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Autore: reina86    14/04/2013    5 recensioni
Un futuro apocalittico, sogni infranti da uno scienziato assetato di vendetta nei contronti di un sayan dal cuore nobile, e relazioni spezzate da un destino crudele e beffardo...
Tutto ciò porterà il giovane Trunks, erede del grande guerriero Vegeta, a viaggiare indietro nel tempo e salvare i suoi amici, cambiando cosi le sorti dell'intera umanità una volta per tutte.
Amicizia, passione e lealtà, questi i sentimenti di cui tratterò tra flashback e ricordi di ogni tipo, dando particolare attenzione al rapporto che si è creato tra Bulma e Vegeta in questa dimensione, perchè a volte una struggente storia d'amore riesce a superare anche i vincoli della vita e della morte .
"Pensava di resistere Vegeta, ma i sentimenti a volte sanno essere maligni, aggrediscono alle spalle proprio quando si è più deboli e indifesi mentre tutto si consuma rapidamente; quando poi risorge il sole e compaiono i segni dell'aggressione, restano le ferite per le quali serve solo il tempo, spesso troppo, e lui quel tempo non l'aveva più".
Posso solo augurarvi buona lettura e ringraziare anticipatamente chi vorrà lasciarmi una recensione o un semplice commento.
Reina
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 21

 

Mai nulla di grande è stato realizzato se non da chi ha osato credere che dentro di sé ci fosse qualcosa di molto più grande delle circostanze.”

(B. Barton).

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L'aria era tersa mentre un vento ancora gelido non preannunciava certo l'arrivo di un'inaspettata ma già prossima primavera. Il sole coperto da nubi spesse e dense non riscaldava appieno il viso di chi ancora sperava in un mondo di pace mentre l'erba circostante veniva mossa incostante dai capricci di alcuni turbini improvvisi portatori di pioggia e molta malinconia.

 

Trunks si era avvicinato piano come faceva solerte forse solo per non turbarla o più semplicemente per non interrompere il flusso continuo dei suoi pensieri incessanti ed inesorabili proprio come era sempre stata lei che nella vita aveva sempre visto il lato positivo di ogni vicissitudine. Bella e forte come poche, sua madre era una donna che difficilmente si sarebbe potuta incontrare e che ancor più raramente si sarebbe potuta comprendere fino in fondo. Un fiume tranquillo nel suo letto d'origine capace con la sua tenacia di scavare anche le rocce più dure e impervie fino a modellarle a suo piacimento cosi da poter ottenere sempre il meglio da tutto ciò che lo circondava.

 

Trunks non l'aveva mai deviata ma solo seguita, fedele alle sue idee e alla sua folle voglia di cambiare il passato, le era rimasta sempre accanto con l'amore di cui solo pochi esseri umani sarebbero stati capaci. Comprenderla di più, solo questo avrebbe tanto voluto per il suo spasmodico proteggerla dai fantasmi del suo passato, quando i suoi immensi occhi azzurri si perdevano nel vuoto delle sue mancanze e la speranza che da sempre nutriva nel più profondo del cuore diventava logora ed incostante come la nebbia del primo mattino.

Più il fiume era profondo, più si muoveva silenziosamente. Lui lo sapeva già da molto tempo vivendo accanto ad una donna che dalla vita aveva ottenuto sempre ciò di cui aveva bisogno, anche a costo di urlare e strepitare con tutta la forza che aveva in corpo.

 

"Tutto bene mamma"?

 

Era rimasta in silenzio piegata sulle ginocchia aspettando che suo figlio arrivasse in quel luogo di pace dove spesso andava a rifugiarsi nei momenti difficili o più semplicemente quando il mondo attorno a lei non aveva altro da offrire se non pene e sofferenze difficili da sostenere. Ferma e composta aveva sorriso leggermente sconstandosi i lunghi capelli dal viso sperando che Trunks l'assecondasse anche in quel momento di meditazione, anche quando di lì a presto si sarebbero salutati prima di intraprendere un viaggio rivelatore, un tuffo nel passato troppo doloroso da poter rivivere o anche solo riportare alla mente.

 

"Si caro stavo solo pensando".

 

Trunks aveva annuito aspettando che fosse lei a parlare e a fare luce nel buio dei suoi pensieri troppo pesanti da sopportare dentro un cuore stanco di molta sofferenza, e cosi continuò ad osservarla malinconica pregare sulla tomba del loro più caro amico di sempre.

 

"Pensavo solo a quanto fossi invecchiata"...

 

Trunks si meravigliò non poco per quella frase rimanendo allibito da tanta franchezza.

Non riusciva a comprendere il significato di tale affermazione soprattutto in quel momento,

proprio quando il giorno della sua partenza era finalmente arrivato e la sua sfrenata curiosità mista a voglia di vendetta si scontrava già da tempo con l'angoscia palpabile e veritiera di una madre affranta e preoccupata.

"Non sei invecchiata per nulla mamma, sei bellissima cosi".

 

"Ti sbagli, Trunks ma grazie per avermelo detto".

 

Era seria, stranamente seria mentre lo diceva. Forse preoccupata o molto più semplicemente malinconica e nostalgica. Davvero non riusciva a comprenderla mentre con veloci e delicati movimenti sistemava in un vaso i fiori freschi che lui aveva portato con sè.

 

"Voi ragazzi in tutti questi anni mi avete dato fin troppe preoccupazioni e cosi sono invecchiata prima del tempo".

 

Si era rialzata mentre Trunks rimaneva sempre più basito. Sua madre era sempre stata un pò vanitosa ma da quando aveva memoria di ricordare, quella doveva essere la prima volta che la sentiva parlare in quel modo. Forse erano solo i suoi ricordi a proferir parola o magari si stava rivolgendo semplicemente ai fantasmi del suo passato, ma con lo sguardo fisso su quella lapide, non aveva osato incrociare i suoi occhi con quelli del figlio. Sopravvivere alla morte delle persone più care che aveva conosciuto in vita sarebbe stato uno smacco troppo grande per poter essere dimenticato e questo Trunks lo sapeva fin troppo bene...

 

"Vedi questa ruga Trunks"?

 

L'aveva ossarvata attento mentre sua madre si era sfiorata il viso all'altezza della rima buccale.

 

"Credo di averla avuta quel giorno di molti anni fa quando tutti i nostri amici sono morti tentando invano di salvarci la vita. Yamcha era venuto ad avvisarmi e a salutarmi un'ultima volta prima di partire*, ma io non riuscì a fermarlo. Dovevo ancora riprendermi dalla morte di Goku e di tuo padre e pensavo davvero che il mio cuore non avrebbe retto oltre"...

 

A quelle ultime parole la sua voce si incrinò leggermente prendendo fiato per poi continuare a parlare. Trunks aveva messo le mani in tasca dopo averla ascoltata nel silenzio più totale. Il vento si era fatto più gelido mentre la sera calava veloce allungando inesorabilmente le loro ombre sulla nuda terra.

 

"Non mi stancherò mai di dirlo figliolo... Goku era il migliore e non solo in battaglia. Dava l'impressione di poter sempre risolvere anche le situazioni più difficili e tutti noi sapevamo di poter contare sul suo aiuto. Sono stata fortunata ad averlo conosciuto, tutti noi lo siamo stati..."

 

Si era zittita accarezzando la lapide fredda e spoglia dinanzi a lei fino a quando non ebbe il coraggio di guardare nuovamente suo figlio riscoprendo in lui un uomo e non più un ragazzino. Trunks aveva la stessa età di Gohan quando il peso dei suoi sacrifici si erano dissolti il giorno della sua morte: lo sguardo maturo ed il viso contratto, una smorfia sulle sue labbra troppo simile a quella dell'uomo che aveva amato ed una caparbietà che di certo aveva ereditato proprio da lei. Tutto in lui le ricordava quell'uomo. Tutto in lui le rimembrava il suo unico e tanto compianto amato.

 

"Dovresti riposarti Trunks perchè a breve affronterai un lungo viaggio. Non dovresti ascoltare i vaneggiamenti di una madre solo un pò triste. Ricordati figliolo, hai il privilegio di rivivere momenti di un passato che per noi non tornerà mai più ma che salverà le vita di molte migliaia di innocenti. Sii orgoglioso di ciò che stai facendo ma sta bene attento ad ascoltare tutti i miei consigli perchè non so quali conseguenze potrebbe avere in futuro questo improvviso sbalzo temporale. Non si può giocare cosi a cuor leggero con gli eventi passati".

 

Respirando a pieni polmoni il saiyan aveva tolto le mani dalle tasche incrociando le braccia sul petto e allora trovò il coraggio di parlare dinanzi alle due persone più importanti di tutta la sua vita.

 

"Ero venuto a salutare Gohan prima di partire mamma. Quando avrò eliminato Freezer avviserò Goku proprio come tu mi hai detto di fare e cosi il tuo segreto rimarrà al sicuro con lui. Ne sono certo..."

 

Bulma aveva annuito alzandosi il colletto della giacca sapendo perfettamente che Goku non avrebbe rivelato a nessuno il segreto del suo concepimento. Cominciò a sorridere ripensando alla scoperta della sua gravidanza, alla nascita di Trunks e a quell'amore profondo che per la vita avrebbe ricordato come il suo più grande rimpianto. Un'altra Bulma avrebbe goduto dei frutti della sua sofferenza ma ciò che provava non era gelosia, semplicemente molta amarezza e troppa nostalgia di un passato ben diverso da come se l'era sempre immaginato...

 

"Poco fa stavi sorridendo o sbaglio"?

 

"Non posso farne a meno Trunks... Immaginavo lo stupore di tuo padre quando ti guarderà eliminare Freezer. Probabilmente si chiederà come sia possibile che al mondo esistano ancora dei saiyan come lui e magari ti considererà anche un bugiardo. Povero Vegeta, ha la risposta a portata di mano ma sarà troppo preso dal domandarsi come mai un ragazzino della tua età possa aver raggiunto lo stadio del super saiyan prima di lui che è sempre stato il combattente più forte di tutta la galassia. Il destino svelerà le sue carte solo quando sarà giunta l'ora e quando quell'ora arriverà, spero con tutto il cuore che tu possa diventare un figlio amato".

 

Trunks sorrise senza dire nulla. Tutto quello che c'era da sapere riguardo il suo orgoglioso padre l'aveva scoperto grazie ai ricordi frammentatti di Gohan e di sua madre e questo per ora gli bastava. Le sfumature che lo caratterizzavano le avrebbe scoperte se forse un giorno anche lontano, avrebbe avuto la possibilità di sopravvivere e tornare indietro a quei giorni dimenticati per poter aiutare i suoi amici riportando cosi la pace al loro amato pianeta.

 

"Non temere Trunks, lui non ti invidierà per cattiveria e nemmeno per l'orgoglio che lo ha sempre contraddistinto, lo farà perchè sarà deluso da se stesso e delle sue capacità belliche. La giustizia è armonia e sono certa che tra qualche anno tuo padre sarà orgoglioso di te scoprendo che proprio suo figlio ha eliminitato quanto di più odiato abbia mai avuto in vita. Torna indietro nel tempo e salva Goku dalla malattia che tra non molto lo colpirà, cosi che anche tuo padre possa sempre avere un motivo per combattere".

 

"Lo farò mamma sta tranquilla, ma è giusto che tu sappia che se tra tre anni dovessi sopravvivere, mi piacerebbe tornare da loro e aiutarli a sconfiggere i cyborgs..."

 

Bulma non fiatò e si limitò semplicemente a sorridergli dandogli una pacca sulla spalla. Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato e quel giorno lei avrebbe potuto solo pregare per un suo immediato ritorno alla loro dimensione ma soprattutto da lei che da sempre aveva agognato quel momento già da molti anni ormai.

 

"Ti lascio solo con Gohan allora, avrai molte cose da raccontargli al tuo ritorno".

 

Si era girata lentamente per tornare alla sua macchina quando Trunks la fermò ponendola una domanda inaspettata che le raggelò immediatamente il sangue nelle vene.

 

"Aspetta un attimo mamma. Mi hai parlato dei tuoi amici e di Goku ma non mi hai mai parlato della morte di papà. Di certo deve averti lasciato qualcosa di molto più importante di una semplice ruga sul viso..."

 

Si fermò sul posto come pietrificata. In vita non aveva ricevuto mai una domanda cosi tanto diretta nemmeno dai suoi genitori, ma la curiosità di suo figlio doveva essere soddisfatta, soprattutto se il figlio in questione poi era diventato un guerriero di siffatta specie. Non si sarebbe mai accontentato delle spiegazioni ne tanto meno delle conclusioni, ma dalla sua esperienza personale ne avrebbe tratto un coraggio tale da fargli compagnia per tutto il resto della propria vita.

 

"La morte di tuo padre mi ha lasciato un segno indelebile proprio qui Trunks, dentro di me..."

 

Si era sfiorata il petto socchiudendo gli occhi e dandogli le spalle era rimasta immobile sul suo posto. Era proprio quella sua madre: ostinata e forte come l'acqua di un fiume. Non si sarebbe mai spezzata e non si sarebbe mai ferita nemmeno con la spada più potente di cui lui disponeva durante i suoi combattimenti. Le cicatrici non ledevano la superficie dei fiumi, ma imperterriti si adattavano al loro cammino senza mai dimenticare il loro abiettivo. Acquistavno forza dalle vicissitudini e non si arrendevano dinanzi agli ostacoli.

 

"Questa ferita ha cominciato a sanguinare quando ho iniziato ad amarlo e difficilmente si rimarginerà nonostante siano passati molti anni dalla sua morte, ma io ho te e questo mi basterà. Dovrà bastarmi Trunks..."

 

Non poteva fare nulla per sua madre se non comprenderla e aiutarla a costruire un nuovo mondo di pace. Pur viaggiando indietro nel tempo il suo mondo e i suoi amici non sarebbero mai più tornati, ma un'altra Bulma e un altro Trunks meritavano una seconda possibilità, e con essi anche il loro padre...

 

"Salutami Goku e in bocca al lupo figliolo".

 

L'osservò andare via malinconica, forte e bella come era sempre stata con un filo di voce ad accompagnare i suoi più intimi pensieri. Ancora una volta era rimasto solo con Gohan per salutarlo e promettergli un nuovo mondo di pace, perchè per quanto gli anni trascorressero veloci, lui il loro obiettivo non l'aveva mai dimenticato.

 

"Fammi gli auguri Gohan perchè domani sarà un giorno glorioso. Lo sarà per me e per te, per tutti noi che abbiamo sempre avuto fede e creduto nel futuro. A presto amico mio".

 

Si alzò in volo lentamente osservando un'ultima volta la scritta sulla sua lapide cosi che potesse imprimerla nel cuore e con essa svolgere al meglio la missione che lo attendeva. Quella frase aveva adornato una tomba semplice ed essenziale proprio come era sempre stato il suo più caro amico Gohan e per tutte le albe che si sarebbero susseguite dal giorno della sua morte, gli avrebbero donato la forza di andare avanti in un mondo di guerra e di desolazione:

 

-Un figlio devoto ed un amico compianto. Egli ha salvato il mondo-

 

E Gohan l'aveva fatto davvero permettendo a Trunks di maturare e crescere diventando un guerriero di capacità eccelse. Aveva tentato di salvare il mondo più volte e ancora l'avrebbe fatto.

Per quante dimensioni l'universo avrebbe ancora conosciuto, lui l'avrebbe sempre fatto...

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Profumo di pace e di libertà...

Era questo ciò che riusciva a percepire tutto intorno a sè e nessuna sensazione in diciassette anni di vita si era mai anche solo lontanamente avvicinata a quel momento che aveva vissuto viaggiando attraverso i meandri sinistri e misteriosi del tempo e dello spazio.

L'aria tersa ed un cielo azzurro avevano fatto da cornice al suo arrivo in quella dimensione tanto desiderata quanto irraggiungibile. Per quanto il suo cuore avrebbe tanto voluto appartenere a quel mondo pacifico e non ancora corrotto dal male che solo concepito non era stato ancora partorito, la sua mente rimaneva sana ed incorrotta legata a ciò che di più caro aveva al mondo.

 

Aveva aperto l'oblò della sua macchina del tempo controllando che le coordinate geografiche fossero rimaste tali e quali da quando sua madre solo il giorno prima le aveva impostate; una volta accertatosene, respirò fino in fondo all'anima quell'aria che non sapeva ancora fortunatamente di miseria e di disperazione. Se le sue congetture non erano state errate, di lì a breve avrebbe incontrato Goku, quell'uomo di cui tanto sua madre aveva decantato le eroiche gesta e che invece suo padre aveva sempre odiato con tutte le sue forze. Comprendere fino in fondo di quali strani poteri quel saiyan si fosse rivestito per metterlo poi alla prova ad armi pari quando entrambi avrebbero potuto sfoderare la massima potenza del loro potenziale bellico. Nonostante la molta curiosità e l'ansia di conoscere quel volto che trepidante aveva intravisto solo nella profondità dei suoi sogni più reconditi, una missione ancora più importante rimaneva da compiere prima che fosse troppo tardi impedendo cosi che l'intera popolazione mondiale rischiasse nuovamente di essere sterminata: distruggere Freezer e avvisare gli altri di un imminente quanto malefico avvento di morte.

 

Con un balzo veloce si riportò al suolo godendo nuovamente del piacere della terra sotto i suoi piedi cosi che il vento soave potesse ancora accarezzargli il volto contrito dall'eccitazione di un incontro fortuito voluto dal destino. Per troppe volte durante la sua breve vita aveva permesso alla sua anima di perdere quella forza che racchiusa sotto coltri di pentimenti ed insoddisfazioni, non aveva mai trovato pace. Se il suo mondo non poteva ancora ritenersi libero dall'egemonia di alcuni bastardi della peggior specie, la colpa non era certo da attribuirsi a lui che insieme a Gohan aveva sempre dato il meglio, e che per la vita avrebbe serbato come il più caro e doloroso ricordo tra i molti di un'intera esistenza.

 

Sarebbe stato un ambasciatore di pace e non di guerra. Quella notizia avrebbe dato ai suoi cari una seconda possibilità di vittoria pur angosciandoli con ciò che di più brutto la sua triste novella avrebbe portato. Non ci sarebbe mai stata miseria o povertà per quella dimensione. Nessun bambino avrebbe mai sofferto la fame cosi come nessun innocente sarebbe perito sotto gli occhi impietriti della propria moglie solo per capriccio o sete di vendetta. Nessuno sarebbe morto, nessuno...

 

Aveva osservato l'invenzione di sua madre con un orgoglio talmente grande che sarebbe stato riduttivo descriverlo a parole. Il lavoro e la passione che aveva messo nelle sue molte notti insonni avrebbe avuto un giorno la gloria che meritava e cosi forse anche lui avrebbe contribuito ad essere ciò che Gohan aveva sempre sperato: un eroe degno del sangue e della razza che rappresentava, un ragazzo capace di credere fermamente nel bene e nella speranza di un mondo pacifico, quella speranza che scritta sulla lamiera della sua macchina del tempo aveva stampato nel cuore e nell'anima come marchio indelebile delle sue profonde sofferenze.

 

Accarezzò ogni singola lettera come se quel solo gesto potesse da solo sedare i suoi nervi tesi. Richiudendo velocemente la macchina del tempo nella sua capsula si librò in volo permettendo cosi alla sua mente di concentrarsi libera per ciò che la sua venuta avrebbe portato: pace e speranza in un mondo dove il suo solo nome non era stato ancora mai stato pronunciato...

 

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"Volete sapere la mia opinione? Il pianeta terra verrà distrutto e con esso anche tutti noi..."

 

Aveva sentito la sua aura forte ed imbattibile già da molte ore e ancora non era riuscito a capacitarsene. Di certo Kakaroth doveva averlo lasciato in vita mosso dal suo solito senso di generosità e altruisimo e le conseguenze sarebbero state quanto meno catastrofiche.

Aveva vissuto accanto a lui ogni giorno della sua vita riluttante e angosciato pur mantenendo un atteggiamento di servile rassegnazione mista a sete di vendetta, e dover rivedere la sua faccia raccapricciante su quel piaeta dove per il momento aveva deciso di trasferirsi in attesa della sua personale vendetta, non era stato per nulla piacevole o quanto meno rincuorante. Avrebbe goduto immensamente nel rivederlo se solo fosse stato capace di eliminarlo con le sue stesse mani, ma sapeva perfettamente quali erano i suoi limiti e quale sapore aveva già avuto una sua sconfitta sul compianto pianeta Namecc.

 

Diverso nell'aspetto e nella potenza combattiva, Freezer era stato accompagnato da una schiera di inutili leccapiedi e dal padre che di solito aveva preferito rimanere sul suo pianeta d'origine piuttosto che accompagnare il figlio nelle sue spedizioni di conquista. Se solo avesse riportato alla mente tutte le umiliazioni e le inutili riverenze che era stato costretto ad accettare pur di ammansirlo e tenerlo buono fino al giorno della sua mai arrivata vendetta, ancora il sangue nelle vene cominciava a surriscaldarsi bruciando dentro di un dolore indescrivibile e con lui anche il suo atavico orgoglio di saiyan. Un principe senza un popolo su cui regnare non era più degno del titolo di cui era stato rivevistito in passato. Un re costretto all'obbedienza nei confronti di qualcun altro al di sopra di lui non poteva essere considerato il giusto conservatore dell'onorevole stirpe di tutti i saiyan...

 

"Avviciniamoci lentamente cosi che lui non possa individuare le nostre forze spirituali. Nessuno di voi dovrà volare o sarà la fine per tutti, mi avete capito bene"?

 

Avevano ubbidito ancora increduli da una notizia tanto brutale. Erano tornati alle loro banali e inutili vite e avere a che fare con qualcuno di cosi bastardo non era certamente quello che avevano sperato soprattutto quando pensavano di aver quanto meno dimenticato il nome di Freezer e tutti i brutti ricordi ad esso collegati. Erano inutili proprio come gli abitanti di tutte le popolazioni che aveva soggiogato ed ancora si meravigliava della decisione di rimanere con loro su quel pianeta che prima o poi avrebbe ridotto ad un cumulo di polvere godendo della faccia sconvolta di quell'infimo suddito che aveva osato batterlo di un'umiliazione non ancora digerita.

 

Nessuno di loro avrebbe avuto la benchè minima speranza di tenere a bada un mostro come il figlio di re Cold e la cosa peggiore di tutte era il sentirsi impotenti e rassegnati dinanzi ad un'eventualità come quella che si era materializzata dinanzi ai suoi occhi. Freezer era colmo di rabbia e risentimento e questo Vegeta lo capiva bene poichè erano sentimenti di cui la sua anima si era sempre nutrita e che per la vita avrebbe portato con sè fino a quando qualcuno non gli avrebbe spiegato che la vendetta non è mai giustizia e che la saggezza più grande di tutte sarebbe stato il perdono ed il continuo sacrificarsi per proteggere chi in vita si è sempre amato.

 

Un giorno di certo l'avrebbe capito, una notte in cui da solo con i suoi pensieri avrebbe demolito tutte le barriere erette a difesa di sentimenti stupidi e logoranti che mai prima di allora aveva conosciuto amando chi non avrebbe mai immaginato, costruendo cosi con lei una normale e armoniosa vita sulla terra.

 

E intanto una nuova aura si affacciò all'orizzonte spavalda e coraggiosa come poche, un ragazzo che di lì a poco avrebbe cambiato le sorti dell'intero universo. E con lui anche quelle di un padre che non aveva mai conosciuto...

Image and video hosting by TinyPic NOTA DELL'AUTRICE
Miei cari lettori, in un pomeriggio libero (finalmenteç_ç) dagli impegni e dagli obblighi che in questo periodo mi piovono addosso, sono riuscita ad aggiornare questa long a me molto cara. Credo proprio che il prossimo capitolo sia quello definitivo, e non vi nego che la malinconia mi assale non poco proprio perchè è una storia a cui tenevo moltissimo e che si appresta a terminare proprio nei prossimi giorni, ma si sa che tutto ha un inizio e una fine... Inutile dirvi quanto il vostro appoggio mi sia stato di grande aiuto e quanto mi abbia fatto piacere leggere le vostre opinioni ^_^
Sappiate che sto scrivendo l'aggiornamento de LA NEVE NEL CUORE e che nei prossimi mesi scriverò una storia fantasy (sempre in questo fandom naturalmente *_*). Vi adoro miei carissimi amici, spero davvero che le mie storie possano sempre avervi trasmesso qualcosa e vi prometto che ogni volta che potrò, vi renderò il favore scrivendo ancora di tutto ciò che mi passa per questa testolina un pò matta ^_^
La vostra sempre fedele reina86.

   
 
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