"Il mio nome è Guernius Halbar.
Ero una Guardia Imperiale, un fedele soldato dell'Imperatore. Ho prestato servizio nel 233° Voolsiano ed adesso sto per morire."
"L'aria è ormai satura di fumo, il celeste ruscello che bagnava i campi ormai è sporco di icore rossa e marrone. Gli uccelli non cantano più nel boschetto, regna solo il silenzio più assoluto"

"Mentre scrivo queste ultime righe odo le esplosioni che si fanno sempre più vicine: la giustizia dell'Imperium arriva sempre. Scorrono da pochi mesi a migliaia di anni, ma alla fine i traditori (come me), gli eretici e i mutanti avranno la propria ricompensa. Ovviamente, la morte."

"Il mio servizio come Guardia è stato lungo e doloroso. Ricordo ancora il Commissario che fucilava quelli di noi che si rifiutavamo di assaltare in maniera suicida gli Orki. Ricordo le corveè, le punizioni, le fustigazioni.
Ne porto sempre i segni addosso, nella mia anima e nel mio corpo.
"Mancanza di disciplina".

"Non c'è stata pace per me. Non c'è mai stata.
Poi, siamo sbarcati su questa roccia dimenticata dalla Luce Divina. Dovevamo conquistarla, ma i Tau hanno conquistato noi. Le forze Imperiali ci hanno lasciato a noi stessi: un giorno, senza spiegazione, mi sono risvegliato con un fucile puntato alla tempia, imbracciato da un alieno. Tuttora, non conosco le motivazioni dell'abbandono "

"Abbiamo obbedito e siamo stati graziati.
Abbiamo vissuto questi ultimi anni in pace, forse il periodo più tranquillo della nostra esistenza. I Tau ci hanno trattato bene, ci hanno fornito i mezzi per coltivare la terra e un governo di stampo militare, ma molto più democratico di come eravamo abituati..."

"Ma è finito due ore fa, con la prima esplosione. Stavamo lavorando nei campi. Abbiamo visto la cisterna della cittadella saltare per aria. Abbiamo udito le grida e quando ci siamo resi conto di cosa stava succedendo, una rassegnazione senza limiti si è impadronita di noi."

"L'attacco è stato senza preavviso, rapido, violento.
Abbiamo visto esplodere le fabbriche in una colonna di luce.
Abbiamo visto atterrare delle specie di capsule.
Conosco i nostri nemici. Sono gli Angeli della Morte.
Vengono dal Sud Ovest."

"I Tau hanno approntato una rapida difesa ma sono stati spazzati via. Ho sentito che hanno pure ucciso il comandante della loro guarnigione (anche se loro lo chiamano in un altro modo)."

- Dobbiamo resistere, per il Bene Superiore. -

"La chiamano così, la loro religione. Sembra più una filosofia di vita, ma io non mi intendo molto di queste cose e non ne so molto di metafisica, però una cosa la capisco bene: i Tau sono una razza giovane, con una visione utopistica della vita. Non sanno delle bassezze, dei doppi giochi dell'Umanità. Della crudeltà, del bisogno di sangue e di conquista."
"Non sanno cosa significa essere spietati.
Lo capiranno presto."

"Anche ora, che mi sporgo dalla finestra, vedo in lontananza grossi mezzi cingolati di colore blu. Ho visto precipitare alcuni Devilfish, le carcasse degli occupanti morti.
Ho visto fare letteralmente a pezzi le ultime linee di difesa.
Volevo pregare, ma non ho più un Dio a cui rivolgermi.

Non c'è speranza."