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Autore: DarkRose86    08/11/2007    8 recensioni
< Ti amo, ti amo, ti amo... >
canticchia il predatore, girando intorno alla sua preda.

.RoyEd.
Dedicata a Setsuka.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La solita ispirazione delle due di notte... dell'una e mezza per l'esattezza; ho impiegato circa 40 minuti per la scrittura di questa songfic molto particolare, scritta sulle note della splendida canzone degli HIM, vale a dire " Pretending "; dopo una giornatina non delle migliori ( mi sono letteralmente distrutta entrambe le ginocchia ç_ç ), mi ci voleva un bello sfogo; e io, beh... mi sfogo così. X°D
Questa fanfiction è dedicata con tutto il cuore,
a Setsuka.
Voglio che sappia che le sono vicina, e lo sarò sempre, nel momento del bisogno, o semplicemente per una chiacchierata,
voglio che capisca quanto le voglio bene, e quanto amo leggere ciò che scrive; ti voglio bene tesoro, e questa storia la dedico a te. ^_^
Forse non è proprio un granchè ( in fondo, non sono molto brava quando si tratta di parlare di questo pairing ), ma è scritta col cuore. ^^
Spero che ti piacerà, e che piacerà a tutti coloro che la leggeranno ( ma si accettano anche commenti negativi, ovvio, sono sempre stimoli a migliorare. ^^ )
Buona lettura.


Dedicata a Setsuka

Pretending


< Ti amo, ti amo, ti amo... >
canticchia  il predatore, girando intorno alla sua preda, lo guarda dall'alto in basso e sorride,
beandosi della sua espressione che pare annoiata, ma che racchiude in sè, ai suoi occhi,
una dolcezza indescrivibile.
< E io ti odio, ti odio, ti odio. >
lo prende in giro l'altro, sprezzante del pericolo, ghigna irritato,
mentre il suo interlocutore si ferma un attimo, si specchia nei suoi occhi dorati,
e poi prende la parola, di nuovo:
< L'amore è una fiamma che non può essere spenta,
e noi siamo le sue prede disponibili, tesoro mio;
non siamo gli unici colpevoli. >

Love is a flame that can't be tamed,
and though we are its willing prey, my Darling;
we are not the ones to blame.

Emblematico, oggi, il signor Mustang; parla d'amore,
di fiamme e colpevolezza.
E' difficile, sentirlo parlare così.
< Parli di amore? Come puoi chiamare amore, il sentimento che ci lega? >
chiede il più giovane, per il gusto di vedere il suo volto oscurarsi,
privarsi di quel dannato sorrisino, così maledettamente irritante; solo per questo.
Lui lo ama; Edward lo ama, e per questo si sente colpevole.
Chi altri dovrebbe esserlo, se non proprio loro due?
Caduti l'uno nella trappola tesa dall'altro,
persi nel labirinto della tentazione, schiavi di un amore di quelli che ti lacerano l'anima,
lasciano ardere il cuore e il corpo di peccatore finchè non esaurisci le forze per opporti,
e ti abbandoni al sensuale abbraccio di un sogno proibito, che vorresti non finisse mai.
< E non chiamarmi tesoro, mi da fastidio, e lo sai. >
< Io invece sono sicuro che la cosa ti fa piacere. >
sorride il colonnello, passando una mano fra i biondi capelli della vittima designata;
stasera, riverserà su di lui la sua passione, e lo farà all'infinito, affinchè l'agnello non si senta trascurato.
" Che strana metafora " pensa Roy, quando s'immagina come lupo affamato,
non di carne, ma di baci e carezze.
< E come fai a dirlo? >
< Io so tutto di te, fidati. >
Sicuro di sè, come al solito; come piace a Ed, anche se quest'ultimo non l'ammetterà mai.
Il biondo si rotola sul letto sbuffando,
e l'altro ride ancora,
per poi rifarsi serio:
<   Fiducia è una parola che tutti gli amanti conoscono,
la gloriosa arte delle anime macchiate, tesoro mio;
non siamo gli unici colpevoli. >

Trust is a word all lovers know,
the glorious art of staining souls, my Darling;
we are not the ones to blame.

" Fiducia... " pensa Edward; e si chiede se veramente sia il caso di fidarsi di quell'individuo.
A suo parere,
non sarebbe impossibile passare la notte con lui,
e trovarlo la sera dopo a farsela con qualcun altro; ma nonostante tema tale pensiero,
lui lo ama. Troppo.
< Anime macchiate? > chiede incuriosito, cercando inutilmente di afferrare il significato delle parole del suo Taisa,
ma è troppo teso per riuscirci, troppo preso dal suo sguardo penetrante, per rimanere lucido.
< Le nostre, tesoro. > afferma Roy, posandosi una mano sul petto, all'altezza del cuore;
colpevole è esso stesso,
per averli fatti innamorare l'uno dell'altro.
Colpevole è la debolezza della carne,
causa di una tempesta di sensi che ha lasciato vivo il suo ricordo, nelle loro anime e nei loro cuori.
La tempesta,
si riabbatterà su di loro,
e loro,
a dispetto della sua pericolosità,
ne saranno felici.
Il colonnello si china sul giovane e ruba un bacio dalle sue labbra,
Dio solo sa quanto agognato, tanto bramato;
Edward si scosta un poco,
e porta la mano alla bocca,
sorpreso; è stranamente gentile Mustang, questa sera.
E, soprattutto, particolarmente loquace:
< Più abbiamo più vogliamo,
e più questo ferisce i nostri cuori, piccolo mio;
finisce sempre in lacrime. >

The more we have the more we want,
and the more it hurts our hearts, my Baby;
it always ends up in tears.

< Piccolo? A chi hai detto PICCOLO?! >
grida Edward all'udire quella parola,
che tanto odia sentirsi rivolgere;
e Roy ride, come al solito, alla reazione del giovane Elric.
Le sue parole tradiscono le sue intenzioni, e questo il colonnello lo sa bene;
lui vuole Edward, lo desidera ardentemente come mai ha desiderato un'altra persona, in tutta la sua vita.
Ma sa che Ed piangerà ancora,
quando dovranno sciogliersi dal loro abbraccio;
quando i raggi del sole a narrare un'alba distruttrice di sogni già infranti, filtreranno prepotentemente dalla finestra,
svegliandoli ancora,
per l'ennesima volta.
Lui non vorrebbe,
vedere lacrime solcare il suo volto;
perchè le lacrime di Edward, sono anche le sue.

Allora continuiamo a pretendere,
il nostro paradiso può aspettare.
Continuiamo a pretendere, e così che va bene.
Allora continuiamo a pretendere,
sarà la fine del nostro bramare.
Continuiamo a pretendere, è così che va bene.

So keep on pretending,

our heaven is worth the waiting.
Keep on pretending, it's alright.
So keep on pretending,
it will be the end of our craving.
Keep on pretending,
it's alright.

All'unisono i loro pensieri si sfiorano, i loro corpi s'infiammano,
pretendono amore, pretendono carezze e parole mai pronunciate,
desiderano,
bramano,
peccano inesorabilmente;
il loro giardino dell'Eden,
costruito nei sogni felici,
non può ospitarli ancora.

< Roy, ti desidero... >
< Anch'io, Edward... >
Un abbraccio, un bacio e una passione irrefrenabile,
è parte di loro,
è il loro ritratto.

 < Edward... >
< Che c'è, Roy? >
< Quando i dubbi scompaiono il gioco inizia,
il gioco che noi non vinceremo mai, bambino mio;
finisce sempre in lacrime. >

When doubts arise the game begins,
the one we will never win, my Baby;
it always ends up in tears.

< Non sono un bambino, razza di stupido! >
protesta il più giovane, offeso e confuso,
dalle parole di Roy; cos'ha, questa sera?
E' in vena di sentimentalismi e filosofia,
non è da lui.
< Di quale gioco stai parlando? >
chiede poi,
sperando in una risposta;
lo sguardo del moro è dritto davanti a sè, al soffitto,
mentre con la mano sinistra cerca quella di Edward,
sfiorandola piano.
< Il nostro, mio caro; siamo in pericolo, la nostra passione, prima o poi, ci distruggerà completamente. >
Edward lo sa; ma lo ama, nonostante tutto.
< Uffa, stasera sei strano! >
sbuffa, voltandosi dall'altra parte.
< Vieni qui… >
lo abbraccia,
baciandolo sul collo.
E, con tale semplice gesto, ricominciano le danze.

Allora continuiamo a pretendere,
il nostro paradiso può aspettare.
Continuiamo a pretendere, e così che va bene.
Allora continuiamo a pretendere,
sarà la fine del nostro bramare.
Continuiamo a pretendere, è così che va bene.

So keep on pretending,

our heaven is worth the waiting.
Keep on pretending, it's alright.
So keep on pretending,
it will be the end of our craving.
Keep on pretending,
it's alright.

Una nuova passione,
riaccesasi con un semplice bacio;
quali magie è in grado di compiere,
un così piccolo gesto d'amore.
< Ti pretendo, Edward. >
< E io mi dono a te, Roy; fino alla fine dei tempi. Fino a quando vorrai. >
< Sai a cosa vai incontro, non è così? Potresti non uscire mai più, dal mio labirinto. >
< Io non voglio uscirne, infatti; voglio essere tuo, e tuo per sempre. >

< Sei il benvenuto, piccolo Edward. >
  
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