La guerra aveva lasciato traumi a tutti,e al Campo Mezzosangue i semidei cercavano di ricomincia
re a vivere e lasciarsi tutti i fatti accaduti pochi mesi prima alle spalle,come fossero brutti
ricordi.
Ma infondo tutti sapevano che non avrebbero mai dimenticato gli amici caduti,le ferite e le
cicatrici avrebbero segnato per sempre i loro corpi e i loro cuori.
Percy questo lo sapeva,e non stava male per il fatto che lui non avrebbe mai dimenticato,o perchè
gli incubi lo perseguitavano sin dalla fine della guerra,ma perchè Annabeth,la SUA Annabeth non
riusciva a riprendersi,non riusciva a dimenticare ciò che era successo,ma soprattutto ciò che
Luke le aveva fatto
.
.
Quasi tutte le notti,si svegliava nel panico e piangeva disperata,allora Malcom,un suo ftatel
lastro della cabina di Atena,andava a chiamare Percy e lui la calmava,a volte portandola anche
a fare una passeggiata in spiaggia.
Quella notte era una delle tante.
Nella cabina di Poseidone,Percy dormiva profondamente,quando sentì bussare alla porta.
Andò ad aprire e trovò un Malcom trafelato ed in pigiama che ansimava appoggiato allo stipite-
I due ragazzi si fissarono negli occhi Non ci fu bisogno di parlare.
Nello sguarod del figlio di Atena c'era una profonda tristezza e un pizzico di imbarazzo.
Senza persarci due volte Percy incominciò a correre verso la cabina numero sei.
Entrò nella cabina senza bussare,ormai tutti erano abituati a vederlo irrompere lì nel cuore
della notte,soprattutto dopo essere stati svegliati dai singhiozzi di Annabeth.
-Hey-disse lui con voce rassicurante,ma sentendo un vuoto dentro nel vedere il volto della ragaz
za rigato da mille lacrime.
Lei gli si buttò tra le braccia,senza curarsi degli sguardi di tutti i suoi coinquilini.
Percy la strinse a se con tutta la forza che aveva e le accarezzò i capelli sussurrandole parole
dolci nel tentativo di calmarla.
La ragazza si lasciò cullare dall'abbraccio rassicurante e caloroso dell'amico e piano piano si
calmò.
Allora le prese dolcemente la mano sciogliendo l'abbraccio,non prima di aver asciugato con un dito
le ultime lacrime sul volto di lei e la condusse fuori dalla cabina.
La portò sulla spiaggia e la fece accomodare su uno scoglio,il più alto di tutti,dal quale si
aveva una visuale magnifica del mare sottostante e della luna riflessa in esso.
Le cinse le spalle e continuò ad accarezzarle i capelli,in modo da infonderle pace e farle capi
re che lui c'era e che avrebbe fatto di tutto per renderla felice.
Nessuno dei due parlava,avevano lo entrambi lo sguardo fisso sull'orizzonte persi nei loro pen
sieri.
Fu Annabeth a rompere il silenzio,voltandosi e guardando Percy negli occhi
.
.
Lui lesse nel suo sguardo paura,dolore ed un senso di colpa, che gli fecero venire le lacrime
agli occhi.
Non sopportava di vederla così,perchè tra i due era sempre stata lei la più forte,quella che non
si arrendeva mai e che aveva una soluzione per tutto.
Senza quella Annabeth al suo fianco,il figlio di Poseidone si sentiva un perse fuor d'acqua.
-Mi dispiace-disse lei abbassando lo sguardo.-Ti chiedo scusa se sto così male,se non riesco a
dimenticarlo ed ogni notte ti disturbo perchè i miei stupidi incubi mi fanno svegliare nel panico-
Ora agli occhi di Percy la forte e orgogliosa figlia di Atena,sembrava più una bambina che era
stata beccata con le dita nella marmellata e adesso si vergognava e aveva paura di essere sgri
data.Le fece molta tenerezza vederla così indifesa.
Allora le prese il volto fra le dita e delicatamente la costrinse ad alzare lo sguardo.
Intanto una lacrima solitaria rigava la guancia della semidea e la asciugà con una carezza.
-Annabeth basta,non è colpa tua.non puoi addossarti tutta la colpa e poi stare male-le disse
con voce calma sempre accarezzandole una guancia.
Annabeth non parlò,fissò semplicemente Percy con sguardo perso,come un cucciolo bisognoso di
affetto.
Percy la strinse a se coccolandola e tenendola stretta trale sue braccia come a volerla proteg
gere da tutti i dolori e gli incubi che la perseguitavano.
-Lo so che stai male per cio che ti ha fatto,ma tu devi dimenticarlo,non lo dico per farti del
male-aggiunse vedendo nuove lacrime rigare il volto della ragazza.-Lo dico perchè voglio solo che
tu stia bene,e pensare a lui non ti fa stare bene.-concluse sempre tenendola sempre stretta a se
-Non ci riesco,non so come fare-disse lei disperata.
Percy la strinse ancora di più forte dandole un delicato bacio sulla tempia.
-Io ti aiuterò,in ogni momento,sarò sempre al tuo fianco per sorreggerti se cadrai e ti prometto
che tutto andrà bene-le sussurrò in un orecchio.
-Davvero me lo prometti ?-sussurrò lei a sua volta,con un filo di speranza nella voce.
-Davvero-disse il figlio di Poseidone guaedandola negli occhi,sciogliendo l'abbraccio.
Annabeth in quel momento capì che con Percy al suo fianco avrebbe potuto ricominciare a vivere
senza il ricordo di Luke a tormentarla.
Percy le prese il volto fra le mani e la baciò delicatamente sulle labbra.
La figlia di Atena chiuse gli occhi e si sentì finalmente di nuovo viva e felice.
-Insieme possiamo farcela-disse al ragazzo che ancora le teneva il volto fra le mani.
-Insieme-ripetè lui accarezzandole una guancia e scoccandole un bacio a fior di labbra.
Finalmente anche al Campo Mezzosangue si tornava a vivere.
ANGOLO DELL'AUTRICE
ciao ragazzi :DD
spero che questa ff vi sia piaciuta perchè ci ho messo davvero tanto a pubblicarla visto che il mio pc si impallava quindi
spero di aver fatto un buon lavoro.
se vi va recensite,così mi fate sapere che cosa ne pensate.
Grazie ancora per aver letto la mia ff
Annabeth Jackson
ANGOLO DELL'AUTRICE
ciao ragazzi :DD
spero che questa ff vi sia piaciuta perchè ci ho messo davvero tanto a pubblicarla visto che il mio pc si impallava quindi
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Grazie ancora per aver letto la mia ff
Annabeth Jackson