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Autore: LizDream    10/11/2007    8 recensioni
Due one-shot nello stesso giorno, miracolo!!! A differenza di Fighter questa è strappalacrime, perciò preparate i fazzoletti!!! A parte gli scherzi, vorrei davvero avere delle vostre opinioni. Purtroppo ricevo poche recensioni, spero che aumenteranno!!! "...E’ successo tutto in una frazione di secondo. Troppo poco tempo perché io mi rendessi davvero conto di quello che stava succedendo. Solo ieri eravamo insieme. Già ieri … quando abbiamo litigato. Mi incolpavi di non riuscire a capirti. La musica è troppo importante per me, dicevi. Ma io, stupido ed ingenuo ragazzino, non ti ho ascoltato. Ti ho detto che quella sera non potevo venire a vederti perché c’era la mi partita di basket. Una di quelle che avrebbero segnato il mio futuro nel mondo della pallacanestro..." "Nel bel mezzo del gioco sono stato chiamato fuori dal campo per un’ungente chiamata. Era Taylor, la tua migliore amica, che era venuta e vederti. A darti il suo sostegno, il suo appoggio. Cosa che avrei dovuto fare io. Mi ha detto poche parole. Poche parole ma che sono bastate per distruggermi. Si tratta di Gabriella. Siamo in ospedale. E’ molto grave..."
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Taylor McKessie, Troy Bolton
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Due one-shot nello stesso giorno, miracolo!!! A differenza di Fighter questa è strappalacrime, perciò preparate i fazzoletti!!!

A parte gli scherzi, vorrei davvero avere delle vostre opinioni. Purtroppo ricevo poche recensioni, spero che aumenteranno!!! Le parti in corsivo e sottolineate indicano una specie di “narratore” della storia. le parti in corsivo ,invece,sono dei flashback.

Detto questo vi lascio: BUONA LETTURA.

 

PROMISE - PROMESSA

 

Troy pensa a quello che gli sta accadendo, mentre intraprende una corsa disperata diretto all’’ospedale.

 

E’ successo tutto in una frazione di secondo. Troppo poco tempo perché io mi rendessi davvero conto di quello che stava succedendo.

Solo ieri eravamo insieme. Già ieri … quando abbiamo litigato. Mi incolpavi di non riuscire a capirti. La musica è troppo importante per me, dicevi.

Ma io, stupido ed ingenuo ragazzino, non ti ho ascoltato.

Ti ho detto che quella sera non potevo venire a vederti perché c’era la mi partita di basket. Una di quelle che avrebbero segnato il mio futuro nel mondo della pallacanestro.

 

- Troy ma non capisci che per me è importante la tua presenza?Come pretendi che io riesca a cantare al meglio se tu non sarai lì con me a incoraggiarmi?-

- Gabriella lo so che questo è il primo incarico davvero significativo per la tua carriera di cantante. Insomma, cantare in uno spettacolo che verrà trasmesso sulla tv nazionale non è da tutti i giorni!Ma anche questa partita è importante per me. Ci saranno i talent scout per il college questa sera. E io non posso mancare. Sono sicuro che ce la farai lo stesso anche se io non sarò con te-

-No, Troy, andrà male, me lo sento!Ti prego, devi esserci-

- Gabriella, cavolo, come te lo devo dire?Non posso venire!Farai sempre in tempo a diventare una cantante. Il basket, invece, non può aspettare. Non basta prendere un microfono in mano e liberare la voce, bisogna sudarsela la vittoria!-

-Ok, ho capito. Tu credi che i miei sogni siano soltanto capricci. Io ti ho sempre appoggiato, ma vedo che non sono ricambiata dei miei sforzi-

-No, Gabry aspetta!Io non volevo dire … -

- Lascia stare, ho capito benissimo. Ci vediamo-

Gabriella esce e chiude la porta della stanza sbattendola forte.

Segno che la conversazione era chiusa.

 

Te ne sei andata così, senza nemmeno darmi il tempo di replicare.

Io sono andato alla partita e tu al tuo spettacolo, ma poi … mi è arrivata quella maledetta telefonata.

Nel bel mezzo del gioco sono stato chiamato fuori dal campo per un’ungente chiamata.

Era Taylor, la tua migliore amica, che era venuta e vederti. A darti il suo sostegno, il suo appoggio. Cosa che avrei dovuto fare io.

Mi ha detto poche parole. Poche parole ma che sono bastate per distruggermi.

 

Si tratta di Gabriella. Siamo in ospedale. E’ molto grave.

Non so dire esattamente quanti secondi o minuti ci ho messo per raggiungere l’ospedale. Posso sentire ancora benissimo le gambe stremate che mi urlano di fermarmi, le gocce di sudore che mi imperlano la fronte, i brividi che mi percorrono tutto il corpo.

Arrivato, un’altra corsa, più breve, alla tua stanza. La 218. Un numero che odierò per il resto della mia vita.

Troy arriva in ospedale. Entra nella stanza 218 e vede Gabriella sdraiata sul letto, immobile.

Ed eccoti lì.

 

Credo proprio che ricorderò sempre alla perfezione i tratti del tuo viso pallidissimo, il corpo coperto dal lenzuolo bianco. Gli occhi chiusi, la bocca serrata che si apre in respiri debolissimi. Con un gesto che deve esserti costato un’estrema fatica apri gli occhi che senti troppo pesanti.

Mi guardi cercando di trasmettermi il tuo amore, per quanta poco luminosità vi sia nelle tue pupille.

Poi  in un sussurro rilasci le tue ultime parole.

- Mi … dispiace … Troy. Ricordati …  sempre … che … ti amo-

Poi le palpebre si richiudono, le labbra rilasciano l’ultimo respiro,cuore comincia a perdere i suoi battiti, i dottori accorrono, e tu …  non ci sei più.

Non ho nemmeno avuto il tempo di dirti quanto anch’io ti amo, che ti  ho già persa.

Lacrime di dolore, di sofferenza mi scorrono sul viso. Ma anche lacrime di rabbia per quella morte così prematura.

Le gambe mi cedono, mi accascio lentamente a terra, sentendo che anche il mio respiro si sta bloccando.

Poi  i medici mi danno un calmante e l’aria ritorna nei polmoni. Dopo quelle che mi sono sembrate ore, attimi in cui ho abbracciato il tuo corpo senza vita, esco dalla stanza e vedo lì tutti i miei amici che aspettano tue notizie.

Ma appena mi vedono in questo stato capiscono. Taylor scoppia a piangere disperatamente, fremiti violenti che le scuotono il corpo. Chad l’abbraccia cercando di proteggerla da quel dolore troppo forte, troppo crudele, ma sapendo benissimo che non può salvarla dalla sofferenza.

Anche lui come tutti gli altri ha gli occhi lucidi. Kelsi e Sharpay, diventate ormai tue fedeli amiche, hanno la stessa reazione di Taylor. E Jason e Zeke cercano di confortarle come meglio possono.

Quando gli occhi sembrano non avere più lacrime da liberare, Taylor mi si avvicina, ancora tremante.

- T- troy … stavamo … venendo alla … partita. Lei … si … sentiva in colpa per … aver litigato … con te.

Voleva … venire … a fare il … tifo … per la … squadra. Ma poi … un camion … ha … -

 

La voce si blocca a causa del pianto.

 

Ennesimo colpo a quel cuore che ormai sento così fragile. E’ colpa mia. Se solo le avessi dato retta e fossi andato al suo spettacolo lei adesso sarebbe ancora viva.

E’ colpa mia. E’ tutta colpa mia.

 

- So che adesso penserai di essere colpevole ma ti scongiuro di non farlo. Non ascoltare quei pensieri perché è l’unica cosa che la nostra Gabry non vorrebbe. Mi ha dato una cosa per te, quando eravamo in macchina-

Fruga nella sua borsa rossa e bianca, come i colori dei WildCats, e tira fuori una busta bianca.

- Voleva che te la dessi nel caso in cui non aveste fatto pace. Mi ha detto che lei non ci sarebbe sicuramente riuscita perciò me lo ha chiesto come un favore-

Mi vado a sedere su una delle scomode poltroncine, senza proferire parola.

 

Caro Troy,
se adesso leggi questa lettera, significa che non siamo riusciti a chiarirci.
Voglio farti sapere che mi dispiace, mi dispiace per aver litigato con te ed essermene andata in quel modo.
Ma in quel momento ero molto arrabbiata, pensavo che tu non mi capissi, che non appoggiassi il mio sogno di diventare cantante, ritenendolo solo come uno stupido hobby.
Ma sbagliavo. Tu sei sempre stato il solo che è riuscito a capirmi veramente.
Perciò ti chiedo scusa e spero che faremo pace.
Se mi perdoni, se tutti i momenti che abbiamo passato insieme anche per te sono stati speciali, allora torna. Torna perché ti sto aspettando, come ti aspetterò sempre.
Perciò mettiti il giubbotto e corri da me, per ascoltarmi mentre ti dico quanto ti amo.
Perché è questa la pura e semplice verità. Ti amo, come mai ho amato nessuno prima.
E se anche tu mi ami, corri a dirmelo.
Perché non c’è suono più bello della tua voce quando mi dici che sono importante per te.
Ti aspetto,
Tua Gabry.

 

Di nuovo le lacrime scorrono giù, leggendo la tua bellissima lettera.

Bellissima ma in certi punti sbagliata. Perché tu non hai colpa di niente, la colpa è solo mia e del mio stupidissimo egoismo. Sono io quello che doveva venire da te, ad appoggiarti nel tuo sogno di sempre.

E invece non l’ho fatto, pensando solo a ciò che era meglio per me stesso.

Chi l’avrebbe mai detto di vedere il grande e popolare Troy Bolton piangere. Ma a differenza di quello che credono tutti,  io non vivo solo per il basket.

Eri tu la mia ragione di vita. I tuoi sorrisi, i tuoi baci, erano quelli che mi davano la forza di andare avanti.

E se penso che questo non lo saprai mai … mi sento ancora più male.

Perché te ne sei andata con la consapevolezza di  venire dopo il basket, di non essere poi così importante per me quando invece sei tutta la mia vita.

Ho preso una decisione.

So che probabilmente , se fossi ancora viva, non l’approveresti, ma per me è giusto così.

Abbandono il basket. Non toccherò mai più un pallone se lo facessi il ricordo di te stesa in quel letto, fredda come il ghiaccio, ritornerebbe troppo vivido e prepotente.

Sarebbe ogni volta un attentato al mio cuore.

La decisione però non è solo questa. Ho deciso di intraprendere la carriera di cantante. Porterò avanti il tuo sogno. E ogni volta che salirò su un palco canterò per te.

Ogni nota sarà un pezzo importante della vita che non potrai vivere.

E ogni parola traboccherà del nostro amore, perché possa non morire mai.

Ti amo , mia dolce Gabriella.

E ti prometto una cosa.

Vivrò la vita che avresti voluto vivere tu. Porterò avanti i tuoi sogni e non mi arrenderò mai davanti alle difficoltà.

Una volta mi  hai detto che promettere è una cosa molto impegnativa e adesso io lo faccio per te, prendendomene tutte le responsabilità.

Prometto

 

 

 

 

  
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