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Autore: Julia_Phantomhive    19/04/2013    7 recensioni
Oz e Alice sono soli in una stanza d'albergo: la ragazza interrompe il riposo del biondino, il quale chiede spiegazione e come risposta riceve delle scuse.
Perché Alice si sta scusando? E Oz capirà i sentimenti di Alice?
Soli, innamorati e non dichiarati, cosa mai potrà succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice, Oz Vessalius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non importa. Fallo e basta.

 
« Oz. »
Alice mi svegliò dal mio dormiveglia, fu tutta piangente quando aprii gli occhi e riconobbi il suo viso: quelle fossette che le venivano ogni volta che si sfogava e quegli occhi da coniglio che avrebbero fatto piangere chiunque.
Mi addormentai sul divano, poiché Alice si arraffò il letto della camera dell'hotel.
Portai il busto eretto e chiesi ad Alice cosa la angosciava e lei rispose convinta che non c'era niente, ma che si era solo pentita. Avvicinandomi cautamente, la invitai a sedersi accanto a me e lei accettò.
« Di che cosa ti penti, Alice? »
« Oz. » Cominciò a ripetere il mio nome, come se si stesse trattenendo a dirmi qualcosa, non volli incoraggiarla, le sarei sembrato curioso e se lei avesse voluto dirmelo ci sarebbe riuscita in quel momento. « Mi dispiace. »
Non capii e rimasi in silenzio, aspettando che continuasse.
« Penso che non avrei dovuto comportarmi così. »
Ora ero molto più confuso e chiesi spiegazione:
« Non so di cosa tu stia parlando. Non arrabbiarti, per favore, sai che mi hai svegliato di notte fonda. »
« E' di questo, Oz, che ti vorrei parlare. »
« Cioè? Spiegati meglio, Alice. »
Si fece piccola piccola, si strinse le spalle e mi guardò con tale imbarazzo da riuscire a vedere il panico nel suo volto; nel suo insieme, era molto dolce e tenera, ma non avevo il coraggio di rivelare i miei pensieri in questo momento, Alice si stava impegnando con tutta se stessa e apprezzai lo sforzo.
« Il mio comportamento nei tuoi confronti. Sono rude e prepotente con te e mi dispiace. »
Provai a interromperla, però i suoi occhi divennero decisi a non farmi parlare.
« Non posso dirti che possa cambiare, però mi sentirei meglio se tu ne fossi a conoscenza di questa cosa. »
Scossi la testa e le appoggiai una mano sulla sua guancia, stava per piangere e non volevo che si trattenesse: ero pronto ad asciugarle le lacrime che le stavano per rigare il suo bel visetto.
« Non me la sono mai presa quando ti comportavi così, Alice. Ti conosco e il tuo atteggiamento è quello che è, non ti ho mai chiesto di cambiare per me; anzi non dovresti proprio farlo. Alice è Alice, ricordi? »
La volli abbracciare e avanzai una mano su di lei, la appoggiai sulla sua spalla e non rifiutò il contatto: significava che anche lei voleva che la toccassi e confortassi.
« Oz. »
« Alice, vieni qui. Fa un po' freddo e se ti avvicini, ci riscalderemo a vicenda. »
Non fiatò, si rammigotolò come un gatto e con una coperta coprii entrambi. La testa si accasciò sulla mia spalla e continuai il discorso: « Alice, perché queste scuse improvvise? »
« Non so. »
Sospirai, era una ragazzina, ma molto sincera.
Mi venne l'impulso di stringerla molto più forte e di baciarla, però la repressi ed ebbi il coraggio di chiederle il permesso; preferivo un "no" sincero che un pugno sonoro. Anche se era il momento perfetto per superare quella soglia.
« Alice. »
« Che cosa vuoi? »
« Posso baciarti, Alice? »
« Aspettavo che me lo chiedessi da tanto tempo. Perché ci hai messo tanto? »
« Me ne sono reso conto poco tempo fa. »
« Non importa. Fallo e basta. »
Rialzò la testa e rimase immobile, aspettando che le mie labbra premessero sulle sue.
Morbide e setose, dolci e sensuali. Le sue labbra si schiusero e non potei fermarmi a coinvolgere la mia lingua; d'altra parte lei non smise, volle danzare con me.
Quando non avemmo più fiato, ci distaccammo, Alice tenne ancora chiusi gli occhi, quando invece volevo rivedere il colore più raro in natura, seducente che ti cattura.
« Apri gli occhi, Alice. »
« Oz. »
Li riaprì lentamente come se avesse paura che appena riaperti, si sarebbe rotto l'incantesimo, si interrompesse quel sogno irrealizzabile, ma non era così.
Feci un piccolo sorriso, lei ricambiò timida.
« Oz. Ogni volta che vorrai fare di nuovo una cosa simile, non mi arrabbierò. »
M’incalzò all'improvviso. Mi stupii, stava suggerendo forse che mi potevo prendere più libertà con lei?
Conoscendola, è il suo modo per scusarsi, nuovamente.
La mia espressione si addolcì e la reazione di Alice ne era la prova: perse le staffe e si rialzò di colpo, ritornandosene a letto. Vidi le luci della camera spegnersi. Dissi tra me e me ironico:
« Non è per nulla cambiata. »
Mi misi di nuovo comodo e mi lasciai abbandonare dal pensiero che entrambi avevamo fatto un passo avanti. 

Nota d'Autrice
Vi dico solo grazie per aver letto e spero che vi sia piaciuta.
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive
  
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