10/11/2007
2 recensioniStop Crying Your Hearth Out
Frank's POV
Driin.
Il campanello della porta suona insistentemente. Scendo le scale di corsa sperando di non trovarmi davanti qualche parente rompiscatole o qualche venditore di enciclopedie, non penso proprio che riuscirei a sopportarli con il mio umore nero di oggi. Anche se, ad essere sinceri, il mio umore è in modalità asociale da almeno due settimane. Da quando cioè Gerard mi ha presentato il suo nuovo ragazzo. E come al solito è un completo idiota. Forse, ad essere gentili, si potrebbe considerare un ragazzo carino, ma resta comunque une ama sparare a zero sulle persone che non conosce ma mi pare evidente che Gerard meriti di meglio. Qualcuno tipo me ad esempio, giusto per fare qualche nome.
Apro la porta immerso nei miei pensieri mentre preparo un falso sorriso con cui accogliere il rompiscatole di turno. Quando vedo chi c'è fuori dalla pporta però resto a bocca aperta.
Gerard.
Neanche il tempo di salutarlo e mi si butta addosso. Lo sento tremare contro di me.
Cazzo sta piangendo.
" Frank.."
Lo stringo a me e intanto lo trascino dentro casa, facendolo sedere sul divano di fianco a me. Sono già passati venti minuti e lui ancora non ha parlato. Siamo ancora abbracciati, gli sposto lievemente una ciocca dei lunghi capelli neri dal viso chiedendogli di dirmi cos'è successo. Lui mi guarda con un espressione ferita e ricomincia a piangere. Ora mi so proccupando sul serio.
" Mi ha lasciato.."
il tono che ha usato è talmente basso che devo chiedergli di ripetere.
" Mi ha lasciato" ripete, questa volta alzando il volto e guardandomi dritto negli occhi. Appena realizzo quello che ha appena detto devo impegnare tutte le mie energie per non sorridere. Nella mia testa intanto è in corso una festa, il mio umore è nettamente migliorato dopo questa incantevole notizia. Gerard inanto continua a fissarmi desideroso di un commento, per tutta risposta mi accendo una sigaretta e distolgo lo sguardo da lui per fissare il vuoto. Continuo a pensare a quello che mi ha appena detto, appena finisco l'euforia del saperlo di nuovo disponibile un improvviso dubbio mi attraversa la mente. Mi volto di scatto verso di lui.
Lo osservo, ha gli occhi lucidi, la faccia stanca, lo sguardo perso.
Sta soffrendo.
Mi maledico pensando a quanto sono stronzo a rallegrarmi di una cosa del genere. Ok, era un idiota e io non lo sopportavo ma magari il mio amico era felice con lui. Scuoto la testa sbuffando.
" Perchè scuoti la testa?"
Tiro un'altra boccata prima di rispondere, ho bisogno di nicotina per affrontare questa conversazione. " Semplicemente non capisco"
" Cosa?"
" Come si faccia a lasciare una persona come te."
Lui abbassa lo sguardo arrossendo leggermente.
" Comunque si può sapere perchè l'ha fatto? Spero ti abbia dato almeno una cazzo di spiegazione."
" Abbiamo litigato"
" Per cosa?"
Lo guardo apprensivo. Mi sorride un pò imbarazzato. " Senti Frank, scusami se mi sono precipitato qui ma non mi andava di tornare a casa in lacrime. Non avevo nessuna voglia di subire l'interrogatorio da Mikey, poi non me lo sarei più levato di torno."
" Ok, è un modo carino per dirmi che ti sto facendo il terzo grado e dovrei smetterla?"
Arrossisce di nuovo. " No no Frank!! Non pensarlo neanche!! Tu puoi, sei mio amico!!"
Gli sorrido ancora " E Mikey no?". Lui mi guarda confuso " Beh si, certo! Solo che,ecco.."
Farfuglia confuso cazzo quanto è carino quando fa così.
" Non ti preoccupare ho capito quello che volevi dire." Gli offro una sigaretta e lui la accetta di buon grado.
" Senti Gee posso dirti quello che penso realmente senza tanti giri di parole?"
Lui mi guarda curioso e aspira dalla sua sigaretta la prima boccata. Fa un lieve accenno con la testa per farmi parlare.
" E' un cretino, un idiota, uno stupido. Qualunque sia la ragione per cui ti ha lasciato ha fatto una cazzata enorme. "
Sorride amaro prima di tornare alla sua sigaretta. " Frank ti prego, lo so che non ti è mai piaciuto ma per favore.."
Lo interrompo poggiandogli un dito sulle labbra prima che possa finire la frase.
" No Gerard ascoltami. Senti lo so che tu ci stai male, lo capisco. Lo so quanto ci tenevi a lui ma credimi se ti dico che ti meriti di meglio. Non vale la pena piangere per lui, non si merita neanche una delle tue lacrime"
Lui mi guarda non molto convinto, poi torna a fissarsi le mani. La sigaretta ancora intrappolata fra le sue dita.
" Lo dici solo perchè sei mio amico"
Gli sorrido prima di abbracciarlo stretto a me. Poi gli bisbiglio nell'orecchio.
" Stupido, lo dico perchè ci credo davvero."
Lui chiude gli occhi e appoggia la testa sulla mia spalla, io accarezzo con una mano i suoi capelli cercando di annullare il più possibile la distanza tra noi.
Che bel momento.
Sto quasi per decidere di mandare a puttane il mio ruolo da migliore amico e baciarlo quando sento qualcuno armeggiare con la porta. Mia madre. Gerard si stacca subito da me e mi riserva una strana occhiata. Evito di guardarlo negli occhi e mi avvio verso la porta per aiutare mia madre con la spesa. Il cuore mi batte veloce mentre sento ancora il suo sguardo fisso su di me.
Cazzo, e se avesse capito tutto?