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Autore: molli_    21/04/2013    3 recensioni
E Wesley in quel momento ripensò alle lentiggini della ragazza e agli occhi brillanti. Poi la guardò uscire dal tubo e sentì lo stomaco stringere.
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo-



«Chloe Paris Parker, sbrigati a fare le valige, l'aereo non aspetta! E neanche il taxi di fuori, che pretende dieci dollari in più solo per il fatto che deve aspettare!»
«Mamma, finiscila di urlare, sono qui.»
«Oh, brava tesoro, non ti avevo vista, dovresti mangiare un po' di più mingherlina come sei!»
«Si, come preferisci.. Mamma, ma devo proprio andarci da Marissa?»
«Tesoro, certo che sì! Tuo padre vuole vederti, è da Natale che non viene, quindi è il minimo! Dai su, passerai l'estate ad Huntington Beach, non dovresti essere la diciasettenne più felice su questa terra?»
«Ma io ti giuro che Sidney mi va più che bene!»
«Ne abbiamo già parlato, non voglio storie, e ora vai, susu! Divertiti, saluta tuo padre e Cara, e dì a tua sorella che a Natale deve venire lei!»
«Ciao mami, ti amo tanto!»
le due si strinsero in un abbraccio caloroso e dopo aver infilato le cuffiette dell'ipod nelle orecchie, Chloe entrò nel taxi scusandosi con il taxista per il ritardo e per i quaranta minuti seguenti sperò che quei tre mesi passassero velocemente.
Non che non le piacesse l'idea di rivedere suo padre per tre mesi o stare in California, assolutamente, ma il rapporto con la sorella non era più lo stesso da quando se erano divise e lei aveva preso a frequentare gente con i soldi figli di imprenditori, registi chi più ne ha più ne metta e Chloe sapeva che non poteva essere all'altezza di gente di quel calibro. Infondo, cos'era lei? Una diciasettenne che si alzava presto per prendere le onde migliori con ilsurf, andava a scuola e poi tornava in acqua, e se c'era allarme squalo si chiudeva in casa a leggere. 
Aveva pagato l'autista ed era corsa in aereoporto, giusto in tempo per finire il check in e correre alla velocità della luce verso il gate.
La aspettavano venti ore di lettura e di sonno profondo.
Huntington Beach, Chloe Paris Parker stava arrivando.


Era appena scesa dall'aereo e si era trovata con le gambe praticamente atrofizzate, un senso dell'orientamente e dell'orario pari a zero e con una valigia da 30 kg in mano e una tavola da surf nell'altra. Di suo padre? Neanche l'ombra. Della sua amatissima gemella? Un'ombra anche fin troppo bella e reale.
«Ehi Chloe, lo sai no che le tavole le vendono anche qui?»
«Beh, ma nessuna di loro mi porta bene come questa!»
Le sorrise dolcemente e dopo aver preso la valigia, si abbracciarono dolcemente.
«Mi sei mancata sorellina!»
«Anche tu! Come sta mamma? E a Sidney? Mi mancano tutti!»
«Mamma sta bene, sempre a lavorare, l'hanno promossa come redattrice del giornale, quindi ora la vedo ancora meno! Ti salutano tutti, Max, Alec, Sarah, dicono che a Natale devi assolutamente farti vedere!»
«Puoi dire loro che non mancherò, allora! Pronta a un'estate da sballo? Ragazzi carini? Feste? Huntington beach?»
«A me bastano delle belle onde, Mari, lo sai!»
Marissa le diede una pacca sulla spalla scherzando e insieme raggiunsero il suo vecchio pick-up nero, lasciando la tavola e la valigia dietro e salendo in auto.
«Piuttosto, come va con il tuo ragazzo? Me lo devi far conoscere!»
«Wesley, dici? Andrete sicuramente d'accordo! Vive surfando, praticamente! Ha 18 anni ed è bello da morire! »
«Immaginavo, come lo hai conosciuto?»
«Amici in comune!»
«Capisco! Beh, son felice per te!»
«Magari ti fidanzi con Drew, ilsuo migliore amico, è bello che non puoi capire, tutto muscoloso e.. beh, li conoscerai domani!»
«Domani?»
«Si, c'è una festa sulla spiaggia di inizio estate e ci saranno anche loro.»
«Mh, molto bene.»
Risero e la mora parcheggiò nel viale di una bellissima villetta di due piani sulla spiaggia. Aiutò la bionda con la valigia e la accolse in quella casa che non vedeva da ormai un anno. Chloe salì al secondo piano e lasciò nella sua nuova camera. Le pareti azzurro oceano, i mobili mogano chiaro e la sua chitarra erano rimaste nello stesso posto in cui le aveva lasciate l'estate precedente. Lasciò la tavola sul letto e prese in mano la chitarra strimpellandola: avrebbe dovuto accordarla il prima possibile.
«Papà e Cara dove sono?»
«Sono andati a far la spesa, vogliono fare bella figura stasera con un bel cenone, puoi capire!»
Marissa rise e entrò in camera sua, lasciando sistemare le sue cose alla sorella. Una volta svuotata la valigia e riempito l'armadio, indossò il costume azzurro ghiaccio che faceva risaltare gli occhi e prese la sua tavola.
«Mari, ti dispiace se vado a provare le onde?»
«Figurati, io vado in centro, qualsiasi cosa il mio numero lo hai, divertiti!»
Con la tavola in mano scese sulla spiaggia, che fortunatamente non era troppo affollata. Lo sguardo le cadde, per forza di cose, sulle onde e non poté far a meno di notare che erano bellissime. Non quanto quelle di Sidney, ma poteva farci l'abitudine.
Per quel che aveva capito erano all'incirca le due del pomeriggio, ma non ne era propriamente sicura.
Raggiunse la riva e mi guardai un po' intorno: Marissa non aveva tutti i torti, di ragazzi carini ce n'erano a bizzeffe, ma insomma: òe onde erano la cosa migliore e dopo un volo di quasi venti ore, non resisteva più. Corse in acqua salendo sulla sua tavola ed iniziò a remare, sentendosi in pace con il mondo. Avanzò di un centinaio di metri, per poi fermarsi e trovare un sacco di bei ragazzi fermi, a riposarsi, con le loro tavole. 
«Scusate ragazzi, sapete dirmi che ore sono?»
«Sono quasi le due bellezza.» rispose probabilmente il più piccolo dei tre, e Chloe rise, pensando che ci stesse provando con lei.
«Grazie» disse la ragazza con una risata appena accennata girandosi e cercando qualche ragazza con una tavola da surf «Ma qui non surfano anche delle ragazze?»
«Scherzi? Qui al massimo se lo fanno, lo fanno nel pieno del pomeriggio, per farsi vedere.»
«Che brutta storia! Vado, la prossima onda è mia!»
«Se saprai prenderla!»
«Sarò sorprendente.»
Remava velocemente per poter raggiungere il prima possibile la zona d'impatto e cavalcare l'onda, ed effettivamente nell'arco di tre minuti ci si ritrovava sopra, sentendosi libera come soltando il surf poteva renderla. 


«Ohoh, ragazzi, è entrata nel tubo, è entrata nel tubo!»
«E' incredibile.»
«Io la sposo.» scherzò Keaton
«Wes, quella ragazza è un portento!
» ribadì il concetto Drew, che stentava a credere che ci fosse una ragazza che surfasse per il piacere di farlo e non per farsi vedere.
E Wesley in quel momento ripensò alle lentiggini della ragazza e agli occhi brillanti. Poi la guardò uscire dal tubo e sentì lo stomaco stringere.



look at me noooow.
ciao bellissime, ommioddio, è la prima storia che scrivo su di loro e sono nervosa. non so il perchè. AHAHHAHAAH
vi prego di comprendermi:')
cooomunque, questo è il prologo, giusto per farvi capire in che situazione ci troviamo uu
cooomunque, lei è la ragazza che ho scelto per interpretare Chloe c: (cliccate sul nome per vederla) mentre questa è la gemellina, Marissa :D
vabbuò, non voglio rubarvi tempo, però ci terrei a qualche recensione c: 
Un bacione grande, adieeeu <3 
                                      
  
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