Non c’è notte peggiore di quella senza stelle
Di quella insonne, fremente, preoccupata
Non c’è notte peggiore di quella che brama l’alba
Di quella colma di perché, di come, di quando
Non c’è notte peggiore di quella silenziosa
Di quella in cui il gelo del pianto rimane rosso sul tuo viso
Fino al giorno che metterà una maschera a questa notte
Voltando pagine, scrivendo righe, costruendo muri
Sui quali non dormire ancora per un’altra notte.