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Autore: BrianHexa    19/04/2013    2 recensioni
Solitudine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solitudine.
Sei solo.
Lo sapevi, ovviamente, la solitudine è una costante della tua specie. Una normale fase della crescita.
Una parola che ha una connotazione negativa, ma che suona dolce alle tue orecchie.
In fondo tu l’hai sempre voluta, la solitudine. Invece, tutto quello che hai ottenuto è stato essere imprigionato in un’illusione di essa, un isolamento forzato con lei.
Tu la odi, lei, tua sorella.
È debole, rammollita, non riesce a cavarsela da sola. La odi. Non vuoi avere nulla da spartire con un rifiuto del genere. E infatti sei stato tu a darci un taglio, con le tue mani. Dolce, dolce morte.
E ora sei solo. Come avevi sempre desiderato.
Del resto non ti importa nulla.
Senti il dolore alla gamba, percepisci il sangue che fluisce dalla ferita, gocciolando sul terreno. Ma non ti importa.
Senti il buco nel tuo sorriso, e il sapore del sangue. Del tuo sangue. Della tua carne. Ma non ti importa.
Senti l’asfissiante calore di quell’immensa stella, rosso cremisi, che ricopre l’orizzonte ed è il tuo cielo. Ma non ti importa.
Tutto quello che ti importa è il suono della tua solitudine. Silenzio? No. La solitudine la associ al sordo rombo della voragine che si è aperta poco sopra di te.
Una voragine nera, profonda, che sta risucchiando tutto ciò che hai attorno.
E allora ti siedi, sorridendo, e chiudi gli occhi.
Dentro quella voragine c’è un nuovo mondo, un nuovo universo.
E sarà tuo.
Tutto tuo.
Tuo, tuo, tuo.
Sarà il tuo parco giochi.
  
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