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Autore: LadyAnn    18/04/2013    4 recensioni
Kristine è arrivata da poco a Beacon Hills con la sua famiglia, suo padre è un ispettore ed è stato chiamato a lavorare a fianco dello sceriffo Stilinski.
Kris ha una passione per i misteri e i casi irrisolti e grazie a suo fratello e ad un certo Stiles finirà col immischiarsi nel mistero più grande di Beacon Hills.
Il tutto è ambientata dopo la fine della seconda stagione, quindi tutto ciò che aveva lasciato in sospeso: Branco di alpha, Jackson lupo etcc appariranno nella ff ma ovviamente saranno frutto delle mie supposizioni su come potrebbe andare la prossima stagione..
Questa storia è nata così, dopo che mi sono innamorata del personaggio di Isaac, ho deciso che lo volevo vedere felice e mi è venuto in mente il personaggio di Kristine, ma con l'andare avanti nel scrivere mi sono imbattuta nella pucciosità di Stiles che è l'altro mio personaggio preferito della serie, quindi alla fine non so dove andrò a parare con Kristine xD
La mia idea principale però è quella di Stiles come migliore amico di Kristine e Isaac come moroso u.u
spero che vi piaccia! Un bacio LadyAnn
Genere: Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Prologo



Kristine era da poco arrivata a Beacon Hills, in seguito all'ennesimo spostamento per il lavoro di suo padre.
Gli avevano proposto un posto come ispettore alla centrale della città a fianco di un certo sceriffo Stilinski.
Cognome particolare, pensò Kris non appena sentì suo padre pronunciarlo.
 
Questo doveva essere l'ultimo, niente più spostamenti, secondo ciò che diceva George, il padre, ma ormai Kristine si era abituata a non crederci più, per lui era sempre l'ultimo ma nel giro di un anno, lei, Sean e la mamma dovevano rifare le valigie e lasciare tutto e tutti.
Con il tempo aveva imparato a non farsi più amici, sapendo che sarebbe stato inutile se poi li avrebbe dovuti lasciare, e lei non voleva più soffrire.
In fondo non era stato difficile, riusciva a passare abbastanza inosservata standosene per conto suo con le cuffiette dell'ipod perennemente nelle orecchie. Col passare del tempo cominciò anche a pensare di essere diventata un asociale, di essersi dimenticata di come fare amicizia.

Finì di sistemare gli ultimi vestiti nell'armadio al muro e andò in cucina ad aiutare la mamma.
Kristine, adorava le sue origine italiane, ai pasti si mangiava sempre benissimo! Considerava la madre, Paola, di origini romane una dea della cucina.
Suo fratello Sean scese dalla sua stanza nello stesso momento in cui entrò il papà, che era andato a dare un'occhiata in centrale.
"com'è andata?" gli chiesero tutti e tre all'unisono, non appena si chiuse la porta alle spalle.
George fece un sorriso e si diresse, in silenzio, in sala da pranzo dove prese posto a tavola la quale era già stata apparecchiata.
Si sedettero anche Kristine e Sean mentre Paola cominciava a servire la pasta all'amatriciana.
"A quanto pare mi divertirò parecchio!" Rispose lui entusiasta sotto il loro sguardo indagatore. "Ci sono stati molti casi particolari.. E voi sapete quanto mi piacciono le cose difficili" continuò lui, con lo stesso tono per poi ghignare soddisfatto.
"e com'è quel Stinky?" Chiese Sean mentre addentava gli spaghetti.
Suo fratello aveva ventidue anni e presto avrebbe affiancato loro padre in centrale, aveva finito i sui studi di criminologia e aspettava con trepidazione il suo primo giorno di servizio anche se come semplice agente.
Sia Sean che Kristine avevano la stessa passione del padre. Spesso lei e il fratellone si ritrovavano a ficcanasare nello studio del padre, nonostante le innumerevoli strilliate da parte di quest'ultimo, loro tanto rispondevano sempre con "Non è colpa nostra, ce lo abbiamo nel sangue!" e a ciò George non poteva far altro che costringersi a nascondere il sorriso d'orgoglio che minacciava di mostrarsi ma che con il quale avrebbe perso il suo cipiglio minaccioso, anche se in realtà di minaccioso per i due fratelli aveva ben poco.
"Prima di tutto, il suo nome e Stilinski e non Stinky, farai meglio ad impararlo prima di fare una brutta figura domani, comunque mi sembra un tipo in gamba, penso che andremo d'accordo." Rispose George sorridendo.
"Pensi che potrò assisterti nei casi a cui lavorerai?" Chiese Sean speranzoso.
"Certo, ormai sei pronto, hai già fatto parecchia pratica, il tuo aiuto mi sarà prezioso" affermò con il suo sorriso orgoglioso ben in mostra senza doverlo più nascondere.
"E io? Anche il mio aiuto è stato fondamentale in passato!" Kris era quasi indignata di essere stata volutamente ignorata.
"Sei ancora troppo pic- giovane" il padre si corresse immediatamente non appena ricevette un'occhiata omicida da parte della figlia. "per queste cose"
Kris gonfiò le guance irritata facendo ridere il fratello che si beccò un altra occhiata truce che ignorò tranquillamente.
"Tanto non sarai tu a fermare la sua curiosità genetica" Disse lui rivolgendosi al padre con sorriso furbo, per poi girarsi verso la sorella e fargli l'occhiolino.
Kristine amava già tantissimo suo fratello, ma in quel momento pensò che la sua stima e il suo amore per il fratello avevano raggiunto livelli inestimabili.
Papà borbottò qualcosa sottovoce e ricominciò a mangiare sotto gli sguardi divertiti degli altri tre.
Dopo aver finito di aiutare la mamma a sparecchiare la tavola e a caricare la lavastoviglie, lei e Sean salirono nelle rispettive stanze per andare a dormire, ma prima che il fratello chiudesse la porta, Kris lo chiamò.
"Che c'è?" chiese lui sbadigliando.
"Intanto, evita di sbadigliarmi in faccia.." puntualizzò, incrociando le braccia al petto, infastidita. "Volevo ringraziarti.." lui sorrise ed incrociò a sua volta le braccia al petto. "Ho semplicemente detto la verità, papà farà meglio a prepararsi psicologicamente agli esaurimenti che gli farai venire e poi non ho nessuna intenzione di lasciarti fuori dai miei casi, siamo una squadra, mia cara Watson."
"Quindi.. Se io sono Watson tu saresti Holmes?" Chiese lei con un sopracciglio alzato. "Ovvio." riaffermò lui con il suo sorriso da schiaffi.
"E.. Prometti di coinvolgermi in tutti i tuoi casi? Tutti tutti?" chiese conferma.
"In quelli in cui avrò bisogno del tuo aiuto.."
"Avrai sempre bisogno di me." Kristine, ne era certa, da soli erano bravi ma insieme erano imbattibili.
Sean sembrò pensarci un attimo, cosa che indispose Kris non poco, e poi sorrise. "Vero, non per niente sei la mia Watson."
Kristine roteò gli occhi esasperata ma non riuscì a trattene un sorriso. E in pochi istanti si ritrovò appoggiata al petto del fratello. "Ricorda: Holmes non è niente senza il suo Watson, quindi vedi di fare attenzione, te lo dico già da ora, Sarà diverso da prima, ora sono un vero agente e ci starò dentro fino al collo, sarà più pericoloso e sai che non me lo perdonerei mai se ti dovesse accadere qualcosa."
Kristine ascoltò ogni singola parola con molta attenzione e sul finire del discorso le si riempì il cuore di quel sentimento che provava solo per suo fratello. La consapevolezza di poter sempre contare su Sean, si era ancor più rafforzata.

Nel corso degli anni anche lui aveva fatto la stessa scelta della sorellina, ovvero quella di non legarsi sentimentalmente con nessuno, sapendo che poi avrebbe finito inevitabilmente per lasciarli, e in compenso aveva rafforzato il suo rapporto con Kristine.

Kris alzò il viso per guardarlo negli occhi, staccandosi un pochino. " Primo, so badare a me stessa e secondo,non crederti tanto importante solo perché ora hai finito criminologia, ti ricordo che sei ancora un semplice agente." puntualizzò, puntellandogli il dito sul petto.
Lui annuì pensieroso, "Tu però promettimi di stare attenta" insistette lui fissandola negli occhi "Promesso." gli concesse roteando gli occhi, esasperata. Ma ciò bastò a far sorridere Sean, che le prese il viso tra le mani, le lasciò un bacio sulla testa e le sussurò "brava, la mia sorellina".

La notte dormì malissimo, non riuscendo a prendere sonno per i continui incubi, quali popolati di professori di chimica pazzi e da compagni di classe serial killer.
Si svegliò alle 6:37 in preda all'ennesimo incubo, e non volendo più riaddormentarsi decise di prepararsi per la giornata. Si lavò con calma e si mise un vestito estivo col blu mare che le arrivava alle ginocchia con un paio di zeppe e fermò i capelli con un cerchietto nero.
Dopo aver finito di prepararsi scese di sotto dove trovò la mamma già intenta ad armeggiare in cucina con farina e uova. "Che fai in piedi a quest'ora?" le chiese preoccupata non appena la vide entrare. "non riuscivo a dormire" rispose lei con un alzata di spalle. "posso darti una mano?"
"certo!".
Neanche farlo apposta non appena finirono di spadellare l'ultimo pancake, Sean e il papà entrarono in cucina vestiti di tutto punto in divisa. Kris era abituata a vedere suo padre vestito in quel modo ma Sean era la prima volta.
"però.. Ti sta bene!" esclamò avvicinandosi a lui.
"Dici? A me non piace questo colore.."
"In effetti mi ricorda o una pera o qualcosa di marcio.." rifletté ad alta voce Kristine, facendo ridacchiare la mamma. "quindi saremmo due pere marce?" Chiese George quasi offeso facendo scoppiare Kris a ridere insieme a Paola "Suvvia, i miei uomini sono sempre belli anche con un colore tanto orribile" li tranquillizzò la mamma avvicinandosi al marito per dargli il bacio del buongiorno.

Dopo l'ottima colazione tutti e quattro si prepararono ad uscire, Sean volle accompagnarla nonostante lei gli avesse ricordato che avrebbe rischiato di fare tardi il suo primo giorno di servizio ma lui non volle sentire ragioni e fu così che si ritrovarono davanti all'edificio che l'avrebbe trattenuta per le successive 6 ore.
Prese un respiro profondo e dopo aver salutato con un bacio il fratello cominciò ad avviarsi.
"Watson?" Kris alzò gli occhi al cielo non appena sentì Sean chiamarlo in quel modo stupido e si voltò "che c'è pera marcia?" ricambiò sorridendo, mentre lui storse il naso infastidito "Come pensi di fare senza i quaderni?" sollevò la borsa che aveva in mano e fece per farla cadere, Kris si precipitò a prenderla prima che cadesse per terra e si diede mentalmente della stupida per essersela dimenticata, e meno male che non doveva essere nervosa! Fece la linguaccia al fratello ed entrò spedita nella scuola, finendo per scontrarsi con qualcuno, e cadere per terra come una pera cotta, altro che Sean, se l'avesse vista non avrebbe più smesso di prenderla in giro per il resto dei suoi giorni!
"Porca miseria! Non ti ho proprio visto! Ti sei fatta male? Dio! Sei così piccola e delicata!"
Come come come? Com'è che l'aveva definita il ragazzo che le era venuto addosso? Piccola e delicata? Piccola un corno, era alta un metro e settanta lei! Alzò lo sguardo verso il suo investitore e ritrovò un ragazzo altissimo con degli occhi stupendi che la fissavano preoccupati. Fino a quel momento pensava che fossero suo padre e suo fratello ad avere gli occhi più belli sulla faccia del pianeta con i loro occhi verdi ma in quel momento per la prima volta ne dubitò fortemente.
"Stai bene?" lo sentì chiedere ancora, mentre le porgeva la mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei sorrise e prese la mano del ragazzo che la sollevò con facilità.
"Sto bene, sono più forte di quel che sembra.." rispose sorridendo ancora, ed era vero, per qualche anno aveva praticato kickboxing ed era anche piuttosto brava.
"Mi dispiace davvero.. Posso fare qualcosa per rimediare?"
Kristine ci pensò un po' e poi le venne in mente che lei ancora non aveva ritirato il suo orario. "Uhm.. In effetti, sai dirmi dov'è la segreteria?"
"Sì certo, ti accompagno, devo andare a ritirare il mio orario"
"Perfetto! Comunque io sono Kristine, Kristine Cresta" si presentò porgendogli la mano.
"Isaac Lahey, piacere di conoscerti. Sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti.." Le chiese lui non appena finì di presentarsi, avviandosi verso un corridoio che probabilmente avrebbe portato alla segreteria.
"Sì, sono arrivata da poco.. Mio padre ha ricevuto un offerta importante, ed eccomi qui" riassunse brevemente con un alzata di spalle. Isaac annuì ed entrò nella stanza che doveva essere la segreteria, salutò la signora al bancone e le chiese il suo orario, fece lo stesso anche Kris e con un sorriso la signora glielo porse poco dopo.
"Cos'hai alla prima ora?" le chiese il ragazzo sbirciando da sopra la sua spalla per vedere l'orario della nuova arrivata. "Chimica" Kris sbuffò, accidenti proprio dalla materia che odiava doveva cominciare! Sperava almeno che non fosse un professore pazzo come aveva sognato quella notte.. "Anch'io" disse lui sorridendo.
.
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N/A
Ringrazio le anime che sono arrivate fin qui.. questo è solo il prologo spero che vi sia piaciuto e che non vi fosse sembrato noioso..
Ho pensato di presentare bene i miei nuovi personaggi prima, poi già col prossimo capitolo li inserirò nel vero contesto di Teen Wolf! spero che mi seguirete.. ci tengo tanto! comunque sotto ci sono la mia Kristine e Sean..

 

Kristine

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Sean


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