23/04/2013
5 recensioniGuardarlo, fissargli il viso dai tratti dolci, delicati, quasi come se fosse ancora un dolce ragazzino; fissargli le guance colorarsi di rosa intenso ogni volta che si accorgeva che il mio sguardo era su di lui; fissargli gli occhi, sempre lucidi, scuri, del color nocciola, e in cui potevo perdermi ogni volta che mi ritrovavo a meno di una decina di centimetri di distanza dal suo volto; fissargli le labbra carnose, le labbra che ho sempre amato baciare; fissare la sua carnagione chiara, fissare semplicemente il suo viso pieno di vita sorridere ogni volta che incrociava, anche se per sbaglio, il mio sguardo. Avevo sempre amato guardarlo; ma adesso tutto quello che volevo era distogliere lo sguardo da lui, guardare altrove, perché le sue palpebre stanche tendevano a chiudersi e schiudersi spesso. Avrei voluto rimanere a guardare il paesaggio fuori quella finestra, e non che i miei occhi ricadessero sempre sul suo braccio che pendeva dal letto, con una ventina di aghi al suo interno. Sembrava ancora più pallido del solito, in quelle lenzuola candide, in quelle mura bianche e tristi. Volevo trovare il coraggio di avvicinarmi a lui, ma i miei piedi rimanevano inchiodati dov'erano, la schiena non voleva staccarsi dallo stipite della porta, e nella mia testa si riproducevano migliaia di scene in cui c’eravamo io e lui, felici, su un palco, solo io e la mia ragione di vita. Ricordavo il nostro primo bacio; eravamo in studio di registrazione, erano circa le dieci di sera, cercando di finire un brano. L’atmosfera era calda, accogliete, entrambi scherzavamo come sempre, avevamo un grande rapporto, eravamo intimi, ero desideroso di assaporare le sue labbra, sentirlo mio e di nessun altro. Quei pensieri forse cambiarono l’espressone del mio volto, Tommy se né accorse e me lo fece notare; ‘Problemi di cuore?’ mi chiese con nonchalance, non risposi, non riuscii a rispondere; ‘Adam sai che puoi dirmi tutto’ insistette, ‘posso sapere almeno il nome di questo ragazzo?’ aggiunse, era un ragazzo molto testardo, insisteva fin quando il suo obbiettivo non era raggiunto, è una qualità che apprezzo in lui, ‘dai, okay ho capito, non ti va di parlarne’ , prese il suo caffellatte e si alzò recandosi verso la porta, poggiò la mano sul pomello quando la mia voce lo fermò, la sua tazza cadde a terra sporcando il bianco pavimento di marmo, si voltò di scatto verso di me con occhi lucidi ‘che hai detto?’ domandò lui, feci un respiro profondo e ripetei la frase ‘Tommy ti amo!’ ecco ero riuscito a dirlo, non ci credevo, provai un senso di liberazione e anche se un suo rifiuto mi avrebbe fatto del male, ero riuscito a confessarmi. Rimase lì, immobile, non parlava, non mi dava cenno di nulla, senza pensarci mi avvicinai a lui, avvicinai la mano al suo viso, lui sorrise, era bellissimo, impacciato, lentamente feci scomparire la distanza tra i nostri volti e finalmente le nostre labbra avevano combaciato per la prima volta con vero, semplice e puro amore. Da li la nostra storia fu bellissima, ricordavo le numerose volte in cui si bloccava dal dirmi ‘ti amo’ sostituendolo con un ‘ti adoro’, e così ricordavo anche la prima volta in cui finalmente mi aveva detto quelle due parole che sembravo aspettare da una vita.Ricordo perfettamente la nostra prima notte d’amore a casa sua, stranamente ero impacciato, lui perfettamente cosciente delle sue azioni. Ricordavo il suo profumo di insinuarsi nel mio naso, automaticamente quando il sapore della sua bocca morbida si confondeva col mio; e sì, rimpiangevo anche quello, perché adesso l’unico odore che riuscivo a percepire era quello dei medicinali. Ricordavo le sue manie strane, le sue paure, il suo essere lunatico, la sua timidezza, la sua voce squillante, la sua voglia di vivere, i numerosi progetti che aveva per il futuro, la sua voglia di vivere per la musica e diventare un famoso chitarrista in tutto il mondo, voleva formare una famiglia e avere figli; adesso tutti i suoi sogni stavano scomparendo, diventavano sempre più sbiaditi, più sfocati, insieme alla sua anima. Decisi di non perdere nessun altro secondo, non potevo permettermelo. Finsi un sorriso e camminai per quel paio di metri che poco prima ci divideva, mettendomi accanto a lei, in ginocchio. ‘Ehi Tommy’ lo richiamai, facendogli schiudere di nuovo gli occhi.
‘Adam’ sussurrò; sentii mancarmi un battito nel risentire la sua voce, mentre i suoi erano registrati dai ‘bip’ regolari su un monitor alla sua sinistra.
‘shh’ lo interruppi, approfittando per sfiorargli le labbra con le dita. Sorrise debolmente. ‘sei bellissimo’ ripensai a tutte le volte che gliel’avevo ripetuto, e non aveva fatto altro che chiamarmi ‘bugiardo’ in risposta.
Adesso non l’aveva fatto, segno che non aveva neanche la forza per ribattere.
Prese un respiro, profondo per quanto potesse, e boccheggiò per qualche secondo in cerca di qualcosa da dire.‘Anche quando non mi vedrai…’ disse poi, tenendo ancora la sua mano tra la mia guancia e la mia. ‘…io ci sarò. Ci sarò per sempre.’ Le sue labbra si incurvarono in un leggero sorriso. Sorrisi anch’io, mentre le lacrime continuavano a scendere dai miei occhi fino alle mie labbra.‘Adam, vorrei sentirti cantare per l’ultima volta’ mi sussurrò, portando la sua mano debole al mio viso. Mi sfiorò una guancia e i suoi occhi iniziarono a bagnarsi, quindi decise di chiuderli. Non voleva mai piangere di fronte a me. ‘Non dire così ti prego’ le lacrime scesero veloci rigando il mio volta stanco e sofferente. ‘fallo per me’ i suoi occhi da cucciolo mi avevano incantato per l’ennesima volta. Annuii e sorrisi, ricacciando le lacrime, e appoggiando la mia mano su quella con cui mi stava sfiorando.
Oh, nowhere left to go. Are we getting closer, closer? No, all we know is no. Nights are getting colder, colder. Hey. Tears all fall the same. We all feel the rain We can't change. Everywhere we go We're lookin' for the sun. Nowhere to grow old. And always on the run. They say we'll rot in hell But i don't think we will They've branded us enough Outlaws of Love. Scars make us who we areHearts and homes are broken, broken….
Mi interruppe richiamandomi con un fil di voce. Avvicinai il mio viso al suo e la baciai lentamente, mentre le nostre lacrime si mischiavano, insieme alle nostre labbra. Volevo che quel momento fosse infinito. ‘Promettimi una cosa.’ disse, con quella debolezza a cui mi ero ormai abituato, quando mi fui allontanato di un paio di centimetri dal suo viso. Che… ti ricorderai che ti ho amato come non ho mai amato nessuno, neanche me stesso.’ riuscì a dire senza interruzioni, per poi prendere fiato e incurvare debolmente un angolo della bocca.
Annuii ancora. ‘E tu ricordati che…’
Il rumore assordante del monitor alla sua sinistra che iniziò a diventare sempre più veloce mi interruppe, ed automaticamente persi qualche battito. Le lacrime iniziarono a cadere più rapide di prima, mi offuscarono la vista.
‘… che, che…’ balbettai col fiato corto. ‘… che ti amo, e ti amerò per sempre, amore mio, per sempre.’ sussurrai, nello stesso istante in cui i ‘bip’ scomparvero, dando vita ad un unico rumore.Mi avvicinai al suo viso. Con le dita che tremavano ancora socchiusi le palpebre e posai per l’ultima volta le mie labbra sulle sue.
‘ Ciao angelo mio.’riuscii a dire, prima di iniziare a singhiozzare. Chiusi gli occhi e appoggiai la testa sul suo cuore che, ormai, aveva smesso di battere.
spazio autrice
SALVE :D , BENE ECCOMI QUì, QUESTA è LA MIA PRIMA FAN FICTION SU ADAM, NON NE HO MAI SCRITTE PRIMA, QUINDI PERDONATEMI. VORREI RICEVERE QUALCHE RECENSIONE SOPRATTUTTO PER RICEVERE CONSIGLI UTILI PER MIGLIORARE. OVVIAMENTE ACCETTO ANCHE CRITICHE!UN BACIO <3