Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Scarlet Shizu    22/04/2013    3 recensioni
è pur vero che i demoni non hanno una data di nascita, ma nella villa phantomive invece si sta festeggiando un compleanno molto speciale
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina. Come al solito i primi movimenti nella villa Phantomive erano quelli di Sebastian, che appariva e scompariva come un fantasma. Anzi, meglio, come un demone. Prima aveva sistemato il bucato ad asciugarsi al sole, poi svegliava quei tre pelandroni per far trovare tutto in ordine. Tanaka era già sveglio, e stava sorseggiando una tazza di thè bollente. Come al solito, nessuno sapeva quando fosse andato in cucina per prepararlo. Ritornando al maggiordomo, puntuale come un orologio svizzero, dopo aver preparato la colazione (basta proprio un attimo per farselo sfuggire, eh?) si era incamminato verso la camera del suo signorino. Aveva scostato le tende, cercando di far alzare il padroncino per poi dire:

< Buongiorno bocchan. Questa mattina le ho preparato come thè… > ma non era riuscito a finire, dato che Finny stava già radendo al suolo il giardino.

< Maledizione, sono soltanto le 7 del mattino, cosa starà facendo così rumorosamente? Mi scusi, posso chiederle il permesso di andare a controllare? > aveva chiesto umilmente Sebastian, che ebbe come risposta un leggero movimento della testa del suo signorino. Allora il maggiordomo corse verso il giardino, mentre Ciel, ancora assonnato, si buttò sotto le coperte.

< Finny, allora tu cerca di intrattenerlo, io vado in cucina nel caso non ci riuscissi >

< Certo Bald! Vedrai, riuscirò a recitare alla perfezione! >

< Mey Rin, preparati anche tu! Non dobbiamo farlo entrare nella sala da ballo! >

< Sissignole! >
< COSA DIAMINE SUCCEDE QUI? FINNYYYY > stava urlando il maggiordomo, poiché era in ritardo sulla tabella di marcia.

< Oh signor Sebastian, ho un po’ esagerato con la forza… Stavo liberando il prato dalle erbacce, ma per sbaglio ho afferrato una radice ed ho estirpato quest’ albero… Non è che potrebbe aiu…. > e detto questo, il maggiordomo stava ritornando nella camera del signorino, quando si sentì un esplosione provenire dalla cucina. Infatti, stava uscendo Bald, tutto bruciacchiato e con una pettinatura ad afro:

< Oh, signor Sebastian! Volevo solo preparare la colazione al signorino, ma… > e si era fermato non appena vide che il maggiordomo lo stava fissando minacciosamente.

< Bald, quante volte ti ho detto di non usare il lanciafiamme in cucina? E poi… da quando hai intenzione di cucinare per il signorino? Penso che tu sappia che tu non hai il diritto di avvelenarlo con i tuoi piatti! >

< Emh… Volevo provare a cambiare il piatto, ma…. >

< Non voglio sapere cosa hai intenzione di fare, quindi ora vai a sistemare quel disastro! Oh cielo, è tardissimo! > e dopo aver detto ciò, si stava fiondando sempre verso la camera del signorino (stiamo diventando un po’ monotoni, non pensate?) quando si sentì un tremendo rumore di piatti rotti. Stava correndo per le scale Mey Rin, che con dei cocci in mano stava urlando:

< Signol Sebastiaaaan! Le polcellane che erano su quello scaffale alto… elano tloppo in altooo! Chiedo peldonooo! Mi può aiutale?!! >

< Mey Rin... Ho come la sensazione che voi tre mi stiate nascondendo qualcosa.... >

< Emh, no signole! È solo che… vede… non deve assolutamente andare nella sala da ballo! > aveva urlato, contraddicendosi, la povera cameriera.

< Umh… la sala da ballo, eh? > stava pensando guardando verso il soffitto Sebastian.

< Bè, ora devo ancora svegliare il padroncino. Metti tutto a posto anche tu altrimenti mi indemonio con tutti voi!! > disse minacciosamente e la cameriera, senza batter ciglio, corse via per prendere la scopa.
< Bocchan, si alzi, su. Per colpa di quei tre siamo molto in ritardo. >

< Se…Sebastian, che ore sono? >

< Cielo, sono quasi le 8. Si alzi, dobbiamo sistemare ancora alcuni affari di ieri. > incitava il maggiordomo, dato che Ciel non aveva minimamente intenzione di alzarsi.

Dopo averlo vestito, Sebastian si era ricordato di ciò che aveva detto Mey Rin, quindi si incamminò verso la sala da ballo dove “non doveva assolutamente entrare”.

Aprendo l’enorme porta, si ritrovò davanti ad una sala tutta addobbata, con molta gente conosciuta che gridava “ Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri Sebastian, tanti auguri a te!” Poi Elisabeth portò una grande torta nera con su scritto “Sebastian”.

Il maggiordomo, sorpreso chiese < Scusate, ma cos’è tutto questo, se posso permettermi? > rispose Elisabeth tutta sorridente.

Si avvicinarono Soma ed Agni, mentre dicevano < E noi non potevamo mancare! >

Bald, Mey Rin e Finny invece < Ci dispiace per stamattina, ma eravamo d’accordo con il signorino! Dovevamo intrattenerla, e anche lui ha fatto la sua parte! >

< Ora mi spiego perché stamattina non voleva alzarsi bocchan >

< Io ho fatto tutto questo solo perché mi aveva costretto Elisabeth, niente di più… >

< Uffa Ciel! Non è per niente carino quello che dici! E poi smettila di chiamarmi Elisabeth, chiamami Lizzy! >

Dopo alcune ore, gli invitati se ne erano ormai andati. Sebastian stava pulendo il pavimento, quando stava iniziando a percepire una voce che gli ricordava fastidiosamente qualcuno. Aveva infatti ragione. Quel qualcuno era Grell.

< Sebas-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan > urlava e urlava lo shinigami, mentre agitava la sua Death Shite.

< Sebas-chan, ho saputo che era il tuo compleanno e non mi hai nemmeno invitata! Sono una signora che si offende se non invitata a queste feste! >

< Spiacente, ma gli shinigami non sono invitati in queste genere di festicciole private > e senza nemmeno terminare la frase, Sebastian aveva spedito Grell su un altro pianeta. Non diciamo come, non vogliamo che i più sensibili si possano impressionare. E poi, è la festa di Sebastian, niente violenza per una volta.


Ormai notte...


< Bocchan, oggi è stata una giornata poco fruttuosa, domani dovremo recuperare le lezioni e gli affari di ieri e di oggi >

< Uff, mi spieghi che motivo c’era di dire a Lizzy un giorno preso a caso? Facevi prima a non dirlo, dato che un demone come te non potrà di certo avere una data di nascita… > stava dicendo Ciel, mentre stava per addormentarsi.

< Ma io non ho mentito sul giorno del mio compleanno, bocchan. > disse < Si ricorda che esattamente 4 anni fa lei mi ha evocato come “Sebastian”? Da quel momento io sono nato con quel nome. >

< Io non mi posso certo ricordare di tutto… > rispondeva Ciel.

< Ora dorma signorino, domani c’è tanto lavoro da fare, non crede? Bocchan? Si è addormentato? Ah bè, allora… > Sebastian aveva spento il candelabro.
< Oyasumi >

  
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