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Autore: MonMonCandie    14/04/2013    0 recensioni
A quanto pare, gli servono ancora lezioni sulla nobile arte di lasciare il lavoro al Garden, dove dovrebbe stare. Al contrario, lei sa che le scarpe da ballo non sono come i pattini da ghiaccio, ma almeno provare nuove cose è divertente. Squall di certo ha il suo bel daffare oggi...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: finalmente! Estremamente, estremamente in ritardo, ma ho finalmente finito una oneshot Squall/Rinoa! :D Ne ho anche un'altra, e prometto di pubblicarla più tardi. Onestamente, è da così tanto tempo che non scrivo davvero di Squall e Rinoa senza che siano comparse in altri lavori, che mi risulta rinfrescante. -cuoricino- Ah, Squall, i tuoi pensieri sono così affascinanti quando parli da solo. LOL Quest'idea mi è venuta in mente perché, anche se non ho mai pattinato sul ghiaccio, pensavo sembrasse divertente guardarlo fare agli altri durante i mesi invernali (eppure l'estate sta giusto finendo, mentre pubblico... eh.) :3 È decisamente più romantica e dolce che altro, e mi sta bene così. ^^
Quindi sì! Come ho già detto, è per la challenge Where I Belong. Voglio ringraziare chi ha aiutato a creare la challenge perché siete fantastiche. Avete decisamente lavorato duro tutto il mese, quindi congratulazioni a voi e a chiunque ha partecipato alla challenge! :3 Spero che vi divertiate tutti, e grazie ancora per avermi fatto partecipare!

Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

LESSONS ON ICE
scritta da MonMonCandie, tradotta da Alessia Heartilly

Era orripilato per quello che lei gli stava suggerendo. Non diceva sul serio, giusto? Dopo tutto, c'erano certe cose, idee... attività che non si adattavano bene alla sua personalità piuttosto passiva. Fissando il pezzo di carta che lei teneva in mano, Squall pensò ad ogni scenario che poteva capitare, ancora e ancora, mentre lottava per trovare la scusa perfetta per evitare di andarci.

Vedendo che l'espressione sul viso di lui si faceva sempre più metodica, Rinoa semplificò accigliandosi e imbronciandosi leggermente. "È pattinaggio sul ghiaccio, Squall, solo pattinaggio sul ghiaccio... non posso dirlo in un altro modo."

"So che cosa è, Rinoa," rispose Squall in tono piatto, sentendo che la sua intelligenza veniva messa in dubbio. Ignorò il suo alzare gli occhi al cielo e continuò, spostandosi un po' sulla sedia accanto alla scrivania, nella loro stanza d'albergo, "ma perché vuoi farlo?"

Agitando il pezzo di carta con una mano e posandosi l'altra sul fianco, Rinoa spiegò disinvolta, "è abbastanza ovvio cosa voglio fare, sciocco. Dato che siamo qui, pensavo che io e te dovrebbe divertirci un po' insieme!"

Divertimento... Di nuovo, fissò il volantino e la sua 'offerta speciale' per il fine settimana al centro ricreativo di Deling City, prima di tornare a guardarla negli occhi; lei lo stava guardando con molta aspettativa. Il nodo che aveva appena inghiottito era un indicatore che stava già camminando sulle uova con la sua risposta. "Passiamo già del tempo insieme."

"No, stai passando il tempo a finire quello che ti resta del lavoro quando dovresti rilassarti," ribatté esasperata Rinoa, incrociando le braccia sul petto mentre aspettava la risposta del Comandante. "Sei in vacanza, Squall; dovresti passare il tempo come vuoi farlo!"

"Io passo il tempo come voglio."

"Leggendo documenti in brutta copia e poi passando al computer per guardare altri documenti?"

"...Se non ne finisco un po', il lavoro si accumulerà e basta quando torneremo al Garden."

"Puoi finirlo quando lavori-lavori! Questo è il motivo per cui ti ho portato qui: rilassarti," e Rinoa sottolineò la sua motivazione andando alla scrivania e chiudendo con una mano il portatile di Squall. Vista la forza che usava, il ragazzo non dovette pensarci due volte per sapere che la sua ragazza era... a dir poco irritata. Sentì Rinoa sospirare sottovoce, e Squall sbatté le palpebre mentre lei corrugava la fronte, distogliendo gli occhi mentre gli chiedeva con voce preoccupata, ma depressa, "non puoi continuare a farti questo, Squall. O è perché non vuoi passare del tempo con me?"

Imprecò tra sé e sé per essersi lasciato intrappolare in quel tipo di situazione - la stessa che cercava sempre di evitare con Rinoa, in qualsiasi momento. Squall era già di malumore per essere stato costretto ad andare in vacanza quando Zell e gli altri lo avevano cacciato dal suo ufficio senza ascoltare nessuno (lui, ovviamente), ma Rinoa aveva giocato un grosso ruolo nel suo dilemma una volta che si era trovato sul treno diretto a Galbadia. Era lei che sentiva il bisogno di stare in contatto con altri esseri umani; era lei che aveva chiesto al Preside di dare a Squall il 'permesso' di andare in vacanza (al massimo una settimana); era lei che aveva suggerito di andare in viaggio insieme per stare un po' insieme dopo un po' di tempo separati; e adesso, era sempre lei che chiedeva se potevano passare il pomeriggio a pattinare sul ghiaccio.

Squall temeva il fatto di essere facilmente manipolato dalla giovane strega, quando di solito aveva una ferma coscienziosità che non era seconda a nessuno. D'altra parte, Squall non aveva mai voluto davvero ferire i sentimenti di Rinoa in qualunque modo, ma, visti gli occhi leggermente lucidi e le labbra rosa strette in una linea, sapeva di averla turbata senza dire nulla. Solo il fatto che lei si sentisse messa da parte lo faceva sentire in colpa.

Sospirando, le prese le mani tra le sue, e la guardò dal basso della sua sedia. Parlando con tutta la dolcezza che riusciva a mettere insieme, sussurrò, "non è quello, Rinoa. Solo che... voglio finire il lavoro, così potrò passare del tempo con te; e intendo completamente."

Lei continuò a tenere gli occhi fissi di lato, dubbiosa. "Comunque... lavorare in vacanza?"

"È una cattiva abitudine, lo ammetto," confessò Squall come fosse poco importante, più a se stesso che altro. Voleva davvero passare del tempo con Rinoa, ma era sempre così occupato con il lavoro. Non importava quanto velocemente terminasse i documenti o quanto organizzasse il suo tempo per compiti specifici; il lavoro si accumulava sempre e riusciva a malapena ad avere del tempo libero. C'erano giorni in cui desiderava non essere il Comandante di un intero Garden, ma solo un semplice SeeD (a volte solo un giovane senza un lavoro fisso). Strofinando dolcemente i pollici sul dorso delle mani di Rinoa, Squall pensò per un attimo, con gli occhi fissi a terra. Glielo chiese di nuovo. "Vuoi davvero andare a pattinare sul ghiaccio, Rinoa?"

Rinoa spalancò gli occhi prima di mordersi un labbro, stringendo le mani intorno a quelle di Squall. "Non dobbiamo farlo subito. Posso aspettare che tu abbia finito di lavorare..."

Bugiarda, la rimproverò mentalmente Squall mentre esaminava la sua espressione.

Diceva che avrebbe aspettato, ma sapeva che Rinoa se ne sarebbe stata con il broncio in un qualche angolo; preferibilmente dove non c'era lui. Una parte di lui trovava carina la strega, quando cercava di essere 'matura' per lui. Lei conosceva l'importanza della sua posizione, e anche se esprimeva la sua irritazione quando passava così tanto tempo al lavoro, alla fine avrebbe sacrificato il suo tempo con lui, fino a quando Squall sarebbe finalmente stato suo per il resto della giornata. Squall sorrise a quel pensiero. Quando rifletteva onestamente su come quella vacanza era stata anche solo concepibile, Squall immaginava che Rinoa avesse dovuto tirare un mucchio di fila e parlare a un sacco di persone giuste, solo perché loro potessero stare insieme per una settimana intera - niente telefonate, niente documenti da firmare, niente interruzioni. Rinoa era sempre paziente con lui, e concluse che forse avrebbe dovuto essere lui a sacrificare il suo tempo per lei.

Tirandole su il mento con le dita così da guardarla negli occhi, Squall le rivolse uno dei suoi rari sorrisi che era riservato di diritto solo a lei. "Il lavoro può aspettare. Allora... pattinare sul ghiaccio..."

Rinoa non disse una parola, e continuò a guardarlo a bocca aperta. Ricambiando il sorriso di Squall con il suo, più largo, lo tirò su dalla sedia e lo guidò alla porta della loro stanza d'hotel, con l'eccitazione nella voce. "Non vedo l'ora di arrivare sulla pista! Non è molto lontano da qui, in realtà!"

*~*~*~*~*

Solo per oggi: la farai felice, quindi affronta semplicemente la situazione il più tranquillamente possibile, si ripeté Squall mentre si allacciava le stringhe nere dei pattini. Una volta finito, Squall fece un respiro profondo e si alzò dalla panchina, raddrizzandosi la giacca e mettendosi i guanti di pelle. Fortunatamente per lui, c'erano solo poche persone sulla pista ghiacciata; non doveva rischiare situazioni imbarazzanti una volta toccato quel terreno scivoloso. Squall avrebbe passato del tempo con Rinoa; pensato solo alla felicità di Rinoa mentre evitava gli sguardi imbarazzati diretti a lui; e sperato che Rinoa fosse abbastanza soddisfatta del tempo che avrebbe passato con lei quel giorno.

"Squall, sei pronto?" chiese eccitata Rinoa avvicinandosi a lui; aveva già addosso i suoi pattini bianchi. In abbinamento indossava un cappotto bianco, leggings grigio scuro (come facesse a non aver freddo Squall non riusciva a capirlo) e guanti azzurri che si abbinavano alla sciarpa. Lei allungò le braccia dopo essersi legata i capelli, esclamando, "non vedo l'ora di essere sul ghiaccio!"

Squall sospirò, temendo sempre di più la cosa più guardava la superficie gelata. "Chissenefrega."

Rinoa ridacchiò a quella reazione. Prendendogli una mano, lo tirò verso l'anello di ghiaccio. Una volta raggiunto l'ingresso dell'ovale, Squall fece un altro respiro profondo e recitò il suo mantra per ridurre l'umiliazione che avrebbe potuto sentire. Sentì che Rinoa entrava per prima, e la guardò. Semmai, forse avrebbe ottenuto un piccolo premio, dato che si trattava di Rinoa, giusto? Lei era-

"Oh mio Dio - si scivola!"

...Un attimo, lei sapeva pattinare o no?

Squall sollevò un sopracciglio, confuso, mentre guardava Rinoa aggrapparsi goffamente al lato della pista, minimizzando il modo in cui continuava a sorridere comunque. Lei tentò di pattinare, tirando fuori la lingua per la determinazione, e lentamente si staccò dal sostegno e si spinse verso il centro. Aveva le braccia allargate e le gambe barcollavano ad ogni piccolo passo che faceva (quello che faceva non poteva dirsi 'pattinare'). Rinoa stava ben diritta, anche se le ginocchia si toccavano, fino a quando mosse male un piede sul ghiaccio e scivolò, cadendo sul sedere con un gridolino.

"Ow...!" Rinoa fece una smorfia mentre si spostava per appoggiarsi alle ginocchia e strofinarsi la schiena.

Ma che diavolo? pensò Squall confuso, incapace di trovare parole per descrivere davvero la scena a cui aveva assistito. Rinoa era sempre stata così brava a ballare che Squall immaginava che sarebbe stata altrettanto aggraziata sul ghiaccio. Dato che lo aveva punzecchiato così tanto su questo pattinare sul ghiaccio prima, aveva creduto che fosse qualcosa che sapeva fare a memoria! Si stava perdendo qualcosa? Ballare e pattinare sul ghiaccio non erano equivalenti come aveva inizialmente creduto? ...Chissenefrega. Entrando lui stesso sulla pista, Squall scivolò fino a Rinoa e le offrì la mano inginocchiandosi. Ignorò gli sguardi di alcuni altri pattinatori; alcuni ridevano sotto voce per la goffaggine di Rinoa. "Stai bene?"

Rinoa lo fissò in silenzio prima di prendergli la mano. Quando furono di nuovo in piedi - Rinoa usando Squall come supporto - lei inarcò un sopracciglio, incuriosita, piegando leggermente la testa. "Sai pattinare?"

Dannazione... si maledì Squall quando si rese conto di come avesse inconsciamente agito, dimenticato come, in teoria, dovesse fingere di non saper pattinare affatto. Nondimeno, come poteva riuscirci mentre veniva distratto dal poco brillante tentativo di Rinoa di pattinare sul ghiaccio? Il ragazzo si accigliò, con la barriera difensiva che si alzava. "Quindi?"

"Chiedevo solo," ribatté Rinoa del tutto onesta, prendendo nota della sfumatura tesa della sua voce. Sorrise sincera, e non era fatto eccessivamente scherzosa... non ancora. "Non sapevo che sapessi pattinare sul ghiaccio... a meno che sia anche questa una cosa che hai dovuto imparare come SeeD. Sei affascinante sul ghiaccio come nel ballo, Signor Due-Piedi-Sinistri?"

Squall socchiuse gli occhi prima di guardare di lato; sentiva già un leggero rossore d'imbarazzo sulle guance. "...Non ho mai voluto fare quelle stupide lezioni, ma era un corso che dava crediti facili."

"Aww," tubò Rinoa con le mani dietro la schiena, infilando nel ghiaccio la punta del pattino. Rise di lui quando Squall grugnì, portandosi una mano alla fronte.

"Possiamo non parlarne adesso?" la implorò Squall con voce monotona dietro la mano guantata, sperando che Rinoa capisse quando spostò gli occhi sugli altri pattinatori.

"Solo se mi insegni a pattinare! Volevo prendere un insegnante, ma immagino che non ci serva..." Rinoa gli fece una linguaccia e l'occhiolino. "Beh, a te non serve."

Squall si imbronciò, anche solo per il fatto che Rinoa stava facendo di nuovo la difficile. Lei lo fissò soltanto, innocente, sbattendo un po' le palpebre, e Squall seppe che non c'era modo di cavarsela... di nuovo. Sospirando, si strinse il naso tra le dita e rispose in tono piatto, "Va bene..."

"Yay!" gridò lei, saltandogli tra le braccia.

"H-hey!" disse Squall mentre scivolavano all'indietro sul ghiaccio. Era già una lunga giornata, e se doveva 'insegnare' a pattinare a Rinoa, sarebbe stata anche più lunga.

*~*~*~*~*

Avevano ormai passato ore sul ghiaccio, con ovviamente pause qua e là per fare uno spuntino; nessuno dei due poteva lavorare a stomaco vuoto, dopo tutto... beh, forse lui. Squall cercò di fare del suo meglio per spiegare il pattinaggio sul ghiaccio in meno di cinquecento parole, nel tentativo di non spiegare proprio nulla, e andò direttamente a mostrare a Rinoa come muoversi. Era una piccola sfida, ma fare gli esercizi era molto più semplice che parlare; il ragazzo non era nemmeno sicuro che quello che aveva detto non fosse entrato e uscito dalle orecchie di Rinoa, vista la sua impazienza di pattinare. Comunque, Squall tenne le mani di Rinoa e la tirò gentilmente avanti, facendole fare piccoli passi, come per camminare sul ghiaccio invece che scivolarci davvero sopra. Lei si guardava i piedi, ogni tanto, per assicurarsi di essere in equilibrio. Una volta che lei ebbe capito le basi sullo spingersi in avanti sul ghiaccio e girare dove voleva, Squall la guidò sempre meno. A quel punto, la stava guardando mentre ballava in larghi cerchi sulla pista.

"È così divertente!" ammise Rinoa con un sorriso, allargando le braccia come per volare. "Mi sento così libera! Avremmo dovuto farlo mesi fa!"

Lo sguardo di Squall si addolcì mentre continuava a guardarla girare in cerchio intorno a lui. Si mise una mano sul fianco e rispose, quasi compiaciuto, "Visto? Capisci in fretta."

Rinoa gli sorrise con una risatina spensierata. "Tutto grazie al Professor Leonhart! Ah ah!"

Lascerò correre per oggi, pensò Squall ignorando il commento di Rinoa. Scivolò fino al centro della pista, prendendosi il suo tempo, quando si accorse di quanto era tranquilla. Guardandosi intorno scoprì che c'erano solo lui e Rinoa sul ghiaccio. Le aveva insegnato per tutto quel tempo? Era stupefacente quanto Rinoa sembrasse in grado di distrarlo da qualsiasi altra cosa al mondo quando erano insieme. D'altra parte, a Squall non dava affatto fastidio; Rinoa era fresca quanto una brezza estiva, lo aiutava a rilassarsi. Mentre continuava a guardarsi intorno, Squall spostò gli occhi sull'orizzonte della pista, e vide le stelle che iniziavano a tempestare il cielo. Si sta facendo tardi. Dovremmo tornare in albergo.

"Ehm, Squall?" Rinoa interruppe i suoi pensieri, e lui spostò di botto gli occhi su di lei. Stava pattinando più veloce di prima intorno alla pista, ma sembrava meno che contenta. "C-come ci si ferma?"

Squall notò velocemente come Rinoa iniziasse a perdere l'equilibrio mentre prendeva velocità; il centro del suo corpo sporgeva pericolosamente in avanti. Le disse, mentre cercava di andare verso di lei, "usa un piede per cercare di metterlo davanti all'altro."

"Cosa? Come lo fai?" ripose Rinoa nel panico, agitando le braccia in un inutile tentativo di rallentare. Ad ogni modo quello sembrò solo peggiorare le cose. "Squall!"

Lui si portò una mano alla fronte prima di riprovarci. "Non fa niente. Prova ad allargare le gambe e poi gira le punte dei piedi una verso l'altra - è molto più semplice."

"O-ok." Rinoa annuì debolmente. Lo fece e raddrizzò la schiena, così da scivolare in posizione eretta. Allargò le gambe, ma quando cercò di girare le punte dei piedi, finì per far affondare senza volerlo il pattino destro nel ghiaccio, e iniziò a barcollare in avanti. "Wuahhh!"

"Rinoa!" la chiamò Squall, correndo per arrivare in tempo. Era solo a poca distanza quando lei infine cadde in avanti, inciampando nei suoi stessi piedi. Squall la prese a malapena in tempo, anche se l'accelerazione che lei aveva preso li fece scivolare entrambi schiena sul ghiaccio, con una certa forza dopo la collisione; Squall la abbracciò stretta mentre scivolavano sulla pista. Alla fine riuscirono a fermarsi vicino al centro della pista, e sospirarono entrambi di sollievo. Squall era coricato di schiena, mentre Rinoa aveva appoggiato tutto il suo peso su di lui, ed entrambi non volevano muoversi per riprendere fiato. Lui poteva praticamente sentire fiocchi di ghiaccio che gli si scioglievano sulla nuca, ed era grato di indossare una giacca con il colletto in pelo che teneva lontano la maggior parte del freddo. Rinoa stringeva ancora la giacca di Squall, mentre lui la stringeva alla vita.

Guardandola preoccupato, dato che lei non era vestita quanto lui (sul serio, quei pantaloni aderenti che aveva addosso cosa facevano?), le chiese, "Stai bene?"

Lei si prese un momento prima di guardarlo con un sorriso grato. "Sì, sto bene. Grazie." Rinoa si tolse dal petto di Squall, dandogli di nuovo spazio per respirare, e scelse di stendersi accanto a lui con la testa sulla sua spalla; il pelo del suo colletto le faceva da cuscino. Squall le permise di farlo, aggiustando il braccio intorno a lei e guardando le stelle nel cielo.

Rimasero in silenzio per un po', standosene semplicemente stesi sul ghiaccio, vicini, senza sentirsi a disagio. Squall credette che ciò che li circondava l'avrebbe fatto congelare, ma era proprio l'opposto. Era caldo, e non solo nel senso del calore di un altro corpo accanto a lui; era caldo perché Rinoa era vicina. Da quanto tempo non la abbracciava? Quand'era stata l'ultima volta che si era mai sentito in pace, senza preoccuparsi delle apparenze? Quanto era stata l'ultima volta che aveva deciso di passare una serata tranquilla con la sua dolce fidanzata? Squall accarezzò inconsciamente il braccio di Rinoa mentre pensava tra sé e sé, questa vacanza non è affatto male...

"A cosa stai pensando, Squall?" disse Rinoa, voltando la testa giusto quanto bastava per vedere lo stato contemplativo di Squall.

Lui scrollò le spalle, e rispose disinvolto. "Non penso che pattinare sul ghiaccio fosse una cattiva idea, anche se ho dovuto passare tutto il tempo a insegnarti."

"Molto divertente," sorrise lei. Gli posò di nuovo la testa sulla spalla e decise di guardare anche lei le stelle. Strofinando il viso contro di lui, commentò, "le stelle sono davvero belle stasera. Penso che ci siamo accaparrati i posti migliori!"

"Sì, se ti piace stare coricata sull'acqua gelata... o una cosa così," rispose furbo Squall, guardando la sua ragazza. Lei gli fece una linguaccia prima di guardare ancora il cielo, ma Squall aveva trovato qualcosa di meglio da guardare. Un sorriso sincero gli sfiorò le labbra, e fu grato che Rinoa (e in un certo senso, i loro amici) lo avesse costretto a quella vacanza. Se non l'avesse fatto, Squall non sarebbe stato lì con lei a quel modo, solo loro due ad ammirare le stelle su un terreno altrimenti inaspettato.

Sentendosi osservata, Rinoa guardò Squall, incuriosita. "Cosa c'è? Hai freddo?"

"Tutt'altro," rispose Squall, stringendola di più per attirarla più vicina di quanto già non fosse.

Rinoa lo assecondò volentieri e si accoccolò contro di lui, circondandogli la vita con le braccia. Mugolando, chiese, fingendo ignoranza, "tutt'altro, eh? Beh, almeno non hai freddo, allora... a differenza di me."

Le labbra di Squall si mossero, divertite, anche se evitò di sorridere. Inarcando un sopracciglio, piegò la testa, spingendole via i capelli dal viso con la mano libera, accarezzandole poi la guancia. "Hai freddo?"

"Mmh-mmh." Rinoa chiuse gli occhi, appoggiandosi contenta al palmo di Squall. "Ma... non è così male, se ci sei tu. Posso farcela."

Semi-aspettandosi quella risposta, Squall ridacchiò apertamente, baciandole la fronte. Tenne lì le labbra prima di spostarsi, permettendo a Rinoa di guardarlo con occhi radiosi. Aveva sempre quel luccichio negli occhi, lo stesso che aveva colto la sua attenzione così tanto tempo fa... Squall abbassò il viso verso il suo, e chiusero entrambi gli occhi, aprendo la bocca in un'attesa adorabile, i corpi stretti insieme...

"Hey, ragazzi!" Scostandosi immediatamente come se fossero stati colti con le mani nel sacco, Squall e Rinoa guardarono l'ingresso della pista, dove un burbero ometto mordicchiava uno stuzzicadenti. O era abbastanza scontroso da interrompere il loro 'momento', o ignorava completamente la loro vicinanza. Grugnendo mentre si passava un dito sotto il naso, l'uomo chiese, "Avete finito? Il ghiaccio non si pulisce da solo, ed è già passata l'ora di chiusura!"

"Scusi! Forse non abbiamo notato," si scusò Rinoa; era leggermente rossa, e Squall era sicuro che non fosse per il freddo. Si spinse sulle ginocchia, dando a Squall lo spazio di alzarsi a sedere, prima di mettersi in piedi, goffamente. Sorrise di nuovo a mo' di scusa, si mise le mani dietro la schiena e chinò la testa. "Usciamo subito, signore."

L'uomo borbottò semplicemente sottovoce (qualcosa su 'dannati ragazzetti che ci davano dentro') e se ne andò, molto probabilmente al magazzino, dove tenevano l'equipaggiamento di manutenzione. Squall non poté evitare di passarsi una mano tra i capelli, guardando l'uomo allontanarsi, e si alzò completamente. A proposito di cattivo tempismo; non l'avrebbe ammesso, ma si stava davvero abituando al calore del momento... senza doppi sensi. Minimizzando la cosa scuotendo la testa, Squall tornò a guardare Rinoa. Lei giocherellava con le dita, il suo modo di calmarsi dopo un forte imbarazzo, mentre si guardava i pattini, e lui sorrise di sbieco. Fissando proprio davanti a lei, la chiamò. "Rinoa."

"Hmm?"

Una volta che lei lo guardò, Squall la baciò velocemente e castamente sulle labbra, sentendola trasalire prima di rilassarsi e ricambiare il bacio. Poteva sentirla sorridere contro di sé, ed era sicuro di fare altrettanto, anche dopo che si furono separati. Mantenendo un'espressione dolce, le mise un braccio intorno alle spalle, guidandola all'ingresso della pista. "Io... non ti ho mai detto grazie per avermi trascinato fuori a rilassarmi. Grazie."

Rinoa ridacchiò, stringendolo alla vita mentre gli appoggiava la testa al petto. "Prego..." Mugolò piano prima di suggerire un'altra cosa. "E allora! Dato che, tecnicamente, sei ancora in vacanza, che se ne dici se adesso andiamo a ballare?"

"...Ballare?"

"Non preoccuparti!" Rinoa sorrise scherzosamente. "Sarò io a insegnarti, se vuoi."

Squall sospirò, ma sorrise comunque. Sapevano entrambi che sapeva ballare abbastanza bene (se si trattava di balli da sala, comunque), ma... gli servivano ancora lezioni sul 'rilassarsi in vacanza', e chi meglio di Rinoa stessa poteva insegnarglielo? In più... Squall l'avrebbe avuta tutta per sé. "...Se lo fai tu, allora sono pronto a imparare."

*****
Nota della traduttrice: Come al solito, ringraziamenti alla mia beta Little_Rinoa e ogni commento verrà tradotto e inoltrato all'autrice originale, e ogni eventuale risposta sarà ritradotta e inserita come risposta alla recensione nei siti che lo permettono. Inoltre, piccolo momento di "promozione" personale: ho aperto anche una pagina Facebook mia, dove segnalo gli aggiornamenti delle traduzioni - tutte, anche di altri fandom - e delle mie storie (i cui aggiornamenti sono più rari, ma vabbè...): la pagina è questa :) Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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