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Autore: Harukichi    21/04/2013    8 recensioni
Uno sguardo e poi la campanella dell’intervallo suonò, in quegli occhi Camilla non riuscì a non sprofondarci, erano di un colore cangiante che sfumava dal grigio fino ad arrivare ad un intenso e deciso color smeraldo, come sperare di non resistergli, erano come calamite che fecero subito palpitare il suo cuore.
One shot che spero diventi qualcosa di più!
buona lettura!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Uno sguardo e poi la campanella dell’intervallo  suonò, in quegli occhi Camilla non riuscì a non sprofondarci, erano di un colore cangiante che sfumava dal grigio fino ad arrivare ad un intenso e deciso color smeraldo, come sperare di non resistergli, erano come calamite che fecero subito palpitare il suo cuore.
“ Camilla,…. Ehi…. Pronto ci sei??, torna tra noi!! Camilla Spark sull’attenti!!” l’amica Sophia la scosse e Camilla, con sguardo assente e sognante, disse: “ Ma l’hai vista?? Erano meravigliosi?? ”.
Sophia seguì lo sguardo dell’amica intenta a capire che cosa stesse fissando e vide solo una ragazza, che con una camminata decisa e intraprendente, se ne andava, anche un po’ di fretta, in classe. “Camilla, ma di cosa stai parlando?? In questi momenti non ti capisco proprio.”
Camilla la guardò e poi capì di aver parlato troppo, con faccia un po’ preoccupata tentò di trovare una scusa decente da dirle e: “ no e che….. stavo…. guardando fuori dalla finestra e ho visto un ragazzo da paura! Aveva dei muscoli strepitosi!”, sapeva che la sua scusa non reggeva e cercò di non farlo notare, l’amica la guardò un po’ perplessa e disse: “ e tu come avresti fatto a vedere un ragazzo dal quarto piano, e per di più dalla finestra del bagno che è l’unica che guarda sul cortile ed è chiuso a noi studenti?!”, Sophia si stava insospettendo; che cosa stava guardando in realtà l’amica? Ma non ci pensò a lungo dato che la prof stava entrando in classe e loro erano ancora in corridoio, non volevano farsi riprendere, quella di francese le sgridava sempre e per di più richiedeva le scuse in francese che non è poi così semplice.

Durante l’ora di francese, Camilla stava ripensando a quegli occhi che l’avevano fatta sognare e continuava a ricordare a se stessa come in un mantra buddhista: “non ci devi pensare,  tu sei una ragazza e anche lei e non ci devi pensare, è sbagliato, è contro natura, non ci devi pensare, non ci devi pensare!!” ma proprio in quel momento: “MademoiselleSpark est parmi nous? Voulez répondre à la question?”(signorina Spark è tra noi? Vuole rispondere alla domanda?) Camilla sovrappensiero riuscì a dire solo: “ Non ci devo pensare!”.
La classe scoppiò in una risata unica e Camilla diventò rossa dalla vergogna, l’insegnante incominciò una lunga predica sul fatto che in classe bisogna stare attenti, ma ormai Camilla non la stava già più ascoltando,  era nella confusione più totale e non capiva nulla, soprattutto sapeva che più tentava di tranquillizzarsi e più si agitava e diventava sempre più maldestra; con uno scatto si alzò e andò di corsa in bagno con la prof che le urlò qualcosa a cui nemmeno diede retta, era troppo imbarazzata e questo fu l’unico modo per fuggire da quella situazione.
In bagno si appoggiò al muro e scivolando a terra incominciò a piangere. “ Stai bene? Cos’hai? Vuoi qualcosa?” quando Camilla asciugò le lacrime e vide chi le aveva rivolto quelle parole rimase senza fiato e con gli occhi sbarrati: era lei, era proprio la ragazza dell’intervallo. Balbettando si alzò e le rispose dicendo che stava bene ma aveva appena fatto una figuraccia e non aveva il coraggio di rientrare in classe, ma quando disse questo la ragazza la guardò e sorridendo le disse: “ Non ti preoccupare! Di figuracce ne ho fatte tante ma come vedi sono qui, sana e salva e quando qualcuno mi ricorda ciò che avevo fatto comincio a ridere e non ci penso più!”.
Camilla la guardò e si sentì come sollevata e senza pensare cosa stesse facendo, un po’ confusa da quello sguardo così penetrante e un po’ per quello che era successo, la baciò e si sentì in pace con il mondo, come se tutti i suoi problemi fossero svaniti in quel bacio, ma accorgendosi di cosa aveva fatto, corse via dal bagno e rientrò in classe, si scusò con la professoressa e si sedette.

Sophia la guardò aveva un’aria strana e un non so che di diverso e si decise a parlare: “Oh! Ma cosa è successo quando sei uscita??”.
Camilla sgranò gli occhi e il cuore incominciò ad accelerare, ma con prontezza rispose: “ Cosa vuoi che sia successo sono andata in bagno e…..” e si fermò e non riuscì a continuare, Sophia: “ E… cosa, cosa è successo??” era incuriosita dall’amica , era tutto il giorno che era strana, anzi no era da dopo l’intervallo, che cosa le era successo non riuscì a capire  ma pensò che avrebbe indagato più tardi, non voleva che la prof le riprendesse di nuovo.

L’ora terminò, per fortuna era l’ultima, e mentre Sophia e Camilla scendevano le scale, o meglio ci provavano, ma era quasi immobili,  quest’ultima si pietrificò quando vide la ragazza del bacio e cercò di non farsi vedere nascondendosi dietro a Sophia, ma fu tutto inutile. La ragazza riuscì ad uscire dalla calca ed ad avvicinarsi a Camilla dicendole: “ Io e te dobbiamo parlare, ma qui non mi sembra ne il luogo ne il momento. Dimmi, tu sei di qui?” Camilla annuì un po’ impaurita e disse: “ Sì, abito qui.”  e l’altra allora: “ Perfetto e allora ci vediamo al Washington Pub alle cinque, va bene? Sai dov’è?” Camilla sempre più impaurita fece un cenno del capo molto lieve, quasi impercettibile, e si lasciarono.
Senza accorgersi erano arrivate al piano terra e Sophia le chiese spiegazioni e questa volta le pretendeva. Camilla abbozzò una scusa dicendo che ci aveva fatto amicizia a dei corsi pomeridiani dell’anno prima e che avendola vista in bagno quando era uscita dall’aula, nell’ora di francese, avevano cominciato a parlare e si era ripromesse di vedersi. Sophia non ci credeva molto, ma la vide abbastanza convinta, e lasciò perdere ma decise che di nascosto le avrebbe seguite perché non le tornavano i conti.

Il momento fatidico arrivò e Camilla arrivò in anticipo di una decina di minuti e attese la ragazza pensando a come avrebbe spiegato l’accaduto: “ Un incidente?! No, è stato troppo volontario, uhm …. ci sono! dirò che in quel momento ero in totale confusione e non distinguevo chi fosse e l’ho fatto d’istinto, no non regge per nulla e poi sembrerei ancora più stupita!”.
Però mentre perfezionava la scusa, arrivò lei con aria spavalda e decisa, tutto ciò che lei non era. “ Ciao, come va? Io sono Giada e tu?” lei era sicura e decisa, e aspettava una risposta, Camilla un po’ impacciata rispose: “ Sono Camilla, e sì sto abbastanza bene e volevo dirti che oggi...” Giada la interruppe subito e disse una cosa che colpì molto Camilla: “ Scusa, ma quello che è successo oggi so cos’è. Chi è stato a dirtelo? Chi? Riccardo?” lei rimase perplessa e con sguardo da punto interrogativo le rispose: “ Chi è Riccardo e cosa doveva dirmi?” e Giada: “ Non fare la finta tonta, ti hanno detto che mi piacciono le ragazze e quelli della mia classe mi fanno continuamente scherzi, e dato che con loro non ci casco più, reclutano da altre classi?”. Camilla rimase sorpresa con quanta facilità era riuscita a dire che a lei piacevano le ragazze e sembrava non vergognarsene per nulla, allora con un po’ di coraggio e un filo di voce disse: “Non so chi sia Riccardo e….” tentennò stava diventando rossa; Giada la guardava con uno sguardo ammonitore ma irresistibile e disse: “ E cosa? Chi è stato allora?!” con il tono di chi non ne può più.
“ Non era uno scherzo anche a me piacciono le ragazze” prese una lunga pausa “ e quando ti ho visto in bagno alla fine dell’intervallo mi hai colpito.” Diventò bordeaux e si sentiva girare la testa, era la prima volta che si dichiarava ad una ragazza, anzi che si dichiarava, non lo aveva fatto neanche con i ragazzi e si sentiva, da una parte, sollevata per esserci riuscita e, dall’altra, temeva che Giada le ridesse in faccia per averglielo detto.
Poi guardò Giada che stava ancora tentando di capire se faceva ancora tutto parte dello scherzo, ma vide che era sincera e disse: “ Ah, non lo sapevo scusa, non volevo aggredirti, è che i miei compagni ormai non sanno più cosa inventarsi per darmi fastidio!” sbuffò ma poi si mise a ridere vedendo che Camilla era ancora rossa in volto.
Camilla le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio: “Grazie, volevo dirti che mi interessi, ti va di uscire con me?” non sapeva nemmeno lei perché ma quelle parole le uscirono spontanee, forse era la presenza di Giada, che con tutto quel carisma l’aveva convinta a chiederglielo.
Giada la guardò, la scrutò attentamente e le rispose con aria schietta: “Perché no! Dopotutto è difficile trovarsi, sono una delle poche che l’ha dichiarato e non ho paura ad ammetterlo! Voi vivete nell’ansia che qualcuno vi scopra e che qualcuno possa giudicarvi per quello che siete, è per questo che non ero ancora riuscita a trovare qualcuna nella scuola, vi nascondete eh??” le fece l’occhiolino e poi, questa volta, di sua iniziativa la baciò. Un bacio appassionato e coinvolgente e Camilla come se fosse del tutto naturale rispose a quel bacio. Non era imbarazzata, anzi era improvvisamente diventata sicura di sé e non le importava se qualche passante l’avrebbe vista. C’era Giada insieme a lei.
Sophia che le aveva osservate da lontano, senza farsi vedere non aveva capito nulla ma aveva visto e anche bene Camilla e la ragazza si erano baciate e Camilla non le aveva opposto resistenza, un po’ sconvolta dalla sorpresa si alzò e se ne andò a casa, convinta che il giorno dopo avrebbe chiarito tutto con l’amica.

Il giorno seguente Camilla suonò al campanello di Sophia e dall’altra parte la voce dell’amica che tentava di parlare con in bocca qualcosa, sicuramente un biscotto : “ Sci, adescio scend- finisso di mangare e arriho!” Camilla rise e rispose che non c’era fretta tanto era in anticipo.
Dopo poco arrivò l’amica; Camilla, ignara che Sophia sapesse  cosa era successo il pomeriggio prima, disse: “ Ti devo dire una cosa, ma è complicato e giura di non ridere!” Sophia la interruppe subito: “ So cosa è successo ieri, ti ho seguita, non me la contavi giusta!”.
Camilla con sguardo terrorizzato disse: “ Allora sai tutto, non ridi di me, non lo dirai in giro, vero??”
Sophia scosse la testa e le spiegò che dopo una così lunga conoscenza, lei i suoi dubbi ce li aveva, sul fatto che non le piacessero i ragazzi, e lo aveva supposto già da tempo ma voleva che l’amica fosse pronta a dirglielo senza problemi ed imbarazzo. Camilla le si appese al collo e la ringraziò.

Arrivate a scuola incontrarono nell’atrio Giada, che salutò Camilla e si presentò a Sophia, era una tipa grintosa e molto socievole e quando finirono le scale erano già grandi amiche e si salutarono.
Da allora Camilla esce con Giada e non lo ha ancora detto agli altri, neanche ai suoi genitori, quelli sarebbero stati gli ultimi,  e Sophia si è trovata un ragazzo molto affettuoso, Simone, ed e qualche settimana che il sabato sera escono e fanno le coppiette felici in giro per il centro; Camilla con Giada e Sophia con Simone.



Note autrice: ciao a tutti! spero sia piaciuta questa one shot e sono pronta ad ogni genere di critica! certo spero non faccia così schifo! ma non c'è mai limita al peggio!
comuque spero sia piaciuta e volevo dire che non ho alcun pregiudizio sull'amore tra donne, ne di qualsiasi altro genere. Dico questo prima di essere additata come omofoba!
Buona lettura! 
Harukichi <3

  
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