Ryo, Kaori e tutti i personaggi di City Hunter sono proprieta' di Tsukasa Hojo, Sunrise, Shueisha e degli aventi diritto.
Gli altri personaggi sono stati creati dalla mia mitica immaginazione.
(Perdonate i nomi ma quando dovevo pensare ai nomi in giapponese non me ne
veniva in mente neanche uno!)
È la mia prima FF è devo ammettere non è stato semplice. Stare attenta a rispettare il carattere del personaggio per non
stravolgerlo troppo si è dimostrato un’ardua impresa. Dopo tanto ho
provato il piacere di scrivere le proprie fantasie. Ricominciare con la difficoltà
di scrivere un FF (che credetemi non è una cosa da poco) è stata una bella
sfida. Perché quando scrivi una storia, un romanzo parti
con la tua immaginazione e basta, mentre con la FF hai già delle cose impostate
e c’è sempre un po’ di paura ad andare fuori dai binari. Spero che avete capito
qualcosa di quello che volevo dire … Noooo!!! Non iniziate subito con i pomodori!!! … Ehi!! Chi mi ha
tirato una patata!!! ^__________^
Quindi con i commenti andateci piano … (ih ih ih ho già pronti dei virus per
chi manda cose non positive!!!!) e invece con i
complimenti abbondate pure, quelli non bastano mai a far crescere il mio ego
(ih ih ih in compenso
riceverà una bella sorpresa!!!)
NB: si avvisa il gentile lettore che queste ultime tre
righe sono completamente false.
Parlando seriamente (sempre se mi riesce) leggetela fino in
fondo perché il finale, secondo il mio modesto parere merita.
Ah!!!! Dimenticavo alcuni dettagli tecnici: le frasi racchiuse
“ ” sono i pensieri, quelli preceduti dal – sono i discorsi diretti (NdL
ovviamente!!!!)
Tra parentesi identificati con NdL sono i miei commenti
Rating: PG (almeno credo… boh…. Fate un po’ voi, sono
ancora all’inizio non me ne intendo)
Bene grazie mille per l’attenzione e buona lettura. Baci a
tutti. Light.
Noi
Cap. 1
Era una notte
afosa e stranamente silenziosa. Gli occhi della ragazza erano persi nel cielo
in chissà in quali pensieri. Il suo viso era triste, il suo
corpo si lasciava cullare dal vento caldo della notte. Ad un tratto, senza
togliere lo sguardo perso nel vuoto, disse:
- Dai Ryo
vieni avanti, lo so che sei lì.-
Il ragazzo
rimase sorpreso non pensava che la sua socia se ne fosse accorta.
Con passo
calmo iniziò ad avanzare fino a raggiungerla. Si appoggiò alla ringhiera e
guardò il cielo. Senza parlare. Ma lei, in fondo, le bastava
la sua presenza per infonderle sicurezza, non aveva bisogno delle sue parole,
capiva che le era vicino anche nel suo silenzio.
I due sweeper
restarono così ancora per un po’.
Ad un tratto
Kaori si tirò su, si stiracchiò.
- Mmmm che
fame!! Che dici vado a preparare la cena?- Disse con
il suo solito tono frizzante.
- Siiiii!!! Il piccolo Ryo ha tanta, tanta fame!!!-
Kaori senza
farselo ripetere due volte scese in cucina.
Cenarono
ognuno immerso nei propri pensieri fu Kaori, ad un tratto, a
interrompere il silenzio.
- Speriamo
domani di trovare lavoro…- Il suo viso cambiò espressione…
- Ahahah !!!!
Se non fosse per te che molesti sempre le clienti … - Disse
tutta infervorata.
In quel
momento Ryo si fece piccolo, piccolo.
- Dai
Kaorichan non ti arrabbiare… prometto che farò il bravo.-
A quella
scena non poté resistere e scoppiò a ridere.
“Che bello vederti ridere mia piccola Kaori” pensò Ryo e un
lieve sorriso comparve sul suo volto.
Il mattino
successivo Kaori uscì presto di casa per andare a vedere se qualcuno li avesse contattati.
- Speriamo
bene… altrimenti non so come faremo a pagare le bollette della luce.-
Si fermò
davanti alla lavagna e si pietrificò.
- Non ci posso credere… dopo vari mesi senza un briciolo di lavoro, finalmente
abbiamo un caso.-
Iniziò a
piangere dalla contentezza che svanì subito nel vedere che il messaggio era
scritto da una donna.
- Oh no!!!!!!!!!! Adesso che faccio… fare finta
di niente o accettare???-
- Ma certo
che accettiamo!!!-
Da dietro le
sue spalle comparve Ryo.
- Ryo!!! Mi hai seguito!-
- Eh eh… -
Una grossa goccia spuntò sulla sua fronte.
- Dai Kaorichan
accettiamo… prometto che farò il bravo… questa povera fanciulla
ha bisogno di aiuto e solo, il grande, bellissimo, stupendo City Hunter glielo
può dare!!!-
Esplosione di
fuochi d’artificio, coriandoli, stelle filante (NDL e chi ne ha più ne metta),
mentre tutti gli altri erano invasi da tanti piccoli corvi per lo stupore.
- Vabbè…-
“Speriamo bene” pensò Kaori passandosi una mano sul viso già in previsione di
quello che sarebbe successo.
“Chissà come
sarà carina, e che corpo, le sue gambe… ih ih ih mi divertirò un sacco… me la spasserò, ih ih ih”. Il viso di Ryo assunse la
faccia da maniaco.
- Brutto
porco che non sei altro!!!!- Kaori non aspettò ancora
e lo spiaccicò al suolo con un martello di 10000 tonnellate “Te la faccio
passare io la voglia” (NdL Ops avrò un po’ esagerato??).
L’appuntamento
era previsto per le ore 16.00 all’Hotel Orion. La
loro cliente era già arrivata e li stava aspettando. Si fecero accompagnare dal
cameriere al tavolo. Ryo assunse un atteggiamento professionale, con uno
sguardo così intenso che nessuna donna avrebbe potuto resistergli. La signora
era di spalle, portava un grande cappello, e i suoi
biondi capelli le cadevano dolcemente sulle spalle. Sembravano tanti fili d’oro.
Piano, piano la faccia di Ryo si trasformò nella sua solita faccia da maniaco,
ma riuscì a ricomporsi prima che Kaori se ne accorgesse.
Il cameriere
si avvicinò alla signora e le disse:
- Signora
Lorelai i suoi ospiti sono arrivati.-
Ryo spinse da
parte Kaori per vedere per primo in volto quella splendida visione.
- Ryo Saeba
al suo servizio.- Le prese la mano e la baciò lievemente. Alzò lo sguardo per
vedere in viso la fanciulla e rimase pietrificato,
mentre Kaori se la rideva a crepapelle.
La signora
Lorelai Ein non era altro che un anziana signora
70enne, stra ricca, molto vispa e allegra.
Kaori si
avvicinò al tavolo e si presentò.
- Bene signora Lorelai che cosa può fare per lei City Hunter?-
Chiese dopo un attimo di silenzio. Ryo intanto si era ripreso e ancora
deluso si sedette meccanicamente sulla sedia di fronte
alla signora.
- Come ben saprete mio marito era a capo di una importante
multinazionale che trattava soprattutto all’estero un giro di gioielli e di oro.
Da quando lui è morto la direzione della multinazionale
è passata nelle mie mani ma anche in quelle di mio cognato Frederik Ein. Non
andiamo d’accordo perché Frederik ha un altro concetto di “affari”. È senza scrupoli
ed è assetato di soldi e ho paura che un giorno all’altro, che sarà molto
presto, mi farà fuori, per avere tutto per lui il potere.-
I due sweeper
la guardarono sorpresi.
- Lo so che è
un po’ difficile a credere… ma l’altra sera mentre ero seduta
in salotto ad assaporare il mio bicchiere di brandy hanno tentato di uccidermi
e se non fosse stato per la mia guarda del corpo io sarei morta.-
- Ma se ha già una guardia del corpo noi cosa c’entriamo?-
Chiese Ryo quasi seccato.
- Mark non
può investigare, ormai mio cognato conosce ogni suoi movimento
e lo segue da per tutto. L’unica cosa che può fare è solo proteggermi. Io
conosco Frederik e so se iniziasse ad avere sospetti
su di Mark lo farebbe fuori senza pietà. Questo non lo posso permettere, mi
sono troppo affezionata a lui e lo considero come uno di famiglia.-
- E così entriamo in scena noi… nessuno ci conosce e possiamo
facilmente trovare le prove per incastrare suo cognato.- Disse Kaori
trionfante.
- Esatto signorina Makimura.- Sorrise l’anziana signora.
- Bene per
avere più autonomia io fingerò di essere una sua lontana nipote così potrò
iniziare a indagare dall’interno e Ryo si farà
assumere da Frederik come uno dei suoi scagnozzi.-
- Ehi socia
non corri un po’ troppo!!- Disse Ryo irritato per
l’intraprendenza della collega.
- No, no… è
un’idea magnifica!! Così mi sentirò ancora più al sicuro e poi signorina
Makimura si troverà benissimo con Mark è un ragazzo magnifico.-
Ryo si alzò
di scatto.
- Bene
signora Ein ci faremo sentire noi… Kaori andiamo… subito!!!-
Ryo udendo le parole della signora si sentì il sangue ribollire. Non sapeva
perché ma gli dava fastidio, non voleva che Kaori lavorasse al fianco di un
altro uomo che non fosse lui.
- Ryo che
modi sono…- ma ormai si era incamminato.
- Mi spiace
signora Lorelai … non so cosa gli ha preso, comunque accettiamo
il caso ci faremo sentire sta sera per definire gli ultimi dettagli. Mi scusi adesso devo proprio andare.- Disse la ragazza
imbarazzata dal comportamento del socio.
La signora
Ein sorrise vedendo la reazione del signor Saeba… sotto, sotto sapeva che tra
quei due c’era qualcosa e questa idea di mettere un
rivale in mezzo era una cosa che la divertiva parecchio… sorrise e finì di
bersi tranquillamente il suo gin.
Per il
tragitto verso casa nessuno dei due parlò. Ryo era troppo furioso, si sentiva
nervoso, non voleva assolutamente cha Kaori lavorasse insieme ad un altro, e Kaori aveva paura di parlare con Ryo perché
sapeva che non era in luna giusta.
- Adesso
basta!!! Non ce la faccio proprio più!! Perché ti comporti così! Che cosa
ti ho fatto??- Chiese Kaori isterica una volta a casa.
- Come ti sei permessa di agire senza consultarmi!!! Non sei in grado
di affrontare tutta da sola un caso simile!!- Scattò lo sweeper con ferocia.
Quelle parole
uscite dalla bocca di Ryo la ferino al cuore come una
lama tagliente.
- Ancora dopo
tutti questi anni mi credi un’incapace, quando capirai che sono in grado di
cavarmela… lo ammetto non sono brava come Saeko, Miki ma ce la metto tutta…
perché non capisci!!!!!- Gli urlò.
Kaori si
sentiva le lacrime agli occhi, non voleva piangere, non doveva piangere. Voleva
dimostrargli di essere forte, di tenergli testa,
questa volta non avrebbe ceduto, non sarebbe scappata.
- Io posso
farcela… credi in me, nelle mie capacità e ti stupirai nel vedere quanto ho
appreso e imparato in questi anni.- Lo fissò negli occhi, con il suo sguardo
dolce e deciso.
Ryo non poté
resistere, sentiva il suo cuore battere forte, mentre lo sguardo di Kaori
entrava dentro di lui distruggendo ogni suoi barriera
di difesa.
Si avvicinò
alla socia, gli accarezzò la guancia, la guardò intensamente…
- Ok… hai
vinto… faremo come dici tu.- Disse con tono dolce e protettivo.
Kaori gli sorrise trionfante. Era la prima volta che aveva tenuto
duro e forse Ryo la stava iniziando a prendere sul serio.
Prima di
andare a dormire si avvicinò a lui e gli disse:
- Grazie
socio, per me è davvero importante sapere che credi in me.-
Dopo essersi
fermata un attimo lo abbracciò. Non sapeva perché l’aveva fatto ma aveva
bisogno di sentirlo vicino. (NdL Eh, eh furbacchiona!!!
…. Oh, oh… scusate). Di sentirsi protetta tra le sue braccia,
di sentire il suo calore che l’invadeva, di sentire il battito del suo cuore
che batteva all’unisono con il suo. Un gesto naturale, voluto dal cuore,
così spontaneo, dolce che esprimeva un immenso amore nascosto.
Ryo era
rapito da quella ragazza. Il suo profumo lo stordiva, il
contatto con il suo morbido corpo lo faceva sciogliere. Doveva fare qualcosa altrimenti non avrebbe più resistito al
suo istinto di prenderla in braccio e di fare l’amore con lei tutta la notte.
Si irrigidì, e il suo corpo emanò una sensazione di freddezza.
Kaori se ne accorse e guardò in faccia Ryo. I suoi
occhi così intensi e pieni di emozioni, adesso erano
tristi e gelidi. Ebbe paura di quegli occhi. Si staccò da
lui, fece qualche passo indietro.
- Scusa… non
so che mi ha preso.- Disse confusamente … quello sguardo le metteva soggezione.
- Ahhh che sonno!- Sbadigliò Ryo rumorosamente – Me ne vado a letto-
E così si rifugiò in camera sua.
“Oh Kaori…”
pensò Ryo tristemente chiudendosi la porta dietro le spalle.
- Ryo… -
bisbigliò Kaori vedendolo scomparire nella sua camera.
Cap. 2
Da quella
sera passò una settimana. Nel frattempo uno degli scagnozzi del Signore Ein era scomparso misteriosamente ed era stato
sostituito da Ryo Toi, referenziatissimo killer di alto grado professionale,
specializzato nei più svariati campi di combattimento. Saeko avevo
compilato un bel curriculum al nostro Ryo… in fondo non era andata tanto
lontano dalla realtà. Così Ryo sotto le spoglie di Ryo Toi si era infiltrato
nel gruppo di Frederik acquistando ogni giorno di più la sua fiducia.
Intanto, alla
villa della signora Lorelai erano in atto i preparativi per l’arrivo della sua
nipote Kaori, vissuta per molti anni all’estero.
Il giorno di
entrare in scena era giunto anche per Kaori. La mattina del suo ingresso nel
giro la sweeper era nervosissima. Sapeva che questa volta doveva dare il meglio di lei, però non riusciva a calmarsi. Ryo si era
assentato approffitando della confusione, ed era andato a casa a vedere se la socia
era pronta.
La trovò in
soggiorno, seduto sul divano a guardare i fascicoli con le informazioni sulla
villa e sul personale. Era così tesa che le sue mani tremavano nel sfogliare i fogli. Ryo si avvicinò a lei e si sedette
accanto. Le prese la cartellina che teneva in mano, e la appoggiò sul tavolo.
- Ora basta!
Stai tranquilla e andrà tutto bene… su ora vatti a vestire che dobbiamo andare.-
Kaori come un
automa salì in camera e si mise il vestito che le aveva dato
Eriko. Per l’occasione le aveva fornito in intero
guardaroba con facili abiti da indossare e pronti per qualsiasi evenienza. Con
taschini interni e accessori che sarebbero stati utili in caso di necessità.
Decise di
mettere il completo rosso. La gonna era un po’ corta e il top bianco era trasparente,
ma doveva fare colpo. Si mise un velato strato di trucco e infine le scarpe.
Si guardò
allo specchio. “Però niente male”. Soddisfatta
dall’immagine riflessa sullo specchio uscì dalla stanza e raggiunse Ryo in
salotto.
Ryo rimase
spiazzato vedendo la bellezza della socia. Il suo passo sinuoso, la trasparenze del top che faceva vedere le sue forme
racchiuse nel reggiseno di pizzo, le sue gambe affusolate velate dalle calze.
Ogni gradino che scendeva era un colpo al cuore… sentiva che il suo amico stava
per svegliarsi.
“Calmati Ryo…
respira.. respira…. Devo fare qualcosa”.
- Sai Kaori?... – Si fermò per deglutire.
- Si Ryo che
c’è?- Domandò Kaori avvicinandosi al collega.
- Con questo
vestito sembri ancora di più un travestito!!! Mi
spiace per te ma non potrai mai assomigliare ad una donna.- E rise
sguagliatamente.
- Brutto
st****o come ti permetti!!!!- Lo colpì con un martello
di 20000 tonnellate “Giustizia è fatta”.-
Così facendo
uscì sbattendo la porta e lasciando Ryo incastrato o meglio infossato nel muro.
- Stavolta ci è andata pesante… se la deve essere presa… uaff uaff, si è proprio incazzata.- (NdL Eh te credo!!!)
Intanto per
le scale…
- Idiota,
imbecille, pervertito, mai una volta che fosse carino con me!!!
Ma perché mi tratta così!!! Che nervi la prossima volta lo uccido.- I suoi
occhi fiammeggiarono di vendetta. Aprì il portone e andò a sbattere contro il
petto di un uomo.
- Oh scusi!-
Disse Kaori imbarazzata bloccandosi nel vedere l’uomo in faccia. Dimostrava una
trentina d’anni, alto, corporatura muscolosa, capelli neri corvino ribelli, dagli
occhi trasparivano diverse emozioni. Non si riusciva a
capire il colore. Erano azzurri, ma l’intensità cambiava in continuazione,
proprio come il colore del mare: che varia dall’azzurro più profondo e torbido
all’azzurro chiaro e calmo.
I suoi
lineamenti erano marcati, la sua bocca di un rosa pallido era circondata da una
barba incolta che lo rendeva ancora più intrigante. Il cuore di Kaori iniziò a
battere.
“Ma che mi prende” pensò la ragazza stordita dalla presenza
dell’uomo che aveva di fronte.
- Mark che ci
fai qui?- Sentendo la voce di Ryo Kaori si riprese dallo stato di trans.
- Non eravamo
rimasti d’accordo che avrei portato io a casa Ein la signorina Mei.- Ryo lo
guardò con aria di sfida.
- Ah così lei
è il signor Mark, mia zia mi ha parlato molto di lei.
Piacere io sono Kaori Mei.- Disse Kaori interrompendo
la situazione pesante che si era creato tra i due.
- Signorina
Mei piacere di conoscerla… la signora Lorelai mi ha chiesto di occuparmi di lei
e mi ha detto di dirti Ryo di tornare pure alle tue faccende.- Gli disse guadandolo
dritto negli occhi con un sorriso di vittoria.
- Grazie è stato molto gentile… ma mi chiami pure Kaori… quanto
riguarda lei signor Toi può tranquillamente tornare dal signor Frederik e lo
ringrazi per la sua disponibilità.- Disse rivolgendosi a Ryo con aria
indifferente.
A quel punto
lo sweeper non poté fare altro che arrendersi.
Approfittò di
un attimo di Mark che era andato a prendere la macchina e si avvicinò a Kaori.
- Stai attenta Kaori… questo non è un gioco…-
- Tranquillo
Ryo so quello che faccio, fidati di me.-
- Ah stavo
quasi dimenticando… tieni questi…- Le prese la mano
dove le appoggio un catenina con un ciondolo a forma di goccia e due orecchini
tutti e due di diamante.
- Questa è
un’invenzione del professore, non te li togliere mai. Il ciondolo nasconde una micro ricetrasmittente così potrò sapere dove sei in
qualsiasi momento, e gli orecchini sono una trasmittente, così possiamo parlare
in caso di pericolo, però stai attenta non sono molto potenti.-
- Grazie… ora
si inizia a giocare… stai attento anche tu.-
Detto questo
si allontanò da Ryo e salì in macchina che sfrecciò verso la villa Ein.
Lo sweeper
seguì la macchina con il cuore in mano… aveva un brutto presentimento… non si sarebbe mai perdonato se a Kaori fosse successo qualcosa.
Ancora per una volta si promise che alla fine di questo caso l’avrebbe allontana per sempre da questo maledettissimo mondo
dove lui viveva. Ma avrebbe trovato il coraggio di metterlo in pratica, di allontanare
la cosa più bella che gli era capitata nella sua vita?
(NdL Voi che dite??? Naaaahh!!!)
Cap. 3
La signora
Lorelai l’accolse con calore, Kaori era tesa. Per
tutto il tragitto aveva sorpreso Mark più volte a fissarla. Che
avesse intuito quale fosse la sua vera identità? Kaori non poteva sapere che
Mark era rimasto affascinato dalla sua semplicità, eleganza. L’aveva stregato e
non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Tutto di lei gli piaceva e sapeva
che primo o poi avrebbe perso la testa, se già non era successo.
- Mia cara,
il viaggio è andato tutto bene?- Le chiese la signora Ein distraendola dai suoi
pensieri.
- Si grazie zia. Ma adesso vorrei un
po’ riposarmi, sono un po’ stanca.-
- Va bene,
Mark per cortesia mostra a Kaori dov’è la sua stanza.-
- Si signora. Prego di qua signorina Mei… - si bloccò vedendo
il disappunto di Kaori.
- Oh scusa….
Devo ancora abituarmi… vieni ti faccio strada Kaori.-
Le sorrise.
Presa alla
sprovvista Kaori arrossì.
Da lontano
Ryo vide tutto la scena e il suo viso divenne scuro e
se ne andò.
- Ma che bella camera…- Esclamò Kaori felice. Come una bambina
andava in giro per la stanza per vedere ogni piccolo particolare ed emetteva ogni tanto piccoli gridolini di
gioia.
Mark rise
divertito alla scena.
- Mark vieni sul balcone è splendido il panorama da qui.- Lo chiamò
Kaori.
- Si è
veramente molto bello. Da qui si può vedere tutto il parco della villa. Laggiù
ci sono le stalle, dall’altra parte c’è un piccolo laghetto… e infine la parte
che preferisco in fondo, nel posto più lontano del
parco, c’è un piccolo fiume che si trasforma in cascata dove è bello fare il
bagno.-
- E’
fantastico questo posto.- Il viso di Kaori si era illuminato ascoltando le
parole del giovane. Ma come se qualcosa l’avesse portata alla
realtà si ammutolì. Aveva scorto nel giardino una guarda armata che li stava fissando.
“Molto
strano, è meglio che tenga gli ho occhi aperti.”
- Allora Mark
è molto che lavori per mia zia?-
- Si sono 3
anni, praticamente una vita. È stato il signor Frederik
a farmi assumere e da allora non me ne sono più andato.- (NdL E ti pare una
vita???)
I suoi occhi
avevano cambiato colore l’azzurro chiaro e calmo era diventato scuro e
profondo. Kaori si sentì a disagio, rientrò nella stanza.
- Bene, se
ora non ti dispiace vorrei un po’ riposare.-
- Si scusami, ti lascio sola. Ti vengo a chiamare per la cena.
Buon riposo.-
Così facendo
si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla fronte e
se ne andò. Uscito dalla stanza, Mark incontrò lo sguardo glaciale di Ryo che
aveva assistito a tutta la scena.
- Non ti sei
preso troppa libertà con la signorina Mei?- Gli chiese con tono alterato
cercando di tenere a bada l’istinto di non prenderlo a cazzotti.
Mark gli sorrise e lo fissò dritto negli occhi.
- Non mi
sembra che Kaori sia stata dispiaciuta dal mio gesto.- Gli disse con strafottenza.
Se ne andò ridendo prima che Ryo potesse rispondergli.
“Se provi a toccarla un’altra volta, giuro che
ti uccido con le mie mani!!” Pensò Saeba toccando la phyton nella giaccia. (NdL Iniziamo bene ^___^ )
Kaori rimase
pietrificata dal quel gesto… il suo cuore iniziò a battere forte… ma cosa le
stava succedendo. Decise di togliersi questi pensieri e di mettersi al lavoro.
Prese la cartina della villa e la distese sul letto e iniziò a identificare i vari
posti della casa.
Nel frattempo
Ryo aveva iniziato le sue indagine e aveva scoperto
che a breve tempo Frederik avrebbe trattato con la mafia per una spedizione di
oro e diamanti. Sicuramente dentro a quei pacchi avrebbe
nascosto un grosso quantitativo di droga. Gli rimaneva scoprire quando ci
sarebbe stato l’incontro. (NdL Bhe! roba da poco, no??).
La serata
passò tranquillamente. Dopo cena la signora Ein non si sentì molto bene e ne approfittò per andare a letto presto. Kaori premurosa
l’accompagnò nella sua stanza, si assicurò che si addormentasse e che fosse
tutto tranquillo. Una volta lasciato la camera decise
di fare un giro per la villa. Mentre Mark era
impegnato a dare ordini alla servitù per il giorno dopo, la sweeper sgattaiolò
in giardino, per una “inoncentina” passeggiata al chiaro di luna. (NdL Si, si come no ^__^ …. Ok la smetto!)
Perlustrò
tutte le vie di fuga, cercando le varie possibili entrate e dei sotterranei.
Era da un po’ che girovagava per il giardino quando la luna illuminò il muro.
Kaori si avvicinò e si accorse che sotto l’edera c’era una porta. Con le mani
cercò di trovare il meccanismo per farla aprire. Era così impegnata che non si accorse della presenza che stava dietro di lei.
Fu un attimo,
un brivido le percorse il corpo, c’era qualcosa di
strano...
- Ah queste
scarpe che male che mi fanno…. Brrr… che freddo… peccato che
non ho portato la giacca… che stupida…- Disse appoggiandosi al muro.
- Non ti
preoccupare Kaori ci ho pensato io… ti ho vista uscire in giardino e ho pensato
che avresti avuto freddo, e meno male, così ti ho portato la giacca.-
- Oh Mark sei tu… mi hai fatto paura… - Disse Kaori girandosi di
scatto.
- Che
gentile… come farei senza di te… queste scarpe mi
fanno un male… adesso me le tolgo… E non mi guardare così, lo so che queste
cose non le fanno le signorine del mio rango, ma chi se ne frega, i mal di
piedi ce l’ho io e non loro.- Disse sorridendo Kaori.
Così sotto lo
sguardo stupito di Mark si tolse le scarpe e si incamminò.
- Allora… che
fai? Non vieni?-
- Ah si… ma
così ti farai male ai piedi… aspetta mi è venuta
un’idea… vieni qua.-
Senza
aggiungere altro, la prese in braccio. Kaori era imbarazzatissima,
non sapeva dove guardare.
“Oh mio dio,
se mi vedesse Ryo in questo stato chissà che cosa direbbe”.
Neanche finì
di pensarlo che comparve Ryo dall’oscurità.
- Signorina
Mei è tutto apposto, si è fatta male?- Chiese Ryo
allarmato vedendola tra le braccia di Mark.
- No, no è tutto apposto signor Toi…-
- Piccolo
problema tecnico che abbiamo risolto.- Continuò Mark sorridendo a Ryo che stava
diventando nervoso e strinse, ancora di più, Kaori tra le sue braccia.
- Bene allora
continuo il mio giro di sorveglianza. Buona serata. Signorina con il suo
permesso.- Disse serio lanciando uno sguardo duro a Kaori.
- Prego
continui pure.- Disse con un soffio di voce la sweeper.
- Certo che
quel signor Toi è un po’ bruto… se sorridesse ogni
tanto non gli farebbe male.- Mark iniziò a ridere e anche Kaori si sforzò di
ridere.
- Eccoci qua
principessa.- Disse Mark appoggiandola a terra, una volta davanti alla porta
della sua camera.
- Dai non mi
prendere in giro, mi sento già in imbarazzo. Grazie e buona notte.-
Kaori se ne
stava andando quando Mark la prese delicatamente per la mano e l’avvicinò a sé.
Le alzò dolcemente il mento e le sfiorò le labbra con un tenero bacio.
- Notte,
Kaori.- Le sussurrò all’orecchio.
Il cuore di Kaori
scoppiava dall’emozione, in quel momento sarebbe potuta morire di infarto. Quel bacio, così dolce, tenero delicato l’aveva
messa in crisi.
- Oh Ryo…-
sospirò tristemente quando si chiuse la porta dietro di sé.
Cap. 4
Kaori andò a
farsi una doccia con la speranza di chiarirsi le idee. Quando
rientrò nella stanza era avvolta sola da un asciugamano. Si fermò in mezzo alla
stanza. Si girò verso il balcone. Appoggiato allo stipite c’era Ryo
visibilmente imbarazzato.
- Ehm… scusa…
pensavo che uscissi in pigiama.- E si voltò a guardare la luna che era alta nel
cielo.
Per fortuna
che la stanza era la buio, così Ryo non poteva vedere
che Kaori era diventata tutta rossa. Cercò la vestaglia e se la mise addosso,
tirando via l’asciugamano. Poi si avvicinò a lui.
- Alloro
socia hai scoperto qualcosa…-
- Schhh… non è prudente stare qui, andiamo
dentro.- Disse mettendogli un dito sulle labbra in segno di silenzio. Così
facendo lo prese per mano e lo portò nella parte più
scura della stanza. Ryo poteva sentire il profumo delicato e fresco della sua
pelle. Aveva una così voglia di baciarla, toccare la sua pelle liscia, di
esplorare ogni suo piccolo punto del corpo… “Saeba ritorna in te… stai lavorando…
lascia stare questi pensieri… non puoi e non devi, ricordatelo”.
Come era successo a casa, Kaori sentì la sensazione di
freddezza venire dal suo socio e si girò verso di lui. Si rattristì vedendo il
suo sguardo.
“Oh Ryo…
perché?” Pensò.
- Allora
socia hai scoperto qualcosa?- Gli chiese Ryo per
rompere quella sensazione di disagio che si era creata tra di loro.
- In effetti sta sera in giardino qualche attimo prima che ci
siamo incontrati ho scovato una porta nel lato ovest della villa. È nascosta
dietro l’edera però non ho fatto in tempo a trovare il meccanismo di apertura perché è saltato fuori Mark…- Disse tristemente.
Kaori si
sfiorò le labbra con la mano. A Ryo non sfuggì questo gesto e iniziò a sentirsi
strano.
- E’ successo
altro che dovrei sapere?- Chiese Ryo nel vano tentativo di scoprire il
comportamento della collega.
- No è tutto apposto… sono tranquilla, sono tutti gentili,
anche la signora Lorelai mi sembra veramente che sia mia zia nel modo come mi
tratta… e poi… Mark…-
- Ti ha fatto
qualcosa?- Chiese lo sweeper allarmato.
- No è talmente gentile, dolce con me che mi fa sentire come
se fossi a casa.- Kaori sorrise ripensando al bacio del pomeriggio e della
sera.
- Bene tieni
gli occhi aperti. Ora vado prima che si insospettiscono…
Ah Kaori… lascia in pace quel povero Mark credo che ha lui non gli piacciano
gli uomini… - Saltò fuori prima che i martelli di Kaori lo prendessero.
- Stupido!-
Passò una
settimana, tutto filava liscio, nessuno dei due sweeper progrediva con le
indagini, calma piatta, e questo li rendevi ancora più
nervosi.
Solo una cosa
aveva insospettito Kaori. Aveva visto che degli uomini di Frederik e lui stesso
giravano spesso nel lato ovest. Sicuramente dietro a quella porta doveva essere
un laboratorio o qualcosa del genere perché la sorveglianza era molto stretta.
Ogni suo tentativo di avvicinarsi a quel posto era risultato
vano o dalle guardie o dallo stesso Mark che le stava appiccicato e non la
lasciava mai. Ogni volta che si girava se lo ritrovava di fronte. Era molto
difficile per lei agire senza essere vista.
Anche per Ryo le cose non erano semplice oltre a controllare
che la sua socia non si mettesse nei guai doveva trattare con Frederik che era
un uomo veramente insopportabile. Comunque aveva notato
anche lui lo strano movimento nell’area ovest e così aveva cercato in tutti i
modi di infilarsi nel turno di sorveglianza ma con scarsi risultati fino a quando…
- Ryo vieni
con me… - Gli disse una sera il signor Ein.
Ryo lo seguì
in silenzio insieme ad altri due scagnozzi. A momenti
ci rimaneva quando lo condusse al posto segreto. Nell’ombra vide una scena che
non si sarebbe mai immaginato.
- Ehi chi c’è
laggiù!!!.- Gridò Frederik. La figura si accorse degli
uomini è iniziò a
scappare.
- Presto Karl spara e uccidilo!!!-
Ryo con calma,
estrasse la sua phyton da sotto la giaccia e sparò un
colpo per deviare la pallottola che sfiorò solamente il braccio dello
sconosciuto, permettendogli di scomparire nell’oscurità.
- Maledetto incapace!!! Mettete in allarme tutte le guardie e perlustrate da
cima a fondo il giardino. Nessuno si deve permettere di avvicinarsi a questo
posto senza il mio permesso!!! Muovetevi idioti!!!-
Gridò Frederik furibondo.
Ryo
approfittò della confusione per andare in camera di Kaori, la quale a fatica
era riuscita a entrare senza essere vista, almeno così
credeva.
- Accidenti ci è riuscita!- Disse l’uomo nascosto nell’ombra.
Quando Ryo entrò dal balcone vide Kaori sporca di sangue.
- Maledizione!
… Stai bene?- Chiese con apprensione.
- Si non ti preoccupare sono solo dei graffi. Guarda… ho tutte
le gambe graffiate… - Piagnucolò Kaori scherzosamente…
-… per
fortuna con la pomata che mi ha dato il professore domani questi segni non ci saranno più.- Disse con tono consolatorio.
- Ehmmm Ryo… -
- Che c’è…- Le rispose dal bagno, intento a cercare il medicinale.
- Ho trovato
una cosa…- Mostrando sorridendo una chiave al collega mentre usciva dal bagno.
- Piccola
combina guai… quando imparerai a stare attenta. Per fortuna sono riuscito a
deviare la pallottola altrimenti ti avrebbe colpita
dritta al cuore…- Si fece cupo al solo pensiero che l’avrebbe potuta perdere.
- Dai non è
successo niente. Ora perché non mi medichi il braccio così posso andare a dormire.-
Ryo si
avvicinò a lei e con estrema delicatezza le medicò il braccio. La ferita era leggera
ma la pallottola aveva procura un grosso taglio.
- Bene ora
vado a vedere che cosa posso fare con questa chiave.-
- Forse è
meglio che ti fermi un attimo c’è troppo movimento, rimani un po’ qui con me e
poi quando le acque si saranno calmate potrai andare via.- Disse arrossendo Kaori,
con gli occhi bassi, intenta a guardare il pavimento.
Ryo preso in
contropiede non sapeva che fare. In effetti la socia
non aveva tutti i torti.
- Ok, hai ragione è meglio aspettare un attimo altrimenti qualcuno
ci potrebbe scoprire.-
- Vado a
cambiarmi intanto dai un’occhiata agli appunti che ho
preso in questi giorni sulla servitù e sui movimenti delle guardie.-
Kaori si
diresse verso il bagno e socchiuse la porta.
Ryo si
avvicinò al letto dove c’erano tutti i dossier e su ogni persona c’erano
appunti annotati a matita della socia.
Tutti ben
dettagliati ma nessuno di grande importanza, tranne uno. Sul giardiniere Toufo, Mercoledì, era uscito più volte trasportando pacchi
all’aria ovest. Però lui non aveva visto neanche una minima traccia di quei
pacchi, che all’apparenza potevano sembrare pieni di
foglie secche, in realtà, quasi sicuramente, dentro c’era nascosto della droga.
- Hai notato
anche tu il comportamento strano di Toufo?-
Gli chiese
Kaori alle sue spalle. Si era avvicinata da dietro e il suo viso era vicinissimo
a quello di Ryo. Rimasero
in quella posizione per qualche secondo, poi accortesi della vicinanza si
allontanarono imbarazzati. La sweeper si sedette sul letto e accavallò
le gambe guardando depressa i graffi che si era fatta.
“Mi manca il fiato, e così bella nella sua camicia di seta… come posso
starle lontano… e se io…”
Ryo si avvicinò a lei, con un gesto involontario fece percorrere il
suo dito indice sul collo alle spalle e dietro la schiena.
Kaori si irrigidì, era la prima volta che Ryo si comportava così.
Lui se ne accorse e riprese il controllo di sé (NdL Stupida
era la volta buona!!!).
- Sai Ryo,
sta sera … non rimproverarmi… ma sono felice che tu sia qui… al solo pensiero
che…-
- Schhh non parlare… non è successo niente.-
Kaori si
avvicinò di più a Ryo e gli appoggio la testa sul
petto cercando quella protezione che solo lui sapeva darle.
- Abbracciami
ti prego… anche se so che ti costa… ma ho bisogno di sentire qualcuno vicino…
ti prego non mi allontanare… sta sera
no… ho bisogno di te… fingi per un attimo che non sono un uomo ma una donna…
solo sta sera… non te lo chiederò più… ma ho bisogno di sentirmi protetta…
perdonami pensavo di essere in grado…- Una lacrima
scivolò dagli occhi di Kaori sfuggendo al suo controllo.
- Ehi sugar boy…- Disse in un soffio Ryo prima di stringerla
stretta fra le sue braccia. “Non sai quanto ti sbagli” pensò tristemente. (NdL E
perché non glielo dici tu!!! Broccolo!!!) Le accarezzò
i capelli fino a quando Kaori non si addormentò.
La distese sul letto, la coprì con le coperte. Rimase fermo a
fissarla. Il suo viso dolce, sereno, gli faceva una tenerezza.
- Ti prometto
che nessuno ti farà dal male, mia piccola sweeper.-
Le diede un
bacio sulla fronte, un’ultima carezza e poi scomparve nell’oscurità.
La mattina
dopo Kaori si svegliò piena di energie. Era felice, aveva ancora la sensazione di sentire
l’abbraccio di Ryo.
Si era appena
vestita che qualcuno bussò alla sua porta.
- Mark!-
Disse sorpresa, aprendo la porta.
- Buongiorno
Kaori, dormito bene?-
- Insomma, ho
sentito confusione, è successo qualcosa?-
- No niente di importante tutto tranquillo, non ti devi preoccupare.-
Finse di sorridere.
- Volevo
avvisarti che la colazione è pronta…- Il suo sguardo
si rivolse all’interno della stanza e si soffermò sulle cartelle sulla
scrivania.
Kaori se ne accorse e cambiò posizione in modo da coprire con la sua
figura la visuale.
- Ti ringrazio…
che ne diresti di farmi compagnia a colazione.-
Scesero nella
sala da pranzo. Insieme passavano della piacevoli ore
a chiacchierare, a scherzare, a ridere come matti. A Kaori non dispiaceva la
compagnia di Mark però c’era quel non so che in lui che
la turbava.
Mark fu
chiamato con urgenza dal signor Frederik e se ne andò
lasciandola sola.
“Bene ne approfitterò per fare delle indagine, tanto dovrà stare
via per un’ora insieme al signor Ein così io ho campo libero, chissà che starà
facendo Ryo?” Pensò. Non fece neanche in tempo a finire di chiedeserlo che
sentì urlare una delle cameriere.
- Eh, eh, eh,
quel porco… ma quando lo becco lo spedisco all’altro mondo!!!-
Disse infuriata.
In casa, dopo
l’accaduto dell’altra notte non c’era rimasto quasi nessuno, erano tutti
intenti a sorvegliare il giardino, soprattutto l’aria Ovest.
Così Kaori poté
agire indisturbata.
Si avviò con
passo veloce ma sempre allerta a qualsiasi piccolo movimento sospetto
verso lo studio di Frederik.
Entrò
furtivamente e iniziò a sfogliare le carte che c’erano sulla scrivania. Poi fu la volta dell’archivio… finalmente aveva trovato
qualcosa. Estrasse la cartellina: conteneva i documenti del trasporto della
droga quello che gli aveva detto Ryo e iniziò a leggere. All’improvviso sentì
un forte dolore alla testa e poi più niente.
I due uomini
sorrisero. Il più anziano ordinò al giovane:
- Portala
via, e rinchiudila nel lato ovest, così nessuna potrà trovarla.-
- Si signor Ein.-
Il giovane la
prese delicatamente tra le braccia e la guardò triste. Arrivò alla stanza buia,
una vecchia prigione.
L’appoggiò
sulla branda e continuò ad osservarla.
- Perché
Kaori… ho cercato in tutti i modi di tenerti lontana, ma tu hai continuato lo
stesso… mi dispiace ma dovrai morire.-
La baciò
sulla fronte e se ne andò.
Ryo si
sentiva inquieto quella mattina. Voleva andare da
Kaori per sapere come stava, ma in giro non c’era traccia di lei.
Si diresse,
con una scusa, in camera sua, ma non la trovò. Andò a chiedere informazioni un
po’ in giro ma nessuno sapeva dirgli dov’era.
Era come un
animale in gabbia, non sapeva che cosa fare, dove era la sua Kaori???? Si ritrovò in giardino.
- Porc***********a!!!- Con ferocia diede un pugno all’albero. (NdL Bravo scemo,
sai che male >___<).
Intanto Kaori
si stava svegliando, le faceva tremendamente male la
testa.
- Ma dove sono?-
A poco a poco
si ricordò di quello che era accaduto. Aveva trovato i documenti e poi il buio
totale. Cavoli si era fatta beccare. Sicuramente la
ricetrasmittente non prendeva e così se la doveva cavare sa
sola.
“Dai Kaori è
ora che tiri fuori le unghie” pensò dandosi coraggio.
Nel frattempo
Ryo approffitando della pausa pranzo delle guardie si avvicinò all’aria Ovest e
con la chiave che aveva trovato Kaori entrò nella parte segreta.
Come aveva supposto trovò varie casse contente la droga. Rimise
tutto apposto e se ne andò. Ormai aveva le prove, non
sapendo che a pochi metri di distanza da lui c’era Kaori.
La sweeper si
frugò nel vestito cercando le piccole armi che aveva nascosto ma non le trovò.
Le avevano tolto tutto. “Maledizione!!!”
(NdL non chiedetemi cosa, forse dei piccolo kompeiti
… mah).
- Ehi
guardia?- Chiamò civettando Kaori.
- Che c’è?- Chiese bruscamente.
- Non mi sento bene mi fa male qui…- Fingendo di stare male si aprì
la camicetta lasciando intravedere il reggiseno.
La guardia
con un sorriso ebete aprì la porta, pensando di approfittare della situazione, e
le andò vicino. Ma prima che potesse toccarla lei lo
massacrò sotto la potenza del suo martello. (NdL Ma dove l’ha preso :!!!)
Si mosse
lentamente ascoltando ogni piccolo rumore. Purtroppo non aveva minima idea di
dove si trovasse. Arrivò in un
stanzone buio. Cercò a tentoni qualcosa da farsi luce ma all’improvviso la
stanza si illuminò.
Di fronte al
lei il signor Ein.
- Bene
signorina Kaori Mei o dovrei dire Kaori Makimura?-
Kaori si sentì il sangue gelare, era in trappola. Iniziò a sudare
freddo. La sua mente non ragionava più, era finita.
Da dietro le
spalle di Frederik spuntò fuori Mark.
- Mark!- Urlò
Kaori. “Ti prego aiutami” lo supplicò Kaori con lo sguardo.
Ma Mark non si mosse. Rimase fermo e continuava a fissarla.
Kaori non lo riconobbe più. Non era il Mark che conosceva… ora davanti a lei
c’era il vero Mark, lo spietato killer. Una lacrima scese dai suoi occhi. Aveva
tradito la sua fiducia, l’aveva ingannata… era disperata, la sua mente che fino
a quel momento era stata lucida, era stata invasa da mille pensieri. Più si
sforzava di trovare una via d’uscita e più le sembrava ardua l’impresa.
- Mark prendi
la signorina Makimura e legala, che dobbiamo fare una bella sorpresa al signor
Saeba.-
A quel nome
Kaori sbiancò, o mio dio Ryo, aveva messo in pericolo
Ryo, ed era solo colpa sua. Si fece legare senza opporre
resistenza ormai era rassegnata, aveva perso fiducia in se stessa, non
c’era più senso di lottare.
Ryo con una
scusa fu portato in quella stanza. Non capiva perché proprio, ma un’angoscia e
un’ansia lo tenevano in allarme. Da li
a poco sarebbe successo qualcosa. Era pronto a tutto tranne…
La luce
illuminò il signor Ein che teneva da una mano Kaori e dall’altra la pistola.
Ryo perse un attimo il controllo… sentì la rabbia esplodergli
dentro.
- Che cosa le
hai fatto maledetto!!!-
- Calma
signor Saeba o dovrei dire… City Hunter!! Per il
momento la tua socia è ancora viva, ma non lo sarà per molto se non farai
quello che ti dirò. Appoggia la pistola a terra. Forza Mark ti lascio a te l’onore di finire il grande Ryo Saeba il
temibile City Hunter.-
Mark si mise
davanti a Ryo e lo guardò dritto negli occhi.
- Sei solo un
vigliacco, come hai potuto tradire la fiducia che era stata riposta in te.- Gli
disse calmo rivolgendogli uno sguardo di ghiaccio.
- Stai ZITTO!!!!! Taci bastardo!!! Ora ti
UCCIDO!!!!- Gli urlò in faccia Mark perdendo le staffe di fronte
all’indifferenza dell’uomo.
Prese la
pistola e gliela puntò contro. Nella mente di Ryo passarono tanti pensieri. Guardò
Kaori, era senza vita, aveva perso fiducia in se
stessa. In quello stato non le sarebbe stata di aiuto.
Solo un miracolo poteva salvarli.
“E’ finita”
questo pensiero fugace passò nella mente di Ryo, anche Kaori pensò la stessa
cosa. I due sweeper si incrociarono. Il loro sguardo
era pieno di sentimenti confusi.
- Muori RYO
SAEBA!!!!- Urlò Mark.
Ci fu uno
sparo.
- Ryooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
L’urlo agghiacciante di dolore di Kaori invase la stanza.
Mark e Ryo si
guardarono intensamente. Ma fu solo il primo a cadere
a terra. Ryo era stato ferito solo di striscio al braccio sinistro.
- Lorelai!!!!- Grido Frederik.
- Mark come
hai potuto, mi hai ingannata tutti in questi anni. Hai
venduto la fiducia che avevo riposto in te, ti consideravo come un figlio… e tu
hai buttato via tutto come spazzatura… ai giurato fedeltà
a questo lurido verme … non potrò mai perdonarti… -
La signora
Ein era comparsa nel nulla. Il suo viso era tirato, i suoi occhi vuoti, amareggiata,
distrutta dalla scoperta che aveva fatto. Colui che
considerava come un figlio si era dimostrato l’uomo più vile.
- Maledetta
come hai osato!!! Per questo devi morire… ma se
credete di avere la situazione in pugno vi sbagliate di grosso nelle mie mani
ho ancora una carta.-
Frederik puntò
la pistola alla tempia di Kaori.
- No Kaori!!!- Urlò Ryo.
- Saeba di le tue ultime parole alla tua donna, tanto presto la
raggiungerai anche tu.
- Kaori!!!!
Io credo in te!!!! Tu ce la puoi fare… reagisci… io
sono con te!!!-
Come se
quelle parole l’avessero schiaffeggiate Kaori si riprese.
- Frederik
lasciala stare…- La signora Ein gli puntò la pistola che teneva in mano.
- Cosa pensi di fare vecchia…- E partì un colpo.
- Nooooo!!!!!!-
Ryo si gettò
sulla signora giusto in tempo da evitarle che il proiettile la colpisse.
Fu tutto in
un attimo. Kaori approffitando della distrazione di Frederik si liberò dalla
sua presa, Ryo prese la pistola di Lorelai e sparò un colpo in pieno petto al
signor Ein che stramazzò al suolo.
La signora
Ein aveva avuto troppo emozioni quel giorno e si sentì
mancare. Ryo la fece appoggiare vicino ad una cassa… intanto
… Mark si mosse.
- Non può finire
così…- Sibilò.
- Saeba tu
verrai con me all’inferno!!!!- Gridò con le ultime
forze.
Kaori
percependo il pericolo si buttò su Ryo e la pallottola la colpì alla spalla. Lo
sweeper con la sua prontezza di riflessi fece partire l’ultimo colpo che gli
era rimasto, e Mark non ebbe più via di scampo. Si accasciò a terra e prima di
morire…
- Mi perdoni signora Lorelai, sono stato costretto.-
Ora, era
tutto finito.
Kaori gli cadde tra le braccia perdendo conoscenza.
- Mio dio Kaori!!!-
Furono
secondi terribili nell’incertezza totale.
Ryo la portò
in camera, le medicò la ferita, era molto profonda ma per fortuna il proiettile
era uscito. Questa volta era stato veramente vicino a
perderla.
- Perdonami
Kaori.- Le sussurrò.
Cap. 5
Passarono tre giorni, il caso ormai era chiuso. La signora
Lorelai Ein era partita per un lungo viaggio. Aveva bisogno di distrarsi ed era
andata a trovare i suoi parenti in Italia. (NdL scusate la fantasia ^____^ ).
La vita era
tornata alla normalità o quasi.
Il rapporto
tra Ryo e Kaori si era raffreddato.
Una sera a
cena Kaori sbottò.
- Basta!!!-
Ryo la guardò
sorpreso.
- Smettila,
non è stata colpa tua!!! Sono io che sono
un’incapace!!! Che mi caccio sempre nei guai, che ti metto in pericolo, che ti
costringo a salvarmi ogni volta.-
Kaori dopo
vari mesi che aveva tenuto tutto dentro fece uscire le sue incertezze. Iniziò a
piangere a dirotto.
- Kaori che
dici!!!- Gli urlò Ryo ma si fermò subito capendo che
così la feriva e basta e allora tentò…
- Vuoi
andartene?- Le chiese Ryo ad un tratto.
- L’ho
pensato sai…- Rimase scioccato
dalle parole che erano uscite dalla bocca della socia.
- … ma non ce
la faccio… anche quando mi tratti male… quando gira tutto
storto non riesco a staccarmi da te… non posso dimenticarti… sei parte di me,
la mia vita ormai è la tua vita. Neanche i tuoi silenzi possono farmi cambiare
idea. Tu sei dentro di me. Ogni parte del mio corpo è tua… e possibile che non
lo capisci!!!!- Urlò Kaori fra le lacrime. Ryo le si avvicinò e l’abbracciò.
- Perdonami
Kaori ma tutto quello che posso offrirti è questo dannata vita e nient’altro…-
La strinse ancora più forte.
- Ryo come te
lo devo dire… ho cercato in tutti i modi di fartelo
capire. Io … ti … amo!- Lo guardò intensamente.
- Solo con te
mi sento protetta, solo tu riesci a darmi quella forza che non ho. Non mi importa se non mi ami, mi basta solo starti accanto e
proteggerti, sapere che sei vivo, vivere ogni giorno con te è la mia più grande
gioia.-
- Oh Kaori…
perdonami… se fossi stato più forte ti avrei allontanato
da me, ma sono egoista. Io vivo in te, io respiro ogni
giorno di te. Sei la mia unica fonte di luce in questa mia vita buia. Tu mi hai
fatto risorgere dall’oscurità (NdL Eh che è l’araba fenice???
Ops scusate non è momento del sarcasmo…. No i pomodori no!!!)
e solo che ho tanta paura di perderti, perché se solo dovesse accaderti
qualcosa io …-
- Schh …non dire altro
Ryo. Io non ti abbandonerò mai, il mio amore sarà sempre nel tuo cuore.-
La sua mano
si appoggiò sul suo petto. Prese la mano di lui e se
l’appoggiò sul cuore. - Senti Ryo, io e te ormai siamo
una cosa sola. Io vivo in te e tu vivi in me. Smettila di avere paura per me… e
cammina con me per questa strada. D’ora in avanti non sarà più tu ed io, ma
noi, uno al fianco all’altro. Semplicemente “noi”.-
Kaori gli sorrise. Ryo si sciolse in quel suo dolce sorriso
- Ti amo!!-
Le disse tutto d’un fiato e la baciò.
Un bacio intenso, pieno di passione tenute per troppo tempo
nascoste… che escono prepotentemente allo scoperto. L’amore che sboccia
è una nuova vita che inizia.
Il sole sorge
alto nel cielo e i primi raggi illuminano i due corpi abbracciati, avvolti nelle
lenzuola, uniti tanto da farli sembrare uno solo. Si respira aria d’amore e di
felicità ma come sempre sarà il destino a decidere, e a volte non è quello che
ci si aspetta. Le loro vite saranno sconvolte, messe
in pericolo tante altre volte, ma ormai non ha più importanza, perché il loro
amore è presente ed è forte dentro di loro.
Fine
Bene è
finita.
Wow!!! Sono emozionata. Quando ho iniziato a scriverla non avevo la minima idea di dove sarei arrivata. Era tutta
da fare e da costruire. Forza adesso fatevi sotto… aspetto i vostri commenti e
mi raccomando andateci piano… scrivetemi anche solo per dire “L’ho letta” e
sarò contenta.