Scintille
azzurre uscirono dalle dita di Magnus mentre avanzava
di un passo in modo minaccioso.
<<
Te lo ripeto per l’ultima volta. Chi sei? >>
La ragazza incrociò le braccia e sollevò un
sopracciglio.
<<
Sei forse sordo? >>
<<
Io non ho sorelle >> ripeté facendo un altro
passo.
<<
E la magia non esiste >> controbatté lei, poi
sciolse le braccia ed infilò le mani nelle tasche dei jeans.
<<
Non mi aspettavo una festa di benvenuto, certo, ma
mi stai addirittura minacciando? – sospirò
– Lascia perdere. E’ stato un
piacere fare la tua conoscenza Alexander – si rivolse al
fratello facendo un
cenno col capo in segno di saluto – Magnus >>
si rimise gli occhiali da
sole e se ne andò, ma non prima di aver lasciato un
foglietto di carta sul
tavolino vicino all’ingresso.
Megan
passeggiò ancora un po’ sotto il sole godendosi la
vita
dei mondani ignari di tutto ciò che li circondava.
Vide una bambina
di circa quattro anni mano nella mano con la
madre. Rideva ed i capelli biondi le splendevano come oro. La
pizzicò qualcosa
dentro. Delusione? Rabbia? Invidia?
Lei non avrebbe
potuto avere figli.
Perché si sa che gli stregoni sono sterili, tutti. Come i
muli. Incroci che non
possono procreare.
Sei a New
York ragazza mia, cosa puoi fare in pieno giorno? Pensò
camminando
senza meta, baciata dal sole che faceva rispendere i suoi capelli con
mille
riflessi color cioccolato e rame.
Meg avrebbe
voluto dare a Magnus la brutta notizia di
persona. Le brutte notizie ad essere onesta.
<<
Lui non vuole
avere a che fare nè con me nè con voi.
>> Le aveva detto il padre.
<<
Ma padre, perché
parlava con Andrew e non dovrebbe farlo con me? >>
aveva chiesto lei
ingenuamente.
<<Perché ci odia
>> Le
persone normali vivono
in famiglia e Magnus era tutto ciò che le era rimasto oltre
il padre, abitante
degli inferi e quindi non facilmente reperibile.
Alzò
gli occhi al cielo dopo aver comprato qualcosa per la
cena e, visto che il crepuscolo si avvicinava, decise di tornare a
casa.
<<
Secondo me sei stato troppo duro con quella ragazza
Magnus >> disse Alec tamponandosi i capelli con un
asciugamano bianco mentre
lo raggiungeva in cucina.
<<
E’ una bugiarda. Io non ho sorelle. >> Alec
guardò
il suo ragazzo, delle scintille azzurre e verdi gli volavano intorno al
capo.
<<
Hai almeno visto cos’è quel foglietto?
>>
<<
Un indirizzo >> disse lo stregone facendo
svolazzare il pezzo di carta fino a lui.
<<
Non è molto lontano da qui >>
osservò
analizzandolo
<<
Cosa ti fa pensare che andrò lì Alexander?
>>
Lo Shadowhunter si avvicinò allo stregone e gli
accarezzò il viso chinandosi su
di lui, sfiorargli le labbra con le proprie.
<<
Farai la cosa giusta >> Magnus lo tirò per
farlo sedere sulle sue gambe.
<<
Al momento questa mi sembra l’unica cosa giusta
>> lo baciò con passione buttando
l’asciugamano sul pavimento passandogli
la mano tra i capelli umidi.
<<
Ci andrai? >> domandò Alec sorridendo.
<<
Sei un maledetto testardo, uccellino >>
<<
Uccellino? >> il tono scettico del ragazzo
fece ridere Magnus.
<<
Ci sto provando >>
<<
Prova ancora >> Risero insieme.
<<
Un altro nomignolo sprecato >>
<<
Così sembra >>
Ok fanciulle e fanciulli. E' la prima ff su Shadowhunters e so di non saper scrivere, ma avevo quest'idea in mente e boh.. ho pensato di metterla tanto per scrivere qualcosa di diverso. A presto e mi raccomando. Ditemi se fa troppo schifo per continuare.