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Autore: annabll    23/04/2013    1 recensioni
Sebastian a queste parole scattò in un baleno verso la ragazza, come preso da un impeto di ira, e, quando le fu così vicino da farle sentire il suo fiato sulla pelle, le sussurrò..... Per un secondo aveva dimenticato completamente Brittany. Per un secondo aveva dimenticato di avere di fronte un nemico. Per un secondo tutta la sua forza era svanita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Blaine Anderson, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Santana/Sebastian
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Camminava a passi veloci. Le mancava il fiato, eppure non decelerava; tratteneva le lacrime a fatica per l’umiliazione subita, eppure il suo volto mostrava un’impassibilità assoluta, quasi fosse immobile, probabilmente a causa della granita gelida che Sebastian le aveva appena gettato in volto. Quel corridoio le sembrava infinito, e di certo non l’aiutava il sentirsi gli occhi di tutti addosso, che in parte la guardavano compiaciuti, in parte stupefatti. Arrivata al bagno, pensò se anche alla Dalton vi fosse distinzione tra toilette per donna e per uomo. Questo pensiero sarcastico la fece sorridere per una frazione di secondo; a quel punto, di fronte allo specchio, Santana cercò di ripulirsi il più possibile, almeno per rendersi presentabile e uscire a testa alta da quell’inferno. Almeno aveva la registrazione: poteva provare che Sebastian aveva ferito Blaine di proposito. Mentre si sciacquava il volto, vide Sebastian attraverso lo specchio; non aveva quel suo solito ghigno sul volto, anzi, sembrava quasi sentirsi in colpa. – Cosa vuoi, Smythie? Mandare all’ospedale anche me?! – Lo attaccò Santana; egli incassò il colpo – Mi dispiace, non intendevo colpire Blaine, la granita era per Kurt; e per quanto riguarda te, non arriverei mai a farti tanto male -                                      - Già, e pensi che io possa crederti? Sono una stronza manipolatrice migliore di te . . . E canto anche meglio; mi hai colpito solo perché ti senti minacciato da me – replicò lei.                                                                             Sebastian a queste parole scattò in un baleno verso la ragazza, come preso da un impeto di ira, e, quando le fu così vicino da farle sentire il suo fiato sulla pelle, le sussurrò – Mi sento minacciato da te non perché tu sia migliore di me, anzi, non puoi minimamente aspirare ad essere come me, ma perché c’è qualcosa in te che . . . che . . . mi attrae – Santana a quel punto gli si avvicinò ancora di più, senza mai distogliere lo sguardo dal suo, che sembrava trafiggerla – Ammetto che abbiamo una certa alchimia nel cantare . . . ma Smythie, credevo ti piacesse mangiare solo biscotti! – e scoppiò a ridere; tuttavia lui non sembrava minimamente scosso dalle parole di rifiuto della ragazza, bensì il suo sguardo era divenuto più intenso e pungente, come quello di un leone che insegue la preda, che preferisce non arrendersi subito alle sue fauci. Lei se ne rese conto, e, quasi compiaciuta dalla situazione, smise di ridere e cominciò a sorridergli. Lui le spostò una ciocca di capelli dalla guancia, per poi afferrarla per il collo. Santana, sorpresa per l’audace mossa dell’avversario, continuò a stare al suo gioco, inizialmente per diletto, aggrappandosi ai suoi fianchi e attraendolo a sé; poteva sentire il suo profumo, un misto di eau de toilette e gel per capelli, che su qualsiasi altro ragazzo l’avrebbe disgustata, ma su di lui era inebriante. Chiuse gli occhi, per lasciarsi trasportare dalle sensazioni, godendosi ogni istante di un momento che le sembrava infinito. D’altronde anche Sebastian ne stava beneficiando, cercava di posticipare l’atto finale, conseguente a tutti gli altri piccoli passi e gesti che stavano compiendo. Lui continuava ad avvicinarsi, e lei, stranamente, invece di tirarsi indietro, aveva sempre più voglia di farsi avanti, una voglia incontrollabile dalla ragione. Il suo sorriso ben presto si trasformò in un’espressione di paura, paura per quello che stava per accadere. Per un secondo aveva dimenticato completamente Brittany. Per un secondo aveva dimenticato di avere di fronte un nemico. Per un secondo tutta la sua forza era svanita. Egli tentennò un attimo; non aveva mai baciato una ragazza, non l’aveva nemmeno mai sfiorato l’idea. Aveva paura di non essere abbastanza bravo, che potesse non piacergli, o anche peggio, che potesse non piacere a lei. Non aveva mai prestato tanto interesse alle impressioni e ai sentimenti di una ragazza; ma Santana era diversa: lei era determinata, forte, ambiziosa, talentuosa e maledettamente bella. Avevano entrambi perso il contatto con la realtà, riuscivano a vedere e sentire solo l’altro. Finalmente erano intenti ad unire le loro labbra in un unico bacio, a premiare l’attesa con un unico gesto sublime, quando il telefono di Santana cominciò a squillare. Entrambi sussultarono, come se fossero stati svegliati bruscamente da un meraviglioso sogno, si allontanarono velocemente senza proferire una parola. Dopo un minuto di silenzio imbarazzante, Santana uscì dalla stanza, dirigendosi verso l’uscita del liceo. Provava dei sentimenti così contrastanti, non sapeva in che modo comportarsi, soprattutto dopo essere venuta in possesso di quella registrazione compromettente. Dal canto suo, Sebastian non poteva permettersi di dare adito a polemiche e chiacchiere sul suo conto, frequentando un istituto come la Dalton. Nessuno dei due era nella condizione di mettere in discussione la loro intera vita per qualcosa che non era nemmeno successo. Dunque decisero di tacito accordo di non far più riferimento all’accaduto.
  
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