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Autore: Mimmimamins    18/04/2013    3 recensioni
La scuola era finita e il caldo clima californiano invitava i ragazzi a mettersi alle spalle libri e pensieri e donarsi completamente al più sfrenato divertimento.
Stiles aveva superato il semestre brillantemente e la cosa che più gli premeva era cambiare aria e togliersi finalmente quel peso. Questa breve storia ha come protagonista Stiles alle prese con il suo cruccio principale, la verginita'. Leggete e spero vi piaccia.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Stiles Stilinski
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La (quasi) prima volta di Stiles
 
 
 
La scuola era finita e il caldo clima californiano invitava i ragazzi a mettersi alle spalle libri e pensieri e donarsi completamente al più sfrenato divertimento.
Stiles aveva superato il semestre brillantemente e la cosa che più gli premeva era cambiare aria e togliersi finalmente quel peso.
Scott gli aveva fatto capire quanto era stata bella la sua prima volta con Allison e poi tutte le altre volte, sempre meglio a dire il vero! Eppure a Stiles non interessava il coinvolgimento emotivo, magari in seguito ma adesso la priorità era presentare un'amica compiacente al suo amichetto solitario. ( Si mi riferisco a..... no, non a Scott !)
Si era guardato attorno ma non aveva avuto molto tempo e spazio per lui, con tutto quello che aveva attraversato con il branco compreso il pestaggio che aveva subito e che gli aveva rovinato il bel viso rendendolo ancora più insicuro sul campo "conquiste". Ma i lividi scompaiono e le pulsioni aumentano, così la determinazione a portare a termine la sua missione condusse Stiles a scegliere un campeggio di tre settimane in un luogo ameno situato tra una pineta e la spiaggia (luogo terribilmente propizio per certe cose!)
Andò a salutare Scott, il ragazzo era a conoscenza del piano dell'amico e dopo avergli elargito inutili consigli gli diede un piccolo portafortuna augurandogli di divertirsi.
Stiles salutò casa sua e Beacon Hills promettendo che sarebbe tornato cambiato, diverso; insomma un uomo fatto! E negli occhi aveva la forza e la consapevolezza dell'importanza della sua trasferta (quindi immaginiamoci come era messo! Manco stesse andando alla pugna, che sara' mai! Quante aspettative!) Lo sceriffo accompagnò il figlio al campeggio e lungo il tragitto lo riempì di raccomandazioni affettuose ma Stiles era troppo preso dai suoi pensieri, guardava fuori dal finestrino e osservava il mutare del paesaggio, arrivati alla costa immaginò i bagni notturni e i falò, i marshmallows bruciacchiati e dolcissimi, magari sulle labbra di qualche bella ragazza. Giunto al camping si congedò dal padre frettolosamente (hai visto mai qualcunA lo vedesse in sua compagnia), prese il borsone e con uno dei più bei sorrisi che aveva in repertorio si guardò intorno recandosi all'accettazione. Lo assegnarono al dormitorio più lontano dai bagni ma forse non era un male, il posto era carino ma bisognava aspettare che arrivassero un po' tutti prima di ascoltare il discorso di benvenuto, così Stiles decise di dare una occhiata in giro. C'era bella gente, ovviamente quasi tutti della sua età, alcuni erano lì in gruppo, si capiva che erano amici, altri si aggiravano elargendo sorrisi e strette di mano un po' a chiunque. Nello spiazzo antistante la reception si fermò un suv nero, ne scesero un uomo nerboruto e una ragazza bionda, la scena attirò l'attenzione di Stiles il tipo corpulento parlava alla giovane in modo molto serio, sembrava la rimproverasse. Lei stava a testa bassa, immobile con i lunghi capelli che le coprivano il viso, il borsone ai suoi piedi e le lunghe gambe magre che sembravano uscire dal bagaglio. Quando l'uomo finì il suo discorsetto piazzò un bacio proprio sulla capoccia della ragazza e andò via, questa rimase lì fin quando non vide sparire l' auto, il suo sguardo incontrò quello di Stiles .
La giovane scomparve nella reception. Furono tutti convocati sul vasto e assolato spiazzo vicino la mensa, i capi responsabili si presentarono, descrissero le attività e informarono sugli orari, dopo tutti andarono a pranzo ma la ragazza bionda non era tra loro.
Le cose da fare erano molte, corsi vari più o meno interessanti, sport e infine anche un cineforum, potevi davvero non avere un attimo di tregua! Stiles pensò di riempire la sua giornata aderendo a più iniziative e corsi possibile sia a causa della sua iperattività che per il motivo per il quale si trovava lì, darci dentro baby!
Quando andò a iscriversi l'adulto addetto si stupì di quante cose volesse fare il ragazzo e disse che solo un'altra persona aveva fatto tante scelte quanto lui, Beth.
Quella sera stessa ci fu un momento aggregativo, i ragazzi furono invitati a formare dei gruppi e ad accendere un falò, una mano si posò sulla spalla di Stiles ad attirarne l'attenzione, quando si girò si trovò davanti un fila di perline brillanti, il sorriso della ragazza che aveva notato all'arrivo al campeggio. - Tu hai un gruppo? Sei stato scelto o sei il leader? Posso fare parte del tuo gruppo, so accendere il fuoco non è la prima volta che vengo qui, non mi piace quel gruppo la.......io.....scelgo te, sono Beth.
Non poteva esistere una persona più carina di lei, di certo non lì e non in California e non negli Stati Uniti. Stiles sorrise e si presentò, Beth lo prese per un polso e gli indicò un paio di ragazzi - Vai scegli loro. Come una marionetta il ragazzo chiese ad alcune persone di formare un gruppo con lui e Beth e in poco tempo si ritrovarono a cercare legna e sassi per comporre ed accendere il falò.
Quella fu la prima piccola interazione del neonato gruppo di Stiles eterogeneo e colorato, c'era di tutto: il ragazzo ciccione, il nerd con gli occhiali, la ragazza figa e umanità varia, tanto che Stiles si perse nei suoi pensieri e pensò che quello era come il bestiario, quante strane creature.
La più strana era Beth, lo aveva "scelto" e non lo mollava, accesero il fuoco e cominciarono a conoscersi ognuno disse di sè delle cose, molto superficialmente un po' tutti dissero ciò che volevano omettendo particolari importanti, quali far parte come umano di un branco, essere oggetto di bullismo, soffrire di bulimia o essere lì perché dovevi essere allontanata dal tuo ambiente dato che ne ne avevi combinate di ogni!
Dopo il "cerchio della conoscenza" i ragazzi furono invitati ad andare a dormire; il mattino seguente avrebbero dovuto cominciare presto tutte le varie attività. Stiles si distese contento sul suo lentuccio rigido e pensò che aveva scelto bene, che aveva dei nuovi amici e gli mancò Scott. Il sonno lo colse e se lo portò verso sogni agitati.
-W a F! Come si fa a fare un sogno erotico su una ragazza che conosci appena? Beh, Stiles c'era riuscito e maledisse il fatto di essere troppo lontano dai bagni.
All'uscita dalle latrine se la ritrovò davanti - Oh, neanche tu riesci a dormire? Cavoli ci sono certe zanzare, parliamo un pochino? Facciamo una passeggiata, andiamo alla mensa ti va? Magari già preparano e ci allungano qualcosa, anche un caffè va bene tanto albeggia. Io ho il corso di sopravvivenza, anche tu? Poi ho una partita di beach volley ma non so giocare, chissenefrega! Non mi è piaciuta la cena uffa! Dico io mio padre mi ha piazzata qui e ci devo stare, ma almeno del cibo decente! Sai sono in punizione, lo sai che io e te siamo quelli con più attività scelte? Per tutto il tempo Stiles aveva mantenuto una specie di mezzo sorriso, aveva sgranato gli occhi e si era perso in quel fiume di parole, l'alba era arrivata e i flebili raggi di sole carezzarono il viso di Beth sottolineandone le fattezze delicate, i capelli brillavano e ondeggiavano, la ragazza spesso e leziosamente costringeva una ciocca ribelle dietro un orecchio, aveva delle orecchie bellissime e anche il collo e poi.....Stiles stava asicurandosi tanti bei sogni.
Beth era innegabilmente e sostanzialmente due cose: bella e strana, per dirlo Stiles che in quanto a stranezze ne aveva di esperienza! Però era anche simpatica e sapeva davvero accendere un fuoco (chissà se con il fuoco della passione aveva dimestichezza!) il ragazzo si faceva prendere spesso dai suoi pensieri (abitati da Beth sempre di più).
Le cose da fare dovevano essere portate a compimento, se avevi scelto un corso lo dovevi seguire, se ti eri iscritto ad una partita dovevi partecipare, una sorta di lager immerso nel verde. La sera dopo cena però era bello riunire il gruppo e raccontare, parlare un po'.
Beth era chiacchierona, anche durante il cerchio intorno al falò parlava tanto; così giorno dopo giorno i rapporti diventavano più sinceri e stretti. Alcune cose però non erano state chiarite. La sera del quarto giorno al campo, il curioso Stiles decise di proporre una passeggiata notturna a Beth.
La bionda non si fece pregare, si incontrarono verso mezzanotte e si diressero alla spiaggia. Era bellissimo! La luna pallida e misteriosa sembrava osservare i due, era crescente e Stiles pensò ai suoi lupi, le onde si infrangevano placidamente sulla battigia e l'odore del mare si fondeva con quello della resina degli alberi - Beth, perché sei qui, hai detto di essere in punizione o cosa...cioè, se non ne hai voglia non dir nulla è la mia stupida boccaccia ma, cioè... Stiles aveva preferito essere diretto ma poi si era pentito, magari la ragazza si sarebbe offesa. - Non ne parlo perché non cambierebbe nulla per me, cioè mio papà pensa che confinarmi qui per un paio di settimane ogni anno mi serva per rigenerarmi, che ne so, anche stancarmi o calmarmi, ma che ci posso fare? Non posso oppormi alla mia natura. Oporcazozza! Che è sta storia della natura, no pure qui cosa sei creatura meravigliosa? Un vampiro diurno, una Fata, un licantropo...no, su quello ho troppa esperienza...una specie di nonsochecosa?! Il cervello di Stiles andava a mille e le labbra della ragazza continuavano a muoversi, ma lui era troppo teso a cogliere i segni e a carpire informazioni; forse è il mostro della laguna, cavoli...e adesso? Come un campanello che ti riporta alla realtà, una parola richiamò l'attenzione del ragazzo: sesso.
Beth aveva diciamo un problemino, le piaceva farlo e non perdeva occasione, il suo essere presidentessa del club della verginità cozzava con il suo ruolo di cheerleader e sai lo spogliatoio era sempre troppo vicino alla palestra; per Beth i ragazzi erano divertenti, o meglio erano un luna park ambulante, e lei saliva su tutte le giostre divertendosi un sacco.
- Ma tu puoi capirmi, non è vero Stiles? Che male c'è, i genitori dopo i 40 dimenticano di avere un corpo e di usarlo per divertirsi e non solo per lavorare o ammalarsi, non sono diversa dai miei coetanei, non è così Stiles ? Chissà quante volte sarà capitato anche a te in palestra dopo il lacrosse, poi tu che sei il campione della scuola chissà quante te ne sei fatte! L'espressione del ragazzo era tra l'ebete e lo stupito, aveva gli occhi spalancati e lucidi, una specie di sorriso e annuiva totalmente perso nelle parole di Beth. Cavoli è lei, si una vogliosa ninfetta esperta e...e io non lo sono! Già la brutta figura era lì a far capolino dietro le parole della ragazza e i desideri di Stiles.
- Tu non lo dirai agli altri?
- Cosa?
- Ciò che ti ho appena detto. Sono qui per stare tranquilla, anche se... Beth sorrise, assottigliò lo sguardo come se volesse scrutare Stiles e gli prese una mano.
- È il nostro piccolo segreto, ok? Adesso sarà meglio tornare.
Tenendosi per mano i due lasciarono il limitare del bosco, lo attraversarono tornando al camping in silenzio.
- Buonanotte Stiles. Il ragazzo fu colto dal desiderio di baciare quella meraviglia ma non sarebbe stato carino sopratutto dopo quella confessione. Ooook scrupoli, uffa!
- Buonanotte Beth a domani! O forse dovrei dire a dopo o a più tard... Le labbra della ragazza si posarono sulle sue, dolci come ciliegie mature,umide e calde. Beth scomparve nella sua camerata e Stiles andò verso i bagni.
Urgeva un piano, lei ci stava dai! Al diavolo il bravo ragazzo, lei era una cattiva ragazza...oh sì, cattiva cattiva. La fantasia di Stiles cominciò a immaginare scenari meravigliosi, performance erotico sessuali da filmXXX, lui tronfio e consapevole della sua prestanza e lei sfinita e adorante al suo fiaco o sotto o sopra o attorno a lui...una specie di polpo.
Quando se la ritrovò al tavolo della colazione con i suoi cereali e i calzettoni sulle gambe secche gli fece tenerezza ma solo per poco.
Uffa, tutte le cose che c'erano da fare, gli impegni...ma il nostro eroe non poteva perdere d'occhio la missione, l'obiettivo era lì, ci doveva riuscire, era tempo, tutto era a suo favore. Corteggiamento, avvicinamento, sorriso ammiccante, sfiora poppa fortuita e del tutto casuale, arisorriso, abbraccio fine partita con lei un po' più .....come dire intimo, insomma o lo capiva o lo capiva. Quella sera si videro ancora per parlare e non parlarono molto, perché a Beth quel ragazzo con gli occhi nocciola piaceva e pure tanto, furono baci furono sorrisi e poi furono soltanto...(fiordalisi?) no solo questi preliminari, bastarono ai due per stare bene, proprio bene. Più tardi Stiles parlò con il suo amichetto agitato confortandolo.
Era tempo, sì, la conosceva da una vita, cinque giorni, quasi sei che aspettava a fare? Erano pronti, si volevano e pensandolo Stiles si morse le labbra Siiiiiii !
Una notte di luna piena, una luna innaturale enorme, bianca, bellissima. La coppia si avviò ancora una volta verso il boschetto, poi al limitare della spiaggia si fermarono, Stiles si era procurato un plaid che stese per terra, ancora profumo di mare e di foglie umide, le narici di Stiles erano stimolate dal profumo di Beth dolce come lei, il chiarore delineava i profili dei visi e dei corpi, Beth sfilò la maglietta a Stiles e con una certa maestria si tolse il reggiseno senza togliere la t-shirt. Stiles deglutiva e seguiva rapito ogni movenza della ragazza; era così semplice stare con lei. Si baciarono a lungo, il ragazzo non ebbe difficoltà a spingersi oltre al collo, sotto la maglietta, al bordo degli hot pants...Beth respirava e sospirava, era bellissimo sentirla così, Stiles ne percepiva il desiderio e la cosa lo aveva portato in orbita,
- Aspetta faccio io, tu preparati. Stiles guardò Beth come se questa avesse proferito parole segrete o in una lingua sconosciuta, lei si accorse dell'enorme punto di domanda che dondolava sulla testa del ragazzo.
- Lo hai no? Mettilo, io mi tolgo questi. Così dicendo infilò i pollici sotto il bordo dei pantaloncini e si arcuò puntando le spalle al suolo.
- Stiles cosa c'è ? Muoviti il condom.
Ohcazzutissimodiavolodi.........
- Su, dai ! Così dicendo Beth sorrise.
Panico, paura, figura di ....no, santo santissimo Scott da Beacon Hills, il portafortuna !
Stiles ricordò la piccola bustina che il suo ammiccate amico gli aveva dato, cercando di non combinare cazzate cercò nel portafoglio ed era lì! Oh come brillava quell'involucro argentato sotto la luna! Cuore a mille, pantaloni giù e preservativo aperto, lo prese lo poggiò sul suo amichetto contento e qualcosa gli sfiorò una gamba, fu un attimo Beth si era sfilata tutto ed era lì distesa, una nereide, una meraviglia della natura che gli sfiorava con un dito la schiena. Stank! Una specie di schiocco, e con una parabola perfetta il condom infilato alla cazzo di cane, scattò tra le dita di Stiles come un elastico e finì tra la sabbia.
Beth si mise seduta accanto al ragazzo - Non fa niente prendine un altro.
- No...non ne ho...più !
- Ma che cavolo vai con una ragazza e ne porti solo uno, cos'è scarsa autostima o...
- No, è che non credevo di avere speranze con una ragazza bella come te.
- Ma davvero e allora perché ne avevi uno?!
- La speranza è l'ultima a morire! Ma che aveva detto, che aveva fatto.
- Mi spiace sai, ma senza io non faccio nulla. Così dicendo la ragazza frettolosamente si rivestì.
- Vabeh, peccato, ci si vede. Beth lo lasciò lì con il culo sul plaid e il cuore in poltiglia.
Stiles guardò il suo amichetto calvo seeeeeempre più triste. Che scemo, se l'era giocata proprio male. Adesso, il mare era sempre lì e così il bosco, la luna aveva visto tutto ma non avrebbe parlato, lei comprende gli amanti, anche quelli sfigati e maldestri come lui, era compassionevole. Poi una meravigliosa consapevolezza lo avvolse, i nuovi arrivi. Venerdì ci sarebbero stati i nuovi arrivi al campeggio; ragazze nuove, una storia nuova. Aveva perso la battaglia ma non la guerra, doveva rialzarsi e darsi ancora speranza! Per quella notte però si sarebbe limitato a dare una mano al suo amico.
 
 
Ebbene spero che vi sia piaciuta. Ho seminascoste qua e la piccole citazioni scopritele se vi va. Recensite please.
   
 
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