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Autore: LORIGETA    04/11/2007    11 recensioni
Due piccoli saiyan e un amica speciale, cosa combineranno insieme? --- Trattenendo il respiro, il bambino levitò fino all'altezza della stravagante capigliatura, avvicinando le mani proprio mentre il genitore stava assaporando un altro gustoso boccone. Pochi istanti per afferrarla e tirarla con tutte le sue energie, cercando di controllare il tremore. E' pericoloso far arrabbiare VEGETA!!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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3 monelli
Tre monelli in cerca di guai.



[Karim,  una bambina di sette anni dai lunghi capelli nerissimi, si era lasciata alle spalle un doloroso ricordo: la perdita di entrambi i genitori, ma in quel luogo sperduto aveva trovato la serenità e un amichetto speciale.
Erano ormai due anni che lei e il nonno vivevano nella piccola casa bianca, costruita poco distante da quella della famiglia Son]

*****

"Stai attenta, altrimenti ti perdi la nascita del cucciolo."
Seduti sulle rocce, i due amichetti riuscivano a scorgere un nido di draghi, dentro, avvolte nella paglia vi erano tre grosse uova, una delle quali presentava una profonda venatura.
"Scusami Goten, ma oggi non mi va di stare qui ferma, abbiamo visto un'infinità di volte la nascita di un drago."
I capelli neri le ricaddero sul viso, mossi da una leggera brezza quando sollevò il capo per osservare il cielo.
Il temporale si era allontanato, il sole aveva fatto capolino da dietro una nuvola illuminando tutta la vallata.
"Cosa vuoi fare, preferisci giocare a nascondino? Oppure possiamo pescare nel ruscello." Il bambino, con aria pensierosa, mise le mani in tasca. Indossava una tuta arancione, simile a quella del padre, e un paio di stivaletti neri.
"Hai mai sentito parlare di halloween?" domandò ad un tratto l'amica.
Goten si mostrò perplesso.
"Ecco, io... no!" rispose con la sua voce squillante.
Lei esitò un istante prima di proporgli l' idea.
Quegli enormi occhi verdi avevano il potere di calamitare la sua attenzione mettendolo in difficoltà, era impensabile negarle qualcosa.
"Vorrei andare in città, ho sentito che c'è una festa, se ci sbrighiamo possiamo farcela." Attese e non rimase delusa dalla sua risposta.
"Va bene, intanto possiamo andare a trovare Trunks, che ne dici?"
Senza fiatare gli diede un tenero bacio sulla guancia e lui arrossì, poi indicò un puntino nero in lontananza.
"Gohan si sta allenando laggiù, seguimi, voglio chiedergli se posso prendere la nuvola speedy, così f
aremo ancora prima."
Si incamminarono, scendendo tra le rocce lungo un sentiero di ghiaia e sassi, attraversando una moltitudine di piante e fiori colorati. Si fermarono nel punto dove il ruscello formava una piccola rientranza.  Nella distesa verde, il maggiore dei fratelli Son stava compiendo i consueti esercizi in compagnia del padre.
"Ciao papà, ciao fratellone!" Il piccolo avanzò agiatando la mano e la risposta a quel gesto fu immediata, i due sorrisero, sudati e ansanti.
"Ciao ragazzi, mi ero chiesto dove foste finiti. Karim,  tuo nonno starà in pena." disse Goku.
In realtà l'anziano era tranquillo, la forza e la bontà di Goten permettevano alla nipote di godere di una libertà straordinaria per una bambina di sette anni.
"Sentite, mi servirebbe..." Un sorrisino ingenuo si delineò sul volto arrossato del bambino.
"Vogliamo andare in città, per favore... " Karim con voce dolce e rapida si fece avanti, quelle parole scelte con cura  bastarono a far capitolare i presenti.
"Va bene, ma non tornate tardi." dissero all'unisono i due saiyan.
Fu sufficente invocarla e la nuvoletta giunse fino a loro.
Trasportati da quella piccola e soffice magia, i bambini rimasero in silenzio, timorosi di turbare quel momento così piacevole.
"Guarda come brilla il sole! " disse all'improvviso Karim  stringendosi forte a lui.
Il vestito di cotone si sollevava al gioco del vento costringendola ad una lotta difficoltosa per cercare di trattenerlo sulle gambe.
"Ah, che buffa sei, ti ho visto le mutandine..."
Nell'accorgersi del suo imbarazzo Goten scoppiò a ridere e lei non volendo che la vedesse con le guance arrossate nascose il viso fra i capelli.   
Subito dopo le rivolse uno sguardo serio.
"Poi mi devi spiegare cos'è questa festa misteriosa."
Karim annuì e ridacchiò al pensiero di vederlo in mezzo a tutte quelle persone mascherate da mostri.
La grande città si stava delineando, era immensa, sembrava non avesse fine.
 Sorvolandola a bassa quota, la bambina scosse la testa, la gente sembrava impazzita, le automobili correvano e il rumore era assordante, per niente al mondo avrebbe rinunciato alla tranquilità dei suoi monti in cambio di quel posto infernale.
"Tra poco ci siamo, ecco le Capsule Corporation! "disse Goten sorridendo.
Lo strano mezzo di trasposto si arrestò proprio davanti all'edificio e cominciò la discesa. Trunks, attirato dalle grida gioiose, si affacciò dalla finestra della propria stanza, sorpreso e felicissimo di vedere i suoi migliori amici.
Karim posò i piedi sull'erba del giardino, si guardò attorno, non si accorse che il bambino dai capelli lilla le era giunto alle spalle e portandosi un dito sulle labbra faceva cenno all'altro di tacere.
Le sue mani si posarono sulle palpebre di lei, premendole leggermente.
"Trunks, no, non è possibile, voglio dire,  lo so che sei tu..."
Un coro di risate si levò e fu seguito da un abbraccio sincero, era meraviglioso essere tutti insieme.
Il figlio di Bulma li fece accomodare nell'ampio soggiorno arredato modernamente, servì dell'aranciata fresca e dei biscotti al cioccolato, dopo di che sedette accanto a loro sul divano.
"Tu sai cos'è halloween? " Chiese lei tra un sorso e l'altro.
"Certo, che domande, chi non lo sa!" rispose Trunks incrociando le braccia al petto, voleva essere apprezzato, specialmente agli occhi della bimba.
Quando incrociò lo sguardo affranto dell'amico però, avvertì una morsa allo stomaco, era evidente che fosse l'unico a non conoscere quell'usanza.
"Bene, mi piacerebbe andare in giro a chiedere caramelle e poi alla festa." Continuò la piccola, si sarebbero divertiti un mondo, magari combinando qualche marachella.
"Mi spiace, ma a causa del maltempo è stata rinviata, l'hanno appena detto in televisione, si terrà domani alla stessa ora." Quella notizia spense l'entusiasmo, avevano fatto tanta strada, e per una serie di motivi era improbabile che il giorno successivo potessero tornare.
Lei non riuscì a mascherare la delusione.
"Però se volete ho dei vestiti e li possiamo indossare, facciamo lo stesso qualche scherzo, in casa ci sono solo mia nonna e mio padre, non si accorgeranno di niente." disse il piccolo saiyan dai capelli glicine.
"Volete spiegarmi?" sbottò Goten con la bocca piena, si sentiva escluso e non gli andava a genio che l'amico risultasse più in gamba di lui.
"Halloween è la festa dei mostri e delle streghe, bisogna mascherarsi e dopo volendo si possono fare degli scherzi." spiegò semplicemente la bambina.
"Che cosa possiamo fare, quindi?" chiese il piccolo Son con aria ingenua.
Risero.
"Venite con me." Trunks li invitò a seguirlo, camminarono attraversando il corridoio, giungendo davanti alla porta della sua stanza.
Spinse leggermente e si scostò, permettendo agli amici di passare.
L'interno era spazioso, i mobili costosi, così diversi da quelli semplici delle loro case in montagna e i vari marchingegni appoggiati sulle mensole erano di quanto più avanzato potesse offrire la tecnologia.
Trunks si inginocchiò e sollevò il coperchio di un baule che era stato appoggiato contro alla parete, vicino all'angolo pieno di giocattoli.
"Guardate qui,  ci sono un sacco di vestiti, questo bianco è l'ideale per diventare un fantasma." disse Goten.
Tutti e tre intruffolarono le mani dentro, rovistando a più non posso, gettando sul pavimento un'infinità di stoffe e oggetti vari.
"Io prendo questo con il cappuccio!" esclamò Karim soddisfatta. Lo indossò e a loro volta i due piccoli saiyan,  in tutta fretta,  infilarono gli indumenti.
Guardandosi nello specchio scoppiarono a ridere fino alle lacrime.
"Tieni, metti questa. " La maschera bianca sembrava reale, il nonno di Trunks creava oggetti davvero stupefacenti per accontentare il nipotino.
"Dove andiamo adesso?" domandò il Son non appena ebbero finito di agghindarsi.
Trunks fregò il mento e rimase in silenzio per alcuni istanti.
"Potremmo spaventare tua nonna, hai detto che è in casa." Aggiunse il bambino dai capelli scuri.
"Non so se è una buona idea... " Valutò l'amico, non sembrava convinto, ma cedette alle insistenze.
Imbaccuccati e in punta di piedi, i tre percorsero il corridoio, ridiscesero la rampa di scale dirigendosi verso la serra, un immenso giardino al coperto dove Bunny Brief era solita trascorrere la maggior parte della giornata.
Quando arrivarono, in silenzio si nascosero dietro ad un cespuglio, la donna dava loro le spalle e stava potando con estrema cura una pianta di rosa.
Il temporale intanto stava ritornando, lo sentivano echeggiare in lontananza, la luce dei lampi andava e veniva creando un atmosfera sinistra.
"Al mio tre ci solleviamo, tu Karim cammina lentamente e cerca di imitare un lamento." Trunks era pronto a dare il segnale, pregò che non succedesse qualche guaio, conoscendo l'emotività di sua nonna.
Ad un nuovo bagliore accecante i due piccoli saiyan si sollevarono, irriconoscibili sotto il vestito bianco e con il viso coperto, ulularono, scagliandosi addosso alla donna.
Lanciando un urlo lei chiuse gli occhi, le forbici le caddero a terra, fra i fulmini, i lamenti e la confusione, riuscì a malapena a stare in piedi.
"I fantasmi, aiuto!" Sembrava la fiamma tremolante di una candela, batteva i denti, circondata dai tre monelli che ridevano sotto le maschere.
Dopo un altro tuono prese coraggio e scappò verso la porta a vetri, un vaso cadde a terra e si frantumò, mentre i tre si divertivano a rincorrerla e a metterle paura. La signora bionda allungò il passo, con il cuore in gola riuscì ad arrivare di fronte alla porta della camera gravitazionale.
"Vegeta!" urlò battendo i pugni contro la porta d'acciaio.
Il sayan bloccò la gravità e sbuffò rumorosamente, come osava disturbarlo quella stupida oca.?
Quando se lo ritrovò davanti Bunny trasalì, quel viso spaventoso faceva più paura di quelle strane creature.
"Cosa c'è? Perchè hai interrotto il mio allenamento?" sbottò.
"Scusami caro",  disse afferrandolo sotto braccio, mentre lui digrignò i denti "Ci sono i fantasmi, li ho visti, sono tre."
Vegeta esplose in una risata.
"Stai dicendo delle scemenze, ma per te è una cosa normale." continuò a ridere.
Da lontano i bambini potevano ascoltare, stretti stretti in un angolino.
"Cosa facciamo?" chiese Karim.
 Vegeta la intimoriva e cominciava a pentirsi di essere venuta in città.
"Io direi di divertirci con tuo padre." disse Goten rivolgendosi a Trunks.
"Scherzi, se si arrabbia sono guai, lui non ama essere preso in giro, ci scoprirebbe subito, però forse ho la soluzione..." Una luce si accese negli occhi azzurri, nella mente si fece strada un'idea bizzarra e alquanto pericolosa.
"Venite, andiamo nel laboratorio, ieri ho sentito parlare mia madre, ha fatto una scoperta grandiosa!" Il piccolo saiyan diede una gomitata all'amico e fece strada.
 Quando arrivarono a destinazione, inserì una tessera nella fessura posta al lato della porta.
"Questa l'ho presa di nascosto, nessuno sa che posso entrare qui."
"Grandioso!" escalmò Goten, solo Karim divenne seria.
"Io preferirei tornare indietro, questo scherzo non mi diverte più!" disse lasciando trapelare l'ansia dai suoi occhi da cerbiatta, quei due scalmanati spesso l'avevano trascinata in situazioni a dir poco pericolose.
"Non ti preoccupare, so quello che faccio! " Trunks gonfiò il petto e lei abbassò la testa sconfitta.
Un leggero beep accompagnò l'apertura della porta.
La famiglia Brief da generazioni era alla presidenza della più importante industria tecnologica del pianeta e proprio in quel laboratorio venivano alla luce le nuove scoperte.
La bambina trattenne il respiro, era impressionante nel vedere tutte quelle luci che brillavano sulle apparecchiature e sul tavolo di metallo vi erano un'infinità di provette colme di liquido colorato.
"Dobbiamo fare in fretta, se mi scopre mia madre sai che sfuriata... " Il figlio della scienziata esaminò velocemente alcune delle ampolle, poi ne sollevò una contenente una mistura verde ed esultò.
"E' questa, evviva!" esclamò sotto lo sguardo perplesso degli altri due.
"Che roba è?" domandò Goten grattandosi il capo.
Troppo nervorso per contenersi, invece di chiarire la questione,  Trunks tolse il tappo, lo gettò sul pavimento e avvicinò le labbra all'estremità della piccola bottiglia, poi di scatto ne ingurgitò un sorso. Si pulì la bocca con il dorso della mano.
"Forza tocca a voi, gli effetti vi lasceranno meravigliati!"
Goten lo imitò senza esitare.
A quel punto il panico cominciò ad impadronirsi della bambina, quando sorseggiò a sua volta la sostanza la voce le soffocò in gola e una smorfia di disgusto apparve sul viso sbarazzino.
Seguirono alcuni minuti di silenzio, nessuno aveva il coraggio di parlare, si sentivano strani, poi ad un tratto le ginocchia presero a tremare.
"Che succede?" chiese il piccolo Son in tono deciso.
"Aspetta, ci siamo quasi... " A dire il vero neanche Trunks sapeva bene cosa sarebbe accaduto di lì a poco, sperava di non essersi sbagliato.
La cosa buffa era che l'amico si lamentava di avere fame, nonostante tutto l'appetito non gli era diminuito.
All' improvviso fu come se sentissero il corpo bruciare, chiusero gli occhi e caddero a terra, ma quell'oscura angoscia durò solo qualche breve istante.
Il bambino dai capelli lilla fu il primo a sollevarsi, porse la mano a Karim che la strinse con forza.
"Io non capisco, mi sembra tutto come prima," si lamentò Goten, ma l'altro lo interuppe.
"Credo sia andato tutto bene, grandioso!"
"Meriteresti di essere preso a schiaffi," disse Karim con aria minacciosa.
"Venite e capirete." Il bambino emise una risatina quasi irritante, mentre voltando le spalle si dirigeva verso il bagno.
Dopo un attimò di esitazione spinse la porta ed entrò, seguito dagli amici.
Nel centro della parete vi era uno specchio. Spalancarono la bocca, possibile che non riflettesse la loro immagine?
La risata di Trunks si mischiò all'urlo di Karim e all'esclamazione di Goten.
"Evviva, evviva, ha funzionato, siamo invisibili, solo noi tre possiamo vederci, per gli altri non esistiamo, sai quante cose divertenti possiamo fare?"
La bambina stette lì in piedi ad osservare, sconvolta, tremante.
"Invisibili? Nonno, come farò a spiegartelo e quanto dura questo effetto?" chiese disperata.
Trunks si fermò all'istante e la fissò.
"Lo sai che non ci ho pensato, non saprei," incrociò le dita, che guaio e se per caso fosse stato irreversibile?


Continua...


Questa fic è composta da pochi capitoli, vi interessa il seguito? Prometto di essere veloce ad aggiornare...
Cosa combineranno quei tre?  Sicuramente un sacco di disastri ...

Ho inserito Karim, chi segue "La scelta del cuore" conosce già il personaggio, mi piace immaginarla bambina in mezzo a quei due monelli.

Spero che lascerete il vostro commento, dedico la fic a tutti i lettori che mi seguono, in particolare ai tanti che mi hanno inserita tra i preferiti, vi ringrazio ^^

Un bacio a Nihal_N - Ti voglio troppo bene.


Lorigeta ^^
  
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