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Autore: Rota    17/04/2013    2 recensioni
Non ti fa più impressione, diversamente da un tempo in cui eri solo nel bianco, guardare in basso e immaginare la vita dell'acqua oltre lo strato di ghiaccio – anche se è difficile restare in equilibrio e allo stesso tempo muovere il piede in grandi archi, spostando la neve per guardare quello specchio storpio e scuro, che ritorna indietro un'immagine distorta del tuo viso sorridente. Distingui i colori della tua cuffia e della sciarpa, ma non il rosso che il freddo dell'inverno ha dipinto sopra le tue guance, troppo nascosto da strati di tessuto spesso e caldo. Sotto, ti immagini il guizzare di un pesce curioso che, come te, si è affacciato su un mondo straniero.
-Tino!

[Danimarca x Finlandia // Fluff a palate]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: margherota
*Titolo: Specchio distorto
*Fandom: Axis Powers Hetalia
*Personaggi: Danimarca, Finlandia/Tino Väinämöinen
*Generi: Sentimentale, Fluff
*Avvertimenti: What if...?, Shonen ai, Flash fic
*Rating:
Giallo
*Note: Le buh, niente, ogni tanto mi viene ancora voglia di scrivere piccolezze tanto per fare, anche in questo fandom XD
Spero sia una buona lettura (L)

 







 

 

 

Non ti fa più impressione, diversamente da un tempo in cui eri solo nel bianco, guardare in basso e immaginare la vita dell'acqua oltre lo strato di ghiaccio – anche se è difficile restare in equilibrio e allo stesso tempo muovere il piede in grandi archi, spostando la neve per guardare quello specchio storpio e scuro, che ritorna indietro un'immagine distorta del tuo viso sorridente. Distingui i colori della tua cuffia e della sciarpa, ma non il rosso che il freddo dell'inverno ha dipinto sopra le tue guance, troppo nascosto da strati di tessuto spesso e caldo. Sotto, ti immagini il guizzare di un pesce curioso che, come te, si è affacciato su un mondo straniero.

-Tino!

Alzi lo sguardo, al richiamo, e hai il sorriso già sulle labbra quando allunghi la mano per prendere la sua. Pur se ingrossate da guanti di lana, senti la presa delle sue dita lunghe quando si intrecciano con le tue e poi ti conducono, semplicemente in avanti.

Danimarca non mostra timidezza nel sorridere, anche quando un ciuffo biondo e lungo, schiacciato dal vento che accompagna il movimento lesto contro la sua fronte, non gli oscura la vista e tenta quasi di entrargli in bocca; lui soffia, anche più volte, e alla fine deve fare un movimento brusco con l'intera testa per averla vinta. Ti sfugge una risata genuina e scuoti un po' le spalle.

È come se ballasse, sul ghiaccio. Abituato quanto te a camminare su quel tipo di superficie scivolosa, muove i piedi con sapere esperto, di chi è caduto così tante volte che sa anche come evitare di farlo. E ti prende persino in giro, dandoti della “signorina” quando accompagna un tuo passo più largo – che per qualche secondo vi allontana ma reca grazia ad un avvicinarsi più che immediato, subito dopo – ti prende tra le sue braccia e circonda la tua vita con un braccio lungo, forte. Tu ridi assieme a lui, assecondandolo nello scherzo, ma non gli risparmi una presa a tradimento che lo sbilancia indietro e lo fa, per necessità e equilibrio, totalmente appoggiare a te. Un casquet migliore di quello non lo hai mai visto, disteso per quella gamba così lunga e perfettamente dritta: glielo dici e lui ride ancora di più, rispondendogli che è tutto merito del suo fortissimo cavaliere.

Sta ancora ridendo che qualcosa cede, probabilmente un piede malfermo che slitta in avanti e fa mancare tutto l'appoggio. La schiena batte, ma riesci a coprirgli la testa prima che faccia altrettanto, e lui ride, ride ancora, abbracciandoti e facendoti stendere completamente su di lui.

Torni a sorridere, appoggiato per le ginocchia alle tracce di neve che coprono di bianco il ghiaccio, con il suo sorriso che ti distrae da ogni altra cosa – anche da quella coda argentata che hai intravisto da lontano sotto lo specchio distorto, un guizzo casuale di movimento allegro.

Danimarca ti prende la testa, con una dolcezza estroversa, ti bacia con le sue labbra fredde fredde e si preme contro di te, con lo stesso atteggiamento di un bambino eccessivamente grosso e ingombrante. Non badi neanche alla neve attaccata alla sua giacca, né al dolore che senti al sedere e alle caviglie storte in una posizione non troppo naturale: lasci che il suo mento affondi nella tua sciarpa colorata e ti rifletti nel suo sguardo, specchio perfettamente liscio e lindo.

   
 
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