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Autore: J_e    18/04/2013    4 recensioni
La piccola Bra cresce con i racconti delle battaglie passate del padre e più diventa grande e più si trova ad apprezzare un personaggio in particolare: Broly.
E se in un qualche arcano modo un suo desiderio potesse essere esaudito? Chissà cosa accadrebbe se il Super Saiyan Leggendario tornasse in vita e si trovasse tra le mani di un'adolescente cocciuta e prepotente?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Broly, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 

Avrebbe dovuto seguire la lezione, avrebbe dovuto prendere appunti e ascoltare le spiegazioni che la professoressa stava dando sul corretto svolgimento di un'equazione complicata e parecchio al di sopra delle possibilità di tutti quei ragazzi seduti in classe. Sapeva tutto ciò e di fatto Bra aveva aperto quaderno e libro e aveva iniziato a scrivere le prime righe dell'esercizio, ma dopo i primi dieci minuti si era persa nel suo mondo visto che quell'equazione per lei era semplicissima. Era pur sempre la fiera figlia di una delle scienziate più brillanti dell'universo!

Bra appoggiò la testa azzurra alla mano sinistra e prese a disegnare un volto, che ormai conosceva a memoria, sul foglio del quaderno, sotto allo svolgimento dell'equazione.

Era palese che non stesse seguendo ma la prof non ci faceva nemmeno più caso, lei riusciva ad avere ottimi voti anche senza seguire e questo bastava all'insegnante.

Bra delineò in fretta i contorni del volto giovane e gentile che ormai da anni tormentava dolcemente i suoi sogni, quel volto lo conosceva meglio del proprio, sapeva la forma esatta degli occhi scuri, contornati da ciglia lunghe e da sopracciglia folte ma curate. Scese a disegnare il naso proporzionato perfettamente al viso; poi toccò alle labbra, quelle labbra che non riusciva a disegnare se non serie, quelle labbra che avrebbe tanto voluto baciare e sentir scendere sul proprio corpo.

Bra sorrise sospirando a quel pensiero impudico e si guadagnò un'occhiataccia da parte della prof, ma poco le importava, il suo struggimento interiore era troppo elevato per potersi preoccupare di una stupida terrestre che voleva insegnarle nozioni che lei aveva appreso nei primi dodici anni della sua vita. Avrebbe tanto voluto passare di anno ma siccome non era possibile se ne sarebbe rimasta la a disegnare e sospirare quanto voleva.

Mentre disegnava le lunghe ciocche di capelli che contornavano il volto e cadevano un po' sul davanti coprendo appena gli occhi ricominciò a fantasticare e ricordare i dolci sogni che la notte la facevano svegliare sempre mezza sconvolta.

Nei suoi sogni era così che si rivelava quel ragazzo, forse anche uomo saiyan, una vera bellezza su cui perdere la testa. E Bra la testa l'aveva persa e anche da un bel pezzo! Lei sognava da quando era bambina di incontrare quel guerriero, dalla prima volta che lo aveva sentito nominare da suo padre, dalle prime descrizioni che lui le aveva fornito e poi erano arrivati quei sogni; sogni in cui il guerriero la guardava negli occhi apparendo dalla più folta oscurità e le chiedeva di farlo vivere. Ed era proprio quella la parte che più sconvolgeva la ragazza, non capiva se quello fosse solamente un suo desiderio o se, invece, fosse davvero il guerriero che le parlava dall'aldilà.

La campanella dell'ultima ora suonò ridestandola dai suoi pensieri, non si era accorta che la prof aveva lasciato la propria postazione per dirigersi verso di lei e Bra non aveva fatto in tempo a chiudere il quaderno prima che quell'arpia dalla voce stridente e i capelli grigi la raggiungesse e la bloccasse appoggiandosi sulla pagina incriminata e guardandola con sguardo severo.

Signorina Brief, magari le mie lezione la possono annoiare ma non può mancarmi di rispetto in questo modo.”

Bra si trattenne dal saltarle addosso per urlarle che non doveva toccare il suo disegno e cercò di rispondere nella maniera più calma possibile.

Non è mia intenzione mancarle di rispetto, ma come ha detto lei stessa le sue lezioni mi annoiano in quanto queste sono nozioni che conosco già e tutto ciò che lei spiega io lo so applicare da quando avevo dodici anni. Ora, se non le dispiace, dovrei andare a casa.”

Strattonò il quaderno facendo spostare la prof e lo infilò nella cartella Eastpak di jeans. Prese la direzione della porta decisa, per allontanarsi il più possibile da quella scuola noiosa che non faceva altro che farle perdere tempo.

Era molto popolare come ragazza grazie alle sue forme gentili, ereditate dalla madre, e grazie al suo caratterino, che non permetteva a nessuno di metterle i piedi in testa, ereditato dal padre. Ma lei era poco interessata a tutti quei ragazzi che le sbavavano dietro come fossero cani randagi e affamati che vedono un osso passargli davanti. Le ragazze, poi, le trovava tutte così false e vuote, tentavano, sempre senza successo, di assomigliare a lei. Provando ad indossare i suoi stessi abiti, ma lei non aveva misure comuni, la sua costituzione esile tipica delle terrestri si era mescolata con la tonicità saiyan ed il risultato era un corpo asciutto ma tonico e forte.

Mentre Bra scambiava i saluti di rito si diresse alla macchina che la stava aspettando fuori dal cancello della prigione, saltò dentro la decapottabile senza nemmeno aprire la portiera e dopo aver schioccato un sonoro bacio sulla guancia del padre si sistemò una ciocca azzurra sfuggita alla forcina.

Sentì Vegeta borbottare qualcosa che assomigliava molto a un “lo devi proprio fare tutte le volte?” e sorrise vedendolo arrossire. Anche se non lo avrebbe mai ammesso a lui piacevano le attenzioni che gli rivolgeva la figlia e Bra lo sapeva bene.

Papà.”

Vegeta le lanciò un'occhiata, sapendo che quando lo chiamava con quella voce smielata e dolce era perchè doveva fargli una richiesta.

Cosa vuoi?”

Bra fece la faccina più innocente di cui era capace, quella che aveva perfezionato in tutti quegli anni, quella che sapeva saper far crollare il suo burbero padre.

Ti ricordi quando Kakaroth se ne è andato con il Drago Shenron?”

Vegeta aggrottò le sopracciglia a quella richiesta, era quasi impossibile capire cosa passasse nella testa di quella adolescente tanto quanto era impossibile scoprire i pensieri di sua moglie.

Certo che me lo ricordo.”

Quella volta si è portato via anche le Sfere del Drago, giusto?”

Sì.”

Bra si guardò le unghie curate pensando che quella era proprio una bella sfortuna.

Ma, se per ipotesi, qualcuno volesse, che ne so... riportare in vita un morto, come potrebbe fare?”

Vegeta si fermò ad un semaforo, che aveva deciso di diventare rosso proprio nel momento più propizio, e si voltò verso la figlia per guardarla negli occhi, limpidi e azzurri come quelli della madre.

Bra, anche se fossero sulla Terra, le Sfere del Drago non sarebbero utilizzabili. Sei consapevole anche tu di quali potrebbero essere le conseguenze. Riportare in vita i morti non è una cosa possibile e quindi i morti si lasciano nell'aldilà, dov'è giusto che stiano.”

Bra strinse i pugni a quelle parole, lei non si sarebbe arresa così facilmente, però non poteva far trasparire la propria furia, doveva rimanere calma e continuare a discutere amabilmente con Vegeta. Quando il saiyan riprese a circolare, autorizzato dalla luce verde del semaforo, Bra riprese a parlare.

Mettiamo caso che ci sia una persona morta ingiustamente, qualcuno che non ha mai avuto la possibilità di vivere veramente e a cui non sono mai state date delle vere possibilità, non sarebbe giusto riportarla in vita e dargli almeno una chance?”

Vegeta strinse il volante tra le mani, un oscuro pensiero gli aveva attraversato la mente ma non voleva credere che sua figlia stesse escogitando proprio quella resurrezione.

Bra, le tue ipotesi a chi sono dirette?”

La ragazza si accigliò per un momento spalancando gli occhi, ma poi tornò normale, facendo finta di non capire cosa suo padre intendesse.

Sono solo ipotesi.”

Vegeta ringhiò a denti stretti ma si dovette calmare in fretta, stava parlando con la sua principessa.

Le bugie mi fanno incazzare e non sono paziente. Levati dalla testa quel folle di Broly.”

Bra sussultò sentendo suo padre che nominava il suo chiodo fisso.

Tu... come...”

Era rimasta senza parole, per la prima volta non aveva niente da dire. Adesso che sapeva che suo padre era consapevole dei suoi piani si sentiva come se si fosse macchiata di uno dei crimini più gravi dell'universo.

Vegeta sospirò mantenendo il controllo su sé stesso, si sarebbe potuto sfogare più tardi, nella Gravity Room.

Lo so e basta. Bra, quel guerriero era forte ma anche pazzo, completamente. Non ti permetterò mai di fare una tale sciocchezza. Metteresti a repentaglio la vita dell'intero Universo.”

La ragazza sentì montare in lei una furia cieca, quelle frasi erano cattive, troppo cattive e dirette ad una persona che non aveva mai potuto decidere il proprio destino, prima plagiato dal padre e poi preso dalla follia della trasformazione senza nessuno vicino, abbandonato a sé stesso e alla sua pazzia. Bra si sentì terribilmente amareggiata, le lacrime che versava erano di pura rabbia, non ne poteva fare a meno anche se piangere la faceva sentire solo debole.

Tu non capisci.”

Ormai erano arrivati a casa e Vegeta inchiodò per far alzare il volto della figlia per poterla guardare negli occhi mentre pronunciava parole che mai avrebbe voluto rivolgere alla sua principessa.

Prova a compiere un atto così assurdo e ti pentirai di essere nata.”

Bra rimase pietrificata da quelle parole, aveva sentito spesso suo padre minacciare le persone, ma mai quelle minacce erano state dirette verso di lei. Tremò scoppiando a piangere ancora più forte per poi catapultarsi nella sua camera, passando in volo, dalla finestra.

Si accasciò sul letto aggrappandosi al cuscino e sperando di riuscire a prendere sonno il più in fretta possibile. Suo padre l'aveva ferita nel profondo e per un momento aveva avuto anche paura di quel saiyan che di solito amava come solo una figlia può fare. Bra voleva solo entrare nei suoi sogni e incontrare il gentile guerriero che le avrebbe lenito quella profonda ferita che Vegeta le aveva causato nel cuore e nell'anima.

 

 

 

Continua....

  
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