo e salì in macchina che sfrecciò verso la villa Ein.

Lo sweeper seguì la macchina con il cuore in mano… aveva un brutto presentimento… non si sarebbe mai perdonato se a Kaori fosse successo qualcosa. Ancora per una volta si promise che alla fine di questo caso l’avrebbe allontana per sempre da questo maledettissimo mondo dove lui viveva. Ma avrebbe trovato il coraggio di metterlo in pratica, di allontanare la cosa più bella che gli era capitata nella sua vita? (NdL Voi che dite??? Naaaahh!!!)

 

 

 

Cap. 3

 

La signora Lorelai l’accolse con calore, Kaori era tesa. Per tutto il tragitto aveva sorpreso Mark più volte a fissarla. Che avesse intuito quale fosse la sua vera identità? Kaori non poteva sapere che Mark era rimasto affascinato dalla sua semplicità, eleganza. L’aveva stregato e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Tutto di lei gli piaceva e sapeva che primo o poi avrebbe perso la testa, se già non era successo.

- Mia cara, il viaggio è andato tutto bene?- Le chiese la signora Ein distraendola dai suoi pensieri.

- Si grazie zia. Ma adesso vorrei un po’ riposarmi, sono un po’ stanca.-

- Va bene, Mark per cortesia mostra a Kaori dov’è la sua stanza.-

- Si signora. Prego di qua signorina Mei… - si bloccò vedendo il disappunto di Kaori.

- Oh scusa…. Devo ancora abituarmi… vieni ti faccio strada Kaori.- Le sorrise.

Presa alla sprovvista Kaori arrossì.

Da lontano Ryo vide tutto la scena e il suo viso divenne scuro e se ne andò.

- Ma che bella camera…- Esclamò Kaori felice. Come una bambina andava in giro per la stanza per vedere ogni piccolo particolare ed emetteva ogni tanto piccoli gridolini di gioia.

Mark rise divertito alla scena.

- Mark vieni sul balcone è splendido il panorama da qui.- Lo chiamò Kaori.

- Si è veramente molto bello. Da qui si può vedere tutto il parco della villa. Laggiù ci sono le stalle, dall’altra parte c’è un piccolo laghetto… e infine la parte che preferisco in fondo, nel posto più lontano del parco, c’è un piccolo fiume che si trasforma in cascata dove è bello fare il bagno.-

- E’ fantastico questo posto.- Il viso di Kaori si era illuminato ascoltando le parole del giovane. Ma come se qualcosa l’avesse portata alla realtà si ammutolì. Aveva scorto nel giardino una guarda armata che li stava fissando.

“Molto strano, è meglio che tenga gli ho occhi aperti.

- Allora Mark è molto che lavori per mia zia?-

- Si sono 3 anni, praticamente una vita. È stato il signor Frederik a farmi assumere e da allora non me ne sono più andato.- (NdL E ti pare una vita???)

I suoi occhi avevano cambiato colore l’azzurro chiaro e calmo era diventato scuro e profondo. Kaori si sentì a disagio, rientrò nella stanza.

- Bene, se ora non ti dispiace vorrei un po’ riposare.-

- Si scusami, ti lascio sola. Ti vengo a chiamare per la cena. Buon riposo.-

Così facendo si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Uscito dalla stanza, Mark incontrò lo sguardo glaciale di Ryo che aveva assistito a tutta la scena.

- Non ti sei preso troppa libertà con la signorina Mei?- Gli chiese con tono alterato cercando di tenere a bada l’istinto di non prenderlo a cazzotti.

Mark gli sorrise e lo fissò dritto negli occhi.

- Non mi sembra che Kaori sia stata dispiaciuta dal mio gesto.- Gli disse con strafottenza. Se ne andò ridendo prima che Ryo potesse rispondergli.

 “Se provi a toccarla un’altra volta, giuro che ti uccido con le mie mani!!” Pensò Saeba toccando la phyton nella giaccia. (NdL Iniziamo bene ^___^ )

Kaori rimase pietrificata dal quel gesto… il suo cuore iniziò a battere forte… ma cosa le stava succedendo. Decise di togliersi questi pensieri e di mettersi al lavoro. Prese la cartina della villa e la distese sul letto e iniziò a identificare i vari posti della casa.

Nel frattempo Ryo aveva iniziato le sue indagine e aveva scoperto che a breve tempo Frederik avrebbe trattato con la mafia per una spedizione di oro e diamanti. Sicuramente dentro a quei pacchi avrebbe nascosto un grosso quantitativo di droga. Gli rimaneva scoprire quando ci sarebbe stato l’incontro. (NdL Bhe! roba da poco, no??).

La serata passò tranquillamente. Dopo cena la signora Ein non si sentì molto bene e ne approfittò per andare a letto presto. Kaori premurosa l’accompagnò nella sua stanza, si assicurò che si addormentasse e che fosse tutto tranquillo. Una volta lasciato la camera decise di fare un giro per la villa. Mentre Mark era impegnato a dare ordini alla servitù per il giorno dopo, la sweeper sgattaiolò in giardino, per una “inoncentina” passeggiata al chiaro di luna. (NdL Si, si come no ^__^ …. Ok la smetto!)

Perlustrò tutte le vie di fuga, cercando le varie possibili entrate e dei sotterranei. Era da un po’ che girovagava per il giardino quando la luna illuminò il muro. Kaori si avvicinò e si accorse che sotto l’edera c’era una porta. Con le mani cercò di trovare il meccanismo per farla aprire. Era così impegnata che non si accorse della presenza che stava dietro di lei.

Fu un attimo, un brivido le percorse il corpo, c’era qualcosa di strano...

- Ah queste scarpe che male che mi fanno…. Brrr… che freddo… peccato che non ho portato la giacca… che stupida…- Disse appoggiandosi al muro.

- Non ti preoccupare Kaori ci ho pensato io… ti ho vista uscire in giardino e ho pensato che avresti avuto freddo, e meno male, così ti ho portato la giacca.-

- Oh Mark sei tu… mi hai fatto paura… - Disse Kaori girandosi di scatto.

- Che gentile… come farei senza di te… queste scarpe mi fanno un male… adesso me le tolgo… E non mi guardare così, lo so che queste cose non le fanno le signorine del mio rango, ma chi se ne frega, i mal di piedi ce l’ho io e non loro.- Disse sorridendo Kaori.

Così sotto lo sguardo stupito di Mark si tolse le scarpe e si incamminò.

- Allora… che fai? Non vieni?-

- Ah si… ma così ti farai male ai piedi… aspetta mi è venuta un’idea… vieni qua.-

Senza aggiungere altro, la prese in braccio. Kaori era imbarazzatissima, non sapeva dove guardare.

“Oh mio dio, se mi vedesse Ryo in questo stato chissà che cosa direbbe”.

Neanche finì di pensarlo che comparve Ryo dall’oscurità.

- Signorina Mei è tutto apposto, si è fatta male?- Chiese Ryo allarmato vedendola tra le braccia di Mark.

- No, no è tutto apposto signor Toi…-

- Piccolo problema tecnico che abbiamo risolto.- Continuò Mark sorridendo a Ryo che stava diventando nervoso e strinse, ancora di più, Kaori tra le sue braccia.

- Bene allora continuo il mio giro di sorveglianza. Buona serata. Signorina con il suo permesso.- Disse serio lanciando uno sguardo duro a Kaori.

- Prego continui pure.- Disse con un soffio di voce la sweeper.

- Certo che quel signor Toi è un po’ bruto… se sorridesse ogni tanto non gli farebbe male.- Mark iniziò a ridere e anche Kaori si sforzò di ridere.

- Eccoci qua principessa.- Disse Mark appoggiandola a terra, una volta davanti alla porta della sua camera.

- Dai non mi prendere in giro, mi sento già in imbarazzo. Grazie e buona notte.-

Kaori se ne stava andando quando Mark la prese delicatamente per la mano e l’avvicinò a sé. Le alzò dolcemente il mento e le sfiorò le labbra con un tenero bacio.

- Notte, Kaori.- Le sussurrò all’orecchio.

Il cuore di Kaori scoppiava dall’emozione, in quel momento sarebbe potuta morire di infarto. Quel bacio, così dolce, tenero delicato l’aveva messa in crisi.

- Oh Ryo…- sospirò tristemente quando si chiuse la porta dietro di sé.

 

 

Cap. 4

 

Kaori andò a farsi una doccia con la speranza di chiarirsi le idee. Quando rientrò nella stanza era avvolta sola da un asciugamano. Si fermò in mezzo alla stanza. Si girò verso il balcone. Appoggiato allo stipite c’era Ryo visibilmente imbarazzato.

- Ehm… scusa… pensavo che uscissi in pigiama.- E si voltò a guardare la luna che era alta nel cielo.

Per fortuna che la stanza era la buio, così Ryo non poteva vedere che Kaori era diventata tutta rossa. Cercò la vestaglia e se la mise addosso, tirando via l’asciugamano. Poi si avvicinò a lui.

- Alloro socia hai scoperto qualcosa…-

- Schhh… non è prudente stare qui, andiamo dentro.- Disse mettendogli un dito sulle labbra in segno di silenzio. Così facendo lo prese per mano e lo portò nella parte più scura della stanza. Ryo poteva sentire il profumo delicato e fresco della sua pelle. Aveva una così voglia di baciarla, toccare la sua pelle liscia, di esplorare ogni suo piccolo punto del corpo… “Saeba ritorna in te… stai lavorando… lascia stare questi pensieri… non puoi e non devi, ricordatelo”.

Come era successo a casa, Kaori sentì la sensazione di freddezza venire dal suo socio e si girò verso di lui. Si rattristì vedendo il suo sguardo.

“Oh Ryo… perché?” Pensò.

- Allora socia hai scoperto qualcosa?- Gli chiese Ryo per rompere quella sensazione di disagio che si era creata tra di loro.

- In effetti sta sera in giardino qualche attimo prima che ci siamo incontrati ho scovato una porta nel lato ovest della villa. È nascosta dietro l’edera però non ho fatto in tempo a trovare il meccanismo di apertura perché è saltato fuori Mark…- Disse tristemente.

Kaori si sfiorò le labbra con la mano. A Ryo non sfuggì questo gesto e iniziò a sentirsi strano.

- E’ successo altro che dovrei sapere?- Chiese Ryo nel vano tentativo di scoprire il comportamento della collega.

- No è tutto apposto… sono tranquilla, sono tutti gentili, anche la signora Lorelai mi sembra veramente che sia mia zia nel modo come mi tratta… e poi… Mark…-

- Ti ha fatto qualcosa?- Chiese lo sweeper allarmato.

- No è talmente gentile, dolce con me che mi fa sentire come se fossi a casa.- Kaori sorrise ripensando al bacio del pomeriggio e della sera.

- Bene tieni gli occhi aperti. Ora vado prima che si insospettiscono… Ah Kaori… lascia in pace quel povero Mark credo che ha lui non gli piacciano gli uomini… - Saltò fuori prima che i martelli di Kaori lo prendessero.

- Stupido!-

Passò una settimana, tutto filava liscio, nessuno dei due sweeper progrediva con le indagini, calma piatta, e questo li rendevi ancora più nervosi.

Solo una cosa aveva insospettito Kaori. Aveva visto che degli uomini di Frederik e lui stesso giravano spesso nel lato ovest. Sicuramente dietro a quella porta doveva essere un laboratorio o qualcosa del genere perché la sorveglianza era molto stretta. Ogni suo tentativo di avvicinarsi a quel posto era risultato vano o dalle guardie o dallo stesso Mark che le stava appiccicato e non la lasciava mai. Ogni volta che si girava se lo ritrovava di fronte. Era molto difficile per lei agire senza essere vista.

Anche per Ryo le cose non erano semplice oltre a controllare che la sua socia non si mettesse nei guai doveva trattare con Frederik che era un uomo veramente insopportabile. Comunque aveva notato anche lui lo strano movimento nell’area ovest e così aveva cercato in tutti i modi di infilarsi nel turno di sorveglianza ma con scarsi risultati fino a quando…

- Ryo vieni con me… - Gli disse una sera il signor Ein.

Ryo lo seguì in silenzio insieme ad altri due scagnozzi. A momenti ci rimaneva quando lo condusse al posto segreto. Nell’ombra vide una scena che non si sarebbe mai immaginato.

- Ehi chi c’è laggiù!!!.- Gridò Frederik. La figura si accorse degli uomini è iniziò a  scappare.

- Presto Karl spara e uccidilo!!!-

Ryo con calma, estrasse la sua phyton da sotto la giaccia e sparò un colpo per deviare la pallottola che sfiorò solamente il braccio dello sconosciuto, permettendogli di scomparire nell’oscurità.

- Maledetto incapace!!! Mettete in allarme tutte le guardie e perlustrate da cima a fondo il giardino. Nessuno si deve permettere di avvicinarsi a questo posto senza il mio permesso!!! Muovetevi idioti!!!- Gridò Frederik furibondo.

Ryo approfittò della confusione per andare in camera di Kaori, la quale a fatica era riuscita a entrare senza essere vista, almeno così credeva.

- Accidenti ci è riuscita!- Disse l’uomo nascosto nell’ombra.

Quando Ryo entrò dal balcone vide Kaori sporca di sangue.

- Maledizione! … Stai bene?- Chiese con apprensione.

- Si non ti preoccupare sono solo dei graffi. Guarda… ho tutte le gambe graffiate… - Piagnucolò Kaori scherzosamente…

-… per fortuna con la pomata che mi ha dato il professore domani questi segni non ci saranno più.- Disse con tono consolatorio.

- Ehmmm Ryo… -

- Che c’è…- Le rispose dal bagno, intento a cercare il medicinale.

- Ho trovato una cosa…- Mostrando sorridendo una chiave al collega mentre usciva dal bagno.

- Piccola combina guai… quando imparerai a stare attenta. Per fortuna sono riuscito a deviare la pallottola altrimenti ti avrebbe colpita dritta al cuore…- Si fece cupo al solo pensiero che l’avrebbe potuta perdere.

- Dai non è successo niente. Ora perché non mi medichi il braccio così posso andare a dormire.-

Ryo si avvicinò a lei e con estrema delicatezza le medicò il braccio. La ferita era leggera ma la pallottola aveva procura un grosso taglio.

- Bene ora vado a vedere che cosa posso fare con questa chiave.-

- Forse è meglio che ti fermi un attimo c’è troppo movimento, rimani un po’ qui con me e poi quando le acque si saranno calmate potrai andare via.- Disse arrossendo Kaori, con gli occhi bassi, intenta a guardare il pavimento.

Ryo preso in contropiede non sapeva che fare. In effetti la socia non aveva tutti i torti.

- Ok, hai ragione è meglio aspettare un attimo altrimenti qualcuno ci potrebbe scoprire.-

- Vado a cambiarmi intanto dai un’occhiata agli appunti che ho preso in questi giorni sulla servitù e sui movimenti delle guardie.-

Kaori si diresse verso il bagno e socchiuse la porta.

Ryo si avvicinò al letto dove c’erano tutti i dossier e su ogni persona c’erano appunti annotati a matita della socia.

Tutti ben dettagliati ma nessuno di grande importanza, tranne uno. Sul giardiniere Toufo, Mercoledì, era uscito più volte trasportando pacchi all’aria ovest. Però lui non aveva visto neanche una minima traccia di quei pacchi, che all’apparenza potevano sembrare pieni di foglie secche, in realtà, quasi sicuramente, dentro c’era nascosto della droga.

- Hai notato anche tu il comportamento strano di Toufo?-

Gli chiese Kaori alle sue spalle. Si era avvicinata da dietro e il suo viso era vicinissimo a quello di Ryo.  Rimasero in quella posizione per qualche secondo, poi accortesi della vicinanza si allontanarono imbarazzati. La sweeper si sedette sul letto e accavallò le gambe guardando depressa i graffi che si era fatta.

“Mi manca il fiato, e così bella nella sua camicia di seta… come posso starle lontano… e se io…”

Ryo si avvicinò a lei, con un gesto involontario fece percorrere il suo dito indice sul collo alle spalle e dietro la schiena.

Kaori si irrigidì, era la prima volta che Ryo si comportava così. Lui se ne accorse e riprese il controllo di sé (NdL Stupida era la volta buona!!!).

- Sai Ryo, sta sera … non rimproverarmi… ma sono felice che tu sia qui… al solo pensiero che…-

- Schhh non parlare… non è successo niente.-

Kaori si avvicinò di più a Ryo e gli appoggio la testa sul petto cercando quella protezione che solo lui sapeva darle.

- Abbracciami ti prego… anche se so che ti costa… ma ho bisogno di sentire qualcuno vicino… ti prego non  mi allontanare… sta sera no… ho bisogno di te… fingi per un attimo che non sono un uomo ma una donna… solo sta sera… non te lo chiederò più… ma ho bisogno di sentirmi protetta… perdonami pensavo di essere in grado…- Una lacrima scivolò dagli occhi di Kaori sfuggendo al suo controllo.

- Ehi sugar boy…- Disse in un soffio Ryo prima di stringerla stretta fra le sue braccia. “Non sai quanto ti sbagli” pensò tristemente. (NdL E perché non glielo dici tu!!! Broccolo!!!) Le accarezzò i capelli fino a quando Kaori non si addormentò.

La distese sul letto, la coprì con le coperte. Rimase fermo a fissarla. Il suo viso dolce, sereno, gli faceva una tenerezza.

- Ti prometto che nessuno ti farà dal male, mia piccola sweeper.-

Le diede un bacio sulla fronte, un’ultima carezza e poi scomparve nell’oscurità.

La mattina dopo Kaori si svegliò piena di energie. Era felice, aveva ancora la sensazione di sentire l’abbraccio di Ryo.

Si era appena vestita che qualcuno bussò alla sua porta.

- Mark!- Disse sorpresa, aprendo la porta.

- Buongiorno Kaori, dormito bene?-

- Insomma, ho sentito confusione, è successo qualcosa?-

- No niente di importante tutto tranquillo, non ti devi preoccupare.- Finse di sorridere.

- Volevo avvisarti che la colazione è pronta…- Il suo sguardo si rivolse all’interno della stanza e si soffermò sulle cartelle sulla scrivania.

Kaori se ne accorse e cambiò posizione in modo da coprire con la sua figura la visuale.

- Ti ringrazio… che ne diresti di farmi compagnia a colazione.-

Scesero nella sala da pranzo. Insieme passavano della piacevoli ore a chiacchierare, a scherzare, a ridere come matti. A Kaori non dispiaceva la compagnia di Mark però c’era quel non so che in lui che la turbava.

Mark fu chiamato con urgenza dal signor Frederik e se ne andò lasciandola sola.

“Bene ne approfitterò per fare delle indagine, tanto dovrà stare via per un’ora insieme al signor Ein così io ho campo libero, chissà che starà facendo Ryo?” Pensò. Non fece neanche in tempo a finire di chiedeserlo che sentì urlare una delle cameriere.

- Eh, eh, eh, quel porco… ma quando lo becco lo spedisco all’altro mondo!!!- Disse infuriata.

In casa, dopo l’accaduto dell’altra notte non c’era rimasto quasi nessuno, erano tutti intenti a sorvegliare il giardino, soprattutto l’aria Ovest.

Così Kaori poté agire indisturbata.

Si avviò con passo veloce ma sempre allerta a qualsiasi piccolo movimento sospetto verso lo studio di Frederik.

Entrò furtivamente e iniziò a sfogliare le carte che c’erano sulla scrivania. Poi fu la volta dell’archivio… finalmente aveva trovato qualcosa. Estrasse la cartellina: conteneva i documenti del trasporto della droga quello che gli aveva detto Ryo e iniziò a leggere. All’improvviso sentì un forte dolore alla testa e poi più niente.

I due uomini sorrisero. Il più anziano ordinò al giovane:

- Portala via, e rinchiudila nel lato ovest, così nessuna potrà trovarla.-

- Si signor Ein.-

Il giovane la prese delicatamente tra le braccia e la guardò triste. Arrivò alla stanza buia, una vecchia prigione.

L’appoggiò sulla branda e continuò ad osservarla.

- Perché Kaori… ho cercato in tutti i modi di tenerti lontana, ma tu hai continuato lo stesso… mi dispiace ma dovrai morire.-

La baciò sulla fronte e se ne andò.

Ryo si sentiva inquieto quella mattina. Voleva andare da Kaori per sapere come stava, ma in giro non c’era traccia di lei.

Si diresse, con una scusa, in camera sua, ma non la trovò. Andò a chiedere informazioni un po’ in giro ma nessuno sapeva dirgli dov’era.

Era come un animale in gabbia, non sapeva che cosa fare, dove era la sua Kaori???? Si ritrovò in giardino.

- Porc***********a!!!- Con ferocia diede un pugno all’albero. (NdL Bravo scemo, sai che male  >___<).

Intanto Kaori si stava svegliando, le faceva tremendamente male la testa.

- Ma dove sono?-

A poco a poco si ricordò di quello che era accaduto. Aveva trovato i documenti e poi il buio totale. Cavoli si era fatta beccare. Sicuramente la ricetrasmittente non prendeva e così se la doveva cavare sa sola.

“Dai Kaori è ora che tiri fuori le unghie” pensò dandosi coraggio.

Nel frattempo Ryo approffitando della pausa pranzo delle guardie si avvicinò all’aria Ovest e con la chiave che aveva trovato Kaori entrò nella parte segreta.

Come aveva supposto trovò varie casse contente la droga. Rimise tutto apposto e se ne andò. Ormai aveva le prove, non sapendo che a pochi metri di distanza da lui c’era Kaori.

La sweeper si frugò nel vestito cercando le piccole armi che aveva nascosto ma non le trovò. Le avevano tolto tutto. “Maledizione!!!” (NdL non chiedetemi cosa, forse dei piccolo kompeiti … mah).

- Ehi guardia?- Chiamò civettando Kaori.

- Che c’è?- Chiese bruscamente.

- Non mi sento bene mi fa male qui…- Fingendo di stare male si aprì la camicetta lasciando intravedere il reggiseno.

La guardia con un sorriso ebete aprì la porta, pensando di approfittare della situazione, e le andò vicino. Ma prima che potesse toccarla lei lo massacrò sotto la potenza del suo martello. (NdL Ma dove l’ha preso :!!!)

Si mosse lentamente ascoltando ogni piccolo rumore. Purtroppo non aveva minima idea di dove si trovasse. Arrivò in un stanzone buio. Cercò a tentoni qualcosa da farsi luce ma all’improvviso la stanza si illuminò.

Di fronte al lei il signor Ein.

- Bene signorina Kaori Mei o dovrei dire Kaori Makimura?-

Kaori si sentì il sangue gelare, era in trappola. Iniziò a sudare freddo. La sua mente non ragionava più, era finita.

Da dietro le spalle di Frederik spuntò fuori Mark.

- Mark!- Urlò Kaori. “Ti prego aiutami” lo supplicò Kaori con lo sguardo.

Ma Mark non si mosse. Rimase fermo e continuava a fissarla. Kaori non lo riconobbe più. Non era il Mark che conosceva… ora davanti a lei c’era il vero Mark, lo spietato killer. Una lacrima scese dai suoi occhi. Aveva tradito la sua fiducia, l’aveva ingannata… era disperata, la sua mente che fino a quel momento era stata lucida, era stata invasa da mille pensieri. Più si sforzava di trovare una via d’uscita e più le sembrava ardua l’impresa.

- Mark prendi la signorina Makimura e legala, che dobbiamo fare una bella sorpresa al signor Saeba.-

A quel nome Kaori sbiancò, o mio dio Ryo, aveva messo in pericolo Ryo, ed era solo colpa sua. Si fece legare senza opporre resistenza ormai era rassegnata, aveva perso fiducia in se stessa, non c’era più senso di lottare.

Ryo con una scusa fu portato in quella stanza. Non capiva perché proprio, ma un’angoscia e un’ansia lo tenevano in allarme. Da li a poco sarebbe successo qualcosa. Era pronto a tutto tranne…

La luce illuminò il signor Ein che teneva da una mano Kaori e dall’altra la pistola.

Ryo perse un attimo il controllo… sentì la rabbia esplodergli dentro.

- Che cosa le hai fatto maledetto!!!-

- Calma signor Saeba o dovrei dire… City Hunter!! Per il momento la tua socia è ancora viva, ma non lo sarà per molto se non farai quello che ti dirò. Appoggia la pistola a terra. Forza Mark ti lascio a te l’onore di finire il grande Ryo Saeba il temibile City Hunter.-

Mark si mise davanti a Ryo e lo guardò dritto negli occhi.

- Sei solo un vigliacco, come hai potuto tradire la fiducia che era stata riposta in te.- Gli disse calmo rivolgendogli uno sguardo di ghiaccio.

- Stai ZITTO!!!!! Taci bastardo!!! Ora ti UCCIDO!!!!- Gli urlò in faccia Mark perdendo le staffe di fronte all’indifferenza dell’uomo.

Prese la pistola e gliela puntò contro. Nella mente di Ryo passarono tanti pensieri. Guardò Kaori, era senza vita, aveva perso fiducia in se stessa. In quello stato non le sarebbe stata di aiuto. Solo un miracolo poteva salvarli.

“E’ finita” questo pensiero fugace passò nella mente di Ryo, anche Kaori pensò la stessa cosa. I due sweeper si incrociarono. Il loro sguardo era pieno di sentimenti confusi.

- Muori RYO SAEBA!!!!- Urlò Mark.

Ci fu uno sparo.

- Ryooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- L’urlo agghiacciante di dolore di Kaori invase la stanza.

Mark e Ryo si guardarono intensamente. Ma fu solo il primo a cadere a terra. Ryo era stato ferito solo di striscio al braccio sinistro.

- Lorelai!!!!- Grido Frederik.

- Mark come hai potuto, mi hai ingannata tutti in questi anni. Hai venduto la fiducia che avevo riposto in te, ti consideravo come un figlio… e tu hai buttato via tutto come spazzatura… ai giurato fedeltà a questo lurido verme … non potrò mai perdonarti… -

La signora Ein era comparsa nel nulla. Il suo viso era tirato, i suoi occhi vuoti, amareggiata, distrutta dalla scoperta che aveva fatto. Colui che considerava come un figlio si era dimostrato l’uomo più vile.

- Maledetta come hai osato!!! Per questo devi morire… ma se credete di avere la situazione in pugno vi sbagliate di grosso nelle mie mani ho ancora una carta.-

Frederik puntò la pistola alla tempia di Kaori.

- No Kaori!!!- Urlò Ryo.

- Saeba di le tue ultime parole alla tua donna, tanto presto la raggiungerai anche tu.

- Kaori!!!! Io credo in te!!!! Tu ce la puoi fare… reagisci… io sono con te!!!-

Come se quelle parole l’avessero schiaffeggiate Kaori si riprese.

- Frederik lasciala stare…- La signora Ein gli puntò la pistola che teneva in mano.

- Cosa pensi di fare vecchia…- E partì un colpo.

- Nooooo!!!!!!-

Ryo si gettò sulla signora giusto in tempo da evitarle che il proiettile la colpisse.

Fu tutto in un attimo. Kaori approffitando della distrazione di Frederik si liberò dalla sua presa, Ryo prese la pistola di Lorelai e sparò un colpo in pieno petto al signor Ein che stramazzò al suolo.

La signora Ein aveva avuto troppo emozioni quel giorno e si sentì mancare. Ryo la fece appoggiare vicino ad una cassa… intanto … Mark si mosse.

- Non può finire così…- Sibilò.

- Saeba tu verrai con me all’inferno!!!!- Gridò con le ultime forze.

Kaori percependo il pericolo si buttò su Ryo e la pallottola la colpì alla spalla. Lo sweeper con la sua prontezza di riflessi fece partire l’ultimo colpo che gli era rimasto, e Mark non ebbe più via di scampo. Si accasciò a terra e prima di morire…

- Mi perdoni signora Lorelai, sono stato costretto.-

Ora, era tutto finito.

Kaori gli cadde tra le braccia perdendo conoscenza.                                          

- Mio dio Kaori!!!-                                                 

Furono secondi terribili nell’incertezza totale.

Ryo la portò in camera, le medicò la ferita, era molto profonda ma per fortuna il proiettile era uscito. Questa volta era stato veramente vicino a perderla.

- Perdonami Kaori.- Le sussurrò.

 

 

Cap. 5

 

Passarono tre giorni, il caso ormai era chiuso. La signora Lorelai Ein era partita per un lungo viaggio. Aveva bisogno di distrarsi ed era andata a trovare i suoi parenti in Italia. (NdL scusate la fantasia ^____^ ).

La vita era tornata alla normalità o quasi.

Il rapporto tra Ryo e Kaori si era raffreddato.

Una sera a cena Kaori sbottò.

- Basta!!!-

Ryo la guardò sorpreso.

- Smettila, non è stata colpa tua!!! Sono io che sono un’incapace!!! Che mi caccio sempre nei guai, che ti metto in pericolo, che ti costringo a salvarmi ogni volta.-

Kaori dopo vari mesi che aveva tenuto tutto dentro fece uscire le sue incertezze. Iniziò a piangere a dirotto.

- Kaori che dici!!!- Gli urlò Ryo ma si fermò subito capendo che così la feriva e basta e allora tentò…

- Vuoi andartene?- Le chiese Ryo ad un tratto.

- L’ho pensato sai…-  Rimase scioccato dalle parole che erano uscite dalla bocca della socia.

- … ma non ce la faccio… anche quando mi tratti male… quando gira tutto storto non riesco a staccarmi da te… non posso dimenticarti… sei parte di me, la mia vita ormai è la tua vita. Neanche i tuoi silenzi possono farmi cambiare idea. Tu sei dentro di me. Ogni parte del mio corpo è tua… e possibile che non lo capisci!!!!- Urlò Kaori fra le lacrime. Ryo le si avvicinò e l’abbracciò.

- Perdonami Kaori ma tutto quello che posso offrirti è questo dannata vita e nient’altro…- La strinse ancora più forte.

- Ryo come te lo devo dire… ho cercato in tutti i modi di fartelo capire. Io … ti … amo!- Lo guardò intensamente.

- Solo con te mi sento protetta, solo tu riesci a darmi quella forza che non ho. Non mi importa se non mi ami, mi basta solo starti accanto e proteggerti, sapere che sei vivo, vivere ogni giorno con te è la mia più grande gioia.-

- Oh Kaori… perdonami… se fossi stato più forte ti avrei allontanato da me, ma sono egoista. Io vivo in te, io respiro ogni giorno di te. Sei la mia unica fonte di luce in questa mia vita buia. Tu mi hai fatto risorgere dall’oscurità (NdL Eh che è l’araba fenice??? Ops scusate non è momento del sarcasmo…. No i pomodori no!!!) e solo che ho tanta paura di perderti, perché se solo dovesse accaderti qualcosa io …-

- Schh …non  dire altro Ryo. Io non ti abbandonerò mai, il mio amore sarà sempre nel tuo cuore.-

La sua mano si appoggiò sul suo petto. Prese la mano di lui e se l’appoggiò sul cuore. - Senti Ryo, io e te ormai siamo una cosa sola. Io vivo in te e tu vivi in me. Smettila di avere paura per me… e cammina con me per questa strada. D’ora in avanti non sarà più tu ed io, ma noi, uno al fianco all’altro. Semplicemente “noi”.-

Kaori gli sorrise. Ryo si sciolse in quel suo dolce sorriso

- Ti amo!!- Le disse tutto d’un fiato e la baciò.

Un bacio intenso, pieno di passione tenute per troppo tempo nascoste… che escono prepotentemente allo scoperto. L’amore che sboccia è una nuova vita che inizia.

Il sole sorge alto nel cielo e i primi raggi illuminano i due corpi abbracciati, avvolti nelle lenzuola, uniti tanto da farli sembrare uno solo. Si respira aria d’amore e di felicità ma come sempre sarà il destino a decidere, e a volte non è quello che ci si aspetta. Le loro vite saranno sconvolte, messe in pericolo tante altre volte, ma ormai non ha più importanza, perché il loro amore è presente ed è forte dentro di loro.

 

 

 

 

Fine

 

 

 

Bene è finita.

Wow!!! Sono emozionata. Quando ho iniziato a scriverla non avevo la minima idea di dove sarei arrivata. Era tutta da fare e da costruire. Forza adesso fatevi sotto… aspetto i vostri commenti e mi raccomando andateci piano… scrivetemi anche solo per dire “L’ho letta” e sarò contenta.

   
 
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