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Autore: __Rachele__    22/04/2013    3 recensioni
Nuova fanfiction St.Berry ambientata a New York. Per uno strano scherzo del destino, Rachel e Jesse si rincontrano a New York: in fondo, lo sapevamo tutti che era inevitabile. Come si evolverà ora la loro relazione?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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WHAT I WANT THE MOST.

Capitolo Uno.

Rachel era arrivata a New York da qualche giorno ormai. La rottura con Finn era stata dura.
All'inizio era così confusa: un attimo prima credeva di essere diretta al proprio matrimonio e un attimo dopo era single, con il cuore infranto, sola, su un treno diretta verso il suo sogno. Era stato un lungo, lunghissimo viaggio, tra lacrime silenziose, pianti a dirotto, riflessioni, canzoni strazianti.
Quando il treno si era fermato alla New York Grand Station, ormai Rachel aveva attraversato tutte e cinque le fasi del lutto. Non che non soffrisse più, era ovvio che quel profondo dolore non sarebbe andato via per molto, molto tempo, ma ora era pronta ad affrontare il suo primo giorno da newyorchese con un sorriso stampato in viso e negli occhi quella meraviglia che aveva sempre avuto alla vista della maestosa New York.
Era pronta a mettere amore, uomini, matrimoni e cuori spezzati da parte per far posto al suo sogno: BROADWAY.
Sapeva che i suoi genitori sarebbero arrivati in un paio di ore e, nell'attesa, aveva deciso di fare un giretto per la città, quella meravigliosa città che d'ora in avanti sarebbe stata casa sua.

«Papi, non dovevi!» disse Rachel, euforica, guardandosi intorno con due occhi enormi di sorpresa.

«Certo che dovevo! Secondo te ti avrei lasciata dormire in quei sudici dormitori? Ma lo sai che lì si deve condividere il bagno? Ma ci pensi ai germi?» disse Hiram disgustato.

« Beh, sarebbe stato una parte dell'esperienza del college...» disse LeRoy, ancora riluttante.

« Oh, decisamente! Sarebbe stata un'esperienza del college incredibilmente drammatica e romantica prendere un'infezione!» rispose Hiram sarcastico.

« Oh, andiamo, è abbastanza attenta!» ribattè il marito.

« Ormai è stata versata la caparra!» taglió corto Hiram, chiudendo la discussione.
La caparra era costata cara, per un appartamentino piccolo ma rispettoso vicino alla NYADA.

« Tesoro mio, peró dovrai trovare un coinquilino con cui dividere le spese... Sai, non navighiamo nell'oro...» aggiunse l'uomo. Non si sentiva sicuro a lasciare la sua bambina in una città così grande, da sola, con uno sconosciuto in casa, ma era necessario.

Magari avrebbero trovato un giovane gay con il porto d'armi, qualcuno che gli desse sicurezza. Aveva già provveduto a mettere degli annunci qua e lá e già aveva fissato qualche appuntamento. Avrebbero giudicato molto severamente tutti i candidati e avrebbero scelto il meno peggio.

« Non ti preoccupare papà, finchè non insulterà Barbra, sono sicura che andremo d'accordo!» disse Rachel, con un sorriso.

LeRoy trattenne una risata: benedetta bambina, sapeva così poco del mondo ancora! E stavano per gettarcela dentro con un calcio nel posteriore.

Le 'audizioni' si svolsero direttamente nell'appartamento, che in tre settimane era diventato decisamente elegante e accogliente. La prima persona che si presentó era un uomo di quarant'anni che si guadagnava da vivere come meccanico. Non sembrava una cattiva persona, ma cercavano qualcuno più giovane. E profumato, soprattutto.
La seconda candidata era una donna con i capelli rasta che per un quarto d'ora parló di quanto fosse importante protestare contro le politiche commerciali intraprese recentemente. Nessuno dei tre Berry aveva la minima idea di cosa stesse parlando ma, sorridendo e annuendo, dopo un po' riuscirono a congedarla. Anche il suo nome fu depennato: meglio non coinvolgersi con attivisti politici, erano confusionari.
Fu il turno di un ragazzo di vent'anni, evidentemente strafatto, che non si trattenne per più di cinque minuti. Quindi una donna che aspettava un bambino. I tre si intenerirono un po', vedendola, ma concordarono tutti che l'appartamento era troppo piccolo per ospitare anche un bimbo.
Quando il campanello suonó di nuovo, per l'ennesima volta quella giornata, i tre erano esausti. Hiram schiacció il pulsante per aprire il portone e aspettó sulla porta aperta.

« Io prendo dell'acqua.» annunció LeRoy, avviandosi in cucina.

« Anche per me, tesoro, ho la gola secca! » si giró Hiram, urlandogli dietro.

Quando si rigiró, vide un ragazzo famigliare sulla porta, che gli sorrise in modo affabile.
L'uomo riconobbe immediatamente Jesse St.James.

«Lo prendiamo!»


Una fanfiction che ho scritto durante l'estate scorsa e credo che sia la più lunga che abbia mai creato XD
Spero che apprezziate e che vi piaccia! Le recensioni sono sempre ben accette ;)

Rachele :D
   
 
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