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Autore: Suiyo    15/04/2013    1 recensioni
High School
Eight Couple for Eight Moments
Dedicated to Akemi_Kaires ~

From the Second Chapter: 
{#5#Bakuryu: Non avrebbe mai pensato di potersi affezionare a un marmocchio}
{#6#Contest: Si era stupida di aver raggiunto un risultato così alto grazie a quel ragazzo}
{#7#Chess:In fondo, poteva dire che il primo giorno non era andato così male}

{#8#Special:Era un sogno, per lei, studiare durante le ore di ripetizione.}
 
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
Capitoli:
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Rieccomi pronta a rompervi le scatole con le mie comparse. Questa volta mi sono voluto mettere alla prova con nuovi "esperimenti": Alexandrian, Chosen, Cavalier e Graceful. Ringraziate Akemi_Kaires se ora sono qui a scrivere questa raccolta. Io almeno lo faccio. Come infatti, questa raccolta è tutta dedicata a te: aspettati il prossimo capitolo, sperando in un qualche risultato allettante, almeno per i miei riguardi. O meglio, voglio dedicarti quelle che ti piaceranno. Comunque, nel prossimo capitolo (l'ultimo) avrete la Bakuryu, Contest, Chess, Special. Fin ora però, vi lascio con queste prime quattro. 



#1#
Alexandrian

 
Sapeva perfettamente quale sarebbe stato il ruolo in quella che sarebbe stata la sua ultima esperienza scolastica –per così dire – con l’inizio dell’ultimo anno delle superiori. Per di più, avrebbe dovuto aver a che fare con delle nuove matricole che provenivano dalla sezione “B”, che era appena stata sciolta.
Così, avrebbe avuto a che fare con una di quei nuovi compagni, vista la sua grande reputazione scolastica, nonostante fosse un tipo alquanto loquace e, a detta di moltissime persone, anche molto asociale.
Sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire, Corrado: avrebbe riferito il minimo indispensabile per dimostrarsi un tipo educato e il resto si sarebbe svolto naturalmente, con estrema scioltezza.
Ne ebbe la conferma quello stesso giorno, quando si ritrovò, come aveva già previsto, con una persona della sezione che era appena stata sciolta, passando dalla “B” alla tanto famigerata “A”.
La professoressa Aralia, a suo dispetto, gli aveva messo vicino una ragazza dai capelli color cenere e dai codini circolari arancioni, e un’aria alquanto timida e introversa, e una ragazza dentro un vestito color verde marino appena più sopra le ginocchia, con un fiocco color giallo scuro appena sopra il seno.
Il ragazzo appena la vide, la paragonò a una bambola.
Cercò di sembrare il più possibile diffidente, senza farsi dare troppo a vedere in un modo alquanto oltraggioso per il suo orgoglio. Sapeva poi perfettamente di come si comportava la tanto odiata professoressa di Aritmetica e Scienze. Si ritrovò infine a osservare la ragazza, cercando di trarne un qualche piccolo dettaglio che fosse stato, bene o male, piuttosto utile. Notò con particolare foga come la ragazza, nonostante fosse alquanto attenta, facesse davvero fatica a capire anche i concetti più elementari, che si notavano in modo particolare tramite le smorfie confuse che faceva, ritrovandosi a un punto morto, a un odioso vicolo cieco.
Terminata l’ora, la professoressa si avvicinò ai due, mentre il resto della classe si ritrovò subito fuori, aspettandosi la seconda ora di quella giornata.
Subito, Aralia capì delle difficoltà della ragazza in tale materia, lanciando una brutta smorfia sul viso.
-Beh, si vede che Scienze non è la tua materia preferita. Che mi dici Corrado, di aiutare la nuova ragazza?
Corrado si voltò leggermente. Incrociò lo sguardo con quello della ragazza, per poi arrossire lentamente, fino a raggiungere i livelli di un forte porpora, seguito da un sorriso imbarazzato della ragazza, finché anche lei non si colorì notevolmente.
Per la prima volta, fu felice di dover studiare in compagnia di qualcuno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

#2#
Chosen

 
Riguardò con estremo pudore quella scritta viscerale sulle tabelle di fine primo quadrimestre. Cinque. Aveva preso di nuovo quel voto, che oramai sembrava aver preso una piega abitudinale nei confronti del ragazzo. Si morse il labbro per la rabbia, per il pessimo risultato che aveva raggiunto in quell’ultimo –pessimo- compito di Storia. Non che avesse chissà quale fiducia in un qualche prosperoso risultato vincente, per carità.
La rabbia però gli salì convulsivamente dentro di sé, opprimendo tutti i sentimenti rimanenti nel cuore del ragazzo dai capelli color rosso porpora, mentre le mani si stringevano e si torturavano, diventando convulsivamente rigide.
Non gli importava tanto il fatto di dover superare l’anno scolastico, poiché neanche il rendimento era tra quelli più invidiati della scuola, ma il pensiero di non poter continuare il percorso scolastico con lei lo avrebbe notevolmente ferito nel cuore.
Fu interrotto improvvisamente dai suoi pensieri da una voce familiare, e vide, infatti, la sua amica Blue venirgli incontro.
-Silver, ciao! Allora, è andato bene il compito di Storia? – chiese ingenuamente l’adolescente.
-Al diavolo che è andato bene ‘sto compito. Mi è uscito un bel cinque netto – bofonchiò irritato, il ragazzo, neanche fosse stato il suo compleanno e gli avessero regalato decorazioni natalizie.
-Oh no, mi spiace. Tu per di più hai problemi anche con Matematica e Scienze. Hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, altrimenti quest’anno non lo superi.
Silver abbassò lo sguardo, scurendosi in volto.
-Ehi, ho trovato! E se invece ti aiuto io? Io me la cavo abbastanza bene in tutte le materie! – esclamò entusiasta la ragazza, sorridendo splendidamente al suo migliore amico.
Il ragazzo rimase alquanto stupito da quella richiesta. Eppure, un’occasione genuina e singolare gli si era in pratica parata davanti come un pesante colpo. Il suo segreto desiderio – la sua speranza- era una sola: quella di poter continuare a vivere quell’inferno di scuola con la sua amica Blue, unica vera luce dentro quel manicomio pieno di professori scocciati e annoiati. Era un’occasione d’oro per migliorare in quelle materie odiose e per non essere bocciato e quindi continuare gli anni scolastici con la ragazza, e anche per passare del tempo sereno con la sua migliore amica, e sua unica vera amica, con la quale le parole scivolavano leggere come limpide gocce d’acqua.
Così alzò lo sguardo, cercando di non arrossire:
-Va bene, Blue. Allora ci vedremo domani a casa mia alle 16:00.
-Perfetto. Io devo andare, ciao Silver!-
Il ragazzo vide Blue andarsene, e mentre osservava quella scena, un pensiero gli sfiorò la mente come un fulmine a ciel sereno.
Quella richiesta gli aveva fatto da sole mattutino, assieme al sorriso della sua Blue.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

#3#
Cavalier

 
Si sentiva un continuo ipocrita a doversi dimostrare come un perfetto e brillante studente, molto affascinante e dalla bellezza adolescenziale tanto rara quanto stupefacente. La sua parentela con il famoso professor Oak gli aveva oramai relegato una fama oramai pressoché inimmaginabile per qualunque normale studente liceale. Ogni ragazza lo guardava con un’espressione che invocava necessaria attenzione da parte del ragazzo, pronte ad assumere le posizioni più ridicole e le espressioni facciali più stupide che avevano mai visto in tutta la sua vita, tanto che a stento non rilasciavano una risata di convulsione.
La cosa peggiore era però il rapporto che aveva con tutto il corpo docente. Quello si poteva definire un semplice inferno, con un girone in più rispetto a quelli descritti da Dante.
Ogni professore si aspettava un rendimento semplicemente perfetto – cosa molto difficile, questo c’era da dire – e un comportamento attento, diligente e costante, che non poche volte fece sentire il giovane Gary un semplice nerd dello studio, per i quali provava un odio sincero e puro.
In quella giornata, come succedeva solitamente, si ritrovò a un gruppo di ragazze vicine alla porta d’ingresso della sua classe, a inizio della prima ora. Era deciso ad arrivare il prima possibile, per avere più tempo per ripetere. In pochi minuti, sentiva le risate maliziose del gruppo di ragazze, seguite da sussurri nascosti ai suoi sensi e da lunghe occhiate disgustose.
In un secondo momento, una ragazza passò tra di loro, cercando di entrare nella classe, seguita da occhiate perfide da parte delle sue coetanee, insieme a versi che invocavano la parola “snob” nel suo significato vero e proprio. La ragazza aveva abbassato lo sguardo, ben conscia dei commenti rilasciati dalle ragazze del gruppo, e cercò di non farci caso, sedendosi infine alla destra di Gary, cercando di rifugiarsi nei suoi pensieri più intimi.
Il ragazzo la osservò per un lungo istante quasi con pietà, fulminando con lo sguardo il gruppo di ragazze fuori la sua aula.
-Tu sei la ragazza della sezione B? – chiese il nipote del famoso professor Oak.
La ragazza mandò uno sguardo incuriosito, con un sorriso appena accennato, facendo cenno di sì, mentre Gary le guardava gli occhi color oltremare profondi e infiniti.
-Si, sono io. Mi chiamo Lucinda Berlitz. Sono stata spostata qui poiché in quella sezione c’era troppa gente.
-Ah capisco. Comunque, la nostra professoressa di Latino, la famosa docente della 3A, è semplicemente spaventosa. Se vuoi, posso aiutarti. 
La ragazza sorrise convinta, accettando volenterosa l’aiuto che le era stato appena offerto.
-Scusami te sei Gary Oak, giusto?
In quel momento, per poco il ragazzo non odiò la nuova compagna di classe.
-Non voglio dire niente con questo, tipo come il nipote di un genio o chissà cosa. Solo, vorrei sapere una mia curiosità. Io adoro le poesie che tuo nonno e anche tu, se non sbaglio, recitate molto spesso. Vorrei sapere se questa è una tua passione. Se lo è, ti dispiacerebbe potermene dire una nuova? – chiese speranzosa la ragazza tutto di un lungo fiato.
Il ragazzo si stupì della dichiarazione da parte della ragazza. In effetti, quella era una passione di tutta la famiglia Oak, specialmente per lui e suo nonno. Sorrise contento per quelle parole rilasciate dalla giovane, guardandola teneramente.
Fu molto contento di sapere che non tutti lo guardavano solo dalle apparenze.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

#4#
Graceful

 
Era stata l’ennesima rivolta dentro il cuore della giovane ragazza, che ancora combatteva esasperato per quell’umiliazione appena ricevuta che straziava l’animo dell’adolescente. Alice era stata nuovamente presa in giro durante l’ora di educazione fisica, proprio davanti al ragazzo al quale cercava, beata tra i suoi pensieri, di catturare l’attenzione verso di sé. Essere umiliata in quel modo le aveva dato il preteso di vendetta nei suoi confronti contro la coetanea Sandra, che l’aveva battuta in modo schiacciante alla partita “femminile” di pallavolo, che grazie all’intervento suo e di Sandra, si era trasformata in tutt’altro che una partita tra ragazze del liceo. Ne erano un chiaro esempio i semplici commenti volgari e le imprecazioni che le due ragazze si erano lanciate con estrema energia, lasciando come traccia un brutto livido viola sulla guancia di Alice e la rabbia che covava ancora Sandra dentro il suo corpo.
I suoi pensieri furono, inoltre, fermati da del passo familiare e subito, la ragazza perse un battito al cuore, e le farfalle cominciarono a popolare pesantemente la pancia, e quando i suoi occhi color lilla misero a fuoco la figura di Adriano avvicinarsi pericolosamente alla sua, mentre sorrideva sereno com’era suo solito.
-Ciao Alice. Come stai?- chiese l’affascinante ragazzo.
-Ehm, s-sto bene. G-grazie per il pensiero … - rilasciò la ragazza per risposta, balbettando lentamente.
-Beh, mi fa molto piacere saperlo. Certo però che quel livido la dice proprio diversamente- ribatté sarcastico Adriano, indicandole la brutta macchia colorata che le era dipinta in volto.
Alice rimase alquanto imbarazzata, mentre le sue gote si colorivano allegramente senza sosta.
-Ah, sembra che tu abbia visto qualcosa di mozzafiato – commentò sarcastico il giovane cercando di soffocare una risata leggera – Dai, vieni con me che mettiamo del ghiaccio su quel livido. Si è gonfiato un poco troppo.
Alice si stupì vagamente, per poi cercare il livido e lo tastò leggermente, sentendolo più gonfio rispetto al resto della pelle, ed emise un verso leggero di dolore per l’azione appena svolta.
-Ora ne hai una prova chiara. Comunque, vieni, ti accompagno in infermeria, così l’infermiera Joy ti spalmerà una pomata per sgonfiare quel palloncino gonfiato – terminò delicatamente il ragazzo, afferrando per mano Alice e sorridendole, conducendola verso l’infermeria.
La ragazza arrossì violentemente, assumendo tonalità che andava quasi sul viola, anche più scuro rispetto a quel livido. Era sorridente e per una volta benedisse la coetanea.
Non pensava minimamente di poter ringraziare quella masochista di Sandra.
 


 


[415 parole] Alexandrian: Questa forse è stata la più difficoltosa, anche se poi mi ha dato comunque soddisfazioni, almeno vorrei poter dire in questo modo. Evviva i primi incontri. Corrado e Jasmine hanno trovato l'amore a prima vista, e questo penso si sia notato abbastanza.
[439 parole] Chosen: Oddio, ammazzatemi ma sono rimasta completamente estasiata da questa parte di raccolta, davvero. Appena mi sono ritrovata davanti l'idea, mi ci sono messa sotto pesante. E devo dire pure che mi sono divertita tantissimo. Non ha avuto proprio prezzo poter esprimere i pensieri di un Silver imbarazzato, cavolo. 
[551 parole] Cavalier: Non mi sarei aspettata proprio di continuare così con questa parte. Gary l'ho voluto rappresentare un po' più...umile, rispetto a come solitamente appare. Mi sono divertita a mostrarlo così, soprattutto con la venuta della dolce e tenera Lucinda, che fornirà il dettaglio importante per la storia. 
[404 parole] Graceful: Questa mi è piaciuta, punto. Mi è piaciuta tanto, anche per l'intervento di Sandra, che non si smentisce mai, c'è da dire! Esilarante è stato poi il litigio che ho innescato tra Alice e Sandra, che spasso! Provate a scrivere qualcosa di simile, perché è esilarante, ve lo consiglio. 

   
 
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