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Autore: LizDream    04/11/2007    8 recensioni
Eccomi con’altra one-shot sulla mia coppia preferita. Una Troyella tutta per voi!Ditemi che ne pensate!E' narrata dal punto di vista di Troy! "Solo due giorni fa ero il ragazzo più felice della Terra. Con il basket andava benissimo, ero in perfetta forma, le prove per il musical scolastico andavano alla grande, e io e te … io e te eravamo più felici che mai. Innamorati più che mai. Ma poi ti è arrivata quella telefonata …" "... - Come sai, mia madre ed io ci trasferiamo spesso a causa del suo lavoro. Ho cambiato così tante scuole in un anno che nemmeno mi ricordo più quante sono. Una volta arrivate qua, mi ha promesso che non ce ne saremmo andate almeno fino al mio diploma. Ma questa mattina quando è andata al lavoro, il suo capo le ha dato una promozione. Per aderire al suo compito, deve trasferirsi a Los Angeles. E io con lei. Ha accettato e adesso dobbiamo partire. Me ne vado Troy-"
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Coach Jack Bolton, Gabriella Montez, Ms. Montez, Troy Bolton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con’altra one-shot sulla mia coppia preferita. Una Troyella tutta per voi!Ditemi che ne pensate!

 

 

PER SEMPRE

 

 

Solo due giorni fa ero il ragazzo più felice della Terra. Con il basket andava benissimo, ero in perfetta forma, le prove per il musical scolastico andavano alla grande, e io e te …  io e te eravamo più felici che mai. Innamorati più che mai. Ma poi ti è arrivata quella telefonata …

 

FLASHBACK- 2 GIORNI PRIMA

 

-Troy, la campanella è già suonata da un pezzo, se ne sono andati tutti. Non credi che dovremmo andarcene anche noi?Ormai la scuola è finita per oggi-

-Si, tra poco andiamo. Ma prima devo fare una cosa- le dice Troy sorridendo.

-Cosa?-

-Questo- Avvicina il suo viso a quello di lei e la bacia. Un bacio dolce.

- In questo caso credo che per 5 minuti posso anche aspettare- dice Gabriella sorridendo maliziosa.

 E lui torna a baciarla, felice di essere lì con lei.

 

Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
Dentro ai pensieri miei …

 

Poi però squilla il suo cellulare, costringendoli a staccarsi. La ragazza risponde.

- Si pronto?Ah ciao mamma!Si, sono ancora a scuola, perché?Ok, ma tu non dovresti essere a lavoro?Va bene, ho capito. Adesso arrivo-

 -Qualche problema?-

 -Mia madre vuole che torni a casa, dice che deve parlarmi E’ strano, di solito a quest’ora lavora.-

 -Beh magari si è presa un permesso per stare un po’ con te. Vedrai che non sarà nulla di grave-

 -Spero tu abbia ragione-

 -A proposito della telefonata, che suoneria è quella di prima?-

 -E’ la canzone dei Finley, un gruppo italiano. Sono stata spesso in Italia, quindi conosco abbastanza la lingua. Vuoi sapere cosa diceva la canzone?-

 -Si, mi piacerebbe-

 -Bene allora te lo dico. Anzi adesso che ci penso ho il testo tradotto nella borsa. Volevo fartelo leggere-

Frugò un po’ nella borsa bianca e rosa e alla fine lo trovò. Era dentro una busta azzurra, il suo colore preferito.

-Ecco, tieni. Adesso devo proprio andare, mia madre mi aspetta. Dopo mi chiami?-

 -Certo. Ciao Gabry –

 Si avvicina e si scambiano un breve bacio poi lei esce.

 

Nel pomeriggio …

-Troy, c’è una ragazza alla porta che chiede di te.  Dice di chiamarsi Gabriella –

- Gabriella? E cosa ci fa qui? –

 

La madre alza le spalle, come a dire che lei non ne sa nulla.

Troy si precipita all’ingresso fino a trovarsi davanti alla ragazza.

- Gabry, cosa c’è?E’ successo qualcosa?Ci siamo visti mezz’ora fa –

- Mia madre. Mia madre ha detto che …  che … - Non riesce a terminare la frase che scoppia in lacrime.

 -Accidenti, ho fatto tanto per trattenermi, ma appena ti ho visto non ci sono riuscita-

 - Gabriella, si può sapere che è successo?Su, calmati e spiegami tutto –

L’abbraccia sperando di riuscire a calmarla. Ci riesce.

Dopo essersi ripresa e aver bevuto un bicchiere d’acqua, la ragazza si accomoda in divano e inizia a parlare.

- Come sai, mia madre ed io ci trasferiamo spesso a causa del suo lavoro. Ho cambiato così tante scuole in un anno che nemmeno mi ricordo più quante sono. Una volta arrivate qua, mi ha promesso che non ce ne saremmo andate almeno fino al mio diploma. Ma questa mattina quando è andata al lavoro, il suo capo le ha dato una promozione. Per aderire al suo compito, deve trasferirsi a Los Angeles. E io con lei.

Ha accettato e adesso dobbiamo partire. Me ne vado Troy-

 

FINE FLASHBACK

 

Quella telefonata ha sconvolta la tua vita, e anche la mia.

Devi andartene e molto probabilmente non ci vedremo più. So già che io non resisterò. Quando me l’hai detto sono rimasto immobile, non ho reagito. Credevo che quello fosse solo  un brutto sogno. Ma poi i tuoi occhi lucidi, le labbra che tremavano mi hanno riportato alla realtà.

A quella maledettamente crudele realtà.

Ti ho abbracciato di nuovo non sapendo che altro fare. Poi ho cercato di baciarti ma tu ti sei spostata dicendomi che sarebbe stato troppo doloroso sapendo che non avremmo più potuto vederci.

Prima di andartene mi hai sussurrato una cosa, che mi è sembrata una disperata richiesta.

Non scordarti di me, ti prego.

Poi te ne sei andata, portandoti via anche una parte di me.

Il mio cuore. E’ stato il nostro addio, perché ieri non ti sei nemmeno presentata a scuola.

Ho chiesto a Taylor di te e lei mi ha detto che stavi preparando i bagagli per l’indomani.

Perciò è oggi che parti.

Come sarà la mia vita adesso eh? Come saranno le giornate senza di te? Faranno schifo.

Tutto farà schifo se tu te ne vai.

 

- Ehi Troy, che hai? Perché sei così silenzioso?- la voce di mio padre mi distrae dai miei pensieri. Stiamo facendo colazione e a quanto pare non ho detto una parola da quando mi sono alzato stamattina.

- Non è niente, papà. Va tutto bene –

Mento spudoratamente e lui se ne accorge. Evidentemente non sono un bravo attore.

- Non mi incanti Troy. Si vede benissimo che stai male per qualcosa. O forse dovrei dire per qualcuno?-

 A quell’affermazione alzo di scatto lo sguardo, fino a quel momento puntato sulla ciotola di latte e cereali che mi sta davanti.

 -Cosa vuoi dire?-

- Quando fai quella faccia significa che c’è di mezzo Gabriella. E’ successo qualcosa tra voi due? –

- Uffa, non posso mai nasconderti niente-

 Mi arrendo e gli dico la verità. In fondo è mio padre, saprà consigliarmi.

 - Oggi se va. Parte per via del lavoro di sua madre. Me lo ha detto l’altro giorno. Non ci siamo nemmeno baciati per l’ultima volta. Sarebbe stato troppo doloroso-

 Sorrido amaramente a quelle parole.

 - Sai, una volta una persona mi ha detto “non importa quali sono le circostanze, non importa quali saranno le conseguenze o i  motivi che ti spingono ad agire, se quello che stai perdendo vale più di ogni altra cosa per te, devi andare a riprendertelo. O lo rimpiangerai per il resto della vita”. E’ stato tuo nonno, me l’ha detto quando io e tua madre ci eravamo lasciati a causa dei pettegolezzi della gente. E adesso io lo dico a te. L’unica cosa che devi fare è seguire il tuo cuore-

 In quel momento dalla radio accesa a basso volume si diffondono le note di una canzone che mi sembra familiare. Aspetta ma questa è … ma certo.

Sotto gli occhi confusi di mio padre corro in camera mia alla ricerca di una busta azzurra.

Finalmente la trovo. La apro e tiro fuori il testo di una canzone. Quella canzone.

Vado giù di nuovo e alzo il volume, non badando allo sguardo sempre più sconcertato di mio padre.

Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
Dentro ai pensieri miei

Apro un album di foto
E vedo te ridere
Ora sei nel tuo letto
Ed io non so come fai
A sopportare questo male
Io non resisto più

 - Grazie papà- Lo saluto e corro via, mentre sento che mi chiama cercando di fermarmi. Ma io non l’ascolto. Corro, corro a perdifiato verso l’aeroporto, sperando di riuscire a fermare l’unica persona che abbai mai contato veramente nella mia vita.

Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà

Senti gli occhi pian piano
Chiudersi come se
Fosse il sonno
Ma è un dolore che
Rimarrà legato sempre
Al mio domani
Io spero solo che..
Di continuare
Questo lungo viaggio
Non ti deluderò

Le parole di quella canzone mi rimbombano in testa. Quel gruppo ha dannatamente ragione. Se solo penso che non ti rivedrò più il mio cuore si spezza e il respiro si fa irregolare.

Mi ritornano in mente le tue parole non scordarti di me. Non potrei mai dimenticarti Gabriella.

Perché sarebbe come dimenticare una parte di me stesso. La parte coraggiosa che non ha paura di mostrarsi per quello che è. La parte che non ha paura di amare.

 

Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà

Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
Dentro ai pensieri miei

Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà

 
Finalmente arrivo.

Entro e mi guardo freneticamente intorno in cerca del tuo viso, dei tuoi occhi. Ed ecco che ti vedo.

Sei lì che aspetti in fila per il check-in, dietro tua madre. Il tuo sguardo è rivolto a terra, i capelli scuri sono tirati su da un lato con un fermaglio color turchese, che lascia scoperta una parte del tuo volto perfetto, la postura è rigida, stai tremando.  Probabilmente gli altri non si accorgono di questi particolari, ma io non potrei mai fare finta di niente.  Corro ancora una volta, sebbene sento le gambe stanche e il corpo stremato dalla corsa perdifiato che ho fatto per arrivare fin qui. Ci avrò messo all’incirca 20 minuti, senza mai fermarmi. Ma non importa perché ora ci sono. Ti raggiungo ma tu non mi vedi perché i tuoi occhi sono ancora rivolti a terra.

Cerco di avvicinarmi ulteriormente ma la signora che sta tre persone dopo di te mi ferma.

 - Ehi, giovanotto!Aspetta il tuo turno e fai la fila come tutti-

Ah, ora capisco. All’esterno sicuramente sembrerà che io voglia passare avanti agli altri passeggeri.

 -Oh, no signora. Non sono qui per partire, sono venuto per una persona-

 - E come faccio a credere che invece non vuoi rubarci il posto?-

 -Forse il fatto che non ho valigie con me può essere una prova?-

 Oh, no. Un’altra persona è passata avanti, la prossima sei tu. Devo assolutamente sbrigarmi. Con o senza il suo volere, questa qui deve farmi passare!

 - Questo non vuol dire niente. Puoi averle lasciate qui vicino-

 - Senta, io non ho tempo da perdere. La ragazza che amo sta per partire su un aereo diretto a Los Angeles e io rischio di non vederla mai più. Perciò, mi faccia passare!- La scanso e passo avanti. Mi ha proprio stufato!

 Finalmente riesco ad arrivare vicino a te. Ti sfioro una spalla, facendoti voltare verso di me.

Mi fissi incredula, con gli occhi grandi spalancati e la bocca aperta per lo stupore.

 - T-Troy … c-che … ci fai qui?-

- Sono venuto per te, Gabriella. Non potevo lasciarti andare via così!-

- Troy … io devo partire. Non possiamo stare insieme. Non capisci che … che così rendi … tutto più difficile?-

-Gabriella, ascoltami. Solo un’anno fa ero una ragazino che giocava a basket e che non sapeva niente dell’amore. Ma poi … poi sei arrivata tu. E mi hai fatto scoprire emozioni di cui negavo l’esistenza.
Non posso permettermi di perderti. Di perdere la persona più importante della mia vita. Mio padre poco fa mi ha detto che se per me valevi più di ogni altra cosa dovevo venire a riprenderti. Che l’unica cosa da fare era seguire il mio cuore. E io l’ho fatto. Il mio cuore, la mia anima, tutto mi ha portato da te.

-Troy io … non so che dire –

- Non dire niente. Baciami –

E dopo averle detto questo la bacio. Non è uno dei nostri soliti baci. E’ diverso, è profondo, racchiude tutto il bisogno che ho di lei.

-Signorina non vorrei interrompervi ma … deve fare il check-in?

- Certo che lo deve fare. Su Gabriella dalle i tuoi documenti e partiamo. Come ti salta in testa di farmi fare figure del genere? Baciare un ragazzo in quel modo davanti a tutti mentre stanno aspettando per imbarcarsi, proprio un bello spettacolo!-

Gabriella arrossisce ricordando forse solo ora che non siamo soli, ma alle parole della madre si fa stranamente arrabbiata.

- Sei ancora lì?Su forza tira fuori i documenti!-

-No mamma-

-Cosa?-

- Io non parto. Non posso. Non posso lasciare la città, la mia scuola, Tay, e soprattutto non posso lasciare Troy-

-Tesoro, so che ti sei fatta degli amici e che voi due avete una storia ma potrai trovare altre persone a Los Angeles. Probabilmente la vostra è solo una cotta passeggera, che dimenticherete presto.
Perciò adesso andiamo. Non facciamo aspettare inutilmente la gente qui che aspetta il suo turno-

A questo punto intervengo io. Ho ascoltato finché ha detto che dovevano partire eccetera. Ma non posso starmene zitto mentre definisce la nostra relazione come una cotta passeggera.

 - Signora Montez, io non voglio mettere in discussione che per lei andarsene adesso sia importante, per il suo lavoro, ma non posso neanche permetterle di dire che la nostra storia è una cosa da niente.  Io e sua figlia siamo davvero innamorati, ci amiamo e non sopportiamo di essere separati. E’ per questo che sono venuto qui  stamattina-

 - Oh andiamo signor Bolton (lo chiama come la Darbus ihih XD ndr Liz), avete solo 16 anni, non potete pretendere di sapere cos’è l’amore!-

 - mamma su questo ti sbagli, noi l’abbiamo capito. Ne abbiamo passate tante, stando insieme e anche separati. Non riuscivamo a trovare un modo per andare avanti se eravamo da soli. Perché quando eravamo insieme tutto era estremamente piccolo e insignificante rispetto a quello che provavamo che non ci importava di nient’altro. Abbiamo fatto dei sacrifici l’uno per l’altra e viceversa, adesso se davvero mi vuoi bene credi in me, fammi restare mamma. Tu parti e porta avanti la tua carriera perché non sarebbe giusto privarti di questo. Ma lasciami qui perché non sarebbe giusto nemmeno privare me della mia felicità-

 Gabriella è riucita a dire quello che davvero pensa alla madre, sono orgoglioso di lei, perché ce l’h fatta. Il suo discorso è stato bellissimo e non lo penso solo io visto che qualcuno si è perfino commosso. Mi sa che abbia dato un bello spettacolo!

- Ma … ma … non posso lasciarti qui da sola. Come farai a mantenerti senza un lavoro e a portare avanti la casa e … -

- potrebbe stare da noi-

- papà?-

 Cosa ci fa mio padre qui?E cosa intende dire con “potrebbe stare da noi”?

- come scusi?-

- io sono il padre di Troy. Ho visto quanto sta male mio figlio senza queta ragazza e francamente non voglio vederlo così. Se il problema è solo il posto in cui vivere, allora possiamo risolverlo. Non si preoccupi del fatto che vivranno insieme, perché non saranno da soli. Ci siamo anche io e mia moglie che li terremo d’occhio-

- Io … non so che dire-

- Spetta solo a lei decidere-

- Mamma, mancano solo 2 anni alla fine del liceo, e poi sarò maggiorenne e potrò vivere da sola. Questa sarebbe la soluzione perfetta. Ti prego, di di si!-

 Vedo sua madre che le rivolge un sorriso triste mentre le lacrime le scorrono sul viso. Abbraccia la figlia sussurrandole  

- mi mancherai, mia piccola Gabriella -

-MAMMA GRAZIE!MI SEMBRA UN SOGNO!-

 Sto sognando o ha detto davvero di si?Gabriella rimarrà e vivrà da noi? Dio, non ci posso credere!

- Mi mancherai anche tu mamma, ma ci sono sempre le feste e i weekend per vederci. Vedrai ce la faremo!-

- Si, ne sono convinta!-

Madre e figlia sciolgono l’abbraccio e la signora Montez si rivolge prima a mio padre e poi a me.

- la ringrazio davvero per la sua generosità  … ?-

-Jack-

-  … Jack. In quanto a te Troy … prenditi cura di mia figlia –

 - Senz’altro signora Montez-

Poi la donna si imbarca salutando con un ultimo abbraccio la figlia mentre io scambio due parole con mio padre e lo ringrazio di tutto.

Una volta che l’aereo è decollato Gabriella corre verso di me e mi butta le braccia al collo, stringendomi forte.

 - Troy, non ci posso credere. Ce l’abbiamo fatta!-

 - Si, Gabry, ce l’abbiamo fatta- le dico ricambiando la stretta.

 - Sai che ho letto la canzone?-

 -Davvero? E come ti è sembrata?-

 - Perfetta. E’ stato uno dei motivi per cui sono corso all’aeroporto. Le sue parole mi hanno riflettere. E ho capito che non ce l’avrei mai fatta a lasciarti andare. Perché ti amo Gabriella Montez –

 - Beh ti do una notizia esclusiva: anch’io ti amo Troy Bolton – e ridendo mi bacia.

 Io ho seguito il consiglio di mio padre e mi sono reso conto che se non l’avessi fatto me ne sarei davvero pentito per il resto della mia vita. Perciò posso solo dirvi di fare lo stesso. Qualche volta abbandonate la razionalità e il dovere di fare sempre la scelta giusta e seguite il cuore. Perché sarà proprio lui a indicarvi la strada giusta per la felicità.

 

  
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