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Autore: Sachi93    15/04/2013    2 recensioni
"Sentite, sentite il peso di ogni sua parola.
Feliciano lo sentiva, lo sentiva bene, come quello stivale che premeva sul suo piccolo torace.
Come il sapore di lacrime e sangue che gli impastava la bocca.
Venduta come una schiava, venduta come una puttana.
Misera, nel suo giovenil fulgore, cadde Venezia dalle braccia della sua Italia."
8° Sequel di Cicatrici, il protagonista è Feliciano.
Genere: Introspettivo, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cicatrici...'
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"Il sacrificio della patria nostra è consumato."*

 
Sentite, sentite il peso di ogni sua parola.
Feliciano lo sentiva, lo sentiva bene, come quello stivale che premeva sul suo piccolo torace.
Come il sapore di lacrime e sangue che gli impastava la  bocca.
 
Venduta come una schiava, venduta come una puttana.
Misera, nel suo giovenil fulgore, cadde Venezia dalle braccia della sua Italia.
Dai francesi agli austriaci.
Feliciano passò di mano in mano.
Così come la sua città, lui fu venduto.
Di tutto, non è rimasto che un mero sbadiglio del tempo.
Un insignificante strappo nel corso della storia.
Fu solo un effimero sacrificio.
 
Ed era stato venduto.
 
Venezia ora si inginocchiava e cadeva sotto i vessilli austriaci.
 
Ed era diventata la puttana d'Europa.
 
La gondola scivolava sulle acque calme della laguna.
Il remo fendeva quelle piccole increspature, portando avanti quell' esile imbarcazione.
Feliciano se ne stava dritto a poppa, governandola magistralmente, scrutando l'orizzonte alla ricerca del suo molo.
Continua a remare incurante di tutto, ascoltando soltanto quel vocio quieto e sommesso della sua città.
E ascolta tra le tacite onde il grido di chi ha perso tutto, ma è riuscito a rinascere.
In quella sera d'ottobre, appena illuminata dalle prime luci, aspettando, Feliciano continua a navigare.
Aspetta quella marea, che al mattino porterà via con sé quel brivido d'inutilità che tiranneggia il suo cuore.
Avreste mai detto che quelle fragili mani di pittore portassero tanti pesi?
Eppure Feliciano continua a remare.
 
 
 
*(Ultime lettere di Jacopo Ortis, Foscolo.)
 
 
 
 
Salve ragazzi!
Questa flashfic si ispira al trattato di Campoformio del 1797, Napoleone cede Venezia agli austriaci.
Per Foscolo fu un vero tradimento, quindi ispirata alla frase del suo romanzo ho deciso di scrivere questa cicatrice.
Perdere Venezia, credo che abbia sinceramente sconvolto Feliciano, tuttavia è riuscito a rinascere, a risorgere e continuare a vivere!
Certo come cicatrice non è proprio esplicita, diciamo che anch'essa appartiene al suo cuore.
Spero vivamente che vi sia piaciuta, scusatemi per il linguaggio un tantino volgare.
Un caloroso saluto,
Sachi93
  
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