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Autore: Shamshir    19/04/2013    1 recensioni
"Ricordò i suoi primi galà, dove i genitori si dilettavano in romantiche danze che allietavano i suoi occhi. Anche da piccolo trovava queste feste noiose, ma la visione di sua madre in un vaporoso abito - pervinca, lilla, a volte rosso - che volteggiava nella sala tra le braccia di suo padre - elegante, deciso, composto - lo rasserenava."
Ps. forse un pizzico di OOC, ai posteri l'ardua sentenza.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Presente Piccolo Spoiler Sulla Season 3!



- Noia.
- Avanti Sherlock, è la tua festa!
- Non volevo una festa. Volevo solo stare a casa e lavorare a un caso. L'ultimo si è rivelato davvero sotto le aspettative, quattro patch, decisamente non uno da sei come auspicato.
- Arriverano altri casi degni di nota, per il momento goditi la serata. Hai salvato la Regina, sai quante persone vorrebbero essere al tuo posto?
- Abbiamo salvato la Regina John, non io. Noi.
- Va bene. Quindi ci tocca stare qui con un sorriso in volto ed essere gentili con le persone che ci ringraziano per il nostro operato. Non appena saremo a casa, ti prometto che ti preparerò una tazza di tea. L'English Breakfast, contento?
- Potrò avere anche i biscotti al cioccolato?
- Potrai avere anche quelli.
 
Noia. Le persone presenti non avevano nulla di interessante. Dedurle era quasi inutile.
C'erano uomini dai capelli tinti e restii a prendere l'ennesimo antipasto - amanti più giovani e più esigenti fisicamente - che facevano le solite conversazioni politiche ed economiche.
Le donne, mogli o aspiranti tali, civettavano in gruppo sugli ultimi acquisti o sull'ultimo libro letto. Ostentatrici di chiome troppo bionde o troppo rosse - lignaggio non troppo nobile, decisamente speranzose di avanzamento - che si dilettavano nello stabilire su cosa fosse meglio tra un vampiro e uno zombie. A quanto pare i maghi non erano più di moda.
 
Sherlock sbuffò, il calice di champagne - intoccato - che teneva in mano da mezzora circa, ormai era tiepido. L'unica consolazione veniva dalla musica da sala che allietava gli ospiti.
Eppure questa nobiltà stava ferma, ignorando i vari valzer e slowfox che si diffondevano per nell'ambiente.
A quanto pare l'etichetta aveva subito un drastico cambiamento e la gente spendeva inutilmente soldi in libri dalla dubbia qualità piuttosto che in istruttori di danza.
 
Entrò nel suo Mind Palace, dove i suoi ricordi infantili giacevano dietro una porta azzurra. 
Ricordò i suoi primi galà, dove i genitori si dilettavano in romantiche danze che allietavano i suoi occhi. Anche da piccolo trovava queste feste noiose, ma la visione di sua madre in un vaporoso abito - pervinca, lilla, a volte rosso - che volteggiava nella sala tra le braccia di suo padre - elegante, deciso, composto - lo rasserenava.
L'amore tra i suoi genitori era decisamente qualcosa di non noioso.
Guardò John, che scambiava qualche parola con suo fratello - sempre tra i piedi, maledizione.
Forse non era una buona idea, probabilmente avrebbe ricevuto uno sguardo assassino, ma era una esperienza che voleva assolutamente testare.
Si avvicinò al dottore e gli poggiò una mano sulla spalla, esercitando una lieve pressione per fargli capire di volergli parlare in privato.
John si scusò con Mycroft e lo seguì poco lontano.
- Che succede?
Sherlock tentennò, ma il dubbio svanì in pochi istanti.
- Ti va di ballare?
- Prego?
John lo guardava con stupore, probabilmente sia per la proposta che per l'idea di uno Sherlock amante della danza.
- Ballare John, mettersi in coppia e muovere in sintonia una serie di passi al ritmo della musica. Basta come definizione? - un altro sbuffo.
- Tu mi stai chiedendo di ballare un valzer? - puntualizzò il dottore gesticolando con la mano come a volerlo indicare.
- Per l'esattezza queste sono le ultime battute di uno slowfox, sono certo che il valzer venga subito dopo, a meno che i musicisti non vogliano osare un tango, cosa di cui dubito fortemente visto l'età media.
John non sapeva cosa rispondere. Ok, erano una coppia. Amava Sherlock, ma era il caso di sbandierarlo alla corte della Regina d'Inghilterra?
- Non credi che sia il caso di evitare? Sai, la gente potrebbe parlare...
- John, la gente già parla. Cosa credi, che qualcuno in questa sala non abbia visto quella foto sulla prima pagina del Times?
John torturò mestamente il suo labbro inferiore. Non si vergognava di quel gesto. In fondo è stato grazie a quel bacio, fotografato a loro insaputa subito dopo l'incendio, che aveva capito i suoi reali sentimenti. Rivedere Sherlock dopo un anno e rischiare di morire per non vederlo più era stato troppo. 
Poteva essere arrabbiato, tradito per l'esattezza, ma non appena aveva afferrato la sua mano ed era uscito dalla pira in fiamme, non aveva potuto fare a meno di perdonarlo e, come la foto dimostrava, baciarlo.
Guardò il volto del suo compagno, le piccole rughe tra le sopracciglia indicavano che non avrebbe atteso ancora molto prima di propinare una delle sue battute pungenti.
Per l'appunto.
- Lascia stare, era una richiesta che sicuramente non avresti approvato, non sia mai che John Tre-Continenti Watson venga collegato sentimentalmente al sott.. - una mano gli si posò sulle labbra prima che potesse completare la frase.
Le dita sostarono più del dovuto, soffermandosi in una tenera carezza.
- Non so ballare il valzer, nessuno me lo ha mai insegnato.
Sherlock lo guardò ammirato, distendendo le labbra, ancora accarezzate dalla mano del dottore, in un lieve sorriso.
Fece scivolare il braccio destro sotto la spalla del suo compagno, avvicinandolo a sè e facendo combaciare i bacini - piegando lievemente le ginocchia come la tecnica insegna, erano perfettamente allineati.
Con la mano libera prese quella di John, sulla quale depositò un casto bacio e la portò in posizione.
- Non ti preoccupare, il passo base andrà benissimo.
E, magicamente o casualmente - grazie a un gesto di Mycroft- il valzer iniziò.
   
 
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