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Autore: Merilwen    16/04/2013    2 recensioni
C’era in ballo il suo orgoglio e niente lo avrebbe persuaso dalla lotta estenuante per rivendicarlo.
E, okay, forse era anche un po’ curioso.
E impiccione.
E pettegolo. Ma dopotutto era di lui che si stava parlando. Per diamine, lui era uno dei più accaniti pubblici sostenitori di quella coppia.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Lea Michele, Mark Salling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CrissColfer is fucking (on)

 

 

- Mark! Mark, torna qui! - Sussurrò Lea, tentando di mantenere il tono di voce basso. - Se ti beccano ti potrai considerare un uomo morto! -esclamò ancora, cercando inutilmente di far tornare un po’ di buon senso all’amico.

- Oh, andiamo! Non si accorgeranno mai della mia presenza! - esclamò Mark sicuro di sé, continuando a muoversi in un modo che lui definiva furtivo tra le roulotte. Aveva un piano in mente - e questo era geniale secondo il suo modesto parere – perciò non avrebbe permesso a niente e a nessuno di interferire e di interporsi tra lui e il suo obiettivo. 

- Questo lo dici tu! Lo sai che Chris ha un udito raffinato - tentò ancora di convincerlo Lea, fin troppo memore di come l’ira dell’amico potesse essere impetuosa se provocato nel modo sbagliato.

- Sarà anche raffinato quanto vuoi, ma mentre è impegnato a fare certe cose di norma non si presta molta attenzione all'ambiente circostante, a meno che non si debbano evitare eventuali genitori furiosi e armati di fucile, ma questo non è il loro caso - rispose Mark, fermandosi a fronteggiare la collega giusto il tempo di completare la sua argomentazione.

Non avrebbe rinunciato per niente al mondo. C’era in ballo il suo orgoglio e niente lo avrebbe persuaso dalla lotta estenuante per rivendicarlo.

E, okay, forse era anche un po’ curioso.

E impiccione.

E pettegolo. Ma dopotutto era di lui che si stava parlando. Per diamine, lui era uno dei più accaniti pubblici sostenitori di quella coppia. Quando aveva parlato con Lea aveva sperato che la ragazza, che in quel momento stava cercando di bloccarlo, lo comprendesse, invece si era ritrovato da solo a dover affrontare quella battaglia.

Ebbene, lui non si sarebbe tirato indietro. Non era un codardo, come qualcun altro aveva invece osato sostenere.

- Mark! - Tentò di richiamarlo Lea, nel tentativo di farlo tornare indietro con scarso successo, prima di fermarsi perché ormai troppo vicina al bersaglio del suo collega e almeno lei era intenzionata a non lasciarsi coinvolgere nell’ira colferiana che avrebbe ucciso qualcuno.

- Ti aspetterò qui pronta a dirti "te l'avevo detto" - bisbigliò al vuoto, dato che Mark aveva proseguito ed era ormai troppo lontano affinché potesse udirla.

Riportando alla mente tutti i migliori film di spionaggio che aveva visto nella sua vita, il ragazzo in questione si incamminò di soppiatto verso la roulotte di Chris, curioso di sapere cosa vi avrebbe trovato al suo interno.

Il perché si trovava in quella situazione non avrebbe saputo spiegarlo nemmeno lui.

Ricordava di aver parlato con Chord della cosiddetta CrissColfer, ship della quale lui era fieramente fan fin da prima che i due ragazzi confessassero agli amici del cast più stretti di stare insieme. E poi Chord, per qualche assurdo motivo che non ricordava esattamente, gli aveva detto che non avrebbe mai avuto il coraggio di appostarsi presso la roulotte di Chris, come  in quel caso, o di Darren per verificare la voce secondo cui approfittassero di ogni pausa dalle riprese per scopare come conigli, come sospettato ormai da tutto il cast, e per avere la conferma che Darren fosse la passivona di turno.

Probabilmente il fatto che mentre parlavano di questo fossero completamente sobri avrebbe dovuto accendere una lampadina nella mente di Mark e fargli capire il degenero che regnava ormai sul set di glee.

Così, ferito nel profondo dall’affermazione infame, aveva giurato all’amico biondo che avrebbe controllato lui stesso e gli avrebbe portato le prove delle sue scoperte.

Quando Chord si era voltato per tornare sul set con un ghigno stampato in volto, Mark si era precipitato in men che non si dica da Lea, per ottenere informazioni su dove fossero Chris e Darren, che, tanto per cambiare, erano misteriosamente spariti.

All’inizio la ragazza aveva assecondato la sua curiosità, ma, quando aveva scoperto il reale motivo della sua domanda, l'aveva seguito tra le roulotte per cercare inutilmente di dissuaderlo dal suo intento suicida.

Ma niente avrebbe tolto dalla testa di Mark quel tarlo insinuato da Chord, se non il vederli o sentirli attraverso le pareti e le finestre di quella roulotte.

Avrebbe provato all'amico di avere il coraggio di rischiare l'ira colferiana e inoltre ci avrebbe guadagnato personalmente.

Niente di più semplice, no?

E lui sarebbe stato considerato alla stregua di un eroe per le prove che avrebbe portato.

Avrebbe ricattato Chris e Darren a vita, fino al punto che persino Chris non avrebbe avuto il coraggio di arrabbiarsi con lui, per timore che spiattellasse ai quattro venti che la CrissColfer era reale.

Quando finalmente arrivò davanti al luogo in cui era sicuro si stesse commettendo il misfatto, si avvicinò lentamente alla finestra e cercò di vedere qualcosa attraverso la tapparella chiusa, ma niente. Era impossibile anche solo dare una sbirciatina.

Chissà quei due cosa stavano combinando lì dentro per far sì che si segregassero così.

Per un folle attimo ipotizzò di aprire leggermente la porta per spiare dall'interno, ma poi scartò subito l'idea, inorridito dall’idea di poter essere colto in flagrante nel momento di aprirla e di essere quindi ucciso in meno di due nanosecondi.

Ed inoltre quale folle l’avrebbe lasciata aperta sapendo di essere sul punto di fare delle cose non proprio consone ad un ambiente di lavoro? Forse Darren era talmente sbadato da poterlo fare, ma non di certo il genio del male Chris Colfer.

Con lentezza cercò di girare intorno alla roulotte, nella speranza che dall'altra parte ci fosse una piccola fessura o qualsiasi cosa che gli permettesse di guardare all'interno, ma sembrava che quei due si fossero realmente segregati dentro.

Ma Mark Salling non era il tipo di persona che si abbatteva facilmente.

Niente era impossibile per lui.

E in quel momento, non sapeva chi ringraziare per essersi avventurato attrezzato.

Con un ghigno divertito, aprì la borsa a tracolla che portava con sé e prese un bicchiere di vetro che aveva abilmente rubato dalla mensa e lo appoggiò alla superficie esterna del camper, prima di avvicinarvi l'orecchio, nel tentativo di udire almeno qualche suono.

Ma niente.

Eppure nei film funzionava sempre, lo facevano sempre i migliori detective di quelliche guardava da bambino! Perché con lui non funzionava?

Forse era perché quello era l’angolo della roulotte più lontana dal luogo in cui i due piccioncini stavano cercando invano di riprodursi.

Dunque provò di nuovo in vari punti, partendo da quello in cui sapeva trovarsi il letto di Chris.

Tuttavia il silenzio continuava a regnare sovrano.

Com'era possibile che quei due fossero così silenziosi durante un rapporto sessuale? Non era umanamente possibile.

Per poco non gli sfuggi un’imprecazione nel constatare la mancanza di suoni.

Era  talmente perso nelle sue maledizioni mentali che per poco non si perse quel suono ovattato proveniente da un punto vicino alla porta.

Quando realizzò cosa le sue orecchie avevano appena udito non poté trattenersi dal mettersi a saltellare sul posto per qualche secondo.

Lo sapeva.

Un ghigno comparve sul suo volto, perché infondo lui era Mark Salling. Lui non si sbagliava mai.

Era fatta.

In quel momento non gli restava che spostarsi un po' più in là e sarebbe riuscito a captare ogni suono alla perfezione.

E poi doveva portare le prove a Chord, ma quello sarebbe stato terribilmente facile, giusto?

Mark sapeva che i suoi metodi da super spia non l'avrebbero deluso: la pazienza e la fiducia si erano rivelate fondamentali. Con questo avrebbe provato a tutti di essere un uomo temerario e soprattutto avrebbe dimostrato che quando quei due sparivano dal set era per darci dentro – e da ora non sarebbero più state solo semplici supposizioni.

Ma si sa, niente va come previsto.

Infatti Mark, troppo preso dalla felicità per aver finalmente trovato i due in una situazione compromettente, non si rese conto di essersi avvicinato un po’ troppo alla porta della roulotte.

Quando udì il secondo suono – e quello sì, era davvero un gemito – si appoggiò alla prima superficie che trovò, senza prestarci troppa attenzione.

Eppure avrebbe dovuto, perché proprio nell’esatto momento in cui il suo corpo si rilassò contro la superficie, la porta su cui si era involontariamente appoggiato si aprì con uno scatto e Mark riuscì ad evitare per un pelo una rovinosa caduta all’interno dell’abitacolo.

Il ragazzo ci mise un po’ a capire il guaio in cui era finito, perché insomma, non è che capita proprio tutti i giorni ti trovarsi Darren Criss e Chris Colfer completamente nudi e appoggiati alla parete accanto a lui.

Soprattutto se quest’ultimo aveva la testa ben nascosta tra le cosce del primo che aveva la mano sulla testa del compagno.

Ancora più bizzarro se tale testa – e consecutivo membro - si trovava a pochi centimetri dal suo volto.

Mark si rese conto di essere rimasto imbambolato a fissare quello spettacolino con ancora il bicchiere in mano e vicino all’orecchio solo quando Chris sollevò la testa per allontanarsi leggermente dall’altro.

Ma fu solamente quando Mark incrociò il suo sguardo che capì che, nonostante avesse raggiunto il suo obiettivo, era in guai molto grossi.

E non c’era modo di passarla liscia quella volta.

- Ehm... Ciao? – Disse leggermente titubante.

- Ciao? – Chiese apparentemente calmo. – Aspetta un attimo – aggiunse quando vide che l’altro stava cercando di allontanarsi senza farsi vedere. – Tu appari così, all’improvviso, entri nella mia roulotte senza bussare e con un bicchiere in mano e l’unica cosa che dici è ciao? –

- La porta era aperta, solo uno stupido l’avrebbe lasciata così in casi come questo – tentò di giustificarsi il ragazzo in questione, mentre la sua mente studiava una veloce via di fuga.

- Questo non spiega cosa ci facevi qui! – esclamò ancora, alzandosi e cercando con lo sguardo i pantaloni e i boxer che Darren gli aveva tolto proprio qualche minuto prima.

- Ryan! – esclamò d’un tratto.  – E’  stato lui a dirmi di chiamarti perché – continuò, cercando la scusa ideale per non essere ucciso. Doveva dimostrare a tutti che lui, il mitico Mark Salling, era sopravvissuto ad una sfuriata di Chris. – Perché devi tornare sul set a girare la prossima scena – disse ancora, sperando che poi il regista avesse davvero bisogno di lui, in modo da coprirlo involontariamente. – Ora io vado – aggiunse, mentre Chris lo guardava sollevando un sopracciglio e Darren si rimetteva le mutande.

Mark non lasciò a Chris neanche il tempo di aprire la bocca che si precipitò fuori dalla roulotte discriminata, ignorando volutamente i richiami di Chris e la risata sommessa di Darren, mentre ringraziava ogni possibile divinità – compreso il santo panino – della nudità di Chris che gli impediva di inseguirlo.

Con il fiatone raggiunse Lea, che si trovava ancora dove l’aveva lasciata, e si fermò un attimo a prendere fiato, prima di scoppiare a ridere di gusto.

- Allora? – Chiese la ragazza, mentre lo sguardo sul suo volto la preoccupazione si trasformava in curiosità.

- Beh, la CrissColfer esiste. E quei due scopano davvero come conigli – si limitò a rispondere prima di ritornare dagli altri, pronto a condividere quelle informazioni con tutto il cast.

 

The End

 

 

 

 

 

 

Salve! =D

Eccomi tornata, questa volta una one-shot CrissColfer un po’ delirante. Sappiate solo che questa roba – perché non penso si degna di essere chiamata in altro modo – è nata da dei deliri in chat con Chiara, con la quale saltano sempre fuori le idee più strane e varie, unita dalla lontananza forzata da qualsiasi social network perché mi rifiuto di leggere qualsiasi spoiler sugli ultimi episodi, a cui è stato aggiunto una buona dose di scleri dovuti ai tre esami che devo dare questa settimana e la prossima, per cui non sono ben sicura cosa sia nato da questo bel mix xD
Spero solo che vi abbia divertiti tanto quanto ha divertito me scriverla e ogni tipo di commento, anche negativo e costruttivo, è ben accetto =)

Prima di dileguarmi – sono le 3 di notte e tra cinque ore mi dovrei svegliare, ma dettagli – ci tenevo a ringraziare safelia22 per aver betato questa storia senza pretese! Grazie ancora! <3

Qui potete trovare la mia pagina di facebook, su cui nei prossimi giorni annuncerò un progetto in collaborazione con la mia amica Sarah =)

A presto (spero)

Kisses <3

- Rose

   
 
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