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Autore: Aiko_Yume    14/04/2013    3 recensioni
Il pensiero del suo sorriso così perfetto, mi faceva venir voglia di rompere al muro qualsiasi cosa avessi a portata di mano. Ma allo stesso tempo mi donava un calore senza pari.
Avrei voluto strapparglielo quel sorriso, fargli capire la sofferenza a cui lui mi stava portando e in cui affondavo ogni giorno di più.
Avrei voluto baciarlo a sorpresa, durante uno di quei sorrisi, rendere tangibili per lui i sentimenti che mi portavano in una realtà ovattata.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi portai una mano alle tempie, massaggiandole nella speranza che il mal di testa che da mesi mi attanagliava accennasse ad una tregua. I complessi che avevo cercato di allontanare stavano tornando indietro e, anche se avevo voltato loro le spalle, adesso tornavano a pugnalarmi in punti intatti.
Una lacrima cadde dai miei occhi profondamente cerchiati e scese per la sua strada lungo le mie guance incavate. Il pensiero del suo sorriso così perfetto, mi faceva venir voglia di rompere al muro qualsiasi cosa avessi a portata di mano. Ma allo stesso tempo mi donava un calore senza pari.
Avrei voluto strapparglielo quel sorriso, fargli capire la sofferenza a cui lui mi stava portando e in cui affondavo ogni giorno di più.
Avrei voluto baciarlo a sorpresa, durante uno di quei sorrisi, rendere tangibili per lui i sentimenti che mi portavano in una realtà ovattata.
Come se l’alcol potesse aiutarmi, avevo iniziato a rifugiarmi in esso, trovandovi conforto. Le sveltine delle mie sere da ubriaco, mentre pensavo al suo volto… Tutto questo mi dava una parvenza di felicità, mentre dentro stavo ancora peggio. Mi stavo autodistruggendo.
Strinsi le palpebre mentre la luce si insinuava nella stanza. Qualcuno aveva aperto le tende della sala prove.  Passai una mano sulla mia guancia, un tempo sempre liscia e morbida, adesso pungente in alcuni punti per la barba che non facevo da settimane. Tutta la mia persona si stava lentamente incupendo.
Ero rimasto lì per non avere contatti con la mia casa… Era così piena di ricordi, le fotografie insieme, i DVD dei live, le chitarre scelte insieme dopo interminabili pomeriggi ai negozi di musica.
L’odore di vecchio di quel divano, a me sconosciuto, mi dava altro a cui pensare. O almeno alleviava i miei tormenti…
Riuscii ad aprire gli occhi brucianti e guardai di fronte a me, aspettando che la vista tornasse a fare il proprio dovere.
Davanti a me si stagliava la causa del mio malessere. La persona che più amavo e quella che più odiavo.
Seguii il suo sguardo e vidi numerose lattine di birra abbandonate ai piedi del divano.
-Che ci fai qui?- Mi chiese con uno sguardo preoccupato.
-Ero ubriaco e sono rimasto qui…- Mentii.
Lui fece un’espressione contrariata, come se avesse fiutato la mia bugia. Non ero mai stato bravo a mentire, dicevo sempre quello che mi passava per la mente. E poi lui mi conosceva da più di dieci anni, anche se sembrava non riuscire o non voler capire quello che io davvero provavo.
Come rispondendo ai miei pensieri lui aprì bocca.
-Non ci provare.. Ti sembro così cieco e stupido da non accorgermi che quando ti chiedo qual è il problema tu menti? Non dire che hai problemi con Akane, l’hai mollata mesi fa.- Disse serio inchiodandomi con uno sguardo.
Come faceva a sapere di Akane? Ma il problema adesso era un altro… Continuare a mentire oppure spiattellargli i miei sentimenti?
Come avrei potuto continuare a guardarmi allo specchio dopo avergli mentito così tante volte?
Rimasi in silenzio, alzandomi dal divano.
-Io.. Devo andare a casa…-  Dissi semplicemente, in un soffio. Sperai non indagasse oltre ma, ovviamente, nessuno ascoltò le mie preghiere. Capivo la sua preoccupazione da amico ma non volevo farlo soffrire.
Perché io ho sempre arrecato sofferenza a chiunque.. Non volevo far del male a lui, la persona che amo.
 

Uruha


Lo vidi liquidarmi semplicemente con un ‘Devo andare a casa’.
Non so cosa mi passò in testa in quel momento, forse disperazione. Ero sempre stato bravo a controllare le mie sensazioni, ma lui adesso stava mandando in frantumi ogni mia parvenza di calma. Per mesi avevo nascosto i miei sentimenti e cercato di capire se anche lui, come me, volesse di più dal nostro rapporto. Ma sembrava vedermi come una persona poco affidabile, da sveltina.
Lo sbattei al muro, guardandolo negli occhi.
-Perché non riesci a capire quello che provo per te? Perché sei così cieco?- Lo vidi sgranare gli occhi.
-C-Cos-? Kou, sei ubriaco?- Spinsi il mio corpo più vicino al suo. Avvicinai il mio viso al suo. Adesso le nostre labbra quasi si toccavano. Sentivo il suo respiro farsi più veloce, mentre il mio cuore batteva forte. Erano anni che aspettavo quel momento. Insinuai una mano sotto la sua maglietta, arrivando sopra il suo cuore, lo sentivo battere forte sotto quella pelle candida e marmorea.
Spostai quella mano dietro la sua schiena e lo strinsi forte a me, mentre univo le nostre labbra in un bacio casto. Lo sentii rispondere al bacio intrecciando le dita ai miei capelli. Lo spinsi più vicino facendo aderire i nostri corpi, mentre leccavo il suo labbro inferiore, chiedendogli l’accesso a quelle labbra che avevo così tanto bramato. Schiuse le sue labbra e le nostre lingue si intrecciarono, cominciando a danzare e a comunicare tutto il desiderio di stare insieme all’altro.
Sentii le sue mani stringermi forte e ribaltare la situazione, adesso lui mi stava tenendo stretto al muro, aprendomi la camicia bottone a bottone.
Interruppe il bacio ed iniziò a scorrere la lingua sul mio collo, scendendo verso la pelle prima nascosta dalla camicia, che continuava a sbottonarmi con una lentezza snervante.
-Ti amo..-  Mi sussurrò in una pausa tra un bacio sulla mia pelle e un respiro pesante.
Sorrisi e catturai nuovamente le sue labbra, mentre gli alzavo la maglietta. Fummo costretti a separarci per toglierla. La lanciai da qualche parte e osservai il suo fisico perfetto, la sua pelle nivea, senza tempo;
 

Aoi
 

Non riuscivo a credere a quello che stava accadendo, era quanto più avevo desiderato negli ultimi anni..
Feci aderire i nostri corpi stringendolo di più contro il muro, mentre con le labbra presi in bocca un po’ della pelle del suo collo e la succhiai, per lasciare impresso il simbolo della sua appartenenza a me. Gesto che Kou ripeté poco dopo, sul mio petto. Posandovi un marchio, testimone del nostro amore. Guardai Kou negli occhi e lo spogliai dei suoi pantaloni, poi dell’intimo, mentre lui faceva scorrere via i miei vestiti.
Ci amammo mentre tutto intorno a noi diventava privo di importanza e interesse. Il mondo avrebbe potuto smettere di esistere, non me ne sarei accorto.

 
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Mugolai prima di aprire gli occhi. Mi ero addormentato aspettando non so neanch’io cosa.  Portai un braccio al posto accanto al mio in quel letto troppo grande e freddo. E vuoto.
Mi alzai lentamente, portandomi davanti allo specchio. Mi passai una mano sul petto. Nulla. Nessun segno della realtà idilliaca che avevo appena vissuto.
Una lacrima cadde dalle mie guance. Ero ancora in grado di piangere?
 

Uruha


Fuori da quella sala tutti piangevano, io non ne ero in grado. Non riuscivo ancora a credere a quelle parole.
-Una bugia.. E’ una bugia…- Mi presi la testa tra le mani, sentii qualcuno stringermi.
-No, Kou…-
-No!- Urlai. -Domani verrà a casa mia con il suo rack, la sua chitarra e.. E mi sorriderà, come sempre;-  Adesso le lacrime si stavano facendo strada sul mio volto, le sentivo bruciare la mia pelle.
Stringevo forte il suo biglietto, ormai accartocciato, con le ultime parole che mi aveva rivolto.
 
 

Koyou,
Non è facile scriverti, in un momento come questo.. Me lo merito proprio un tuo pugno..
Come quando ti dicevo “voglio morire”.
Tu sei sempre stato al mio fianco, sempre.
E queste  parole, che io non sono mai riuscito a dirti,
sappi che queste parole sono le parole più sincere
che mi vengono in mente, forse troppo poco per esprimere
i miei sentimenti…
Ti amo,ti amo con tutto il mio cuore.
Mi dispiace per non essere stato abastanza forte.
Per sempre tuo.
Yuu.
 

 
Quelle parole nel biglietto… Ti amo… Le stesse che aveva inciso sulla pelle dei suoi polsi, prima di prendere quei maledetti farmaci.

-Yuu, non dovresti prendere questi medicinali, fanno male…-
Dissi guardando preoccupato la confezione di sonniferi che teneva in mano.
-Aah, ti preoccupi sempre troppo, brutto anatroccolo!-
Mi rispose sorridendo Yuu, prima di tirarmi un pugno scherzoso sul braccio.
-Sono sempre convinto che non ti servano… Puoi dormire anche senza!-
-Hmm, se vuoi possiamo fare la prova..-
Mi rivolse un occhiolino e scoppiammo a ridere insieme.

 
 
Se solo gli avessi detto quello che provo… Se solo avessi fatto in tempo..
Se solo non fossi stato tanto stupido…
Come ho potuto non capire i suoi sentimenti?

-Kou, Kou, hai sentito?!-
Chiese Yuu euforico.
-Cosa?-
Chiesi sbadigliando.
-Come cosa?! La chitarra, hai sentito? Hai sentito che armonico artificiale?-
Sul suo volto era un’espressione soddisfatta e fiera.
In quella stanza c’erano quattro persone, perché era venuto a dirlo proprio a me?
-Sì, bravissimo!-
Gli sorrisi, scompigliandogli i capelli. Non l’avevo sentito, ma come potevo smontarlo in quel modo?
Il suo volto si aprì in un sorriso meraviglioso. Avrei voluto stringerlo forte a me e baciarlo.
 

A distanza di anni mi pentii di non averlo fatto..
Percorsi il corridoio e tornai ancora in quella stanza gelida. Avevo fatto quel percorso innumerevoli volte nelle ore che sembravano ripetersi all’infinito.
Mi avviai lungo la fila di lettini vuoti, in metallo. All’ultimo mi fermai. L’unico con un un lenzuolo a coprire un corpo.
Scostai il candido lenzuolo dal suo viso, il suo bellissimo viso, adesso bianco come il lenzuolo a coprirlo.
I miei singhiozzi riempivano il silenzio della stanza.
-Ti prego, amore, apri gli occhi…- Implorai, la voce rotta dal pianto.
-Apri gli occhi e sorridimi, prendimi in giro… Dimmi che ci ho creduto come un cretino…- Mi inginocchiai vicino al suo corpo, mentre le lacrime scendevano imperterrite lungo le mie guance.

-Stai invecchiando, Aoi-san-
Risi pronunciando il suo nome con una voce da ragazzina.
-Io non invecchierò mai. Resterò sempre bellissimo e sexy. Il sogno di ogni donna.-
Rispose Yuu passandosi una mano sul petto e facendomi un occhiolino.
-O uomo che sia-
Aggiunse, sorridendo.

 
Non riuscivo a stare in piedi. Un dolore nella mia anima mi stava consumando da dentro. Sperai che quel dolore mi uccidesse. Lì e subito.
-Ascoltami, Yuu!- Gridai.
-Ascoltami…- Singhiozzai ancora.
Accarezzai la sua guancia, stava perdendo tutto il suo calore.. I tratti perfetti del suo viso prima o poi sarebbero svaniti.. La sua voce, l’avrebbe dimenticata..
Il suo modo di camminare…
Il suo calore…
La sua risata…
Il suo profumo…
La cura maniacale che aveva per le sue chitarre…
Il suo vizio di tirare le cose quando si arrabbiava…
 

Non può andare così…

 
La luna che splendeva materna nel cielo di velluto blu, prendendosi gioco di noi, quella notte assistette impotente al completamento del nostro amore.
Le rivolsi uno sguardo, prima di guardare nuovamente Yuu.
-Amore mio… Io arriverò, dovunque tu sia… Ti amo..-
I miei occhi si chiusero per l’ultima volta, non avevo più la forza di tenerli aperti.
L’ultima cosa che vidi nella mia vita terrena fu quella stanza fredda, la luce della luna che filtrava dalla finestra aperta e lui. L’amore della mia vita. Yuu.
 

Ci rivedremo un giorno. E stavolta non ti lascerò scappare, amore mio.
Non sarò ancora così stupido e cieco.

 

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Sedevo in quel bianco freddo, senza fine, contemplando il filo rosso legato al mio mignolo sinistro perdersi nel vuoto all’orizzonte. Chissà dove mi avrebbe portato se lo avessi seguito.
Forse alla fine di tutta la mia sofferenza?
Forse alla persona che io amavo?
Ad una vita insieme?
Chissà se qualcuno dall’altra parte del filo si poneva le mie stesse domande.. Se c’era qualcuno.

Yuu…

Volevo trovarlo. Mi incamminai in quel bianco senza fine, chiedendomi se mai l’avrei incontrato.
Avrei comunque continuato a camminare fino al giorno in cui l’avrei stretto tra le mie braccia.
 


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La mia prima fanfiction.. Scusate se fa altamente schifo ma l'idea mi è venuta da una conversazione/role con la mia amica Daiana, che ringrazio tantissimo <3
Mi dispiace tantissimo aver "ucciso" quel vecchiaccio del mio bias e la sua papera... ;///; spero mi perdoniate..
Sono ben accette critiche costruttive e recensioni! ^_-
E se siete arrivati fino a qui vi ringrazio di cuore. Vi siete sorbiti la bellezza di quasi cinque pagine di word <3

   
 
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