Uno spartano risveglio accolse il ragazzo, quel pomeriggio. si sistemò la giacca e i capelli per poi andarsi a sedere al tavolo dalle raffinate rifiniture metalliche per una veloce colazione. la ragazza che fino a quel momento aveva meditato al suo fianco sembrava la statua della Desolazione in un antico cimitero pagano.
l'umore era alto, insomma.
-cosa ci trovi nel parlare con l'ologramma d'un androide?
i movimenti dell'altro distolsero la ragazza dai suoi pensieri. Egli la guardò, i nervi a fior di pelle, e dopo un po' riuscì a trovare la risposta.
-comprensione.
il romulano non aggiunse altro. s'alzò di scatto e uscì dalla porta del loro quartiere per dirigersi al ponte di prua. Doveva parlare con il capitano, e decise che un incontro ufficiale in luogo pubblico era quello che gli serviva. Domandò d'avere ulteriori informazioni sulla base stellare più vicina, cosa di cui fino a quel momento non si era preoccupato. Ricevette le informazioni che gli servivano, dato che non si potevano negare ad un ospite, tantomeno ad un ospite senatore di un pianeta alleato. Decise di studiarsele, in camera sua. Liberò la stanza da ogni distrazione. La sua compagna non lo intralciò, persa com'era nei propri pensieri.
Avrebbe voluto essere un logico Vulcaniano.