Eccomi con’altra one-shot sulla mia coppia preferita. Una Troyella tutta per voi!Ditemi che ne pensate!
PER SEMPRE
Solo due giorni fa ero il ragazzo più felice della Terra. Con il basket andava benissimo, ero in perfetta forma, le prove per il musical scolastico andavano alla grande, e io e te … io e te eravamo più felici che mai. Innamorati più che mai. Ma poi ti è arrivata quella telefonata …
FLASHBACK- 2
GIORNI PRIMA
-Troy, la campanella è già suonata da un pezzo, se ne sono andati tutti. Non credi che dovremmo andarcene anche noi?Ormai la scuola è finita per oggi-
Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
Dentro ai pensieri miei …
Poi però squilla il suo cellulare, costringendoli a staccarsi. La ragazza risponde.
- Si pronto?Ah ciao mamma!Si, sono ancora a scuola, perché?Ok, ma tu non dovresti essere a lavoro?Va bene, ho capito. Adesso arrivo-
Frugò un po’ nella borsa bianca e rosa e alla fine lo
trovò. Era dentro una busta azzurra, il suo colore preferito.
Nel pomeriggio …
-Troy, c’è una ragazza alla porta che chiede di te. Dice di chiamarsi Gabriella –
- Gabriella? E cosa ci fa qui? –
La madre alza le spalle, come a dire che lei non ne sa nulla.
Troy si precipita all’ingresso fino a trovarsi davanti alla ragazza.
Dopo essersi ripresa e aver bevuto un bicchiere d’acqua,
la ragazza si accomoda in divano e inizia a parlare.
Ha accettato e adesso dobbiamo partire. Me ne vado Troy-
FINE FLASHBACK
Quella telefonata ha sconvolta la tua vita, e anche la mia.
Devi andartene e molto probabilmente non ci vedremo più. So già che io non resisterò. Quando me l’hai detto sono rimasto immobile, non ho reagito. Credevo che quello fosse solo un brutto sogno. Ma poi i tuoi occhi lucidi, le labbra che tremavano mi hanno riportato alla realtà.
A quella maledettamente crudele realtà.
Ti ho abbracciato di nuovo non sapendo che altro fare. Poi ho cercato di baciarti ma tu ti sei spostata dicendomi che sarebbe stato troppo doloroso sapendo che non avremmo più potuto vederci.
Prima di andartene mi hai sussurrato una cosa, che mi è sembrata una disperata richiesta.
Non scordarti di
me, ti prego.
Poi te ne sei andata, portandoti via anche una parte di me.
Il mio cuore. E’ stato il nostro addio, perché ieri non ti sei nemmeno presentata a scuola.
Ho chiesto a Taylor di te e lei mi ha detto che stavi preparando i bagagli per l’indomani.
Perciò è oggi che parti.
Come sarà la mia vita adesso eh? Come saranno le giornate senza di te? Faranno schifo.
Tutto farà schifo se tu te ne vai.
- Ehi Troy, che hai? Perché sei così silenzioso?- la voce
di mio padre mi distrae dai miei pensieri. Stiamo facendo colazione e a quanto
pare non ho detto una parola da quando mi sono alzato stamattina.
Mento spudoratamente e lui se ne accorge. Evidentemente
non sono un bravo attore.
- Quando fai quella faccia significa che c’è di mezzo Gabriella. E’ successo qualcosa tra voi due? –
- Uffa, non posso mai nasconderti niente-
Sotto gli occhi confusi di mio padre corro in camera mia alla ricerca di una busta azzurra.
Finalmente la trovo. La apro e tiro fuori il testo di una canzone. Quella canzone.
Vado giù di nuovo e alzo il volume, non badando allo sguardo sempre più sconcertato di mio padre.
Per sempre tu sarai
Dentro ai pensieri miei
Apro un album di foto
E vedo te ridere
Ora sei nel tuo letto
Ed io non so come fai
A sopportare questo male
Io non resisto più
Mai mi
scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà
Senti gli occhi pian piano
Chiudersi come se
Fosse il sonno
Ma è un dolore che
Rimarrà legato sempre
Al mio domani
Io spero solo che..
Di continuare
Questo lungo viaggio
Non ti deluderò
Le parole di
quella canzone mi rimbombano in testa. Quel gruppo ha dannatamente ragione. Se
solo penso che non ti rivedrò più il mio cuore si spezza e il respiro si fa
irregolare.
Mi ritornano in
mente le tue parole non scordarti di me.
Non potrei mai dimenticarti Gabriella.
Perché sarebbe
come dimenticare una parte di me stesso. La parte coraggiosa che non ha paura
di mostrarsi per quello che è. La parte che non ha paura di amare.
Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà
Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
Dentro ai pensieri miei
Mai mi scorderò di te
Per sempre tu sarai
La stella che lassù
Da guida mi farà
Entro e mi guardo freneticamente intorno in cerca del tuo viso, dei tuoi occhi. Ed ecco che ti vedo.
Sei lì che aspetti in fila per il check-in, dietro tua madre. Il tuo sguardo è rivolto a terra, i capelli scuri sono tirati su da un lato con un fermaglio color turchese, che lascia scoperta una parte del tuo volto perfetto, la postura è rigida, stai tremando. Probabilmente gli altri non si accorgono di questi particolari, ma io non potrei mai fare finta di niente. Corro ancora una volta, sebbene sento le gambe stanche e il corpo stremato dalla corsa perdifiato che ho fatto per arrivare fin qui. Ci avrò messo all’incirca 20 minuti, senza mai fermarmi. Ma non importa perché ora ci sono. Ti raggiungo ma tu non mi vedi perché i tuoi occhi sono ancora rivolti a terra.
Cerco di avvicinarmi ulteriormente ma la signora che sta tre persone dopo di te mi ferma.
Ah, ora capisco. All’esterno sicuramente sembrerà che io voglia passare avanti agli altri passeggeri.
-Oh, no signora. Non sono qui per partire, sono venuto per una persona-
Mi fissi incredula, con gli occhi grandi spalancati e la bocca aperta per lo stupore.
- Sono venuto per te, Gabriella. Non potevo lasciarti andare via così!-
- Troy … io devo partire. Non possiamo stare insieme. Non capisci che … che così rendi … tutto più difficile?-
-Gabriella, ascoltami. Solo un’anno fa ero una ragazino
che giocava a basket e che non sapeva niente dell’amore. Ma poi … poi sei
arrivata tu. E mi hai fatto scoprire emozioni di cui negavo l’esistenza.
Non posso permettermi di perderti. Di perdere la persona
più importante della mia vita. Mio padre poco fa mi ha detto che se per me
valevi più di ogni altra cosa dovevo venire a riprenderti. Che l’unica cosa da
fare era seguire il mio cuore. E io l’ho fatto. Il mio cuore, la mia anima,
tutto mi ha portato da te.
-Troy io … non so che dire –
- Non dire niente. Baciami –
E dopo averle detto questo la bacio. Non è uno dei nostri soliti baci. E’ diverso, è profondo, racchiude tutto il bisogno che ho di lei.
- Certo che lo deve fare. Su Gabriella dalle i tuoi documenti e partiamo. Come ti salta in testa di farmi fare figure del genere? Baciare un ragazzo in quel modo davanti a tutti mentre stanno aspettando per imbarcarsi, proprio un bello spettacolo!-
Gabriella arrossisce ricordando forse solo ora che non siamo soli, ma alle parole della madre si fa stranamente arrabbiata.
- Sei ancora lì?Su forza tira fuori i documenti!-
-No mamma-
-Cosa?-
- Io non parto. Non posso. Non posso lasciare la città, la mia scuola, Tay, e soprattutto non posso lasciare Troy-
-Tesoro, so che ti sei fatta degli amici e che voi due
avete una storia ma potrai trovare altre persone a Los Angeles. Probabilmente la
vostra è solo una cotta passeggera, che dimenticherete presto.
Perciò adesso andiamo. Non facciamo aspettare inutilmente
la gente qui che aspetta il suo turno-
A questo punto intervengo io. Ho ascoltato finché ha
detto che dovevano partire eccetera. Ma non posso starmene zitto mentre
definisce la nostra relazione come una cotta
passeggera.
- Ma … ma … non posso lasciarti qui da sola. Come farai a mantenerti senza un lavoro e a portare avanti la casa e … -
- potrebbe stare da noi-
- papà?-
Cosa ci fa mio padre qui?E cosa intende dire con “potrebbe stare da noi”?
- come scusi?-
- io sono il padre di Troy. Ho visto quanto sta male mio figlio senza queta ragazza e francamente non voglio vederlo così. Se il problema è solo il posto in cui vivere, allora possiamo risolverlo. Non si preoccupi del fatto che vivranno insieme, perché non saranno da soli. Ci siamo anche io e mia moglie che li terremo d’occhio-
- Io … non so che dire-
- Spetta solo a lei decidere-
- Mamma, mancano solo 2 anni alla fine del liceo, e poi sarò maggiorenne e potrò vivere da sola. Questa sarebbe la soluzione perfetta. Ti prego, di di si!-
- mi mancherai, mia piccola Gabriella -
-MAMMA GRAZIE!MI SEMBRA UN SOGNO!-
- Si, ne sono convinta!-
Madre e figlia sciolgono l’abbraccio e la signora Montez si rivolge prima a mio padre e poi a me.
- la ringrazio davvero per la sua generosità … ?-
-Jack-
- … Jack. In quanto a te Troy … prenditi cura di mia figlia –