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Autore: Satiro Sfregiato    06/11/2007    2 recensioni
Cosa può accadere in una serata estiva quando un cantante giovane e famoso incontra un suo coetaneo con idee un po' diverse dalle sue? Leggete e commentate non abbiate paura di offendere, è solo così che potrò migliorare il mio modo di scrivere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia narra di due giovani adolescenti che, pur non conoscendosi da tempo, vivono una serata fuori del comune; I perso

Questa storia narra di due giovani adolescenti che, pur non conoscendosi da tempo, vivono una serata fuori del comune; I personaggi non mi appartengono, e i fatti narrati sono di pura fantasia.

Capitolo 1:

“Strani sogni e coincidenze”

Rango era lì, in piedi, sul tetto di un grattacielo, arrivò lì in cima dopo aver salito tutte le scale di corsa senza fermarsi, vide quella figura alta e magra sul ciglio del tetto che lo fissava.

Rango: "Ma perché sono qui?".

Si chiese un po' stupito, quando si accorse di quel ragazzo sentì come una spinta dietro la schiena che lo portava verso di lui, una volta arrivatogli vicino salì sul cornicione insieme a lui, si guardarono di sfuggita, Rango guardò giù e un attimo dopo vide cadere il ragazzo a peso morto.

Rango: "CAZZO!".

Rango si abbassò di colpo prendendolo per il piede destro tenendolo sospeso. Rango guardò in faccia quel ragazzo e quando vide che era Bill dei TOKIO HOTEL, lo tirò su di peso, un po' a fatica. Una volta portato sul tetto Bill disse

Bill: “Grazie mille Rango sapevo di contare su di te!” .

poi sparì davanti agli occhi di Rango come una nube di fumo lasciandolo completamente sorpreso.

Rango: "? non capisco".

Disse Rango mentre alzava la testa dal pavimento del tetto. In quel momento Rango si svegliò di colpo dal letto della sua mansarda con il torace e la testa completamente sudati;

Rango: "ma che cazzo? Che ore sono?".

Guardò l'orologio che segnava le sette e mezza di sera. "Ohi ohi sono in ritardo per la cena!"; balzò fuori del letto, fece la doccia, si cambiò, si pettinò velocemente, prese i soldi e uscì di casa.

Bill era lì, in piedi, sul tetto di un grattacielo, arrivò lì in cima dopo aver salito tutte le scale di corsa senza fermarsi, vide quella figura alta e snella sul ciglio del tetto che lo fissava.

Bill: "Ma perché sono qui? Sembra il set di spring nicht!".

Si chiese un po' stupito, quando si accorse di quel ragazzo sentì come una spinta dietro la schiena che lo portava verso di lui, una volta arrivatogli vicino salì sul cornicione insieme a lui, guardò giù e un attimo dopo lo vide cadere a peso morto.

Bill: "Eh no qua non c'e il materasso dopo due metri! C’è una strada trafficata!"

Si abbassò di colpo prendendolo per il piede destro tenendolo sospeso. Bill guardò in faccia quel ragazzo, sembrava suo coetaneo, non aveva tanta barba però non dava l'aria di un sedicenne, lo tirò su di peso, un po' a fatica. Una volta portato sul tetto quel ragazzo gli disse

Rango: “E bravo Bill sapevo che non ti saresti dimenticato di me”

Detto così gli sparì davanti agli occhi come una nube di fumo lasciandolo completamento sorpreso.

Bill: "? non capisco… perché sto rivivendo proprio questo video?"

Disse Bill mentre abbassava la testa verso il pavimento del tetto. In quel momento Bill si svegliò di soprassalto, era un po' agitato, forse era la poltrona del pullman personale che non lo faceva dormire bene, poi però sentì di non avere più sonno ma una voglia di uscire che gli girava dentro di sé. Bill pensò bene di distrarsi un po' guardando il panorama dal finestrino del pullman.

Faceva caldo quella sera d'estate, Rango stava fuori dal bar seduto sulla panchina a guardare la strada e ad aspettare i suoi amici per poter cominciare quel sabato sera. Rango era un ragazzo di 18 anni, alto, corporatura snella, capelli castani e due orecchini al lobo sinistro. Rango era un po' inquieto quella sera, sentiva che qualcosa quella sera sarebbe stato diverso, che alla fine la serata avrebbe preso una piega inaspettata ma non sapeva cosa sarebbe potuto essere. Quando Rango vide i suoi amici arrivare partì per andare a cena. La stessa sera un pullman stava percorrendo l'autostrada A4 verso Milano. Era il pullman dei Tokio Hotel, trasportava Bill seduto su una poltrona che guardava i paesi scorrere, Tom che dormiva, Georg che suonava e Gustav che mangiava un panino; erano ormai molte ore che erano in viaggio e Bill sentì il bisogno di scendere per andare a divertirsi. Il sogno fatto un’ attimo prima lo aveva scosso un po’.

Bill: “Non c’è un centro commerciale dove fermarsi sul nostro tragitto? Ho voglia di uscire da questo pullman!”.

L'autista acconsentì, visto e considerato che avevano molte ore di vantaggio sulla tabella di marcia, potevano concedersi una sosta. Egli vide un cartello con scritto "Le Porte Franche", pensò bene di fermarsi giacché stavano a 12 km da loro.

Autista: "Bill c fermiamo tra pochi minuti comincia a prepararti!" sentito l'autista si preparò, indossò un paio di jeans attillati, una maglietta verde chiaro e una felpa a righe blu scuro e bianco orizzontali, si pettinò e stette ad aspettare l'arrivo. Una volta usciti dal casello di Rovato arrivarono alle Porte Franche. Parcheggiarono davanti al benzinaio poco distante dal centro commerciale dopodiché Bill partì ed entrò dai parcheggi sotterranei pronto per andare in un locale a bere e a divertirsi.

  
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