''Tachicardia piangeva, tra cinque cespugli di rovi insanguinati, e si stringeva a se stessa, conficcando le unghie nella carne delle braccia.
Avvolta da un silenzio tetro e dal buio tombale, lamentava le sue pene.''
Pubblico questa storia perchè vorrei portarvi per un attimo nella mia testa, durante alcuni momenti tetri e magnetici delle mie giornate, quando o mi annoio o provo a tingere con dei colori i miei pensieri.
Anche se a volte non hanno senso.
Questa è la prima nonsense che scrivo, spero piaccia a qualcuno!
Buona lettura!