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Autore: Aleforever    24/04/2013    0 recensioni
Michael è un ragazzo con problemi famigliari che si trasferirà in una piccola cittadina vicino Sidney. Farà un pò fatica ad intregrarsi,venendo dalla campagna. Ogni giorno osserverà una strana ragazza,che cammina per le vie della città da sola,non sa il suo nome,nè la sua storia,niente. Un giorno mentre questa piangeva la rincorse e da li forse cambiò tutto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ecco,come sempre sono un fallito. Un fallito. Che non riesce a costruire mai delle vere amicizie e che è sempre costretto a trasferirsi.
- Michael hai caricato tutte le valigie?- disse la mamma. Non le risposi nemmeno. Tanto avevo già caricato tutto,e poi non sono un tipo di tante parole. Di solito penso,penso molto! Ma non parlo con molta gente. Certe volte scrivo canzoni,che nessuno ascolterà mai,ma che canto ogni tanto,quando mamma esce con quelle gallinelle delle sue amiche! Sono felice di non vederle più. Quando mamma stava con loro si ubriacava e a me non andava bene.
Erano le 16:37 quando arrivo zio tom,con una sigaretta in mano e il suo stupidissimo camion giallo. Doveva portarci alla stazione,che era molto lontano da casa mia, e avrei dovuto sorbirmi le sue cavolate per almeno mezz'ora. Bello. Così accesi l'MP3 e ascoltai un po' di musica,anche se la sua voce era piu forte di qualunque cosa al mondo.
-Non sei felice,michael? Andrete in città,cavolo che bello!- disse lo zio. -Si- risposi,anche se mamma se n'era accorta che era una frottola. Lo zio tom invece credeva a tutte le mie frottole. Però un brav'uomo. Lavorava in una fattoria con la moglie e le due figlie. Adesso era da un po'di tempo che veniva da noi,non si perchè. E' come se avesse lasciato tutto,ed io so cosa ci si prova a lasciare tutto. Ormai ne ero abituato. Avevo solo un amico a cui tenevo molto,si chiama lerry,gli volevo bene più di qualsiasi altra cosa al mondo. Gli volevo bene perchè era un cane e non un essere umano. Ma un giorno se ne andò anche lui. Era fin troppo vecchio e mi lasciò anche lui.
-Ehi,Michael! Ci siamo,siamo arrivati,dai ci divertiremo!- Gridò mamma,mentre lo zietto (per modo di dire,ovviamente) cantava,in modo stonato.
Ecco,mancavano pochi minuti e avrei stravolto ancora la mia vita. Bene.
  
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