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Autore: Rita Perrella    21/04/2013    2 recensioni
23 MARZO 2013.
Una data piucchè indimenticabile per tutte le beliebers italiane, un sogno che diventa realtà.
UN PASS, UN SORRISO, UNA SCINTILLA.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome è Claudia, ho 16 anni e vengo da Napoli.
 
Sono una belieber da 4 anni, e finalmente, il 23 marzo realizzare il mio sogno.

- Dai mamma, ti muovi? Faremo tardi!
La mia voce risuonava nei timpani dei miei genitori, mentre li incitavo a fare presto.
Era ovvio che lo facessi, avanti... erano quattro anni,quattro lunghi, lunghissimi anni che ci speravo.
Finalmente anche io sarei stata sotto quel palco, potevo finalmente sentirmi felice vicino il mio idolo.
Vicino? Vicinissimo! Ero riuscita a mettere da parte trecentosessanta euro per il M&G e quindi, sarei riuscita ad abbracciarlo e a dirgli almeno "Thanks, I love you". 
Ero super entusiasta, e fremevo mentre guardavo i miei genitori recarsi verso l'auto
Era da ormai un'ora che stavamo in macchina, e iniziavo a spazientirmi.<''
- Quanto manca?- dissi battendo le dita sulle ginocchia.'
Mio padre mi lanciò una frecciatina.
- Siamo appena partiti, sono solo le 00.56, ti rendi conto?- disse mia madre.
00. 56 , 00.56 ... mi misi dritta sul seggiolino ed esclamai "Justin! Justin, è nato a quest'ora! ''
Mio padre non potè far altro che ridere, mentre mia madre si portò una mano alla fronte in segno di disperazione nei miei confronti.
Due ore, tre ore..
-Hei Claudia.-
- Papà siamo arrivati?- Sobbalzai.
- No, ma ho un rimedio.- mi guardòdallo specchietto.
- sarebbe?-
- ti ricordi che quando eri piccola, appena ti addormentavi arrivavamo subito? Provaci, almeno non sei stanca quando arriviamo!- sorrise.
Annuii; e mi sdraiai lungo i seggiolini, chiudendo gli occhi.
Immaginai Justin sul palco dell'Unipol, m' immaginai di essere la one less lonely girl, m'immaginai i suoi abbracci intorno al cuore. Immaginavo, senza realizzare che tra poco tempo quella figura di pixel, si sarebbe trasformata in carne ed ossa di fronte ai miei occhi lucidi.'
Passarono le ore.

'Sabato 23 marzo 2013 - ore 5.30'
 
- Claudia, pss... psss...- mia madre mi scosse con una mano.
- mh.- dissi ancora ad occhi chiusi.
-Siamo arrivati!- sussurrò.
Sobbalzai dal seggiolino felice, e iniziai a sgranchirmi le gambe.
L'albergo era davvero fantastico, pieno di luci e di gran classe, la nostra stanza era uno spettacolo.
Posai le valigie,e guardai con severità; i miei genitori. Tirai fuori dalla tasca un foglietto, e leggendolo ad alta voce, mi rivolsi ai miei :
''Allora, programma della giornata: ''
li guardai per vedere se avevo la loro attenzione, una volta accertatami di ciò; continuai:
'' ore 5.30 : arrivo in hotel ;
ore 6.00 : sistemazione delle valigie ;
ore 6.30 : colazione ;
ore 7.00 Unipol , così; fino a fine concerto.
Dopo M&G , e dopo tutti in hotel a fare nanna,chiaro? ''
Li guardai sott'occhio.
-Magari organizzassi così pure le tue giornate di studio, andiamo va- disse mia madre con sarcasmo.
Quindi, il progetto andò a gonfie vele.

Ore 7.00 : ero fuori l'Unipol. C'erano già tantissime persone, ed ebbi l'occasione di far amicizia con alcune ragazze.
L'atmosfera serale inziava a calare, Justin era arrivato all'Unipol, e tutte noi eravamo ad attenderlo sotto la pioggia.
 
''APRITECI, APRITECI PER FAVORE, VOGLIAMO VEDERE JUSTIN! ''; - continuavamo ad urlare alle guardie, ma nulla.
Improvvisamente sentii tante ragazze urlare, e vidi dei pantaloni rosa proseguire verso di noi. Alzai il viso : era Justin. WOW.
Era davvero perfetto, non ci credevo.
Venne vicino i cancelli e inizio a stringere le mani a tutte.
''Justin, Justin please! I LOVE YOU, take my hand, please! '' - continuavo ad urlare.
Vidi i suoi occhi, incrociarsi con i miei, e sprofondai nelle sue iridi color miele. Una fonte di calore, afferrò la mia mano, e la strinse forte a sè: Justin aveva preso la mia mano.
''I love you too, believe.'' - sorrise.
Morii dentro, tirai verso di me la mano guardandola. Una cerchia di ragazze si formò intorno a me quando Justin se ne andò.
- cazzo mi ha toccato, ha toccato la mia mano! Cazzo, non ci credo. Cazzo cazzo cazzo.! - inziai a piangere tra ragazze che mi abbracciavano pur senza conoscermi, ecco cosa intendo per famiglia.

Ore 20.00 , Unipol Arena.
 
Iniziammo ad entrare nell'arena vuota.
Si riempì; in pochi secondi, e la gente era davvero tanta.
Ero riuscita a stare in prima fila, non potevo crederci. Questa era una giornata surreale.
A momenti Justin sarebbe salito sul palco, ma è inutile dire che fosse un pò in ritardo. 
Improvvisamente inizio il conto alla rovescia, e allo scorrere di ogni singolo minuti, l'arena sussultava.
 
10... 9... 8...7...6...5...4...3...2...1...0!
 
Justin, eccolo mentre veniva giù con un paio di ali. Il nostro angelo.
Disse qualcosa, che non riuscii a capire, ed inizio a cantare ALL AROUND THE WORLD.
 
Come suo solito, inizio a tendere la mano ad alcune beliebers. Stava per arrivare alla mia parte, e riflettei.
Io avevo già avuto la possibilità di sfiorarlo e l'avrei avuta anche dopo il concerto, quindi, volevo e dovevo far provare quest'emozione a qualcun'altra. Tirai verso di me una ragazza della terza fila, semplicemente dicendole ''realizza il tuo sogno, stringi la sua mano!''
Appena la ragazza ebbe modo di girarsi si ritrovo Justin di fronte, e come gli dissi, gli strinse forte la mano.'
Io,ero passata in terza fila, ma non mi importava avevo fatto realizzare un sogno ad una mia sorella.'
Forse Justin l'aveva notato, tant'è; che mentre si abbassava le mani, mi guardò; e mi sorrise.
Il paradiso, il suo sorriso era questo.
 
'Who wants to be my baby?' - disse Justin sorridendo al pubblico in delirio.
 
Ecco, il momento che tutti aspettavamo, chi sarebbe stata la ollg?
 Allyson non c'era, quindi non sapevo nemmeno chi avrebbe scelto chi.
 
La canzone proseguiva al finale, mentre una ragazza dai capelli lisci, saliva sul palco.
' What's your name?'- le sorrise.
'Giorgia'- era emozionata, almeno credo.
'Giooooorgia!'- disse lui.

Il concerto giunse alla fine, con grande rammarico, ma almeno io, con grande gioia mi dirigevo verso il M&G.
C'era una grande fila, e dopo circa un ora arrivò il mio turno.
 
- Heeeeei.- disse Justin sorridendomi,e invitandomi a raggiungerlo.
- Hei Justin, i love you so much, thanks! - iniziai a piangere dalla felicità.
- Hei, hei , hei.. baby, don't cry! Smile, please. - Inizio a canticchiarmi U smile.
Sorrisi e lo abbracciai forte.
Ero una delle ultime, ed ero davvero felice.
Vidi Justin guardare Kenny, e lui annuì dopodichè; se ne andò
- Photo?- 
Annuii, ancora tra le lacrime.
Lo abbracciai forte ancora una volta, temendo di non poterlo avere mai più.
Poi, mentre me ne stavo per andare, sentii una forza trattenermi il polso. Mi voltai ed era Justin, che mi avvicinò a sè permettendogli di sussurrarmi all'orecchio.
'Aspettami nel backstage, Fredo.. go' - disse con un accento davvero strano.
Woh, mi aveva detto di aspettarlo in italiano. BEST DAY OF MY LIFE.
Andai da Fredo, che credo  sapesse qualcosa perchè; appena mi vide mi abbracciò.
Cazzus, tremavo ancora di più, stavo sognando? Con lui c'era un'nterprete.
Dopo che Fredo ebbe parlato, questa si rivolse a me.
'Ciao, ti spiego subito perchè sei qui: Justin ha notato il tuo gesto durante il concerto, hai rinunciato ad un posto in prima fila,solo per far realizzare il sogno di un'altra ragazza. E' una cosa che ti fa onore, e vorrebbe ringraziarti personalmente'
Sorrisi , mi sentivo davvero felice.
E perchè non l'ha fatto durante il M&G? - chiesi.
'Perchè c'erano altre persone,e poi diciamo che vuole dedicarti del tempo, quindi chiama i tuoi genitori e avvisa che tarderai un pò,se vuoi gli parlo io per rassicurarli.-l'nterprete tradusse.
Annuii, e chiamai subito i miei.
Come al solito non ci credettero, così lasciai che parlassero con Fredo.
Risolta la questione, mi misi ad aspettare fin quando non arrivò Justin.

(da qui in poi scriverò in italiano per agevolare il racconto, ma nota bene che l'intera conversazione in realtà si sarebbe svolta in inglese).
 
- Hei, vieni qui, fatti abbracciare!- mi esortò Justin
Mi fiondai tra le sue braccia, sentendomi al sicuro.
- Sto sognando, vero?- dissi in lacrime.
- Sono in carne ed ossa,e tu sei tra le mie braccia, credici piccola.- mi accarezzò i capelli.
Mi fece sedere. C'era silenzio e c'eravamo solo io e Justin.
- Hai un grande cuore, un grande sorriso, e ti meriti grandi cose.-
accennai per parlare, ma lui mi bloccò.
- Aspetta, fammi finire, dimmi solo qual'è il tuo nome.-
- Claudia.-
-Bene,Claudia. Il tuo è stato un gesto fantastico.E io voglio ripagarti per questo, te lo meriti. -
Si fermò a guardarmi e tirò fuori dalla tasca un foglietto giallo e iniziò a scriverci sopra.
Me lo porse, c'era un numero.
 
' *** ** *** **** - Justin Bieber'

Guardai Justin incredula.- OMG, non posso crederci.- mi portai le mani al viso.
- chiamami ogni volta che ne hai bisogno, quando sei in lacrime e quando hai bisogno semplicemente di parlare, io ci sono, ok?- mi sollevò il viso con due dita.
Annuii.
Pian piano sentii il suo respiro farsi più; pesante sulla mia pelle. Chiusi gli occhi.
Quando li riaprii mi ritrovai delle soffici labbra che premevano sulle mie. Sgranai gli occhi a quel contatto.
Non potevo crederci, avevo baciato il ragazzo che amavo.
Una cosa davvero impossibile, ero incredula , giacchè mi pizzicai più volte fin quando non mi resi conto che era la realtà.
Schiusi le labbra per permettere il passaggio della lingua di Justin sulla mia. Era come se accarezzasse la mia lingua. Era come se sentissi il suo sapore. Poi si staccò.
-Ora vai, e sii felice, ti amo.-
- Grazie Justin, ti amo anch'io.- lo abbraccia forte prima di andarmene.
- Oh...e.. Claudia.- mi fermò.
-Mh?- assunsi un aria interrogatoria.
- Ricorda: BELIEVE - sussurrò queste parole sulle mie labbra, facendomi sospirare.
Dopodichè me ne andai.


Non raccontai mai a nessuno di quell'episodio, nessuno ci avrebbe mai creduto, eppure era successo.
Da quel giorno, Justin mi mandava sms, per farmi sapere a che ora era libero per parlare, e cosìci sentivamo ogni giorno.
Ma nessuno ci avrebbe mai creduto.
  
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