Mirror.
Kibum lo ha sempre sostenuto, e in un certo senso continua a sostenerlo ancora adesso che le ragazze sono davvero bruttine, mentre si truccano. Fanno delle espressioni strane e perdono ogni tipo di femminilità davanti quegli specchi, poveri spettatori silenziosi di quei piccoli orrori. Ne è convinto, lui, che di solito mette in dubbio anche se stesso – soprattutto se stesso. Sì che ne è convinto. E allora perché, per l’ennesima volta, non riesce a sostenere con decisione i suoi pensieri? Ma non è mica colpa sua se c’è sempre qualcosa o qualcuno pronto a frantumare i castelli dei suoi pensieri. «Mentre si truccano, le ragazze sono bruttine.» Perché lei non lo è? Perché riesce a trovarla incantevole anche mentre compie quei gesti che, eseguiti dalle altre, gli sono sempre parsi disarmonici e forse anche un po’ disgustosi? Perché è graziosa e tu ne sei cotto, Kibum, è semplice. La osserva mentre stende con cura l’eyeliner sulle palpebre lisce e leggermente colorate con dell’ombretto chiaro, che serve solo ad illuminare ancor di più il suo viso solare. Disegna con cura linee precise, attenta a non far sbavare manco mezzo centimetro di quel composto liquido e scuro. Svolge lo stesso lavoro per entrambi gli occhi, e poi li apre per bene, guardandosi con attenzione. Non è la sola a guardarsi, perché anche Kibum sta esaminando con attenzione maniacale ogni singolo centimetro della sua pelle liscia e nivea. La stessa pelle che vorrebbe accarezzare ogni momento della giornata, la stessa che lo incanta ogni giorno, e forse lo rende un po’ geloso, poiché vorrebbe averla tutta per sé, senza condividerla col mondo. Ripone con cura l’eyeliner dentro una trousse a pois, dalla quale tira fuori un contenitore scuro, a forma di cilindro appiattito ed un lucidalabbra, di cui ancora non conosce il colore. Apre il contenitore scuro, e tira fuori una spugnetta bianca, che intinge lì dentro un paio di volte, per poi passarla sulle gote pallide e morbide. Ed eccole, che nel giro di pochi secondi, sono diventate rosee e riescono a dare l’impressione di essere ancora più soffici e gradevoli al tocco. Ha voglia di irrompere in quel bagno, allungare la mano e accarezzarla, perché ne è certo – almeno di questo è estremamente convinto –, quelle gote gli sembrano delle rose appena sbocciate. «Sono bruttine, fanno delle smorfie orribili mentre si truccano.» Lei no. Il suo volto è sereno, serio, concentrato sul lavoro. Come un artista che completa la propria opera, lei porta a termine il suo elaborato mettendo da parte il phard, e prendendo fra le mani affusolate il lip gloss rosa chiaro, che passa con cura sulle labbra semicarnose, regalando loro più volume, rendendole più bramose. Perché Kibum è estremamente convinto di volerle baciare, di baciarle fino a farle impastare con le proprie, fino a farle diventare proprie. Si allontana, e si finge indifferente quando la vede uscire da lì. «Sono pronta! Scusa se ti ho fatto aspettare.» «N-no, tranquilla.» La guarda e le si specchia dentro. La guarda e la lascia riflettersi al suo interno. Sei bellissima, vorrei baciarti, vorrebbe dirle, ma non lo fa. Si limita a scrutarla attentamente senza proferire una parola, proprio come quello specchio è solito fare, proprio come l’Amore è solito iniziare. Angolo autrice: credo sia la prima volta che scrivo delle note, e mi sento un po’ emozionata, ahahah! E’ una piccola one shot che dedico ad una persona davvero molto speciale per me, quella che a volte sono solita definire ‘la mia gemella lontana’. Non sono, né sarò mai brava come lei a scrivere, però volevo farle questo piccolo regalo, un po’ perché lei e Kibum sono due personaggi che shippo selvaggiamente, sebbene sia una coppia het, e un po’ perché è tutto quel che posso fare dopo tutto il supporto che mi dà ogni giorno, ogni volta che qualcuno comincia a schernirmi. Ti voglio bene, tanto tanto, Vero. ~ |