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Autore: Stranella    16/04/2013    0 recensioni
Sophia non era una ragazza popolare, anzi, la maggior parte dei ragazzi che frequentavano la Skyline High School non sapevano neanche che era in quella scuola, finchè un'azione sbagliata che accade per sbaglio cambia tutto, la sua vita e di tutti quelli che la circondano, mettendo in pericolo vite di persone care.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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1. NUOVO ANNO, STESSA STORIA.
 
Come tutti i ragazzi della sua età, in fondo anche Sophia gli assomigliava, ma solo per parlare con qualcuno; la maggior parte della Skyline High School la consideravano una ragazza strana che preferiva “film deprimenti e gelato” al sesso, ma in fin dei conti non ci teneva a farsi spezzare il cuore dal prima che capitava.
Sophia era una ragazza alta magra, capelli color carota lunghi appena sotto alle spalle, occhi azzurri e  con qualche lentiggine a segnarle il volto; Non amava vestirsi alla moda, ma preferiva maglioni larghi e comodi con quasi sempre dei pantaloni della tuta e scarpe di almeno cinque anni. Pensava che era per quello che non aveva amiche. Le ragazze della scuola per una maglia spendevano minimo $300 e poi bisognava aggiungere il parrucchiere ogni settimana e la manicure quasi ogni giorno, e siccome erano considerate “La nuova generazione”, tutti i ragazzi che erano nella squadra di Football, facevano a gara a chi si portava a letto più cheerleaders in una settimana. Ovviamente se non facevi parte di queste due “squadre” nessuno ti considerava o sapeva chi eri.
Ogni inizio anno si aprivano le iscrizioni per cheerleaders e i posti finivano in due ore massimo; le ragazze della scuola facevano a gara o addirittura finivano per picchiarsi per potersi vantare di aver baciato o di essere andata a letto con il ragazzo più figo della scuola. La cosa che però non ricordavano mai era che a fare i provini c’erano le ragazze più stronze del pianeta e se non eri alla moda o non ti comportavi come loro, era inutile provare.
Appena mettevano il foglio dell’iscrizione, Sophia, Lucy e Mike, i suoi due migliori amici, si sedevano alla mensa e guardavano la scena, come se fossero in un cinema e si hanno in mano le pop-corn.
Lucy era una ragazza come Sophia, la differenza era che lei era un po più bassa e parecchio più grassa e aveva i capelli castani ricci. L’unico complimento che riceveva era per i suoi occhi, i quali erano di un grigio ghiaccio. Mike, invece, era più alto di Sophia, capelli neri, occhi azzurri e un sorriso che le sue amiche ritenevano magnifico. All’inizio era un ragazzo popolare, poi però, scoprì che i ragazzi della sua squadra si erano passati la sua ragazza, anche mentre ci stava insieme  e aveva capito che era molto meglio non essere considerato; da quando se n’era andato dalla squadra molti inventarono storie su di lui, dicendo che era stato investito da un bus, o addirittura che era stato mangiato da uno squalo mentre faceva surf; tutte balle, lui era ancora in quella scuola, era solo sceso dal piedistallo.
Il primo giorno di scuola era sempre movimentato; ragazze che spettegolavano, ragazzi che si vantavano, nuovi amori, nuove fregature e così via. Ma per Sophia e i suoi amici ogni anno iniziava sempre nello stesso modo.
Sophia posteggiò la sua auto, regalata dal padre, la quale però era del nonno, e scese; si guardò intorno per cercare i suoi amici che trovò seduti su una panchina nel pratino della scuola.
-Hey Sophy- Mike le andò incontro e l’abbracciò. Anche se durante l’estate si erano visti parecchie volte, il primo giorno di scuola cancellava tutti quei giorni, almeno per i primi cinque minuti.
-Hey Mike! Com’è andata l’estate?-
-Non ne parliamo! Ho passato due mesi a far capire a mia madre come si usa il computer.-
-Interessante… Ci sei riuscito?-
-No.- Sophia scoppiò in una risata. Era divertente ascoltare come passava il tempo libero Mike, faceva sempre cose nuove.
-Hey cara! Ti vedo dimagrita! Hai mangiato quest’estate o hai digiunato?- Per Lucy era anoressica se non mangiavi almeno una volta al giorno un hamburger pieno di salse, era per questo che lei era sovrappeso.
-Lucy! Certo che ho mangiato! Ho solo preferito mantenere la linea!- Mike si mise in mezzo alle ragazze e mise le sue braccia intorno alle loro spalle, dopodiché si incamminarono verso la scuola.
-Avete sentito lo scoop del primo giorno?- Per tradizione il primo giorno di ogni anno scolastico aveva uno scoop riguardante le persone di alto livello.
-Bruce ha messo incinta Sally.-
-COOSA?!- Le due ragazze si fermarono di colpo e guardarono l’amico stupite.
-Oh, si. E non è tutto. Gira voce che la madre di Sally si sia infuriata così tanto che le ha proibito di uscire tutte le sere, l’ha fatta andar via dalla squadra delle cheerleaders e le ha anche impedito di vedere Bruce.-
-Mi sembra il minimo.- Disse Sophia.
-Se dicessi a mia madre che aspettassi un figlio, prima mi caccerebbe di casa, poi una volta che mi sono trovata uno scatolone dove poter vivere, dà fuoco anche a quello.-
-Ho letto un articolo che dice che il 70% delle ragazze  al giorno d’oggi rimangono incinta per un gioco, o per far vedere agli altri che si farebbero anche il primo barbone che gli passa accanto.- Lucy si interessava molto al giornalismo, infatti gestiva il giornale della scuola.
La giornata fu più pesante del previsto; nell’ora di storia arrivò una nuova insegnante, la Signora Miller, che quando parlava aveva un accento tedesco, mentre nell’ora di chimica il professore aveva già assegnato della pagine da studiare per il giorno seguente.
Finita la giornata nessuno dei tre ragazzi si poterono vedere a causa dello studio e ognuno tornò nella propria casa.
Sophia viveva a due isolati dalla scuola, in una villetta a due piani con piscina esterna. Era figlia unica e la sua famiglia era parecchio strana; invece di avere una madre e un padre, aveva due padri, fu adottata quando aveva due anni e non ha mai conosciuto i veri genitori. Quando deve fare dei progetti con altri della sua classe si rifiuta sempre di andare a casa sua, non perché si vergogna, ma per il semplice fatto che già non è popolare e non vorrebbe stare sulla bocca di tutte come “La ragazza strana ha anche la famiglia strana!”
Una volta entrata in casa Sophia salì le scale, entrò nella sua camera e si sdraiò sul suo letto con la musica a palla nelle orecchie. Non aveva dubbi sul nuovo anno, solo era stanca di come iniziava ogni anno, voleva dei cambiamenti, solo sapeva che non sarebbero mai arrivati. Purtroppo la sua vita era quella e a meno che non si fosse voluta suicidare, ogni giorno, prima di uscire da casa, doveva fare un profondo respiro e dirsi davanti allo specchio che sarebbe sopravvissuta alla giornata. Non si era mai detta “Andrà tutto bene”, non si voleva illudere; sapeva la sua situazione sociale, quando era a scuola doveva sperare di non trovarsi l‘armadietto pieno di schiuma o quando faceva educazione fisica di non trovarsi i vestiti buttati in una tazza del gabinetto con dentro ancora della pipì. Le bastava sapere che sarebbe tornata a scuola intatta e allora si sarebbe fatta sicuramente forza, perché in fin dei conti quello che distrugge il nostro peggior nemico e quello di vederci sorridere anche nei momenti in cui ci vorremmo buttare di sotto o scoppiare a piangere davanti a tutti.
 
 
 
  
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