A Nessie, perchè te
l'aveo promessa,
perchè tu me ne hai scritta una stupenda
e perchè semplicementete la meriti
Servo e Nobile
http://www.youtube.com/watch?v=aLXO88Sl12Y
Looking
for the one
tonight
But I can't see you
Cause I'm blinded by all the lights, ooh
And I can never get it right
I need a breakthrough
Why are you so hard to find? ooh
(Loud-R5)
Eri
il principe ereditario, quella festa era
tutta per te, per il popolo che avresti guidato alla morte di tuo
padre, per il
tuo futuro, per l’onore della tua famiglia, per la donna che
un giorno avresti
sposato e fatto tua regina.
No, no donna, no regina.
Tu non volevi tutto questo, lo sapevi, lo sapeva tuo padre, ma non gli
era
importato, ti aveva trovato una promessa sposa, te l’aveva
detto quella mattina.
Obbiettare? Ribellarsi? A chi? Al re Smythe? A cosa sarebbe servito?
Sei un cavaliere, un principe, un figlio, non puoi disubbidire al tuo
comandante, al tuo re, a tuo padre.
L’unica cosa che avevi fatto era chinare il capo e andartene
senza dire una
parola, sbattendo la pesante porta di legno, come tuo unico segno di
indignazione.
Hai corso per tutto il castello, senza una meta.
L’unica cosa che volevi era trovare il tuo paggio, Thad, ma
sapevi che era
inutile cercarlo.
“devo andare mio principe” ti aveva detto
lasciandoti un casto bacio a fior di
labbra, che stonava con la passione appena consumata
“sarò di nuovo da voi per
la vostra incoronazione, lo giuro sul mio amore per voi”
Così avevi continuato a correre, correre e correre, fino a
farti male le gambe.
Correvi appresso al tempo, inseguendolo, sperando che andasse
più avanti, che
riducesse le ore che vi separavano.
Alla fine ti eri fermato, solo per poi riprendere in mano la spada e
accanirti
contro il fantoccio nel arena.
Non ti eri voluto fermare, i tuoi cavalieri, eri pur sempre tu il capo
della
guardia, ti guardavano sospettosi. Perché il loro principe,
in un giorno
glorioso come sarebbe dovuto essere quello, si stava sfogando cosi?
Nemmeno nei
giorni più buoi ci aveva messo tanta forza. Tanta forza da
spaccare il legno
del sostegno. Li ti eri fermato ancora, respirando affannato, guardavi
la tua
opera senza vederla realmente.
Sembravi in trans, e come se ti avessero gettato una secchiata
d’acqua addosso,
hai gettato la spada a terra, dirigendoti verso l’armeria.
Ne eri riuscito con paglione sotto braccio, faretra e arco a tracolla.
Solo allora
ti eri rilassato un po’.
Ma solo finché il paggio che sostituiva Thad era venuto a
richiamarti per
prepararsi per il banchetto.
Thad. Lui non l’avrebbe fatto, lui lo sapeva che non dovevano
disturbarti
quando tiravi con l’arco. Tiravi con l’arco per
rilassarsi e decidevi tu
quando smettere.
Perché ancora non era tornato? Tel'aveva promesso e il tuo
Thad manteneva
sempre le promesse. Allora dove era?
La
cosa ancora peggiore era
che tuo padre aveva deciso di usufruire del banchetto in tuo onore per
presentarti quella che sarebbe stata la tua futura sposa. Ma tu non
riusciva a
vederla. Cercavi solo di scovare lui nella folla, ma niente.
Ti era costato tanto ammettere a se stesso che lo amavi. Avevi cercato,
però,
di dimostrarglielo in ogni modo possibile, e Thad questo lo sapeva. Ma
quei
pochi giorni di lontananza, la notizia del fidanzamento,
l’incoronazione, ti
avevano fatto capire che non bastavano più, o saresti
esploso.
Ti congedasti da tavola, con la scusa di voler prendere un
po’ d’aria. Ti rintanai
nella torre dove il vecchio cerusico aveva insegnato a Thad a leggere
le
stelle, dove Thad ti aveva portato quella sera che avevi disubbidito a
tuo padre,
scappando dalla tua stanza, dove vi eravate amati più volte,
dove ti aveva detto
che era un mago.
Si eri innamorato di un mago, tu, principe di un regno dove la magia
era
bandita, dovei maghi venivano messi al rogo.
Quando saresti diventato re tutto quello sarebbe cambiato. Tutti
sarebbero
potuti essere chi volevano essere, potevano amare chi volevano.
Dove sei? Ti amo, torna
ti prego. Ti amo.
E come se l’avessi chiamato, due braccia conosciute ti
strinsero delicatamente
da dietro.
-Scusa se ho fatto tardi, il drago era più testardo di
quello che speravo-
A si, non solo un mago, ma anche un signore dei draghi.
-L’importante e che sei qui, ora, con me-
-Ho saputo del lieto evento-
-Per me non è tanto lieto-
-Supereremo anche questo, come tutto il resto, insieme-
Sebastian si girò, e dopo una interminabile settimana,
ricongiunse le sue
labbra con quelle del moro.
-Thad?-
-Umm, mi sei mancato anche tu-
-Ti amo-
Il più basso sorrise felice a quelle parole, e si sporse per
catturare le
labbra del altro un nuovo bacio.
-Ridillo ti prego-
-Ti amo, ti amo, ti amo!-
Entrambi ridacchiarono felici prima di ribaciarsi.
-Un giorno, neanche troppo lontano, non ci ostacolerà
più niente-
-Non puoi saperlo-
-Sono un mago ricordi? Conosco un futuro-
E risero di nuovo, chiusi in quell’abbraccio, in quella
torre, sotto le stelle.
Due
mesi dopo re Smythe morì
per una ferita riportata in una spedizione. La prima cosa che Sebastian
fece
come re fu di rendere libero l’uso della magia e di chiedere
a Thad di
sposarlo.
Ancora oggi si narrano le vicende del regno di Dalton.
E poi bo, arrivo io dopo
non so più quanto, che mi decido a mettere il mio ultimo
prompt per la thadastian week *bhuuuu*
E, non so che dire,
ho il raffreddore, sto balissimo e avevao ispirazione, ma non so che ne
è uscito.
Spero non faccia
cagare e che vi piaccia come piace a me.
E non potevo usar
almeno una volta i miei matai R5 <3
Melipedia