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Autore: _diana87    18/04/2013    5 recensioni
"Si chiama improvvisazione!"
L'uomo guardò sua madre e alzò preoccupato un sopracciglio. Sognava o era desto?
La frizzante Martha Rodgers non aveva proprio l'aria di scherzare quando quella sera aveva organizzato una lezione di cinema coinvolgendo la sua famigliola allargata: lei, Alexis, Rick e ovviamente Kate...
Pazzia dell'ultima ora.
Astenersi persone serie!u.u
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Improvvisazione

 

 

 

 

 

 

"Si chiama improvvisazione!"

L'uomo guardò sua madre e alzò preoccupato un sopracciglio. Sognava o era desto?

La frizzante Martha Rodgers non aveva proprio l'aria di scherzare quando quella sera aveva organizzato una lezione di cinema coinvolgendo la sua famigliola allargata: lei, Alexis, Rick e ovviamente Kate, l'ultima arrivata nonché la nuova fidanzata del figlio, con cui ormai aveva una relazione stabile da più di un anno.

"Madre... ma io mi vergogno!" il colletto iniziava a stringergli in maniera tale da sentirsi soffocare.

Vicino a lui, Kate se la rideva di sottecchi, dandogli ogni tanto delle gomitate. Poi alzava lo sguardo verso Martha e vedeva che la donna le faceva l'occhiolino.

Quindi Rick le lanciò delle occhiatacce sentendosi in trappola.

Neanche Alexis sembrò aiutarlo quella sera. La ragazza dai capelli arancioni-rossicci, guardava divertita il simpatico teatrino, alzando le spalle quando Rick cercava il suo aiuto.

Rassegnato e circondato da donne che non l'avrebbero lasciato in pace, lo scrittore decise di arrendersi. Lui! Lo scrittore di gialli che in teoria dovrebbe ridere di fronte al pericolo, si sentiva in quel momento con le spalle al muro.

"Questo è peggio di un film di Wes Craven..." disse a denti stretti.

"Forza, Rick... non avrai mica paura di tua madre?" lo punzecchiò Kate, allungando la mano alla sua per poi stringerla.

Il calore della sua musa lo riscaldava. Non tremava per la paura. Quella sensazione era svanita. E fu in quel preciso istante che l'ispirazione arrivò come un fulmine a ciel sereno. Come sempre, Kate era l'unica a risvegliare il suo ego, a fargli ricordare che tipo di scrittore era.

Sorrise stringendo ancora più forte quella stretta di mano, come a suggellare un bacio.

"Forza, figliolo, sto aspettando!" la voce sublime di Martha interruppe il loro momento magico.

La donna iniziò a camminare avanti e indietro per il salotto, mentre la sua maglietta rossa con i volà faceva vento ai due innamorati.

"Ai miei tempi, quando il regista ti invitava a salire sul palco per provare una scena, voleva era super esigente! Ah! Ricordo di quella volta che recitai un pezzo di Niagara facendo la parte di Marilyn Monroe..." si mise una mano sulla fronte per sembrare più drammatica.

Alexis faceva segno a suo padre, preoccupata, di correre ai ripari, prima che la nonna ricominciasse a parlare di teatro.

"Eccomi, arrivo madre! Sono pronto!" con un balzo, Rick raggiunse Martha impedendole di fracassare la cristalleria con quei volà che volavano letteralmente leggiadri.

"Finalmente, era ora! Okay, per chi non la conosce, l'improvvisazione è tipica della commedia italiana del 1600, e si basa su un canovaccio che veniva dato agli attori di teatro, e questi in base a quelle poche righe, dovevano improvvisare una scenetta! Io, modestamente," mentre parlava e gesticolava, fece cadere la cristalleria. Alexis scosse la testa, e arresa, iniziò a pulire per terra, "sono cresciuta con quella scuola lì! Tesoro, cosa ci fai per terra? Oh, non importa, me lo dirai dopo!"

Kate stava morendo dal ridere, ma purtroppo per lei, non poteva sfogarsi come voleva. Sarebbe stato scortese, pensò. Inoltre, era curiosa di ciò che avrebbe detto il suo Rick. E della figuraccia che avrebbe fatto il suo uomo. Avrebbe riso, ovviamente, ma in senso buono.

"Madre, d'accordo, credo che abbiano capito! Allora inizio?"

"Sì sì, e io mi siedo qui insieme a Katherine e Alexis in attesa della tua scenetta!"

Katherine.

Quel nome completo le fece immaginare di trovarsi proprio nel 1600, circondata da dame di corti, e con Rick che era il giullare pronto per far ridere i suoi regnanti. E inevitabilmente, la gentildonna che era lei, finiva per restare colpita dalla goffaggine e dall'ingegno di quel clown da strapazzo, e ovviamente, se ne sarebbe innamorata.

Rick si schiarì la voce e si mise in una posizione strana. Messo di profilo, alzò un braccio verso il cielo, mentre con l'altro conduceva la mano verso il cuore.

"Il carretto passava e Rick gridava... 'gelati!'"

Manco a dirlo, si sentirono delle risate soffocate.

Kate e Alexis si guardavano divertite, mentre Martha sembrava quasi commossa.

E Rick aveva appena pronunciato una frase!

"Oh ma questa canzone la conosco... E' 'Il giardini di Marzo' di Lucio Battisti! Oh, continua tesoro! Già mi piace questa rivisitazione!"

Rick invece osservava sua figlia e la sua fidanzata in cagnesco, facendole intendere che dopo avrebbero fatto i conti.

"Sì, continuo... uhm... Al ventuno del mese i miei libri erano già... finiti! Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti... il più bello era turchese con i fiori tutti appassiti... Che anno è... Che giorno è... "

"Se non lo sai tu, papà, che anno è..." sussurrava Alexis a Kate, tra una risata e l'altra.

Martha diede un colpetto sulla gamba della nipote per farla stare attenta.

"E' forse questo il tempo di iniziare a vendere gelati? I miei libri, come vedi, non vendono più..."

"Povero, Castle..." Kate faceva la faccia dispiaciuta ma sotto sotto, si vedeva che aveva le lacrime agli occhi, al che Martha se ne accorse e la prese come un segno di immedesimazione.

"Oh cara, ti stai commuovendo? Questa canzone ha fatto la storia della musica! Come potrebbe essere altrimenti? E tu, Richard, continua che mi sto appassionando!"

"E ho nel portafoglio... in fondo al portafoglio tasche bucate... a causa dei tarli..."

Alexis stava piangendo dal ridere, tanto che le faceva male la pancia. Martha sinceramente preoccupata, convinse la nipote a distendersi sul letto per riposare.

"No, nonna, io voglio restare! Mi piace sentire papà che improvvisa!"

Grandissima bugia. E Rick lo sapeva benissimo.

Maledette donne.

Lo sapeva che avrebbe dovuto accettare la serata tra uomini con Javi e Kevin. Perché si era lasciato convincere a restare a casa, perché?

Ma ormai era inutile piangere sul latte versato. Ormai sarebbe andato fino in fondo.Perché è così che si comporta un uomo, giusto Rick Castle?

"E poi ancora, ancora soldi e gelati per te..."

"Ma non ha senso! Se è senza soldi, come fa ad avere i gelati... nel portafogli?!" la domanda di Kate sembrava lecita.

Alexis si buttò per terra a ridere, tenendosi la pancia.

Rick sbuffò infastidito e sciolse la posizione da poeta che aveva preso.

"Cosa avete da dire contro la mia arte?" ora si comportava da donnina offesa.

"Niente, tesoro, vai avanti." la madre lo incitava a continuare e Rick lo aveva promesso a se stesso: sarebbe arrivato fino in fondo.

Annuì e si riposizionò continuando a recitare.

"Fiumi azzurri e colline, e praterie, dove corrono dolcissime le mie pagine... il successo trova spazio intorno a me..."

"MA CHE E' LA BANCA MEDIOLANUM? E' TUTTO COSTRUITO INTORNO A TE!"

Alexis, nonostante fosse ormai completamente distesa a terra, non smetteva di ridere, finché anche Kate crollò rivelando le sue lacrime di divertimento.

"Mi dispiace, Rick, ma non ce la faccio!"

Proprio quando allo scrittore sembravano cadergli le braccia dallo sconforto, la sua musa si mise accanto a lui, imitandone la posa di profilo. Intorno alla stanza cadde il silenzio appena Kate iniziò a recitare.

"Ma il coraggio di amare... quello ancora c'è..." guardò Rick prendendogli il volto con le mani e se lo avvicinò al suo, sussurrandogli, "Always."

Quando i due volti furono abbastanza vicini da sfiorarsi i rispettivi nasi, si scambiarono un tenero bacio davanti a mamma Martha e figlia Alexis.

In sottofondo, sentirono dei singhiozzi. Martha Rodgers stava piangendo. Di gioia.

"Nonna?" Alexis bussò al braccio di sua nonna per assicurarsi che stesse bene, poi la donna alzò lo sguardo.

"Non sono mai stata così felice!" corse ad abbracciare suo figlio e Kate, stritolando per bene quest'ultima.

"Sono felice, sono felice!"

"A-anche io M-martha!" disse Kate a mezz'aria.

Martha si accorse che effettivamente stava stritolando un po' troppo la povera ragazza, così decise che era il turno di suo figlio. Gli pizzicò le guancie dopo averlo stretto per bene tra le sue braccia.

"E tu, quando ti decidi a sposare questa ragazza?"

La domanda lasciò spiazzati i due, che certamente non si sarebbero aspettati che un'improvvisazione del genere diventasse una cosa seria...

"Adesso che quest'avventura, sta diventando una cosa seriaaa..."

Martha canticchiava un altro famoso motivetto in lontananza, mentre Alexis riprese a ridere a crepapelle, Rick decise di smettere di ascoltare musica italiana, e Kate, ancora imbarazzata per l'intera situazione appena creata, preferì di gran lunga darsi al karaoke piuttosto che alla recitazione.

 

 

Fine??

 

 

 

 

Angoletto dell'autrice (poco) sana di mente:

In questo caso il 'poco' fa davvero testo.

Ringrazio rebeccam1 per l'incipit che mi ha dato e che mi ha ispirato a scrivere questa storia.

E' bastata la frase "Il carretto passava e Rick gridava 'gelati'!" per scatenare questa pazzia...

Questa storia senza senso.

Non vi preoccupate, purtroppo Alexis non è morta per soffocamento di riso compulso.

Rick si è dato al blues, e Kate ha aperto un karaoke al 12esimo.

Detto ciò, buona serata e buona notte! :p

D.

   
 
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