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Autore: The_Storm    16/04/2013    2 recensioni
Lei:una biondina che dice tutto ciò che le passa per la testa.Bella,sarcastica,intelligente e amante dei bambini. Odia le persone presuntuose ed è cintura nera di Judo, Taiquando,Karate,Jujizu e ha fatto box per due anni e se la cava anche con la spada.
Lui:moro,misterioso,ricco,viziato,egocentrico,presuntuoso,tratta tutti come zerbini e non se ne preoccupa minimamente.
Cosa succederà?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Durante il viaggio dormii come una bambina,tanto che Ether dovette scuotermi violentemente per riuscire a svegliarmi. Scendemmo dall'aereo e, dopo aver ripreso i nostri bagagli,uscimmo dall'aereoporto. Una macchina nera ci aspettava. Durante tutto il viaggio,nessuno parlò. Non sono riuscita a vedere il conducente perché i vetri erano oscurati e io mi sono seduta dietro con Ether. Il viaggio in macchina fu abbastanza lungo (circa mezz'ora) e,quando finalmente arrivammo a destinazione,mi sgranchii le gambe. Guardandomi intorno notai che eravamo in un luogo simile a quello delle fiabe della Disney. Più mi guardavo intorno,più mi tornavano alla mente pezzi della mia infanzia che non credevo nemmeno di avere,come quando vidi un albero e mi ricordai di essere caduta da uno dei suoi rami mentre mi arrampicavo. Dopo un po' che camminavamo,scorsi in lontananza un enorme castello e immediatamente lo riconobbi. Una strana sensazione si fece spazio in me. Non so come potrei descriverla,era un miscuglio tra familiarità ed affetto. Se prima avevo dei dubbi sul fatto che potessi essere nata lì,ora si sono tutti dissolti. Contrariamente a quello che mi aspettavo,ci dirigemmo nel bosco invece che al castello. 
-Il castello è stato preso dal nobile che dovrai sconfiggere,sarebbe un suicidio andare lì- spiegò Ether che evidentemente aveva notato il mio sguardo confuso. Non so perché,ma mi innervosii moltissimo al ricordo che quell'idiota ha fatto al mio popolo. Ehi un attimo,"mio popolo"? E da quando ho iniziato a definirlo "mio"? Bah,sono proprio strana. Il bosco si infittiva sempre di più,fino a quando non scorsi un timido raggio di luce che,a mano a mano che avanzavamo,diventava sempre più luminoso. Quando fummo completamente alla luce,quello che vidi mi meravigliò: eravamo in una specie di radura incantata. C'erano molte persone che andavano avanti e indietro,ma,appena mi notarono,smisero subito di svolgere le loro attività e mi guardarono sorpresi. 
-La principessa è tornata- gridò Ether e subito iniziarono grida entusiaste. Io non ci potevo credere:possibile che tutta questa gente stesse davvero aspettando solo il mio ritorno? Ether mi portò in una piccola casetta dove mi diede degli abiti. 
-Quella è l'armatura che indosserai,sbrigati a vestirti- spiegò. Io posai tutto su un comodino e scossi la testa. 
-Questi abiti non vanno bene. Sono troppo pesanti e ingombranti. Non riuscirei nemmeno a bere un bicchiere d'acqua con questi indosso- spiegai. 
-Forse hai ragione,ma questa è l'armatura della tua famiglia. È una tradizione quasi sacra ormai che i combattenti del nostro regno indossino quest'armatura- disse. 
-Allora preferisci che io muoia dopo appena due secondi dall'inizio del combattimento piuttosto che non farmi indossare questa cosa?- domandai alzando un sopracciglio. Lei sembrò pensarci un po' su,ma poi concordò con me. 
Da quel giorno sono passati esattamente due mesi durante i quali mi sono allenata tutti i giorni senza sosta,ormai sono una specie di macchina da guerra. Mi sento abbastanza pronta e anche Ether è d'accordo sul fatto di farmi affrontare quel bastardo che ha rovinato un intero popolo. Dopo avergli spedito un messaggio,stabilirono che il giorno della sfida sarebbe stato dopodomani. 
In quegli ultimi due giorni mi allenai ancora più di prima e migliorai anche un po'. Finalmente,oggi è il tanto atteso giorno della rivincita del popolo di Varsavia. Armata solo della spada che mi ha dato Ether e di tutto il mio coraggio e sete di vendetta,mi avviai al castello mentre tutto il mio popolo faceva il tifo per me. Arrivata al castello,le guardie chiesero il mio nome e glielo diedi. Mi accompagnarono fino ad una porta dove doveva esserci il bastardo. Facendo un ultimo respiro profondo,aprii di scatto la porta ed entrai nella stanza che mi accorsi essere un salotto. Il suo stile,come quello di tutto il resto del castello,era rustico. I miei occhi vagarono per tutta la stanza,finché notarono una figura seduta comodamente su di una poltrona accanto al fuoco del camino con un bicchiere di vino rosso in mano. 
-La principessa Blake nel mio castello,ma che onore. Posso offrirle un bicchiere di vino,principessa?- disse con un sorrisino beffardo che mi fece innervosire ancora di più. Doveva avere sui venticinque anni,biondo e con occhi azzurri,tuttavia,non mi soffermai sull'aspetto fisico e risposi a tono
-In realtà questo è il MIO castello e sono qui per ucciderti,non per fare un'allegra conversazione- dissi fredda come il ghiaccio. Se possibile,il suo fottuto ghigno divenne ancora più insopportabile. 
-Vedo che hai preso tutto da tua madre.- a quel nome strinsi i pugni e digrignai i denti. -Bene,allora direi di cominciare- disse e si alzò posando il bicchiere di vetro sul tavolino. Prese la spada dal fodero che aveva attaccato alla cintura e io feci lo stesso. Ci mettemmo l'uno di fronte all'altro e poi cominciammo. Dovevo ammettere che mi stava mettendo in seria difficoltà, non credevo fosse così bravo. Lo scontro continuò ad essere alla pari,finché misi un piede in fallo e inciampai finendo distesa sul tappeto. Nella caduta mi ero anche lasciata scappare la spada di mano e lui l'aveva prontamente raccolta. Ora teneva un piede sul mio stomaco mentre mi puntava la sua spada alla gola. Dovevo pensare e in fretta. 
-Bene,bene,bene. Dov'è finita tutta la sua spavalderia,principessa? Dovresti ringraziarmi,adesso ti spedirò direttamente dai tuoi genitori,non sei contenta?- disse sempre con quell'odioso ghigno stampato in faccia. Improvvisamente,mi ricordai di una mossa che mi aveva insegnato Jared quando ancora vivevo nell'hotel. Lui riusciva sempre a mettermi al tappeto nella stessa identica posizione in cui mi trovo ora e mi disse che c'era una mossa per togliersi da questo guaio. Tirai le gambe al petto e poi le distesi verticalmente,in modo da colpire il petto dello stronzo. Lui,che non se lo aspettava,barcollò leggermente e io ne approfittai per riprendere velocemente la spada da terra e spingerlo giù dalla finestra aperta che si trovava proprio dietro di lui. Noi eravamo al sesto piano del castello,quindi non sopravvisse alla caduta e morì. Mi affacciai dalla finestra e vidi il suo corpo disteso sull'erba. 
ANGOLO AUTRICE
Sigh...sto piangendo da tre ore perché mi sono accorta che questo è l'ultimo capitolo prima dell'epilogo. Ci vediamo al prossimo e ultimo capitolo. Sciao a tuttiiiii. The_Storm

 

 

  
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