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Autore: _Rosss__    22/04/2013    1 recensioni
Vi siete mai sentiti soli in una stanza affollata?
Avete presente quando vi sentite cosi forti da poter schiacciare il mondo con un dito e poco dopo cosi piccoli da stare a malapena in una mano?
Avete presente vivere con un male interiore?
Una malattia; L'anoressia.
Una dipendenza; La droga.
Paura del vuoto.
Una grande amicizia. L'amore. L'adolescenza.
E una ragazzina di quindici anni.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Primo capitolo.

Vi siete mai sentiti soli in una stanza affollata?

Avete presente quando vi sentite cosi forti da poter schiacciare il mondo con un dito e pochi attimi dopo cosi piccoli da star appena in una mano?

Avete mai provato la sensazione di poter crollare da un momento all'altro?

~~~~~~~~~~~~~~~~~


Una volta un'amica mi chiese quanto fossi forte.
Cercò il mio sguardo. Fissò intensamente i miei occhi color verde speranza.
La guardai,con la stessa emozione che si prova nel vedere un cucciolo di cane smarrito.
Avevo le lacrime agli occhi e una voce tremante.
Le dissi solo un flebile "non lo so".
Lei mi strinse a sé,mi strinse con una forza della natura,una forza che li per li mi mancava ma che ben presto riuscì a trasmettermi.

Era un giorno felice quello,il Sole splendeva e i raggi illuminavano il mio viso impallidito e mascherato da chili di terra.

Era un giorno felice e tutto appariva più allegro.
I fiori dipingevano il mondo,gli uccellini cinguettavano e il vento sussurrava pensieri agli alberi che dalla gioia eran tutto un fremito.

Era un giorno felice dappertutto,dappertutto apparte dentro di me.

Alla domanda: "Hey,ti va un biscotto" mi venne il solito peso al petto,la solita ansia.
La mia mente e il mio stomaco erano in continuo disaccordo. Nessun punto di unione. Due persone in un solo corpo.

La mia mente pregava in ginocchio di accettare quel 'dono',sapeva che il mio stomaco ne sarebbe stato infinitamente grato.
Angelo; il nome della mia mente.

Ma purtroppo c'era anche il nemico,il chiaramente 'Diavolo' della situazione. Lo stomaco.
Mi disse di no,che non avrebbe accettato nulla.
Mi disse che l'avrebbe rifiutato e spedito fuori.

Mi sentii in mezzo a due fuochi,in un vicolo cieco.

E come quando fra cervello e cuore si sceglie il cuore io scelsi ancora per il male. Scelsi lo stomaco.

Per l'ennesima volta non avevo in pugno la mia vita.

Mi sentii come una bambina che cerca i suoi amici durante nascondino.
Sola. Persa. Mi sentii come lei. Mi sentii alla ricerca di qualcosa in grado di aiutarmi a sistemare quell'attimo.

 

 

 

 

Una volta lessi in un libro che tutti noi esseri umani siamo equilibristi e che la vita è un filo,un sottilissimo filo sospeso nel vuoto. In un paradossale abisso.

Io mi sento spesso cosi,mi sento catapultata nel vuoto,mi sento di poter perdere l'equilibrio nel giro di pochi attimi.

E cosi arrivano i brutti pensieri,la paura dell'ignoto e l'inconsapevolezza di un male interiore e sconosciuto.

Ma grazie al cielo arriva sempre Amélie in quei momenti e mi trascina verso la salvezza.


 

 

Amélie
.
Oh,lei è tanto simile a me. Se non per l'aspetto fisico
.
Lei ha gli occhi di un color profondo,tendenti al blu di un oceano in preda ad una tempesta
.
Quando la guardi ti perdi nel suo saggio animo e ne suo carattere deciso e combattivo
.
Ha i capelli neri,lisci e neri come il nulla,come quando chiudi gli occhi per dormire
.
E' magra come un fil di ferro e la invidio,si
.
Lei vede il dolore dei miei occhi anche quando ho un sorriso che potrebbe spaventare il mondo

intero.

Siamo compatibili come i pezzi di un puzzle,ci incastriamo perfettamente nel puzzle della vita.

Io,con i miei occhi color verde speranza puntinati da virgole di cioccolato vedo in lei il male che tiene dentro.

Ho il nome di un angelo. In senso sarcastico. Mi chiamo Angelica. E ho i capelli color nocciola.

Io odio le nocciole.

Ho forse qualche accumulo di grasso in più di Amélie,la cosa mi sconforta molto.

E sinceramente non so cosa abbia spinto me o comunque tutte le altre persone a diventare cosi,non so se gli altri sono coscienti del fatto che stanno per cadere da un precipizio.

Non so se sanno che si faranno male.

Io so solo che quando succede ci cadi dentro. Senza troppi perchè,ci cadi dentro con anima e corpo.

 

Non so,è una strana sensazione quella che si prova.

 

Ogni mattina,al mio risveglio sono tenuta a scegliere.

Me lo impongo.
Mi sento in mezzo a due fuochi.
E scelgo;
Vita o morte?
Corpo o mente?

 

 

Non voglio mangiare,non devo.

Ma quando lo faccio non riesco a smettere.

Sono felice e il mio stomaco lamenta gioiosi lamenti.

Ma poi mi odio,mi odio tanto quanto si odia il proprio peggior nemico.

Divento nemica di me stessa. Verso una guerra senza vincitori o vinti.  

  
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