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Autore: De33y    21/04/2013    5 recensioni
Il ritorno di Oliver Queen è stato l'evento di rilievo dell'anno e in tanti pensano di poter trasformare il ragazzo dedito agli eccessi che conoscevano nella propria pedina vincente. C'è solo una cosa che non hanno capito: il ragazzo che conoscevano è morto su quell'isola.
Una festa come tante altre, tutto sembra uguale a prima; musica, alcool, ragazze, affaristi.
Tutto è uguale a prima, tutto tranne Oliver Queen.
[Questa storia partecipa al concorso "Anime, Serie tv e Sentimenti" indetto da Bakakitsune.]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: il protagonista di questa storia non mi appartiene.
Nota dell'autrice: Questa storia partecipa al contest Anime, Serie tv e Sentimenti indetto da Bakakitsune: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10579208&p=1


Il re dell'anno

 

Una festa, una festa per la fine dell'anno e per l'inizio di quello nuovo. Per questa ragione mi trovo qui, in mezzo alla gente con la musica alta, con tutti che mi cercano e mi corrono incontro come cani famelici che avvistano un osso.

Il mio ritorno è stato l'evento di rilievo dell'anno, il figlio perduto della famiglia Queen che ritorna in città a cinque anni di distanza dalla sua scomparsa. Sembra che l'intera città mi consideri il re dell'anno, nonostante di questo anno, a Starling City, ci abbia trascorso solo pochi mesi.

La realtà è che pensano che sia la chiave per entrare nelle grazie di chi gestisce le nostre industrie. Azioni, benefici e chissà cos'altro.

All'inizio la gente pensava di comprare il mio favore con la pietà:

«Deve essere stata dura.»

«Mi dispiace tanto per quello che hai dovuto passare.»

«Non ti meritavi quello che ti è capitato»

Non sanno niente di ciò che è successo sull'isola, niente.

In questi pochi mesi hanno capito una cosa e una cosa soltanto: io non ho mai voluto la loro pietà; per questo sono passati all'adulazione.

Il vecchio Oliver l'avrebbe apprezzato; l'adulazione, il lusso, le feste, il suo ego si sarebbe cibato dei loro complimenti, avrebbe creduto loro.

Il vecchio Oliver non si era reso conto che nel mondo dell'alta finanza non esiste la verità, l'unica verità che sia mai stata detta è stata rinnegata pochi mesi fa: «Oliver Queen è morto»

Porto lo stesso nome, ho la stessa faccia, lo stesso sangue, ma non sono più lui. Quell'Oliver Queen è davvero morto su quell'isola; tutto di me è cambiato e io dei loro falsi complimenti non so cosa farmene.

 

Cerco di farmi strada tra la folla, magari con un po' d'alcool sarà tutto più semplice.

«Signor Queen.» Edward Crane, azionista minoritario di una mezza dozzina di industrie, che sta cercando di entrare anche nel consiglio delle industrie Queen, mi ha appena appoggiato una mano sulla spalla. L'ho incontrato solo una volta, ma da quando sono tornato a Starling City non ho più dimenticato una faccia. Il vecchio Oliver, al contrario, avrebbe dimenticato il suo volto il momento stesso in cui gli avesse dato le spalle, l'unica eccezione la faceva per le belle ragazze.

«Buonasera! Signor...signor...» Tentenno sul suo nome, cerco di dargli esattamente quello che vuole, l'ingenuo rampollo di una famiglia importante, troppo snob per ricordarsi chicchessia. Sono stufo, sono veramente stufo di questa gente e mentre gli parlo cerco una scusa per allontanarmi; un gruppo di ragazze al bancone sembra volermi spogliare con gli occhi.

«Crane, ma può chiamarmi Edward! È davvero una splendida festa!» Mi dice in tono fin troppo gioioso e sento l'odore dell'alcool nel suo fiato. Sorrido e faccio finta di compiacermi delle sue parole. È solo una festa come ne ho date a decine, se non a centinaia, ma pensa che fingere di divertirsi alla mia festa gli garantirà una spinta per entrare nel consiglio.

«Grazie Edward. Scusa ma ho qualcuno che mi aspetta!» gli rispondo facendo l'occhiolino alle ragazze. Come mi aspettavo quelle fanno segno di avvicinarmi e non me lo faccio ripetere due volte.

«Le posso offrire qualcosa signor Queen?» insiste seguendomi mentre mi dirigo verso il bancone. Prima che abbia il tempo di rispondergli un'altra ragazza con un costoso abito italiano mi si para davanti. È vicina, molto vicina. I suoi occhi incrociano i miei e le sue labbra si schiudono pronunciando le parole con un tono sensuale, come se mi stesse invitando nella sua stanza. Mentre parla mi passa una mano sul petto con le sue dita che tracciano il contorno della giacca, sembra che da un momento all'altro si debbano infilare sotto di essa per togliermela.

«Signor Queen, sono Laura Fairly, penso che potrebbe essere interessato a ciò che ho da offrirle.» passa un dito vicino alle mie labbra, mentre con l'altra mano fa scivolare un biglietto da visita nel taschino della mia giacca.

Si allontana, ma prima di essere fuori dalla mia vista, si gira a guardarmi un'ultima volta: «Ad ogni modo bel vestito.» e sparisce nella folla.

Mentre guardo la sua schiena lasciata nuda dal vestito che indossa, mi chiedo se sarebbe davvero disposta a vendere il suo corpo.

Vorrei credere a quelle promesse non dette, ma il mio cervello ha imparato a vedere oltre: fama, ricchezza, potere... oppure pura ribellione. Non ho mai conosciuto una ragazza ad una delle mie feste che non avesse i propri interessi. Oliver Queen il ragazzo d'oro, quello che ti fa finire sulla copertina dei giornali scandalistici, che ti riempie di regali costosi e quello che i genitori non approverebbero mai, a meno che i genitori non vogliano diventare soci della famiglia Queen ovviamente.

Edward si è voltato a guardarla sparire nella folla e io ne approfitto per dileguarmi a mia volta.

Raggiungo le ragazze al bancone, appena il cameriere mi vede mi corre incontro, abbandonando ogni altro cliente. Anche lui vuole qualcosa, vuole mantenere il suo lavoro, fare bella figura con il capo. Ordino una bottiglia di champagne con cui le ragazze fanno il bagno.

«Signor Queen una foto per favore.» Un fotografo si avvicina per fare una foto, si presenta e dichiara per quale giornale lavora. Nel momento stesso in cui mi metto in posa in mezzo alle ragazze e con la bottiglia in mano ne arrivano altri due, che iniziano a scattare senza neanche presentarsi.

I flash sono talmente abbaglianti, da attirare l'attenzione nonostante le luci stroboscopiche; in molti ci guardano, vedo almeno due persone che fanno segno di riconoscermi e iniziano a spintonare gli altri per farsi largo e raggiungermi.

Tutti che vogliono un pezzo di Oliver Queen, il re della serata, il re dell'anno.

  
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