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Autore: liamaliks    14/04/2013    3 recensioni
«Okay, allora a domani sera.» lo congedai lì, salutandolo con la mano.
«Ehi, che fai? Non mi saluti con un bacio?» ti prego non farmi questo.
Si avvicinò, mi prese per i fianchi e mi diede un dolce bacio sulla guancia, poi potei entrare in casa. Non ne potevo più. Dovevo parlarne con qualcuno, ma con chi? Mia madre? Mio fratello? No di certo, l’unica soluzione era parlare con Justin.
Non ci penso nemmeno.
Salii in camera e mi buttai sul letto, sarebbe stato un lungo pomeriggio per pensare a cosa fare. Come avrei potuto evitarlo, senza che se ne accorgesse?
Impossibile dai. E come avrei fatto a non parlargli domani sera? Non potevo dirgli: ‘Justin, non voglio più essere tua amica. Sai in questi giorni ho realizzato che per me sei qualcosa di più ma non voglio ammetterlo. Sai perché? Perché ho paura che tu mi faccia soffrire come Sam. Quando dici che non mi farai del male ci credo, ma ho paura lo stesso. Quindi per favore lasciami in pace.’ Non lo avrei mai detto.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questo cuore piange lacrime di sangue per te...
solo il tuo amore sa come farlo smettere.”




«Jade Hamilton, fermati immediatamente!» che imbarazzo, tutta la scuola si fermò a guardarci.
«Dai Justin lasciami stare, sto facendo tardi a lezione.» dissi cercando di togliermelo di mezzo. Non che lo odiassi, anzi era il mio migliore amico, ma negli ultimi giorni mi sentivo strana nei suoi confronti, sembrava più insopportabile o dovrei dire adorabile.
«No, non ti lascio finché non mi dici perché in questi giorni ti comporti in modo diverso.»
«Te l'ho già detto Jus, è la scuola.» non era vero.
Mi dileguai lasciandolo in mezzo al corridoio ed entrai nell'aula di filosofia, era l'ultima ora e quella materia era perfetta per pensare solo e soltanto a cosa mi stava passando, - anche se una mezza idea ce l'avevo ma la scartai immediatamente - e soprattutto a noi.
Non mi piaceva comportarmi in quel modo con lui, ma se davvero mi succedeva quello che non avrei mai voluto che mi passasse, dovevo farlo.
Io non stavo avendo un cotta, e soprattutto non mi stavo innamorando. È solo il mio migliore amico e nient'altro.
Però è da un po’ che non faccio altro che pensare a lui, mi ritrovo la sua faccia ovunque e quando si avvicina il mio cuore sembra esplodere, e di conseguenza non voglio avvicinarmi più del dovuto; ho paura che lo senta battere troppo forte e la ragione era lui.
Qualsiasi cosa, io dovevo farmela passare, non dovevo immaginarmi con lui mentre ci baciamo, o mentre ci teniamo per mano o magari lui sopra di me e...
Oddio.
Vi prego, io non devo innamorarmi. L'ultima volta che l'ho fatto è stato un inferno, colui che ritenevo il mio fidanzato, Sam, non lo era davvero. Io ero soltanto una scommessa, ma non è per questo che non voglio ricominciare, anzi magari solo per quello.
Dire che abusava di me è poco, il brutto era che non lo faceva da solo, erano in tre. È stata una cosa orribile e Justin lo sapeva.
Mi ripeteva sempre ‘Se strappo un fiore da un campo e lo privo della sua bellezza, per un momento immagino che quel fiore sia una donna e che quella vita frantumata sia la mia. È per questo che io non ti farò mai del male, Jade.’ Sapevo che non lo avrebbe mai fatto, soprattutto con me. Comunque anche lui è come tutti gli uomini ed amavano: ragazze, sesso, calcio e birra. Con la sola differenza che lui rispettava le donne.
Ora non mi preoccupo più di Sam, è morto.
Fatalità, il destino volle che sua sorella minore fu violentata e lui per disperazione iniziò a drogarsi e fare a pugni.
Mi dispiace per la sorella, ma per la morte di quello stronzo… ne sono così felice. Gli altri tre invece sono ancora in carcere, ma prima mi chiesero scusa.
Tzè.
Morite anche voi, luridi bastardi!
«Ragazzi questi ultimi dieci minuti voglio riferirvi qualcosa. Ho in mente di farvi fare un progetto, con argomento la dialettica.»
Una tema indubbiamente difficile.
Dialettica, uno dei principali metodi di discussione della filosofia, ovvero “arte” del dialogare, del riunire insieme. Consiste nel rapporto di due tesi o princìpi contrapposti usata come strumento di approfondimento della verità.
«Ma professore per questo progetto noi… come fanno degli studenti di filosofia a farlo da soli? Abbiamo bisogno di un...» intervenne un mio compagno.
«...Di un professore d'arte! - lo interruppe il signor Douglas - proprio per questo è coinvolta nel progetto anche l'aula di arte.»
Arte?
Arte?
No. Arte no!
In quella classe c'è anche... Justin.
Si vede che la fortuna proprio non vuole essermi amica.
«Prima di andare vorrei dirvi le coppie - speriamo almeno che non capiti con lui - infine, Hamilton e… chi è rimasto? Ah si Turner - oh mio Dio, che sollie...- uh no, ho sbagliato. E' rimasto Bieber! Ah, e come argomento vi assegneremo: ‘Esiste il vero amore?’» Oh. La fortuna vuole essere uccisa.
Bene, si è fatta una nemica in più.
Suonò la campanella e uscii da quell’edificio più in fretta possibile, ma Justin mi raggiunse tutto sorridente. Cos’avrà?
«Hai saputo la bellissima notizia?» lo guardai non capendo a cosa si riferiva. I suoi occhi brillavano, si vede che deve essere qualcosa di bello.
«Dai! Il progetto filosofia-arte.» merda. Annuii indecisa.
«Oh, pensa se capitavo con Parker, quella ragazza si sa rendere davvero appiccicosa. Bhè, cos’hai?» disse infastidito.
«Non ti vedo contenta.» continuò ma non risposi.
«Jay, per favore, mi dici che cosa hai?» eravamo soliti chiamarci Jay, visto che i nostri nomi iniziavano con la lettera ‘J’.
«Niente Jus, davvero. Sono felice che siamo capitati insieme! Pensa, il professore all'inizio mi voleva mettere con Peter Turner, mi viene ancora dietro.» lui si irrigidì.
«Non permetterò a nessuno di avvicinarti.» ecco che perdo un battito.
Sorrisi.
«Comunque per il progetto, che ne dici di vederci domani sera? »
«Un sabato sera sprecato così?»
«Sprecato? No, sarà un bellissimo sabato che passerò con la mia migliore amica.» basta, smettila.
«Okay, allora a domani sera.» lo congedai lì, salutandolo con la mano.
«Ehi, che fai? Non mi saluti con un bacio?» ti prego non farmi questo.
Si avvicinò, mi prese per i fianchi e mi diede un dolce bacio sulla guancia, poi potei entrare in casa. Non ne potevo più. Dovevo parlarne con qualcuno, ma con chi? Mia madre? Mio fratello? No di certo, l’unica soluzione era parlare con Justin.
Non ci penso nemmeno.
Salii in camera e mi buttai sul letto, sarebbe stato un lungo pomeriggio per pensare a cosa fare. Come avrei potuto evitarlo, senza che se ne accorgesse?
Impossibile dai. E come avrei fatto a non parlargli domani sera? Non potevo dirgli: ‘Justin, non voglio più essere tua amica. Sai in questi giorni ho realizzato che per me sei qualcosa di più ma non voglio ammetterlo. Sai perché? Perché ho paura che tu mi faccia soffrire come Sam. Quando dici che non mi farai del male ci credo, ma ho paura lo stesso. Quindi per favore lasciami in pace.’ Non lo avrei mai detto.
Uno, gli avrei fatto del male, sapevo quanto ci teneva a me e non volevo che diventasse triste a causa mia.
Due, non posso perdere una delle ragioni più importanti della mia vita. Sarebbe come un suicidio. Uccidermi da sola, che bella cosa.
Justin è bello, sexy, dolce, stronzo quando serve, simpatico, balla bene, ha una voce da Dio e… e mi fa sentire importante ed amata.
Forse è per questo che ormai io, io non penso più a lui come un amico.
Sarebbe bellissimo innamorarsi di una persona come Justin. Non capisco perché anche se fossi innamorata di lui, io non riesca ad ammetterlo, probabilmente il motivo non è solo paura di essere illusa di nuovo, ma paura di perderlo.
E se non ricambiasse i miei sentimenti? Cosa molto possibile, mi ha sempre ripetuto che oltre ad essere sua migliore amica ero anche come una sorella. Esatto, una sorella.
Qualcuno direbbe mai alla persone che ama, che la ritiene come una sorella? Non un sano di mente. Okay che Jay è pazzo, ma non fino a questo punto. Mi risollevai dai miei pensieri quando sentii il mio cellulare muoversi. Uh, un messaggio.

“Ehi bellissima, che ne dici se stasera usciamo insieme a Ryan e Chaz?
Ti prego dimmi di sì, ormai penso che ci sia qualcosa che ci stia allontanando.
Voglio solo parlare con te, ti prego.
- Justin xx.”


“Credo sia meglio da soli, senza Chaz e Ryan. Passi da me per le otto? Magari resti anche a cena, sto a casa da sola.
Mamma è a lavoro come sempre.
- Jade xx.”


Era ora di dirgli tutto, ho deciso. Non volevo allontanarmi da lui senza dirgli la verità, almeno avrebbe capito, credo.
Anche se non ero ancora pronta, ero decisa a parlargli. Non potevo continuare cercando di ignorarlo, mi sarei fatta ancora più male, almeno la finisco qui. Dopo aver ricevuto una sua risposta affermativa, mi misi sotto le coperte. Lo avrei aspettato così.


Dopo una lunga dormita sentii suonare il campanello. E l’ora della verità era arrivata, ma gliel’avrei detta molto più tardi di ora.
Scesi le scale e quando aprii vidi un Justin più sorridente che mai.
«Ciao.» mi abbracciò.
«Ciao.» sussurrai.
«Allora cosa mangiamo?» risi di gusto.
«Oh solo a mangiare pensi? Basta mi fai sentire inferiore!»
«Non lo sarai mai.» muoio.
«P-penso che ordineremo una pizza.»
«Intanto che tu chiami, io metto questo nel lettore DVD.» disse tirando fuori dalla giacca un DVD.
«Che film è?» chiesi guardandolo con paura. Le sue scelte erano schifose, sapevo che avrebbe scelto qualcosa che a me non andava bene, per dispetto. E ciò era una delle cose che mi piacevano di lui.
«Saw 4 – L’enigmista!» urlò divertito!
«NO! Oddio Justin cosa hai fatto? Mi vuoi far morire per caso? Lo sai che non reggo i film di paura!»
«Lo so, per questo l’ho preso. Ci sarò io a proteggerti, piccola!» lo so, mi aveva sempre protetta, e dovevo ringraziarlo a vita per questo.
«Tu? Ti prego non farmi ridere. L’ultima volta ti sei cagato sotto come me!» scoppiai a ridere.
«Cosa? Non è vero, sei una stronza.» imbronciò facendomi pena, non pensavo davvero quelle cose. Sarei voluta rimanere tra le sue braccia per sempre.
«Vado ad ordinare le pizza, anche io ho fame!» sorrisi.


«Ti prego, togli, togli, togli! Oddio, gli occhi, le stanno ciecando gli occhi. Porca miseria Justin!» lui scoppiò in una grande e bellissima risata, che però stavolta non mi convolse. Stavo avendo così tanta paura che non avrei dormito per tutte le notti seguenti.
Improvvisamente le sue braccia mi avvolsero facendomi scontrare contro il suo petto.
Profumava. Profumava sempre di buono. Non c’era profumo migliore in tutto il mondo, lo avrei potuto riconoscere tra miliardi. Però non dovevo, così mi scansai bruscamente.
Lui parve accorgersi che c’era davvero qualcosa che non andava, qualcosa di importante che dovevo dirgli.
Spense la TV e mi guardò pesantemente.
«Ora devi davvero dirmi cos’hai Jade.» mi disse serio, come non lo avevo mai visto.
«I-io… Justin… - sospirai - devo dirti una cosa… im-importante - iniziai a balbettare, quasi mi uscivano le lacrime - e devo dirtelo ora.» ero decisa, ero finalmente decisa a dirgli tutto.
«Ho paura però, ho paura che dopo quello che ti dirò tu mi abbandonerai, mi tratterai come una insignificante, mi tratterai come faceva Sam. Ho paura che non mi guarderai più negli occhi come fai sempre, e non potrò vederti sorridere. Non potrò più abbracciarti, ho paura di non sentire più il tuo profumo, non sentire più la tua voce. Ho paura a non essere trattata più come fai sempre tu. Ed io non voglio questo Jus…»
«Jade, cazzo! Lo sai che non farò niente di tutto questo, qualsiasi cosa tu mi dirai, io non ti abbandonerò mai. Lo giuro piccola, sei la cosa più bella che mi sia capitata, non ti farò soffrire come quel verme, sarò sempre tuo amico, lo sai.»
«…sono innamorata di te…» sussurrai per poi chiudermi su me stessa, portando le ginocchia fino al petto. Lo guardai per poco, i suoi occhi erano spalancati, così tanto da vedere le sue iridi brillare anche lontano da migliaia di chilometri.
«Però non posso! Capisci Justin? Io non posso innamorarmi, soprattutto di te! Non voglio perderti e non voglio essere presa in giro. Nessuno mi amerà mai, ed è anche per questo che ho paura. Il vero amore non esiste, e non esisterà mai per me. »
Inaspettatamente mi abbracciò, iniziando a sorridere come un pazzo e a cantarmi qualcosa nell'orecchio.

«Well let me tell you a story,
about a girl and a boy.
He fell in love for her best friend,
when she’s around, he feels nothing but joy.
But she was already broken
and it made her blind.
But she could never believe
that love would ever treat her right.
Did you know that I love you?
Or were you not aware?
You’re the smile on my face,
and I’aint going nowhere.
I’m here to make you happy,
I’m here to see you smile.
But I’ve been wanting to tell you this
for a long while.
Who’s gonna make you fall in love?
I know you got your wall wrapped on
all the way around your heart.
Don’t have to be scared at all,
oh my love.
But you can fly unless it lets ya,
you can fly unless it let yourself fall.
»



Rimasi impietrita. Perché mi stava cantando quella canzone? Forse pensava quello che cantava? Davvero mi amava, ma aveva paura a dirmelo? Sembrava che quella canzone ci rappresentasse e l’aveva scritta apposta, immagino. Non poteva capire quanto mi rendeva felice sentirgli dire quelle cose, sapeva tutto di me e il solo pensiero che lui mi ricambiasse e che non mi avrebbe lasciata mai mi rendeva felicissima. Come potevo soltanto sei ore fa pensare quelle cose, e adesso pensare tutto il contrario? Come può una semplice persona farmi tutto questo effetto?
Forse Justin era la persona adatta, adatta a me.
Ed ero pronta ad innamorarmi.
Finalmente ero pronta a cadere tra le braccia della persona di cui, finalmente ho capito, sono innamorata.
«Continua.» dissi. Volevo sentire tutto quello che aveva da dirmi cantando. Avevo anche mille domande da fargli. Com’è possibile che gli succedevano le stesse cose che a me?

«Well I can tell you’re afraid of
what this might do.
‘Cause we got such an amazing friendship
and that you don’t wanna lose.
Well, I don’t wanna lose it either
but I don’t think I can stay sitting around
while you’re hurting, baby,
so take my hand.
Well did you know you’re an angel?
Who forgot how to fly.
Did you know that it breaks
my heart everytime I see you cry?
»

«Justin, io…»
«Ti amo Jade. Ed oggi mi hai dato la possibilità di dimostrartelo! Era per questo che stavi cercando di allontanarti da me? Perché ti sei innamorata? Non puoi capire quanto mi fa felice sentirti dire che quella persona fortunata sono io.» sorrisi alle sue parole e lo baciai.
In quel momento potevo solo dire che mi ero sbagliata, sbagliata di tutto.


Era passata una settimana da quella sera, ed io e Justin eravamo felicissimi insieme. Mi ha detto che è da quando ci siamo incontrati la prima volta che gli piaccio, solo che dopo è passata, ma quando mi ha rivista dopo le ultime vacanze d’estate il suo cuore era ricominciato a battere per me. Anche lui aveva paura a dirmi tutto, credeva che io non ricambiassi i suoi sentimenti, così si è tenuto tutto dentro, tutto questo tempo senza dirmelo.
Chissà quanto ha sofferto, soprattutto quando negli ultimi giorni aveva capito che volevo allontanarmi da lui. Si era sentito morire, mi aveva detto.
Comunque era arrivata l’ora di consegnare il nostro progetto: ‘Esiste il vero amore?’
Eravamo appena entrati nella palestra perché in una sola aula due classi non c'entravano, e il professore aveva chiamo me e Justin per esporre il progetto. Ci mettemmo davanti a tutti e Justin iniziò a parlare.
«Allora, la tematica del progetto era la dialettica e dovevamo discutere se l’amore vero esistesse o meno. Bhe' io e la signorina Hamilton, abbiamo trovato la soluzione, ed abbiamo anche le prove che dimostreremo oggi davanti a tutti.» era imbarazzante come cosa, davvero.
«Il vero amore… il vero amore esiste. E' patetico presentarsi ad un progetto senza una riflessione o qualcosa di scritto. Ma non mi importano le parole, perché io il vero amore ce l’ho qui davanti a me ora. Io amo Justin Bieber e...»
«...Ed io amo Jade Hamilton.» sorrisi.
Ci baciammo ancora una volta, davanti a più di venti studenti, con i professori che ci applaudirono.
Il vero amore non esiste, pensavo. Ma da quando conobbi Justin, non fu più così.







Sono tornata con una OS, per giunta su Justin, ma pensavo che il protagonista perfetto fosse lui qui e.. bhé …
Sì lo so che devo continuare con ‘The words that I not said you’ ma per ora… è sospesa. Non ho tempo di finirla, più che altro non ho ispirazione e non mi convince tanto.
Infatti credo che inizierò con un’altra fanfic ma quella precedente non la eliminerò.
Comunque mi farebbe moltissimo piacere se a chiunque stia leggendo piaccia questa cagata, recensisca :)
Sarebbe un sogno.
AHAHAHAHAH grazie a tutti. Ah, prima che mi dimentichi, la frase 'Se strappo un fiore da un campo e lo privo della sua bellezza,
per un momento immagino che quel fiore sia una donna e che quella vita frantumata sia la mia.' è di una mia amica e lei non sa che gliel'ho presa... quindi per favore...
non la prendete. Grazie :)
xx

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