Doccia fredda.
Mi sveglio la mattina e
qualcosa manca,
è assente.
Non so bene di cosa si tratti
se di un respiro o di un
sorriso, o di una foto sfocata
ma il senso di perdita mi stringe il cuore
e non ho mappe per trovare il mio dolore
non posso comprendere da dove provenga,
mi strazia perchè sa che rimarrà incolpevole,
che non arriverò alla sua sorgente
e non potrò mai estirparlo.
E’ una sensazione strana,
inebriante come il vino
ma toglie il fiato
mi fa stringere i pugni
e desiderare il baratro
la morte in un fossato
non c’è luogo che possa salvarmi
dalla mia solitudine
la mia condanna è eterna
ma forse è un dono degli dei
per ricordarmi del mio sbaglio
e non ripeterlo ancora.
Non cadrò più nella tua tela,
Otto zampe e nessun cuore
il tuo impegno è servito
ce l’hai fatta a diventare
quel niente che volevi essere
hai annullato l’universo nel tuo sguardo,
la tua tela è tutto quello che ti resta.
Non ci sei più.
Hai venduto l’anima a una vita
normale, tranquilla e terribile
e forse
voglio morire per seguire i tuoi passi
non voglio capire che mi hai abbandonato
intrappolata tra i tuoi inganni
mentre cerchi un’altra preda
nell’al di là che hai scelto e costruito.
Come un cane
mi hai lasciato come un cane
mi hai legato al guardrail di una strada deserta
e chiunque mi salvi
non mi salverà davvero -
soltanto tu potresti tornare a prendermi
e il dolore più grande,
la ferita che non sarà mai cicatrice
è sapere che non lo farai.
Addio, dunque,
non far caso al mio ululare
non è per te che piango,
ma per le mie stesse ossa.
Quest’oggi sono morta
anche se respiro.
Adesso, finalmente,
posso lasciarmi alle spalle
la felicità spezzata
e quest’attesa lacerante
perpetrata troppo a lungo.
Addio, dunque.
Quest’oggi sono nata
e il mio inizio è la mia fine
ora e per sempre.
Addio, dunque.
Finalmente l'ho compreso,
questa vita non è altro
che una doccia fredda.