-Until the end.

Il viaggio in macchina fu molto silenzioso. Non erano quei silenzi pesanti che ti fanno star male e pieni di tensione, ma uno di quelli che metteva in scena Blaine quando non doveva dirmi qualcosa. Aveva in serbo per me una sorpresa, non ero atterrato nemmeno da 24 ore ed ecco che il mio fidanzato già ha messo in atto un rapimento. Sì, fidanzato perché dopo aver saputo della notizia della sparatoria ho capito che non sono disposto a sprecare nemmeno un altro momento lontano da lui. Adesso dobbiamo pazientare molto meno, il suo senior year sta per giungere al termine e prima che ce ne accorgiamo condivideremo un appartamento a New York, la città dove non dobbiamo vergognarci di quello che siamo. Quando sto in macchina amo perdermi nel paesaggio che mi circonda, ma oggi il signorino aveva pensato proprio a tutto. Mi aveva coperto gli occhi con la sua vecchia cravatta della Dalton dicendomi "è la prima che ho trovato", mi ha stupito questa cosa, pensavo che tutto ciò che riguardava la Dalton era al sicuro dentro una scatola in pelle sopra al suo armadio. I ragazzi gli mancavano molto e questo era l'unico modo che gli è venuto in mente per avere un po' di quella scuola, che è stata il suo luogo felice in quegli anni che l'hanno devastato, nella sua stanza, anche se non poteva vederla.

«Blaine, amore, quanto manca?»

Continua a non rispondermi.

«Amore, dai. . .»

«Kurt se io adesso ti dico qualcosa, andrà a finire che rovino tutto. Abbi un po' di pazienza e fidati del tuo Blaine.»

Come immaginavo.

«Mi dispiace amore ma il broncio non funzionerà questa volta. Devi avere pazienza.»

«Bene.»

Lo sento ridere, vorrei tanto poterlo vedere. Mi piace quando le sue labbra sono piegate all'insù e lo vedo che si illumina di luce propria. Mi sono sempre sentito fortunato, era come se avessi il mio sole personale, che brilla solo per me.

«Per la tua gioia siamo arrivati.»

«Bene. Posso togliere la cravatta ora?»

Non mi risponde e sento il famigliare click della portiera che mi annuncia che presto sarà al mio fianco e forse mi toglierà questa benda. La sto cominciando ad odiare.

«Adesso afferra la mia mano, non ti preoccupare il terreno è tutto in piano, non avrai problemi.»

«Blaine, odio non vedere, ti prego toglimela.»

«Fa che io sia i tuoi occhi ancora per una decina di minuti, anche meno, poi ti libero. Non posso farlo ora.»

Sospiro e mi affido completamente a lui, so che non mi ha portato in un luogo dove mi farà del male o in un posto dove fanno dei rituali e mi sacrificheranno. Non devo avere paura.

Nel nostro cammino sento molte porte che si aprono e che vengono chiuse nel modo più silenzioso possibile. Ad un certo punto Blaine mi blocca e si posiziona dietro alla mia schiena, mi stringe nelle sue braccia e poi mi sussurra all'orecchio: "come avrai immaginato, siamo dentro ad un edificio. Adesso dobbiamo scendere delle scale, ok? Ti guido io, ma stai attento."

Mi bacia la nuca e poi pian piano scendiamo queste scale che sembrano che non finiscono mai.

«Ok, siamo arrivati. Ti puoi togliere la benda.»

Mi dice Blaine tutto emozionato. Lui fa altri due passi e si mette in attesa. I miei occhi ci mettono un po' ad abituarsi alla nuova luce, ma quando lo fanno mi si blocca il respiro. Questa è la nostra scala. Il posto dove per la prima volta i nostri occhi si sono incrociati. La stessa scala che è stata spettatrice di uno dei miracoli della natura: la nascita di un nuovo amore. L'incontro fra due anime che si cercano da una vita. Erano queste le sue parole, quella sua dichiarazione non me la dimenticherò mai, è scritta a fuoco nel mio cuore.

«Blaine, perché?»

«È semplice amore mio. Questo è il luogo dove tutto è incominciato, la Dalton è il posto dove il nostro amore è nato e mi è sembrato l'unico posto dove potessi fare questa cosa.»

Parlava a bassa voce, ogni sillaba era piena di un'emozione che a fatica nascondeva, sembrava sul punto di piangere.

«Cosa?»

«Conosco una scorciatoia, vieni con me.»

Mi prende per mano e ci basta uno sguardo per incominciare a correre. Arriviamo alla sala dei Warblers senza che ce ne rendiamo conto.

Blaine sembra nervoso, gli passo una mano fra i capelli, che non so per quella fortuito motivo sono privi di gel. Mi piacevano in questo modo, era più il Blaine che conosco io che il Blaine che si era costruito quando ha dovuto rimettere insieme i pezzi di se stesso dopo che fu picchiato con la sola colpa di amare. Mi fa resta sulla soglia della porta e ci perdiamo negli occhi della altro per un tempo indeterminato. Questo era ciò che accadeva quando ti guardava in quel modo, come se fossi l'essere più perfetto a questo mondo, ti faceva perdere la cognizione ti tutto ciò che aveva intorno.

Mi afferra la mano destra e dopo un po' si abbassa e si appoggia sul suo ginocchio, senza perdere il contatto visivo.

«Blaine, ma... Non è quello che penso, vero?»

Ride e piega la testa verso il basso, la scuote un po' prima di dirmi.

«Hummel secondo te cosa può essere? Adesso shh che stiamo rovinando l'atmosfera.»

Gli faccio cenno di continuare e con l'altra mano cerca qualcosa nella tasca della sua giacca. Appena vedo la scatolina nella sua mano il cuore inizia a martellarmi nel petto.

«Kurt, c'è un momento quando dici a te stesso "E se non dovessi dirgli “ti amo” un'ultima volta prima della fine? Stare nella stanza del coro durante la sparatoria, lontano da te, beh per me è stato quel momento per te. Ti amo Kurt e il mio cuore ti apparterrà per sempre, non dubitarne mai. E questo anello è solo un scusa per poter passare la mia intera vita al tuo fianco. - fa una pausa prima di continuare perché l'emozione non glielo permette - Kurt Elizabeth Hummel, mi faresti l'onore di essere mio marito e di passare il resto della tua vita con me?»

Le parole mi muoiono in bocca. Non me lo aspettavo. Mi abbassò fino a quando non siamo alla stessa altezza. Gli butto le braccia al collo e lo stringo forte a me, poi lo bacio. In questi mesi il sentirlo così vicino a me mi era mancato da morire. Ha ancora in mano la scatolina, la sento che mi preme sulla spalla e mi fa ricordare che lui sta in attesa di una risposta.

Mi stacco il quando basta per poterlo guardare negli occhi.

«Blaine Devon Anderson sarà un piacere passare il resto della mia vita con te. Fino all'ultimo respiro che espirerò, fino all'ultimo momento il mio cuore sarà tuo. Ti amo e per sempre sarà così.»

-Beth’s corner.

Buona sera.

Sapete quel momento in cui avete il bisogno di scrivere perché ti senti schiacciata dal possente peso dei tuoi feelings? Beh questa piccolina è il frutto di questa necessità. Poi se si aggiunge al risultato finale quel concentrato di angst che prende il nome di “Shooting Star” con la gentile presenza della promessa Klaine ecco che il gioco è fatto. Sono morta quando ho scritto la proposta, stavo a lezione e vi lascio solo immaginare. Spero che vi sia piaciuta, me lo auguro con tutto il cuore.

Mi scuso per chi segue la mia long Boy B, sono in ritardo ormai vi sarete abituati  ma sono arrivata ad un punto particolare della storia e devo star attenta a non far crollare il tutto, armatevi di pazienza (ormai è diventato il mio motto) che passato questo periodo ritornerò quella puntuale di un tempo.

Ringrazio la beta che anche se ha tanto da fare un po’ di tempo per le mie storie lo ricava sempre *lancia cuori*

Spero che mi farete sapere quel che ne pensate dei questa piccolina!

Alla prossima!

Love always,

Beth