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Autore: Lemma    21/04/2013    1 recensioni
"Erano solo ricordi"
Già, ricordi! Quelli di una ragazza legata a Freddie.
Una ragazza la quale vita fu cambiata dal cantante, il cantante che ormai è una leggenda per tutti noi.
Una one shot con un non so che di malinconico, una storia inventata di notte, una sorta di tributo a Freddie.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Due carpe koi nuotavano pigramente in cerchio in quello specchio d’acqua scura che rifletteva la luna.
La notte era tiepida, solo ogni tanto folate di vento staccavano dei petali dal pesco vicino e li lasciavano posare sul filo dell’acqua.
Una sola goccia ruppe l’equilibrio, una lacrima.
“Perché sono stata così stupida?”
Quello di Effie fu solo un sussurro nel buio della notte e fu anche per questo che si sorprese quando qualcuno le rispose
“Tesoro, mi spiace, ma le mie carpe non sono abbastanza sagge per risponderti”
L’abbozzo di un sorrisetto comparve sul volto di lei mentre Freddie le si sedeva accanto a gambe incrociate
“Che ci fai qui? Non dovresti essere dentro a festeggiare?”
“Questo lo dovrei chiedere io a te, questo è il mio giardino”
dopo questo veloce scambio di battute gli occhi di Effie tornarono a fissare l’acqua e il silenzio tornò sovrano.
“Yin e Yang”
La mora si girò rigirò corrugando la fronte incuriosita dalle parole del cantante che in risposta continuò
“I due pesci, il giorno e la notte, il bianco e il nero… voi due siete gli opposti”
Effie ci penso, effettivamente aveva ragione Freddie.
Lui biondo, bello, famoso, estroverso, il tipico fighetto. Lei mora, una nessuno, praticamente invisibile agli occhi di tutti, impacciata e timida.
Erano opposti, ma le non capiva ancora il concetto che il suo amico voleva esprimere con quelle parole.
“Freddie, seriamente, perché sei qui fuori? Pensavo fossi con Jim”
Freddie fece spallucce per poi portarsi una mano in fronte e scuotere la testa
“Non hai ancora capito il mio discorso, vero?”
“Ok, hai ragione, forse gli opposti si attraggono, ma nel mio caso non c’è alcuna speranza”
“Oh andiamo, non dico che si attraggono, ma che si completano!”
A quel punto il cantante si alzò con fare teatrale, porse una mano a Effie e la invitò ad alzarsi. I suoi movimenti erano così leggeri e vistosi che sembravano far parte di una coreografia.
Appena la ragazza si alzò lui le lasciò la mano per indicare al meglio il suo stesso corpo
“Mi vedi, cara, sono una leggenda vivente! Ti vuoi fidare di me o’ continui a dar ascolto a questa testolina cocciuta?”
Così dicendo batté leggermente il pugno sulla testa di Effie che sobbalzò per la sorpresa, quell’uomo era così imprevedibile ogni tanto.
Freddie si mise a ridere per la sua espressione. Era una risata divertita e cristallina.
Effie notò i suoi denti sporgenti e capovolse il suo broncio in una smorfia divertita.
Freddie infatti rideva veramente spesso, ma di solito si copriva la bocca con una mano per nascondere la sua dentatura. Solo in casa, circondato da gente di cui si poteva fidare, mandava a fanculo l’apparenza e si sentiva libero di essere se stesso e non la rockstar che era al di fuori di quelle quattro mura.
La mano dell’amico passò davanti agli occhi della ragazza per risvegliarla. Si era persa di nuovo nei suoi pensieri
“Andiamo hai una soglia di attenzione più bassa della mia!”
“Non direi, io almeno leggo i libri fino in fondo”
“Fanculo”
Freddie si morse il labbro e strinse le braccia per assumere una finta posa offesa. In realtà era contento di aver aiutato un’amica e di averla fatta tornare la Effie che conosceva da anni, sempre pronta a fare una battuta amichevole su di lui infischiandosene se fosse una rockstar, un alieno o’ la regina d’Inghilterra.
“Dai Fred, era per ridere”
Il cantante tornò a ridere come sempre
“Lo so”
Eddie adorava Freddie, il suo modo di comportarsi, la sua risata. Era suo amico ed era sempre in grado di tirarla su di morale.
“E ora andiamo dento che hai un biondo da conquistare!”
“Cosa?... Io?... No… ma scherzi, vero? VERO?”
La mora iniziò a balbettare mentre il cantante se la rideva sotto ai baffi e la trascinava, contro la sua volontà, alla ricerca di Roger.
Quando fu proprio il biondo ad aprire la portafinestra che dava sul giardino Freddie non riuscì più a trattenere la risata, Effie invece prese una gran boccata d’aria prima di smettere di respirare per un lasso di tempo imprecisato.
“L’ho sempre detto che voi due siete strani”
Disse il batterista tirando fuori il suo pacchetto di sigarette
“Vabbè, io vi lascio soli”
Fu la frase di uscita di Freddie che scomparì in un attimo lasciando lì Effie pietrificata.
Il biondo non parlava, era intento a fumare una sigaretta e a fissarla con uno strano sorrisetto; questo la fece spazientire.
Finalmente, dopo cinque minuti buoni che Freddie li aveva lasciati soli, il silenzio venne rotto.
“Che ci fai qui anche tu?”
“Semplice, ti cercavo”
Prima che la mora potesse trovare una risposta decente o’ anche solo mettere in moto il cervello, il batterista le si avvicinò pericolosamente. Gettò la sigaretta spegnendola con il piede e una volta appiccicato a lei sussurrò solamente
“Sei brava a nasconderti, sai? Ma non abbastanza”
A quel punto si ritrovò con le labbra del biondo posate sulle sue.
Quando Effie sgranò gli occhi per la sorpresa giurò di aver visto Freddie sorridere dall’altra parte della finestra con un drink in mano.
Il cantante adorava vedere la gente intorno a lui felice, specialmente se aveva contribuito anche lui a quella felicità.
La mente della ragazza però non si soffermò su quel particolare, ma sul bacio, sulle sue dita in quei capelli biondi incredibilmente morbidi.
Avrebbe voluto non finisse mai.
 
Effie si risveglio in una lussuosa camera d’albergo e quando si rigirò nel letto trovò gli occhi blu di suo marito che la fissavano
“Buongiorno dormigliona! Non ho capito bene cosa stavi sognando, ma c’era Freddie, non è vero?”
La mora si maledisse per il semplice fatto che parlava continuamente nel sonno. Ogni tanto poteva essere imbarazzante e non capiva come lui potesse sopportarla, ma non poteva farci nulla.
“Erano solo ricordi”
Già, ricordi! Il tempo era passato, avevano perso un grande amico, un grande cantante, ma erano rimasti uniti.
L’abbraccio di Roger fermò un flusso di pensieri malinconici in arrivo.
“Penso che Brian ci stia aspettando, forse è meglio se ci muoviamo di qui, anche se non ho nulla in contrario a passare la giornata a letto”
Roger ammiccò, ma Effie si alzò dal letto e gli tirò addosso dei vestiti.
Scoprirono solo dopo che Brian in realtà era ancora nel mondo dei sogni a sognare pinguini che suonavano le sue canzoni alla chitarra.
Quella sera, sul lungolago di Montreux, al tramonto, si tenne l’inaugurazione della statua dedicata a Freddie Mercury.
L’epitaffio scritto dai May risaltava sulla base della statua, Lover of life, Singer of songs. Probabilmente era la frase che in poche parole poteva descriverlo meglio.
Effie guardò Roger, aveva gli occhi lucidi, ma sorrideva.
La sua mente tornò al sogno di quella notte. Doveva veramente molto a Freddie, più di una volta l’aveva spinta a fare cose che da sola non avrebbe mai fatto.
La mora si dovette girare a guardare gli ultimi raggi del sole riflessi sul lago Lemano per riuscire a trattenere una lacrima.
“Grazie”
fu solo un sussurro, talmente debole che nessuno della folla che si era radunata lì poté sentirlo.
Era solo una parola, ma Effie non sapeva con che altra frase l’avrebbe potuto ringraziare meglio. Lo ringraziava per la sua amicizia, il suo carattere, le sue risate e anche la sua stravaganza.
Freddie alla fine era diventato veramente la leggenda che diceva di essere.
Quell’uomo, con la sua voce e la sua musica riuscì a scrivere una pagina indelebile di storia.


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 Buongiorno gente, questa è la mia prima ff sui Queen. è un qualcosa che ho messo insieme in dei momenti di noia unendo la fantasia a frammenti di un vecchio sogno.
Spero ovviamente che vi sia piaciuta, ma sentitevi liberi di criticarmi quanto volete! Non mi reputo di certo una scrittrice, anzi :D
Lemma
   
 
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