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Autore: Little Writer    23/04/2013    2 recensioni
Oggi ho visto un video su youtube. Un video Johnlock, con quella bellissima canzone in sottofondo. Mi è venuto fori tutto quello che potessi dare. Più scrivevo e più la cantavo, più sentivo ogni singolo verso legarsi a loro. Non so che ho sentito dentro… un misto di gioia e tristezza. Ed sono uscite fuori queste ipotetiche lettere tra 'sordi.' Di John a Sherlock e di Sherlock a John.
#JOHNLOCK
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heart beats fast 
Colors and promises 
How to be brave 
How can I love when I'm afraid to fall 
But watching you stand alone 
All of my doubt suddenly goes away somehow 
One step closer 

I have died everyday waiting for you 
Darling don't be afraid I have loved you 
For a thousand years 
I love you for a thousand more
 

Torno tutti i giorni lì. Fa incredibilmente male ma qualcosa più forte del dolore mi porta lì. Mi fa lasciare la mia stanza e mi obbliga a non guardare al soggiorno. Tre mesi ma lì c’è ancora la tua firma. La firma del tuo ultimo caso. Un’alone del tuo sangue. Mi basta per sentirti vicino, e a farmi venir voglia di salire e buttarmi di sotto. Urlare, urlare, urlare! Lo faccio spesso la notte; la Signora Hutson e tuo fratello sono sempre più preoccupati per me.  Lo vedo, ma non dico nulla. Non devono compatirmi, non capirebbero.  A volte mi sembra di sentire ancora il tuo cellulare suonare. Quelle volte che accade mi blocco e inizio a punirmi mentalmente “John no! Non è qui, fattene una ragione! ” ma nonostante ci provi mi ritorni accanto in tutto quello che faccio. Se penso che per avvicinarmi a te basterebbe un passo… non ci metterei niente a salire su un taxi, e poi… un passo nel vuoto. Un passo più vicino a te. Sento il tuo eco, ho iniziato a fare le cose che facevi tu. Mi vesto con la tua roba, gioco con la tua pallina… ho pure iniziato a unire le mani e a metterle sotto il mento quando penso. L’altro giorno ho anche provato a fumare, mi sono quasi soffocato. Mi sento così stupido ogni tanto, come faccio a emulare uno come te? Tu eri unico in tutto.  Tu eri Sherlock…  e non potevi andartene in maniera più spettacolare. Non potevi sbattere i miei sentimenti nella polvere in maniera migliore. Ogni tanto mi senti addirittura offeso, arrabbiato…  ma poi penso che tu sei tu.
 Non ho più voluto sapere niente di polizia, casi, omicidi e suicid… non riesco a dirlo. Tre mesi e non riesco ancora a  dirlo.                                                                          Oggi ho incontrato Greg, non lo vedevo da mesi. Fanno fatica al commissariato, non lo dubito senza di te penso sia impossibile. Abbiamo parlato un po’, ma non abbiamo parlato di te.  NON CE LA FA NEPPURE LUI.  Manchi a tutti. Il giorno del tuo funerale è venuta pure Sally Donovan. Alla fine è passata a salutare me e Mycroft :  penso che un abbraccio così non lo riceverò mai più.  Mi ha spiazzato… non sono mai stato abituato ai sentimenti.
Da quel giorno mi è sembrato di vederti una volta, tra le lapidi. Mi sono messo a correre e chiamarti… per poi cadere a terra e piangere. Ci sono rimasto una notte intera là. Ho dormito accanto a te. Mi hanno dovuto portar via con la forza, non volevo lasciarti. Ero convinto che saresti tornato. Ho tentato di fare quel passo quel giorno…  perché sarebbe stato più bello. Io muoio ogni giorno aspettandoti, ti ho amato per tutto il tempo che sei stato con me, e ti amerò per sempre. Non scordartelo Sherlock, e so che anche tu, a modo tuo, l’hai fatto e continuerai a farlo ovunque tu sia. Mi si spezza la voce a dire ti amo davanti alla tua lapide, tutte le volte ci provo, me lo impongo ma no, l’unica cosa che faccio e toccare la lapide e dire “Hai capito, no?”. Ma ti prometto che ce la farò, ti devo tutto quel poco che mi è rimasto. Il mio tutto eri tu, e ora che non ci sei più mi resta solo il nostro appartamento. 221b Backer Street. Non ho permesso a nessuno di venire ad abitarci, pago da solo l’affitto, ma non voglio estranei qui. No, voglio solo te. L’analista dice che dovrei trovarmi qualcuno con cui parlare. E chi? Non conosco nessuno, e non voglio conoscere nulla di normale. Dopo di te, le cose obsolete mi attorniano e mi soffocano. Non avrei mai detto che avrei iniziato a girare per casa dicendo “Mi annoio…”. Ho provato a sparare contro quella faccia ridente, ma niente, la mia mira non è più la stessa. Eri più bravo tu. 
Ora vado scusa, ma devo andar e a fare il mio giretto là… a vedere l’unica cosa che mi hai lasciato. Una macchia.  Vado a provare ad urlare al mondo che ti amo.
Perché, anche se l’ho già scritto, ti ho amato… e ti amo ancora.
 
John

 

Questa prima lettere, fatta da me stessa medesima (?) è stata fatta col cuore, così come tutta la serie che seguirà. Non so che mi è preso, colpo di genio piantato tra Traiano e tre pagine di un libro che devo leggere per scuola. Spero che oltre a trovarlo di una tristezza da tagliarsi le vene e buttarsi giù da un ponte… almeno un po’ vi piaccia.
E' stata chiusa dentro una cartella del computer per due mesi circa. Non sapevo se pubblicarla o no. Ora che l’ho fatto spero possa valerne la pena. Da questa poi ne sono nate altre che con calma trascriverò e posterò... spero possiate apprezzare.
LW xx

  
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