Dani strabuzzò gli occhi guardando il pavimento su cui, qualche istante prima, sua figlia aveva amabilmente rimesso.
Si grattò il capo mentre dalla sua bocca usciva una risata isterica; pensò che due ore prima, quando sua moglie Toni aveva fatto le valige per andare a stare qualche giorno dalla sua migliore amica fresca di parto, avrebbe dovuto mettersi ad urlare con quanto fiato aveva in gola, il che era tutto un dire.
Secchio, ramazza e straccio... Si sentiva il Cenerentolo metallaro dei poveri.
-Ma chi me l'ha fatto fare?!- domandò a se stesso mentre sgobbava, ed era solo l'inizio.
-Luna, dove sei?- chiese appena ebbe finito.
Quello scricciolo si era nascosto da qualche parte, sicuramente a combinare disastri.
-Papà!- sentì una vocina provenire dal piano superiore.
-Dove sei tesoro?- domandò guardandosi intorno.
-C'è buio!- fu la risposta della piccola.
Dani sbuffò. Salì le scale evitando con molta attenzione i giocattoli che quel ciclone dalle bionde codine aveva lasciato sparsi ovunque. Arrivò nella cameretta della criminale, un mondo azzurro e rosa fatto di pupazzetti ed esaurimenti nervosi.
-Piccola?-
-Sono qui!-
Non riusciva a capire da che parte provenisse la voce. Andò a controllare dietro la tenda, niente.
-Guarda che ti trovo!-
L'unica risposta che ottenne fu una risata dispettosa.
Si inginocchiò, guardò sotto al letto -Ma dove ti sei cacciata?!-
Nell'alzarsi scivolò su un giocattolo cadendo rovinosamente sul letto, dove erano stati lasciati incustoditi degli acquerelli.
Aprì l'armadio e finalmente trovò Luna. La bambina scoppiò a ridere ritrovandosi davanti l'infuriato viso multicolore del padre.

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Rieccomi qua care lettrici amanti dei Cradle! Questa fanfic è decisamente diversa dalle altre che vi ho proprosto ma spero possa comunque piacervi, mi raccomando fatemi sapere! A presto!